46- Wanda Maximoff × reader (sequel - 45)

Rimani a fissare allibita Wanda per qualche secondo, dopo che tua madre se n'è finalmente andata. -Quindi stiamo insieme? Wow, è stato più semplice del previsto.
Lei ti rivolge un sorriso un po' imbarazzato. –Scusami, non era mia intenzione peggiorare la situazione, ma quando ha iniziato a fare quei discorsi ho percepito che non ti facevano sentire bene.– ti spiega mentre gioca con una ciocca di capelli rossi. –Se preferisci, posso dirle la verità, sono sicura che...
–No.– la interrompi, forse più duramente di quanto avresti voluto; mai avresti creduto che prendere un caffè con tua mamma ti avrebbe stressata così tanto. –No, non ti preoccupare, sembrava così felice, quasi fiera di me... Ti dispiacerebbe continuare questo teatrino fino a venerdì? Poi ti assicuro che sarai libera da qualsiasi impegno: fingeremo di esserci lasciate e ognuna andrà per la propria strada.
–Oh, certo!– esclama Wanda. –In fondo, ti ho messa io in questo casino ed è il minimo che possa fare.
Rimanete in silenzio per qualche secondo, che però a te pare durare un'eternità. –Te ne sono grata.– replichi alla fine, sinceramente riconoscente. Fai per alzarti e andartene dal Sunflower Cafè, quando qualcosa ti blocca. –Stavo per dimenticare... Questo è il mio numero: se dobbiamo fingere di essere fidanzate, dovremo conoscerci meglio, non pensi? Ho alcune cose da chiederti
Scrivi velocemente il tuo numero su un tovagliolo di carta che si trova sul tavolo, poi accenni un sorriso. –Ci vediamo, Wanda!


