61- Tony Stark × reader (sequel - 60)

Nonostante il viso affondato nel cuscino, riesci comunque a sentire il tuo cellulare vibrare sul comodino. Non hai bisogno di controllare per sapere che si tratta di Pepper: è tutto il giorno che ti chiama ed è tutto il giorno che tu lasci che alla sua chiamata risponda la segreteria telefonica.
In realtà, ti dispiace ignorarla in questo modo, ma al momento non hai voglia di parlare con nessuno; senza contare che probabilmente sta cercando di contattarti per scusarsi al posto di Tony, magari per convincerti addirittura a perdonarlo.
Come se potessi davvero farlo: lui non c'è stato quando hai avuto bisogno di lui... E continua a non esserci, dato che la paura di non essere capace di passare l'esame non se n'è andata -così come la sensazione di non aver ancora capito niente, anche se è da molto che studi- e non ha ancora fatto niente per aiutarti.
Anzi, come se non avessi già abbastanza pensieri per la testa, ora grazie a Tony un enorme dubbio ti tormenta: che abbia ragione lui? In fondo, hai sempre temuto di non essere adatta a questa università. Ma come hai potuto anche solo illuderti del contrario e di avere le capacità necessarie per frequentare questi corsi? Del resto, è bastato il primo ostacolo -quello più semplice da superare, oltretutto- a mandarti nel panico più totale.
Nel sentire il tuo campanello suonare, sollevi il volto dal cuscino umido per le lacrime, poi ti trascini verso la porta e, senza nemmeno controllare dallo spioncino, la apri.
Non ti saresti mai aspettata di trovare Tony con due cartoni di pizza in mano sulla soglia di casa. La tentazione di chiudergli la porta in faccia è forte, però lo è ancora di più il vostro legame e forse è per questo che ieri le sue parole e il suo comportamento ti hanno ferita così tanto: per te, non è mai stato solamente uno dei tuoi più cari amici, ma anche e soprattutto un punto di riferimento, una sorta di fratello maggiore sul quale poter sempre contare.
O quantomeno questo era ciò che credevi, dato che adesso ti senti solo tradita.
Y/n, aspetta.–. Tony blocca la porta con la mano libera, in modo da impedirti di richiuderla. –Posso entrare? Per favore.
Dopo aver ponderato la sua richiesta per qualche secondo, lasci che metta piedi nel tuo appartamento. Lo osservi diffidente mentre appoggia i cartoni contenenti le pizze sul tavolo e il profumo si diffonde presto nel tuo salotto. –Sei venuto qui per farmi sentire di nuovo una stupida?– commenti, incrociando le braccia davanti al petto. –Perché, se è così, ti assicuro che ieri sei decisamente riuscito nel tuo intento.
Tony si guarda rapidamente intorno, probabilmente un po' a disagio, poi sospira. –Veramente, sono qui per scusarmi: non avrei dovuto dire quello che ho detto e credo che nemmeno l'alcool possa giustificare il modo in cui mi sono comportato con te. Non so cosa mi sia preso, non hai idea di quanto mi dispiaccia per averti fatta stare male...
Ripensando a quello che è accaduto ieri, effettivamente avresti potuto almeno notare che non era certo sobrio; però, resta il fatto che raramente ti sei sentita col morale talmente a terra. –Mi avevi promesso che ci saresti sempre stato per me...– ti ritrovi a mormorare come se fossi una bambina e non una donna di quasi vent'anni.
Tony fa qualche passo nella tua direzione, visibilmente dispiaciuto. –Di solito non mi piace ammetterlo, ma hai ragione e ti chiedo di perdonarmi per aver tradito la tua fiducia in questo modo; se avessi la possibilità di tornare indietro ed evitarlo, lo farei.– replica poi, guardandoti negli occhi. –Non ho mai voluto farti soffrire e il fatto che quella di ieri per me fosse una "giornata no" non è una giustificazione abbastanza valida... Purtroppo non te lo dico abbastanza spesso, ma voglio che tu sappia che sei una delle poche persone a cui tengo davvero e che mi spinge ad essere una persona migliore.
Rimani in silenzio, mentre soppesi commossa le sue parole e cerchi di non ricominciare a piangere.
–E non è vero che non sei adatta a questa università: stai incontrando qualche difficoltà, è vero, ma è successo a tutti. Tranne che a me, ovvio... Il punto è che è normale incontrare degli ostacoli e l'unico modo per superarli è quello di non arrendersi.– continua e il suo commento per nulla modesto ti fa sorridere. –Sono certo che questo esame andrà bene e non solo perché ci sarò io a darti una mano: che io sia un genio o meno, non cambia che il mio aiuto sarebbe del tutto inutile, se anche tu non fossi anche solo per metà brillante come invece sei... Per farla breve, andrà bene perché questa volta non esiste alcuna remota probabilità che accada il contrario e, se fossi in te, mi fiderei di me e dei miei calcoli.
Dopo aver aspettato che terminasse il suo discorso, lo abbracci: all'inizio, capisci di averlo colto di sorpresa, poi però ricambia, stringendoti a sé. –Ti voglio bene Tony.

***
Scusate il ritardo, ma ho avuto problemi col WiFi. Come la prima parte, anche questa è piuttosto breve rispetto al solito, ma mi auguro che vi sia piaciuta comunque ^-^
Spero che voi (e anche i vostri cari) stiate bene <3

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