60- Tony Stark × reader (based on a prompt)
Guardi con aria sconfitta i libri impilati davanti a te, consapevole che nemmeno questa volta sarai in grado di passare questo esame; però tutti gli altri ci sono riusciti senza troppi problemi.
Tutti tranne te: questo ti fasentire ancora più umiliata e stupida. Cosa non stai capendo? La fisica non ti è mai stata ostica e nessuno degli argomenti ti è nuovo, infatti eri sicura che il test sarebbe andato bene, o addirittura molto bene. L'impressione era quella di avere tutto chiaro, eppure non è così, altrimenti non ti sentiresti una completa incapace.
Sbuffi esasperata, pensando a quanto tempo hai passato a studiare e ad esercitarti, agli inviti degli amici che hai dovuto declinare per avere anche solo un'ora in più da sacrificare allo studio.
La pressione è molta: hai bisogno di superare questo test, se non vuoi restare indietro con il programma, senza contare che agli occhi di tutti sei sempre stata una persona intelligente e dagli ottimi risultati in ambito scolastico e poi accademico.
Forse è proprio la tua ansia a renderti così disperata da mettere da parte il tuo orgoglio e rivolgerti a Tony. In fondo, è il tuo migliore amico: con lui puoi essere te stessa e ammettere che l'università non sta andando bene come stai cercando di far credere... E poi, chi meglio di lui potrebbe darti una mano? È letteralmente un genio e -anche se è quasi un mese che non vi vedete a causa dei suoi impegni- di certo gli farà piacere aiutarti; chissà, magari sarà anche in grado di farti riacquistare un po' di fiducia in te stessa.
Senza pensarci due volte, decidi di andare da lui, quindi inizi a riporre volumi e appunti dentro lo zaino; con la rassicurante prospettiva di un aiuto da parte di Tony, ora ti sta quasi passando il malumore.
Una volta giunta di fronte a quell'imponente edificio che è la Stark Tower, ti trattieni dal precipitarti al suo interno, conscia che dovrai prima superare i controlli della sicurezza, poi spiegare agli addetti alla reception che "Sì, se vuole può controllare: conosco il signor Stark, siamo amici" e infine aspettare che Tony si liberi dai suoi impegni di lavoro.
E infatti è proprio così che hai passato il primo quarto d'ora nel luminoso atrio. "Avvertiremo il signor Stark", ti è stato detto, eppure altri quindici minuti sono trascorsi e di lui non c'è traccia. Guardi il tuo orologio in preda all'agitazione nel renderti conto di quanto tempo hai sprecato, tempo che avresti potuto dedicare allo studio.
Alla fine, decidi di andare da sola da Tony, quindi, dopo esserti guardata in torno con circospezione, ti alzi e ti avvii all'ascensore, sperando che nessuno se ne accorga. Con te, salgono altre persone, tra cui Pepper Potts, che però si limita a salutarti con un sorriso, essendo occupata a discutere al telefono con un certo signor Hammer.
Appena l'ascensore, controlli rapidamente di essere arrivata al piano giusto, poi affretti il passo, dirigendoti verso una porta con sopra una targa che recita "Ufficio di A. E. Stark".
Lanci nuovamente un'occhiata all'orologio; presa dalla fretta, ti dimentichi perfino di bussare prima di aprire la porta.
Ovunque sono sparsi vari documenti e un Tony dall'aspetto trasandato, che fino a poco prima si teneva la testa tra le mani, punta i suoi occhi su di te, per poi iniziare a massaggiarsi le tempie. –Mi sembrava di aver specificato di non voler vedere nessuno oggi.– lo senti borbottare contrariato.
Sei talmente preoccupata per questo esame che non rimani nemmeno turbata dal suo tono scorbutico. –Tony, sono io, y/n.
–Cosa vuoi? Chi ti ha fatto entrare?– ti chiede in seguito con fare innervosito, buttando a terra l'unica pila di fascicoli presente sulla sua scrivania
Per l'ennesima volta da quando sei uscita di casa, guardi rapidamente il tuo orologio. –Ho bisogno del tuo aiuto per prepararmi al test di fisica.– gli spieghi velocemente, rischiando quasi di non pronunciare per intero alcune parole a causa della fretta. –Per favore, sono molto agitata e tu sei l'unico che può... Sei il mio migliore amico e speravo che almeno tu riuscissi a darmi una mano...
Dopo aver sbuffato sonoramente, come a ribadire che lo stai disturbando, si alza in piedi e si ferma a meno di un metro da te. –Ascoltami bene perché non ho voglia di ripeterlo: non mi importa del tuo maledetto esame, okay? Se non capisci la fisica, non è un problema mio, ma tuo. Hai mai pensato che, se non riesci a passare nemmeno la prima prova, cioè la più semplice, forse non sei abbastanza brava per questa università? Perché magari è il caso di rifletterci un po' su.– sbotta spazientito, gesticolando. Probabilmente, se tu non avessi già preso a piangere, avresti notato che Tony non era affatto lucido. –Io non ho tempo da perdere e, anche se ne avessi, non lo passerei certo ad aiutare te. Non posso fare miracoli. Ed ora vattene.
Dopo essere uscita dal suo ufficio con gli occhi lucidi, cammini a testa bassa puntando verso le scale, così da evitare che qualcuno ti veda in questo stato. –Avevi detto che ci saresti sempre stato per me...
***
Spero che vi sia piaciuto, anche se è più breve rispetto al solito...
Vorrei dire che continuo ad utilizzare la Stark Tower perché l'immagina è ambientato poco dopo Avengers, ma la verità è che mi sono affezionata a questo grattacielo che Loki e i chitauri si sono divertiti a distruggere.
Buon inizio di settimana people <3
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