Edmund Pevensie

Avevi preso un respiro profondo, inondando i tuoi polmoni di aria fresca.

Non ci potevi veramente credere, dopo tutto quello che era successo negli anni precedenti, ora sembrava andare tutto straordinariamente bene.

La preoccupazione e la frustrazione dell'essere in pericolo e del poter perdere persone amate, avevano ormai da tempo lasciato spazio alla tranquillità e alla sicurezza che porta la fine di una guerra.

Di fatto, da quando i re avevano sconfitto Miraz, a Narnia regnava la felicità ed ora, negli ultimissimi tempi, era subentrata anche la trepidazione per l'imminente matrimonio del minore dei re con una giovane ragazza narniana, una dei pochi discendenti umani di quel regno, che erano sopravvissuti alla sterminio provocato dai Telmariani.

Detto questo potevi ritenerti decisamente la persona più fortunata al mondo, dato che la giovane donna in questione eri proprio tu.

Avevi conosciuto Ed qualche anno prima, quando questo era giunto alla tavola di pietra dove tu e altre persone, o meglio creature, vi eravate rifugiate, e lui si era subito invaghito di te e aveva iniziato a corteggiarti, finché non avevi ceduto e avevate iniziato a frequentarvi ufficialmente.

Poi, circa sei mesi prima, durante una delle vostre solite passeggiate in uno dei tanti campi fioriti presenti a Narnia, si era inginocchiato mentre teneva un anello in mano, dicendo che ti amava e che voleva passare definitivamente tutto il resto della propria vita con te.

Tu non avevi potuto non accettare e così erano iniziati i preparativi delle nozze, che si sarebbero svolte dentro alla sala dei troni di Cair Paravel, il palazzo dentro cui poi la vostra vita coniugale avrebbe poi avuto inizio.

Perciò in quel ti trovavi nel cortile del castello, intenta a vivere gli ultimi attimi da donna libera, non che ti dispiacesse sposarti, ma era strano per te, non ti eri ancora abituata all'idea.

Eri già pronta per la cerimonia: i tuoi capelli mossi erano stati lasciati sciolti, tranne per due ciocche che si congiungevano dietro al capo formando una treccia elegante; non indossavi nessuno coroncina di fiori come sarebbe stato di consuetudine, dato che durante il matrimonio saresti stata incoronata da re Peter come regina di Narnia.

Il tuo corpo invece era avvolto da un fine abito da sposa in stile narniano, che però, contrariamente alla tradizione secondo cui gli abiti nuziali dovessero essere colorati, era bianco, perché Ed ti aveva chiesto esplicitamente di seguire in parte anche il retaggio del suo mondo, dato che esso faceva parte di lui quanto Narnia.

Nonostante questo non avevi rinunciato a dare un tocco di colore alla tua figura e così avevi deciso di applicare su di esso come decorazioni dei piccoli fiori blu reale, celeste, lilla e rosa antico, che ti davano un aspetto elegante e gioioso, tipico del tuo animo.

Mentre eri persa in queste considerazioni e in altri pensieri, avevi sentito un voce femminile che ti chiamava in modo agitato, cercando di richiamare la tua attenzione; chi sarebbe mai potuta essere se non Lucy che si stava dirigendo verso di te in una adorabile corsetta affannata?

<<Ehy t/n, ti ho cercata dappertutto, non ti trovavo più. Avevo paura che ci avessi ripensato e che volessi lasciare Ed all'altare>>

Non eri riuscita a trattenerti ed eri scoppiata in una risata fluida ed estremamente divertita di fronte alla faccia preoccupata della tua amica e futura cognata.

<<Lucy, come potrei mai fare una cosa del genere? Avevo solo bisogno di prendere una boccata d'aria, non so se si vede ma sono abbastanza agitata>>

La ragazza dopo le tue rassicurazioni si era rilassata visibilmente e si era messa a ridere insieme te.

<<Sai Peter dice che è da stamattina che Edmund fa su e giù nella sua stanza agitato. Dice che secondo lui tu deciderai di lasciarlo perché realizzerai che è soltanto un traditore che non merita il tuo affetto>>

Le sue parole ti avevano colpito profondamente, facendo cambiare il tuo umore: nonostante per lui fossero passati anni, non riusciva ancora a perdonarsi del tutto lo sbaglio compiuto al tempo in cui la Strega Bianca aveva terrorizzato il regno.

Con tono debole avevi cercato di richiamarla.

<<Lucy>>

Avevi fatto un respiro profondo e poi avevi ripreso a parlare, buttando fuori tutte le tue preoccupazioni.

<<Pensi che potrebbe ripensarci? Sai com'è fatto, non vorrei che decidesse di andarsene per il senso di colpa o per chissà cos'altro>>

<<T/n, conosco bene mio fratello e penso che nonostante tutto non lo farebbe mai, ci tiene troppo a te>>

La sua frase aveva decisamente riportato il buon umore in te, ricordandoti che il legame che legava te ed Ed era veramente profondo e che non si sarebbe lasciato spezzare da qualche brutto ricordo.

