58- Peter Parker × reader (sequel - 42)
Da quel giorno, hai provato in tutti i modi a parlare con Spider-Man per chiedergli le spiegazioni che ti deve, ma senza ottenere alcun risultato positivo.
È quasi passata una settimana, eppure del supereroe non c'è traccia, probabilmente anche per via della situazione tranquilla che si sta vivendo nell'ultimo mese.
In compenso, Peter ha cominciato a comportarsi in modo ancora più strano, però almeno non parla più così tanto di Liz e, se il prezzo da pagare è solo quello, pensi di poterci passare sopra. Anzi, ora che ci fai caso, non l'hai ancora visto per i corridoi, ma probabilmente è semplicemente malato; del resto, la temperatura è scesa di molto in pochi giorni.
-Ehi, y/n!-. Ti volti non appena senti la voce di Ned, smettendo di giocare con il tuo pranzo; gli fai cenno di sedersi, confusa. -Ho bisogno di parlarti, ma in via confidenziale, quindi tutto quello che ti dirò dovrà restare tra di noi.
-Va bene, dimmi tutto.- lo esorti con un sorriso, spostando il tuo vassoio affinché lui possa appoggiare il suo.
-Hai presente Peter?- ti chiede, dopo in attimo di silenzio che, conoscendolo, è stato calcolato per aumentare la suspense. Annuisci. -Non sta affatto bene.
-Oh, mi dispiace, effettivamente sospettavo qualcosa del genere: è pur sempre gennaio, è normale ammarlarsi...- replichi, per poi cominciare a sbocconcellare il tuo tramezzino.
Ned però si avvicina a te, guardandoti serio negli occhi. -No, intendo molto male. Sua zia mi ha chiamato ieri sera perché Peter si era chiuso in camera sua a piangere, cito testualmente, "senza alcun apparente motivo". Sai, credeva che, dato che io e Peter siamo migliori amici, ne sapessi qualcosa, ma le ho detto che non avevo la più pallida idea di cosa potesse averlo ridotto in quello stato.- ti spiega senza mai fare una pausa per prendere fiato. È come se qualcuno ti avesse dato un forte pugno allo stomaco quando realizzi finalmente ciò che hai appena sentito; così si spiega il comportamento bizzarro di Peter, in effetti. -Credo che dovresti andare da lui dopo la scuola.
-Ehm, sei proprio sicuro? Non darò fastidio?- gli chiedi titubante: certo, se ne avessi la possibilità, correresti da Peter, ma non puoi, principalmente perché sei a scuola e poi perché la tua presenza potrebbe non essere ben accetta.
-Assolutamente sì, Peter vuole...-. Si interrompe, portando una mano alla bocca. -Cioè, volevo dire che gli farebbe piacere vederti, sai.
In un'altra occasione, indagheresti sulla strana reazione di Ned, ma al momento sei troppo preoccupata per il tuo migliore amico per poterti occupare di qualsiasi altra cosa. –Okay, andrò da lui.
Mentre cammini lungo il marciapiede, diretta all'appartamento dove Peter vive con sua zia, non fai altro che rimproverarti per averlo trascurato, troppo presa a cercare di incontrare Spider-Man per chiedergli chiarimenti riguardo quel bacio fugace. Alla fine, eri addirittura riuscita a convincere Liz ad accettare di andare al ballo con Peter, qualora lui avesse trovato il coraggio di invitarla. "È carino", aveva detto la tua vicina di casa riferendosi al tuo migliore amico e tu avresti tanto voluto ribattere che lui era molto più che semplicemente "carino", ma ti sei imposta di tacere; e se sei sempre più convinta che Liz non lo meriti, questo non importa, fintanto che Peter è felice.
Interrompi questo tuo flusso di coscienza non appena ti accorgi di essere davanti al portone di casa Parker. In un'altra occasione, ti saresti accertata di essere quantomeno presentabile, però ora sei talmente angosciata che ti limiti a suonare il campanello.
La porta si apre e ti ritrovi faccia a faccia con il tuo migliore amico. O meglio, il suo fantasma, a giudicare dai profondi solchi sotto gli occhi arrossati e dal colorito piuttosto pallido. –Oh, mio Dio...– mormori, portando d'istinto una mano davanti alla bocca. Sì, ti era già capitato di consolarlo mentre piangeva, ma mai l'avevi visto in questo stato.
