54- Peter Quill × reader
–Oh oh. Ho un problema!–. La voce di Peter risuona metallica -tutta colpa dell'auricolare che utilizzi per restare in contatto con gli altri Guardiani- e sbuffi non appena senti pronunciare da Star-Lord le uniche parole che non avrei mai voluto sentire.
Alzi gli occhi al cielo, trattenendo l'istinto di strapparti i capelli: con ogni probabilità, si sarà messo a ballare, distraendosi e non notando un possibile pericolo. –Perché questo dovrebbe sorprendermi?– replichi con ironia, lanciando uno sguardo d'intesa a Gamora, che si limita a scuotere la testa. Lei è stata una delle prime persone con le quali hai legato, soprattutto perché siete piuttosto simili caratterialmente, anche se non hai idea di come lei sia riuscita a stare insieme con Peter per qualche anno, considerando che ti sono sempre sembrati troppo diversi per poter funzionare come coppia... O forse è proprio vero che gli opposti si attraggono?
In ogni caso, il silenzio che segue non è affatto confortante. –Diamine, Quill, avevi un solo compito!– lo rimproveri, alzando improvvisamente il tuo tono, prima che la comunicazione si interrompa momentaneamente con un bip.
–Fantastico, questi aggeggi non funzionano!– esclami, togliendo l'auricolare dal tuo orecchie e iniziando a maneggiarlo nel tentativo di renderlo nuovamente operativo.
–Passamelo, so come aggiustarlo.– ti dice Gamora con il suo solito tono autoritario.
Mentre aspetti che la tua amica verde faccia funzionare l'oggetto, una strana ansia inizia a prendere possesso della tua mente: e se Peter fosse stato preso da qualche brigante sfuggito a Nebula, Rocket e Groot? A questo punto, potrebbe star subendo qualche doloroso tipo di tortura, o chissà che altro...
In realtà, anche se spesso hai la sensazione di avere a che fare con un bambino, più che con un adulto, ti sei affezionata anche a Peter, così come degli altri Guardiani della Galassia, che sono diventati per te una sorta di stramba famiglia.
Non appena Gamora ti restituisce l'auricolare, noti con gioia che la comunicazione è stata ristabilita; dopo averla ringraziata, inizi subito a cercare di contattare Quill. –Dove sei? Hai bisogno che ti raggiunga?
–Non preoccuparti y/n, posso farcela anche senza il tuo aiuto.– lo senti rispondere in modo affannato.
Quando la Nova Corps vi ha chiesto di mettervi sulle tracce di una pericolosa banda di trafficanti di schiavi, avete deciso di organizzarvi meglio, quindi, su tuo suggerimento, vi siete divisi in squadre.
Sono già passate più di due ore e tutte le squadre hanno fatto ritorno alla Milano senza troppi problemi -perfino quella di Groot, Rocket e Nebula, che sono stati incaricati di consegnare alla Nova Corps i suddetti trafficanti-, ma non quella di Peter -o, per meglio dire, non Peter, avendo dichiarato con orgoglio di sapersela cavare da solo-, che avrebbe dovuto cercare qualunque documento che potesse indirizzarvi verso i compratori di schiavi. A quanto pare, il tuo piano stava andando decisamente troppo bene.
In quello stesso momento, un urlo mal cammuffato interrompe i tuoi pensieri e non hai il tempo di fare alcunché, perché un altro bip ti precede. Questa volta, decidi di infilare l'auricolare in tasca e di indossare la tua giacca, pronta per partire.
–Y/n, se vuoi, posso andare io.– propone Gamora con un sorriso gentile. –In fondo, è stata una giornata stancante...
–No no, voi iniziate pure intanto, voglio solo assicurarmi che Peter stia bene.–le dici risoluta, facendole cenno di andare insieme agli altri, che al momento si trovano nella stanza adiacente, da dove provengono delle risate. -Ci vediamo tra poco.
–Star-Lord, mi senti? Dove sei?– ripeti per l'ennesima volta, ma senza ottenere alcuna risposta da parte sua. Cominci a temere che sia incappato in un problema ben più grave di quanto Peter volesse farti credere e a questo punto non puoi più nascondere di essere preoccupata. –Avanti, dimmi qualcosa, qualsiasi cosa! Mi va bene anche una delle tue stupide canzoni...