<<Lucy, credo sia ora di andare o sbaglio? sai dov'è Peter?>>

Di fatto sarebbe stato Peter, in quanto re supremo, a portarti all'altare e a consegnarti al tuo futuro sposo, dato che eri orfana fin da tenera età e che eri stata cresciuta in segreto a Telmar, dove avevi lavorato fin da piccola come tessitrice e domestica.

<<Sì, è nella tua stanza, ti sta aspettando è per quello che sono venuta a cercarti, forza andiamo>>

Detto questo facendo un sorriso ti aveva preso a braccetto e si era diretta, con agitazione mista ad allegria verso la camera dove quella stessa mattina ti eri preparata e agghindata con l'aiuto delle domestiche e anche con quello di Lucy e Susan.

Una volta rientrate attraverso la porta finestra, avevi scorto Peter, che con passo frettoloso ti era venuto incontro per poi fermarsi a guardarti con aria stupita e ammirata, facendoti visibilmente arrossire; eri sempre stata una persona timida, nonostante tutto.

<<Diamine t/n sei bellissima, Ed appena ti vedrà cadrà a tuoi piedi>>

Lucy lo aveva guardato con un espressione divertita.

<<Ceeeeerto, come se non lo avesse già fatto un po' di tempo fa>>

Peter aveva sorriso verso di te con tenerezza.

<<Hai ragione, e direi che all'incirca l'ha fatto appena ti ha vista la prima volta alla tavola di pietra>>

<<Decisamente, dopo il vostro primo incontro non ha fatto altro che parlare di te "T/n di qua, t/n di là" era insopportabile, ma anche terribilmente adorabile>>

Questa era Susan, che di soppiatto era arrivata alle tua spalle, passando come te dalla portafinestra.

<<Forza ragazzi, credo che sia ora di andare, Caspian mi ha appena detto che il salone è in fermento e che tutti aspettano la sposa, compreso Ed, che è già sull'altare piuttosto agitato>>.

I tre ragazzi ti avevano guardato incoraggianti, per darti la convinzione che tutto sarebbe andato bene, per poi dirigersi verso la sala dei troni per assistere alla cerimonia, mentre tu, nonostante l'agitazione, non vedevi l'ora di ritrovarti davanti all'altare e così, dopo aver preso il bouquet di fiori coordinato al tuo vestito, eri stata presa sotto braccio da Peter, che ti aveva portata, passando per il giardino, davanti al portone principale del castello, dove, qualche istante dopo, avresti fatto la tua entrata.

<<Allora t/n? Sei pronta?>>

Avevi tirato un sospiro, eri in ansia ma decisa, preoccupata, ma felice.

<<Sì Peter. È quello che ho sempre voluto, Edmund è quello che ho sempre voluto. E' una persona dolce e gentile, a cui importa veramente di me e che non mi dà mai per scontata, che mi fa ridere e che mi fa felice, non potrei desiderare niente di meglio dalla mia vita>>

Peter ti aveva guardata sinceramente commosso e fiero.

<<Allora direi che possiamo andare>>

Avevi preso un respiro profondo e ti eri preparata all'imminenza, mentre Peter aveva fatto cenno alle guardie di aprire il portone, facendo di conseguenza zittire tutti gli invitati che avevano puntato il proprio sguardo su di te.

Avevi iniziato a percorrere la navata accanto al tuo amico a ritmo della allegra e solenne marcia nuziale, senza poter contenere l'agitazione che era esplosa completamente non appena avevi scorto in lontananza il tuo Ed che guardava come incantato il pavimento.

Era vestito con un completo narniano elegante dal colore blu reale, che richiamava la decorazione del tuo vestito, e che gli calzava a pennello sul fisico asciutto e muscoloso.

Mentre passi anche la porta della sala del trono, le tante persone si stringono mormorando ammirati verso i muri liberandoti il passaggio e lasciando allo sposo la facoltà di dirigere lo sguardo emozionato su di te.

<<Visto? Te l'avevo detto che sarebbe caduto ai tuoi piedi>>

E' questo che Peter divertito ti aveva sussurrato, con l'intento di prendere in giro il fratello e di rasserenarti, liberandoti almeno in parte dall'ansia che ti attanagliava.

E di fatto aveva funzionato, anche se la ragione scatenante del tuo ampio sorriso e delle tue lacrime di felicità era solo e soltanto Ed, che ti guardava incantato e felice, così come tu guardavi lui, come se fossi ad un passo dal prendere il volo per l'immensa felicità.

Dopo pochi istanti eri arrivata all'altare, dove Peter ti aveva consegnata al fratello, intimandogli di trattarti bene.

<<Ciao>>

<<Ciao t/n... sei bellissima>>

<<Grazie Ed>>

Eri arrossita visibilmente, nonostante steste insieme da diverso tempo, ti sentivi ancora in imbarazzo quando ti faceva dei complimenti, soprattutto in situazioni del genere, per non contare poi il fatto che eri in tremenda agitazione.

Dopo il vostro fugace scambio di battute era iniziata la cerimonia, mentre tu ed Edmund vi eravate persi nel vostro mondo, incuranti di chi e di ciò che vi circondava e persino del prete che vi aveva dovuto richiamare per lo scambio degli anelli.

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