Senza dire una parola, ti lascia entrare, poi si passa una mano tra i capelli con fare nervoso, rivolgendoti un sorriso forzato. Se prima eri preoccupata per Peter, adesso non sei più capace di descrivere ciò che provi. Dopo aver lasciato cadere lo zaino a terra, provocando un rumore sordo, lo abbracci. All'inizio è disorientato, probabilmente perché sei solita limitare il contatto fisico con la tua crush -anche se lui questo non lo sa-, poi ricambia e lo senti mormorare piano un "sei qui".
Rimanete così per una ventina di secondi, finché non sciogliete lentamente l'abbraccio. –Cosa... Cos'è successo?– gli chiedi, una volta che entrambi siete seduti sul divano di sua zia -a giudicare dall'orario, è andata a lavoro da almeno due ore-.
–Mi dispiace, y/n.– risponde in un sussurro, lasciandoti un po' confusa. –Mi dispiace, io non ne avevo idea...
Vorresti stringerlo di nuovo a te, tanto ti sembra vulnerable, però qualcosa ti trattiene dal farlo. –Ma non hai motivo scusarti con me, davvero.– gli dici, nel tentativo di tranquillizzarlo almeno in parte. –Non hai fatto nulla di male.
Senza guardarti negli occhi, Peter scuote piano la testa con fare sconsolato. –Forse avrei dovuto capirlo e stare zitto, non riesco nemmeno ad immaginare quanto io possa averti ferita... Sono uno stupido, anzi un cretino.
–Ehi, non parlare così del mio migliore amico!– fingi di rimproverarlo, per poi esultare tra te e te nel notare un brevissimo accenno di sorriso sulle sue labbra. –Senti, non ho la minima idea di che cosa tu stia blaterando, ma tu sei un ragazzo fantastico e non meriti assolutamente di stare così male per...
Ammutolisci quando realizzi. –È per Liz, vero?– gli chiedi, preparandoti psicologicamente a sentirlo parlare della sua cotta.
–Non proprio...– ti dice Peter con voce flebile, mentre alcune lacrime iniziano a rigargli pian piano le guance. –Ho solo scoperto di essere stato egoista perché non mi sono accorto prima di averti fatta soffrire e... Non potrò mai perdonarmelo.
Un'ipotesi assurda prende a formarsi nella tua mente: e se avesse capito che provi qualcosa per lui? Subito scacci via questa idea, convincendoti che sei sempre stata molto attenta a non farlo notare, anche se... –Tu sai che, ehm, mi piaci?
Annuisce, asciugandosi il viso bagnato dalle lacrime con la manica della maglietta.
Non era certo così che avevi programmato di rivelargli i tuoi sentimenti... O meglio, avevi programmato di tenere all'oscuro di tutto il diretto interessato, così come chiunque altro. Cercando di mantenere la calma, fai la fatidica domanda:–Chi te l'ha detto? È stato Flash, giusto?
All'inizio, i tuoi quesiti sembrano confondere Peter, che però si affretta a confermare ciò che già temevi. In verità, c'è un'altra persona che è a conoscenza della tua cotta, ma, dato che Spider-Man non ti ha mai dato l'impressione di uno che racconta i segreti degli altri, l'hai escluso a priori. "Prima o poi, lo ammazzo", pensi tra te e te, riferendoti a Flash: il tuo rifiuto deve averlo offeso parecchio, se si è vendicato in questo modo meschino.
–Y/n, sei... Sei arrabbiata con me?–. La voce spezzata di Peter ti riporta alla realtà.
–Oh, no, non potrei mai.– replichi, imponendoti di non accarezzarlo, di non abbracciarlo, di non baciarlo; complicheresti solo la situazione. –Davvero, non preoccuparti; del resto, non lo sapevi... Cioè, a dirla tutta, non volevo che tu lo sapessi.
–E perché?
–Per un sacco di motivi: prima di tutto, non credo che avrei mai trovato il coraggio.– ammetti, evitando di incrociare il suo sguardo dall'imbarazzo. –E poi, avevo paura di rovinare tutto... Insomma, parliamoci chiaro: a te piace Liz. Sarebbe stato stupido e maledettamente doloroso da parte mia illudermi che ti saresti innamorato di me all'improvviso.
Questa volta, è Peter a coglierti di sorpresa, stringendoti a sé. –Mi dispiace di non essere in grado di darti ciò che vuoi.
***
È tardi, ma ci tenevo a pubblicare questo immagina (è stato un parto; era da circa due settimane che lo stavo scrivendo).
Spero davvero che vi sia piaciuto ^-^
Vi auguro un buon inizio di settimana people <3
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top