L'Oscuro - (Tenebre e Ossa)

Voglio iniziare dicendo che questo non è un immagina, ma più propriamente un one-shot in cui cambio un evento del libro senza aggiungere personaggi, quindi non è una "x reader".

Ci sono spoiler sia di Tenebre e Ossa, che di Assedio e tempesta, quindi per chi non li avesse letti e questo vale anche per la serie TV, perché c'è uno spoiler (almeno credo, purtroppo non ho ancora visto la serie)

NON LEGGETE PERCHE' CI SONO GRANDISSIMI SPOILER!!!

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Baghra mi aveva avvisato, mi aveva ammonita riguardo alla vera identità e alle vere intenzioni dell'Oscuro.

Mi aveva preso in giro dall'inizio, mi aveva manipolata, aveva fatto in modo che io fossi attratta da lui, che mi fidassi ciecamente di lui, per potermi utilizzare a suo piacimento ogni qual volta che ne avesse avuto bisogno.

Non mi sarei fatta mai più mettere i piedi in testa da lui, volevo riprendermi la mia libertà e la mia facoltà di decidere, e così avevo fatto.

Ero sempre stata bistrattata, per tutta la mia vita, troppo debole e insignificante per essere notata persino dal mio migliore amico.

Forse l'Oscuro mi aveva ingannata, ma era stato l'unico che aveva realmente creduto in me.

Aveva fatto sì che crescessi, che liberassi tutto il mio potenziale, lo stesso potenziale che anni addietro avevo nascosto per Mal, per restare con lui, per essere poi risarcita solo con la sua indifferenza, per restare sempre nella sua ombra un passo dietro di lui, mentre si godeva la vita e le ragazze e io rimanevo a struggermi in silenzio per un amore non corrisposto.

Ma poi era arrivato l'Oscuro e la mia vita era cambiata in meglio, ero la sua favorita, la Grisha con il grado più importante dopo di lui, mi aveva lasciato vestire i suoi colori, mi aveva reso potente e ammirata in tutto il regno, per la prima volta ero un gradino sopra a tutti, per la prima volta stavo bene con me stessa e non avrei mai rinunciato a sentirmi così.

Fu per questo che ignorai il consiglio di Baghra e non fuggii, ma restai lì, al piccolo palazzo, nella mia stanza privata, mentre aspettavo che l'Oscuro venisse a farmi visita così come mi aveva promesso solo poco prima che scoprissi la verità.

Lo sentii bussare.

<<Alina posso entrare?>>

<<Certo, vieni pure>>

Appena rischiuse la porta dietro di sé, io mi alzai dal bordo dell'ampio letto su cui ero seduta, per andargli incontro.

Lo guardai dritto negli occhi scuri.

<<Devo parlarti>>

Restò in silenzio, facendomi leggero accenno di assenso con la testa.

Fui diretta, evitando chiacchere inutili,

<<Ho parlato con Baghra, o meglio lei ha parlato, e mi ha raccontato tutto, sulla tua vera identità e le tue vere intenzioni>>

Vidi la sua mascella serrarsi dalla rabbia e i suoi occhi diventare di ghiaccio, perdendo tutta la calma.

Decisi perciò di riprendere subito il discorso, prima che si facesse prendere dalla collera reagendo con un gesto affrettato.

<<Mi ha detto di scappare e di nascondermi, di lasciare subito il palazzo e allontanarmi da te e dal cervo>>

<<Allora perché sei ancora qui?>>

<<Perché non voglio andare via. Non sono stupida, so che mi hai manipolato dall'inizio, che il tuo interesse verso di me era una falsa, così come era falsa la tua storia, eppure non sopporterei di scappare e di tornare alla mia vita di prima, non voglio più essere debole>>

Vidi una scintilla passare nei suoi occhi, mentre la sua rabbia diminuiva, forse perché aveva già intuito dove voleva andare a parare il mio discorso.

Prese finalmente la parola, guardandomi nel so solito modo composto di sempre, come se anche in quel momento, come se anche dopo essere stato scoperto avesse comunque il controllo della situazione e probabilmente era così, anche se aveva appena subito un duro colpo, sapeva che ne sarebbe uscito incolume, e forse addirittura avvantaggiato.

