Harry Potter

T/n si trovava nel centro di Londra, nelle prime ore di pomeriggio di una tiepida domenica.

Le strade erano piene di persone, affollate di turisti curiosi che scattavano foto ad ogni cabina telefonica rossa che incontravano, ma anche di abitanti che giravano frenetici per le strade.

T/n apparteneva decisamente alla seconda categoria, era uscita di casa per fare un giro, una semplice passeggiata, annoiata dalla monotonia del suo appartamento.

Di conseguenza non aveva una precisa meta, ma solo l'intenzione di prendere un po' d'aria e di svagarsi.

Camminava a testa alta, senza vedere  veramente dove andava e senza soffermarsi troppo su ciò che la circondava, anche se ad un certo punto, in quel mare di facce sconosciute che passavano fugaci, le parve di vedere un viso amico, che le trasmetteva un certo senso di familiarità.

Era un ragazzo non molto alto, ma nel dubbio comunque più di lei, con dei vividi occhi di un verde brillante coperti da un paio di sottili occhiali tondi e degli sbarazzini capelli corvini che nascondevano malamente una peculiare cicatrice dalla forma a saetta.

Ebbe l'illuminazione, e contro ogni buon senso, agendo da perfetta persona impulsiva quale era sempre stata, fermò il ragazzo in mezzo alla strada, bloccandolo un braccio.

<<Ma tu sei Harry Potter!>>

Il corvino d'altro canto non si stupì dell'azione della ragazza, non era di certo la prima volta che qualcuno lo fermava, era famoso all'interno del mondo magico fin da quando aveva poco più di un anno, era abituato a persone che lo "importunavano" per strada, spesso per fargli i complimenti, soprattutto dopo che quasi sei anni prima aveva sconfitto definitivamente Voldemort.

Ma la ragazza, una gran bella ragazza notò Harry, non si arrese al silenzio distratto del ragazzo e riniziò a parlare.

<<Non ti ricordi di me? Io sono t/n, abitavo nello stesso quartiere in cui stavi con i tuoi zii, eravamo anche in classe insieme>>

Di colpo anche Harry ebbe l'illuminazione e si ricordò di quella bambina magrolina con cui era "amico" da piccolo, la stessa bambina che spesso e volentieri era tormentata dai bulli e da Dudley.

<<Oddio sì che mi ricordo di te, eri probabilmente l'unica amica che avevo da piccolo, almeno finché non sono andato ad Hogwarts>>

La ragazza gli rivolse un sorriso contento, era felice che l'avesse riconosciuta.

<<Hogwarts?>>

Se non conosceva Hogwarts voleva dire che non era una strega, che era una semplice babbana, anche perché se lo fosse stato l'avrebbe di certo saputo.

<<Sì, è la scuola privata in cui mi avevano preso>>

<<Ah ho capito, quella specie di collegio. Non dev'essere stato facile vivere tutto il tempo là, ricordo che stavi via tutto l'anno e tornavi solo d'estate>>

Harry fece una specie di sorriso triste, ripensando alla sua infanzia che era stata tutto tranne che facile e idilliaca.

<<Se devo essere sincero Hogwarts è stata un po' la mia salvezza, i miei zii non erano molto buoni con me, mentre a scuola avevo dei veri amici. E poi in realtà volendo potevo tornare per le vacanze, ma preferivo restare là>>

T/n assunse un'espressione dispiaciuta, mortificata all'idea di avergli domandato qualcosa di troppo personale, dopotutto i due ragazzi non si vedevano da anni e lui avrebbe potuto trovare le sue parole fuori luogo.

<<Scusami, non volevo essere impicciona, sinceramente non me lo ricordavo, è passato un sacco di tempo. Tra l'altro abbiamo praticamente smesso di frequentarci dopo che sei andato lì, e io mi sono trasferita da Privet Drive quando avevo quattordici o quindici anni. Voglio dire, sapevo che non erano le persone più affettuose al mondo, ma non pensavo così tanto, credevo fosse più una cosa legata a Dudley e al suo caratteraccio>>

E già, t/n non si era di certo dimenticata di tutte le monellerie che quel ragazzo grassoccio combinava, e soprattutto non di tutto il tempo in cui lui l'aveva tormentata.
Lei ed Harry non erano mai stati neanche veramente amici, non giocavano insieme il pomeriggio, non si scambiavano regali per Natale o per il compleanno.
Semplicemente si sostenevano, soprattutto quando si trattava di scappare dal cugino dell'occhialuto.

