The mourning

Il titolo non è del tutto preciso,
ma non ho avuto molte idee.
Abbiate pietà.

Steve Rogers:
È passato una settimana e tu sei in uno stato di shock: non esci di casa, non dormi, non mangi e a malapena ti lavi.
Nonostante le tue amiche, la tua famiglia e gli Avengers- o meglio, quelli rimasti- abbiano cercato di aiutarti, tu li hai sempre allontanati, preferendo restare sola con il tuo dolore.

Tony Stark:
Dopo più di un mese passato a piangere, ormai hai provato di tutto, ma nemmeno le sedute dalla psicologa sembrano averti aiutata molto.
Tutto ti ricorda Tony ed è dannatamente difficile svegliarsi ogni giorno con la consapevolezza che la persona che ami non c'è più.

Bruce Banner:
Non hai più pianto per la morte di Bruce, eccezione fatta per il momento in cui lo hai visto sparire. Non sai perché.
Nei giorni successivi, hai provato a distrarti, uscendo la sera con le amiche e ignorando i rimproveri di tuo fratello Tony. Inutile dire che finisci ogni volta per ubriacarti, ma senza riuscire davvero a dimenticare il modo in cui il tuo ragazzo ti ha guardata mentre scompariva.

Clint Barton:
Da quel momento, non hai più acceso la televisione e le finestre sono state oscurate. Lo SHIELD ti ha concesso un mese di pausa dal lavoro per elaborare il lutto.
Sono dieci giorni che piangi, alternando momenti in cui, potendo, mangeresti anche il divano, ad altri in cui il solo pensiero del cibo ti fa stare male.
Hai ignorato deliberatamente tutte le chiamate di Natasha e dei pochi sopravvissuti, pur sapendo quanto anche loro stiano soffrendo.

Thor:
Hai voluto che il suo funerale fosse secondo la tradizione norrena. È stato difficile organizzarlo, ma dentro di te sapevi che era la cosa giusta da fare e che questo tuo gesto lo avrebbe reso felice.
È complicato andare avanti con la propria vita, quando hai visto morire la persona che ami. Hai continuamente gli incubi e vedi la scena ripetersi all'infinito, come in loop. Ti svegli piangendo e gridando, mentre ti agiti nel letto e ti senti intrappolata tra le lenzuola. È complicato andare avanti.

Loki:
È passato più di un mese, ormai.
Sei in uno stato di depressione, probabilmente. Sei anche arrabbiata con Thanos, con Loki e con te stessa.
Sei notevolmente dimagrita a causa del tuo poco appetito: il tuo stomaco si chiude sempre alla vista del cibo e raramente finisci tutto quello che hai nel piatto.
Hai provato ad andare dalla psicologa, per poi rinunciare un paio di sedute dopo e semplicemente fissare il vuoto, sdraiata sul tuo letto.
Dormi meno di cinque ore a notte e le tue occhiaie lo dimostrano: hai paura di sognare Loki mentre ti dice di volerti proteggere e ti bacia dolcemente la fronte.

Bucky:
Per le prime settimane a venire, tu e Steve avete vissuto in simbiosi; nessuno dei due sembrava sopportare l'idea che Bucky non ci fosse più.
Ti odi perché pensi a tutto ciò che avresti voluto dirgli e che mai gli dirai; a tutti i viaggi che avresti voluto fare insieme a lui -viaggi che tu gli avevi promesso- e che mai farete.
Ora più che mai ti senti impotente di fronte al tuo stesso dolore, consapevole di non poter fare nulla, se non aspettare.

Pietro Maximoff:
Pietro è morto una settimana fa e, da quel giorno, sei più nervosa del solito; ne consegue un aumento della tua acidità nei confronti di qualunque respiri.
La tua camera è completamente a soqquadro e hai gridato contro tua madre quando ha tentato di aiutarti a fare un po' di ordine.
A quanto pare, però, nessuno ha il coraggio di dirti nulla, considerando che hai perso anche Wanda e, secondo gli altri, è normale essere arrabbiata con il mondo. O meglio, con quello che rimane del mondo.
La verità è che preferisci essere arrabbiata, perché non sopporteresti di ritrovarti a piangere al solo pensiero di Pietro.

Peter Parker:
È difficile continuare con la propria vita dopo aver visto il tuo ragazzo sparire che implorava di aiutarlo. Ti sentivi impotente, eri nel panico più completo e non riuscivi a ragionare.
Anche per questo, non sopporti il silenzio, perché hai sempre la sensazione di sentirlo mentre ti supplicava -e supplicava Iron Man. Quindi, che sia la televisione, la radio o la musica, tu hai bisogno del rumore -ne sei dipendente, altrimenti sai che finiresti per impazzire e passare la tua esistenza a piangere quella che era, e sempre resterà, una delle persone a te più care.

Peter Quill:
Se dovessi descrivere con una parola questi primi cinque giorni di lutto, allora questa sarebbe "ricordi".
Quando chiudi gli occhi, a volte, ti pare quasi di vederlo mentre balla davanti a te in modo imbarazzante e sorride, perché si diverte a metterti a disagio. Cioè, si divertiva.
Per quanto possa sembrare strano e stupido, passi le giornate ad ascoltare la sua playlist di canzoni. Non lo hai mai ammesso, ma alcune di queste non sono così male come pensavi e, ora come ora, sono l'unica cosa che ti è rimasta di lui.

***
Vorrei tranquillizzarvi sulla storia, dato che ho ucciso tutti i personaggi: andrà avanti, ci saranno altri capitoli e questi vanno considerati come delle brevi one shot o dei what if.
Ora sto semplicemente sfruttando tutte le idee che mi sono venute con Infinity War.
Buon weekend people <3

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