<<E quindi Alina? Che cosa hai intenzione di fare?>>

Un sorriso furbo mi spuntò sul viso, cosciente del fatto che dopo quelle parole tutto sarebbe cambiato, ma in meglio, almeno per me.

Ero egoista? Sì, ma ne avevo tute le ragioni, per la prima volta avrei avuto veramente io il coltello dalla parte del manico.

<<Voglio portare a termine il tuo piano, voglio aiutarti e voglio governare Ravka e tutti gli altri territori con te, al tuo fianco. Voglio che tu trovi il cervo e che mi metta il collare al collo, ma voglio essere io a ucciderlo, perchè voglio avere il controllo di me e dei miei poteri>>

Lo vidi ghignare divertito, ormai sicuro delle mie parole.

Lo vidi iniziare a parlare mentre si avvicinava e mi agguantava con forza la vita con un braccio in una morsa possessiva e mentre con la mano mi scostava i capelli che durante il mio discorso mi erano ricaduti sul viso, provocandomi le stesse scosse e le stesse sensazioni che avevo iniziato a percepire non appena l'avevo conosciuto e che man mano che passava il tempo si intensificavano.

<<E come faccio a sapere che non stai mentendo o che non mi tradirai in futuro?>>

Ormai ero totalmente esposta, non avrei più potuto nascondergli niente neanche volendo.

<<Perché io e te siamo uguali, vogliamo le stesse cose, vogliamo essere rispettati, vogliamo avere il controllo, vogliamo essere potenti. Perché io e te siamo i soli, non ci sono altri come noi, tu sei il buio e le tenebre, io sono il sole e la luce. Tu hai creato la faglia e io posso controllarla, siamo nati per agire insieme, siamo complementari. E poi che interesse avrei avuto a dirti tutto per poi tirarmi indietro?>>

La sua mano passò dai miei capelli alle mie labbra, iniziando ad accarezzarle lentamente con il pollice.

<<Allora Alina credo che abbiamo un accordo. Andremo a Nord dal cervo insieme e tu lo ucciderai. Dopo di che torneremo qui e prepareremo bene tutto per il viaggio nella faglia con i vari ambasciatori. D'ora in poi dovrai indossare la kefta nera e il simbolo dell'eclissi, saranno i nostri colori e il nostro sigillo.

Dovremo non solo dare l'impressione di essere uniti, ma dovremo esserlo sul serio, dobbiamo instaurare un rapporto di assoluta fiducia reciproca Alina, dobbiamo essere la stessa cosa, pensare e agire con le stesse modalità e guardarci le spalle l'un l'altro>>

Si fece ancora più vicino, provocandomi brividi e scariche ancora più forti.

<<Diventeremo il re e la regina di Ravka e dintorni, regneremo insieme, fianco a fianco. Creeremo una stirpe talmente potente che nessuno proverà mai a contrastarci Alina. Forse è vero, ti ho manipolata, ma non posso negare di provare una forte attrazione verso di te, dal simile al simile, dopotutto l'hai detto tu, siamo unici e complementari, io sono destinato a te e tu a me. Tu sei mia>>

<<E tu sei mio>>

Finalmente poggiò le sue labbra sulle mie, in un bacio famelico e possessivo, carico di passione e di potere.

Perché era vero, noi eravamo uguali e nessuna Zoya, Mal o chicchessia avrebbe mai potuto cambiare ciò, perchè il nostro destino era quello di stare insieme in tutti i sensi, nella vita e nella morte, nella luce e nelle tenebre.

Quella fu la prima delle notti che passammo nello stesso letto, presto mi trasferii nei suoi alloggi e così fu chiaro a tutti il legame che ci univa.

In non molto tempo iniziammo la nostra scalata verso il potere e conquistammo prima il collare e poi il controllo totale della faglia, riuscendo così perfettamente nel nostro piano.

Successivamente mi rivelò anche l'esistenza e la storia degli amplificatori di Morozova, e così insieme ci procurammo gli ultimi due che mancavano all'appello.

Così come mi aveva preannunciato la prima volta che ci eravamo visti, noi avevamo cambiato il mondo insieme.

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