Quest'ultimo d'altro canto si mise a ridere al ricordo di ciò.

<<Oh tranquilla, non potevi saperlo, sai com'è, miei zii si preoccupavano di mostrare ai vicini l'immagine della famiglia perfetta. In realtà ti dirò che Dudley è stato l'unico a chiedermi scusa, anzi ogni tanto ci sentiamo ancora anche se viviamo lontano, anche perché è da circa sei anni che mi sono trasferito qui a Londra>>

<<Sul serio? Anche io abito qui a Londra da un po' di tempo, è strano il fatto che non ci siamo mai incontrati, anche se pensandoci la città è grande>>

Harry fece un sorriso intenerito dall'animo esuberante ed eccitato della ragazza.
Riusciva a mettergli allegria solo guardandola, e per una persona come Harry, una persona che aveva sofferto tanto nella vita, questa era una qualità inestimabile.

T/n vedendo il vecchio amico guardarla così si sentì arrossire, imbarazzata da quegli occhi verdi che la guardavano dolcemente.

<<Beh dai, pensala così, ci siamo incontrati ora e visto che viviamo entrambi nei paraggi non vedo perché non dovremmo vederci ancora, sempre che tu non sia impegnata>>

La ragazza fece un gran sorriso, felice della svolta che aveva preso la conversazione ed il corvino non poté fare a meno di sentire il cuore diventare caldo e leggero alla vista di ciò.

<<Oh no per carità, sono sempre a casa a leggere, uscire un po' non farà altro che farmi bene. Anzi, se vuoi ti posso lasciare il mio numero di casa>>

<<Perfetto, aspetta che me lo segno... Hai una penna?>>

T/n si mise a cercare subito nella borsa la penna a sfera blu che portava sempre con sé.

<<Ecco, tieni>>

Detto ciò Harry prese la penna che la ragazza gli stava porgendo e iniziò ad annotare il suo numero di telefono sulla mano sinistra, mentre lei gli indicava le cifre una ad una.

Ad t/n saltò subito all'occhio la strana cicatrice pallida che aveva sul dorso della mano, ma decise di fare finta di niente per non risultare invadente.

<<Bene allora credo di dover andare, sai dovrei incontrarmi con degli amici, mi staranno aspettando>>

<<Oddio scusami, ti avrò fatto fare un sacco di ritardo>>

<<O non preoccuparti, ero in anticipo e poi ti assicuro che è stato veramente un piacere rivederti dopo tutto questo tempo>>

I due quindi si sorrisero, per poi salutarsi, con l'implicita promessa che si sarebbero dati appuntamento molto presto.

E mentre t/n se ne andava riprendeva la sua passeggiata verso ignota destinazione, Harry si dirigeva frettolosamente al bar in cui aveva deciso di incontrarsi con Ron ed Hermione.

Quando finalmente arrivò, l'amica, suscitando le risate del fidanzato, gli fece una lavata di capo per la mezz'ora di ritardo.

<<Si può sapere perché ci hai messo così tanto?>>

Harry si grattò la testa imbarazzato, ma il sorriso non gli abbandonò le labbra per neanche un secondo.

<<Io ho incontrato una persona>>

<<Ma allora fai colpo amico>>

<<Speriamo, perché lei è speciale>>

E i suoi amici non poterono essere più contenti di così, vedendo che per la prima volta dopo tanto tempo Harry sembrava veramente sereno, veramente fiducioso di poter effettivamente vivere una vita tranquilla e felice.

E di sicuro con t/n questo sarebbe stato possibile, perché anche se ancora il corvino non lo sapeva, quell'incontro aveva suscitato le sue stesse identiche emozioni e speranze in lei.

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