Non lo ammetteresti mai, ma in realtà hai aspettato con ansia di ricevere un suo messaggio, mentre mille dubbi ti assalgono: hai scritto male il numero? Ha perso il tovagliolo? Ci ha ripensato? Il suo cellulare si è rotto? E se non avesse nemmeno un cellulare?
Alla fine ti ha scritto, chiedendoti di uscire insieme prima della cena per accordarvi sulle informazioni da dare ai tuoi genitori riguardo la vostra relazione, oltre che a quelle principali sulle vostre rispettive vite.
In questo modo, cerchi di far apparire più credibile il teatrino e, magari, di approfittare dell'occasione, così da conoscere meglio Wanda. Infatti, nonostante non abbiate parlato molto, sei più che convinta che in lei ci sia qualcosa di speciale e sei determinata a scoprire di che cosa si tratta.
–Ehi y/n!–. Ti volti non appena riconosci la sua voce, sperando di non arrossire come tuo solito: anche se non è vestita in modo elegante -dovete semplicemente passeggiare in un parco-, non puoi fare a meno di notare quanto stia bene nella sua semplicità. Ti riprendi mentalmente: non è il momento e forse non lo sarà mai, quindi è meglio per te tentare di controllare queste emozioni. Insomma, quando l'hai incontrata non hai avuto problemi a parlarle...
Provi a tranquillizzarti, ripetendoti che, essendo piuttosto caldo, il tuo rossore sulle guance potrebbe essere attribuito proprio ad un innalzamento delle temperature verificatosi ultimamente. –Ehm, ciao.– la saluti di rimando, sorridendole e augurandoti di non sembrare pazza; ti senti come un'adolescente con la sua cotta. –Allora, come va?
–Sto bene, grazie.– replica, mentre finalmente iniziate a camminare sotto l'ombra degli alberi. –E tu? Stamattina eri a lavoro, giusto?
Annuisci. –Già, ho riconsegnato i test corretti e sono fiera dei miei alunni e dei loro miglioramenti.– aggiungi subito dopo, spaventata all'idea del silenzio imbarazzante che potrebbe crearsi tra di voi.
Lei non sembra farci caso. –Ti piace molto insegnare, non è vero?– ti chiede, sorridente.
–Sì, esatto.– ti limiti a rispondere questa volta: hai paura di parlare troppo adesso e di fare in qualche modo cattiva impressione.
–L'avevo capito: basta un accenno e ti brillano gli occhi.– dice Wanda, continuando a sorriderti e facendoti sentire più a tuo agio.
–Piuttosto... Hai un impiego?– le domandi, guardandoti intorno: non vuoi incrociare il suo sguardo, perché temi che lei possa leggervi tutto, per quanto sembri assurdo. Se dovesse anche solo intuire il tuo interesse per lei, sarebbe la fine.
Lei si irrigidisce momentaneamente accanto a te. –Non esattamente... È complicato.
Al momento, ti stai insultando mentalmente per il tuo passo falso, mentre contemporaneamente ti chiedi quale lavoro faccia Wanda. Preferisci non indagare, vista la sua reazione, e ti schiarisci la voce per cambiare argomento, ma lei ti precede. –Allora y/n, parlami un po' di te.
Chiacchierate per una buona mezz'ora e il tempo sembra quasi volare con lei, che si dimostra gentile e divertente con te, oltre che attenta e realmente interessata a ciò che dici. Eppure, senti che manca ancora qualche pezzo di quel puzzle che è Wanda Maximoff. –Scusa se te lo chiedo, ma, ehm, come hai capito che non ero etero e che i miei genitori non avevano alcun problema a riguardo?– chiedi un po' titubante, sperando di non aver commesso un passo falso come all'inizio. –Insomma, va oltre il semplice intuito, o sesto senso, o come preferisci chiamarlo...
Noti che inizia ad agitarsi quando si mette a giocare con la cerniera della giacca, evitando il tuo sguardo. –Vorrei essere sincera, credimi, ma...–. Si interrompe, mordendosi il labbro inferiore, per poi sospirare. –Io non sono normale.
Le rivolgi un'occhiata interrogativa: cosa intende dire con questo? Certo, questo risponderebbe alle tue domande, ma non è abbastanza specifico da soddisfare la tua curiosità; al tempo stesso, non vuoi che Wanda si senta a disagio con te per nessun motivo, o comunque che si senta forzata a raccontarti tutto. –Non sei obbligata...
Fa un sorriso forzato, scuotendo la testa. –Anche se te lo dicessi, non ci crederesti mai... Mi prenderesti per una pazza.– replica, sedendosi su una panchina deserta mentre si guarda intorno, come se si aspettasse di vedere un pericolo spuntare dal nulla.
Alzi le spalle. –Mettimi alla prova.
–So già che me ne pentirò, ma in ogni caso devi promettermi di non rivelarlo a nessuno, nemmeno ai tuoi genitori o alle tue amiche.– esordisce con un'espressione seria che non le hai mai visto in volto.
Stai cominciando a preoccuparti, nonostante tu non voglia altro che capire se puoi davvero fidarti di Wanda, prima di permetterti di innamorarti di lei. –Te lo prometto.
Si guarda un'ultima volta intorno con circospezione. –Ho dei poteri: posso muovere gli oggetti con la mente, per esempio, oppure leggere i pensieri degli altri.– ti confessa Wanda, senza però interrompere il contatto visivo con te per un attimo.
Rimani letteralmente a bocca aperta. Quando ti ripetevi che aveva qualcosa di speciale, di certo non ti aspettavi questo. Non sai più cosa replicare, né cosa pensare, ma non sei spaventata come invece la sarebbe un'altra persona al tuo posto; in realtà, ciò che più ti fa paura è l'idea che lei sappia che ti piace e la consapevolezza di aver fatto una figuraccia. 
Poi Wanda ti prende per mano, riscuotendoti dai tuoi pensieri e facendoti arrossire per l'ennesima volta come una ragazzina. –Y/n, apprezzo la tua fiducia in me e non devi preoccuparti.– cerca di tranquillizzarti, sorridendo. –Di solito, non uso le mie abilità sulle persone, ma con te non ho potuto farne a meno: volevo essere sicura di aver fatto buona impressione su di te... Scusami.
Rimani senza parole mentre il tuo cuore inizia a battere così forte che pensi che ti stia venendo un infarto -o forse, è solo una tua impressione-. Sei completamente nel panico: lei sa. E adesso?
–E volevo anche essere sicura che tu ricambiassi.– aggiunge Wanda, lasciandoti incredula.
Lentamente, si avvicina sempre di più a te, quasi azzerando la distanza che c'è tra di voi mentre tu chiudi gli occhi, ben consapevole delle sue intenzioni anche se non hai i suoi poteri.
–Prof, non sapevo che uscisse con Scarlet Witch!

*** 
Seppur con un giorno di ritardo, sono riuscita a pubblicare e spero che vi sia piaciuto, dato che io sono un po' dubbiosa a riguardo...
Questa volta, vi invito a votare, commentando con nome e cognome del personaggio ^-^
Vi auguro tante cose belle <3

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