È passata più o meno mezz'ora da quando sei tornata nell'accampamento dei trafficanti e ancora non hai trovato traccia né di Quill, né di altre forme di vita.
Con tutti i sensi all'erta, esplori con attenzione le tende in cui quei malviventi si erano sistemati, trovandole vuote, se non per qualche oggetto lasciato distrattamente a terra.
Ti guardi intorno con circospezione. –Peter, sei qui?– gridi, nella vana speranza che lui, sentendoti, sbuchi fuori da una tenda canticchiando.
Continui a ispezionare ogni luogo nella speranza di trovare qualcosa che ti possa in qualche modo ricondurre a lui, mentre sei sempre più preoccupata, dato che le uniche impronte sono le tue.
Se un paio di anni fa qualcuno ti avesse detto che ti saresti unita ai Guardiani della Galassia, gli avresti probabilmente riso in faccia; tutt'ora ti sembra piuttosto assurdo, ad essere sinceri, eppure eccoti qua, alla disperata ricerca di uno di loro.
Poi senti per puro miracolo un rumore metallico proveniente dalla tua sinistra. Ti volti immediatamente e vedi che una ciotola grigia e opaca è rotolata fuori da una tenda giallognola; ti precipiti al suo interno e rimani sorpresa quando ti ritrovi davanti Peter, seduto comodamente su una coperta mentre ascolta la musica dal suo walkman.
Nel momento in cui si accorge di te, ti sorride soddisfatto; tu, al contrario, avresti voglia di prenderlo a schiaffi.
–Sei impazzito? È da più di mezz'ora che mi sto sgolando perché sono in pensiero per te e ora viene fuori che sei sempre stato qui con quel coso?–. Dire che adesso sei arrabbiata con lui sarebbe fin troppo riduttivo e una parte di te si sente presa in giro per aver vagato inutilmente per tutto questo tempo.
–Sapevo che avresti reagito così...– si limita a replicare Peter, che si alza e ripone il walkman in tasca. –Allora, torniamo alla Milano o vuoi restare qui ancora un po'?
Mentre uscite fuori dalla tenda e vi incamminate verso la nave, ti imponi di non rivolgergli la parola per qualche giorno, o almeno finché non ti avrà chiesto scusa.
Non è esattamente così che avevi immaginato di festeggiare il tuo compleanno.
–I can't stop this feeling deep inside of me. Girl, you just don't realise what you do to me...–. Ora che Peter si è messo a canticchiare a bassa voce, hai seriamente voglia di correre via prima che tu possa commettere gesti avventati. È davvero così immaturo?
Alla fine, vi ritrovate davanti alla Milano e tiri un sospiro di sollievo nel constatare che finalmente potrai rilassarti e stare lontana da Quill. Quando però ne varchi la soglia, vieni investita da coriandoli colorati e musica ad alto volume, insieme ai Guardiani che ti urlano "buon compleanno".
–Come... Io non avevo...– mormori, sinceramente incredula per la festa a sorpresa in tuo onore; il pensiero di ciò che ha fatto Peter viene subito messo da parte, sostituito dalla gioia che provi in questo momento.
–È stata un'idea di Quill.– esordisce Mantis, fissando i suoi grandi occhi neri nei tuoi.
–Io sono Groot, io sono Groot, io sono Groot– aggiunge Groot con un sorriso.
–Già, ha organizzato tutto lui e ti ha pure distratta mentre noi preparavamo le ultime cose!– si affretta a tradurre Rocket.
Inutile dire che non sai come reagire. –Ehm, grazie Peter, suppongo di doverti delle scuse per prima...– borbotti, decisamente in imbarazzo.
–Oh no, avevi ragione ad avercela con me... E poi, era parte del piano.– replica sorridente. –Allora, ti va di ballare?
***
Chiedo venia per il ritardo e spero che ne sia valsa almeno la pena.
Vorrei scusarmi con chi mi aveva chiesto un sequel per l'immagina precedente, ma purtroppo nessuna idea mi convinceva e ho preferito buttarmi in qualcosa di nuovo.
Come sempre, vi invito a scrivere nei commenti il nome del personaggio che preferite ^-^
Ultimamente ho visto Modern Love e l'ho adorata! A voi è piaciuta?
Buon inizio di settimana people <3
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