45- Wanda Maximoff × reader
Inserisci frettolosamente gli ultimi due libri di testo rimasti sulla cattedra all'interno della tua borsa di tela, per poi alzarti dalla sedia, dando un'ultima occhiata in giro: l'aula è deserta e i tuoi studenti sono usciti almeno mezz'ora fa, lasciandoti da sola mentre cominciavi a correggere i loro test di storia -poi ti sei convinta a rimandare questo compito a più tardi per via del morso della fame-. Afferrate la giacca e la borsa, ti dirigi verso l'uscita, ringraziando il cielo per aver fatto spostare la riunione dei docenti a cui avresti dovuto partecipare proprio in questo momento; finalmente fuori dall'edificio in mattoni, scorgi senza troppe difficoltà -di sicuro, se non avessi avuto gli occhiali, ci avresti impiegato almeno cinque minuti per riconoscerla- la tua auto, parcheggiata non molto distante.
Stai per metterti al volante, quanto il tuo cellulare inizia a squillare, facendoti imprecare a bassa voce quando, presa alla sprovvista, sbatti la testa contro la portiera, sentendoti del tutto stordita. Ti affretti comunque a rispondere nel momento in cui leggi "mamma" sul display.
–Pronto tesoro? Mi senti?–. La voce squillante di tua madre ti porta a domandare a te stessa come possa essere sempre tanto allegra; in più, nella tua testa si è attivato un campanello d'allarme, perché le telefonate con lei durano fin troppo e al momento sei affamata -sono circa le due e mezza del pomeriggio-, quindi non hai molta voglia di parlare.
–Ciao mamma, cosa c'è?– rispondi con voce piatta, cercando di arrivare subito al punto mentre ti massaggi il punto in cui la tua testa è andata a collidere con la tua auto.
–Oh niente di cui preoccuparsi! Volevo solo invitarti a prendere un caffè con me, tesoro: è tanto che non ti vedo.– replica tua mamma con entusiasmo invidiabile. Sbuffi, mentre ti trovi costretta ad accettare: è più di una settimana che non vedi i tuoi genitori, principalmente perché negli ultimi giorni sono stati in vacanza in un resort di lusso di cui non ricordi nemmeno il nome.
–Non vedo l'ora di passare del tempo insieme, solo noi due! Ci vediamo tra un'oretta al Sunflower Cafè, okay? A dopo, tesoro!–. Come suo solito, non ti ha neanche lasciata parlare; il lato positivo è che la vostra conversazione è durata meno del previsto e che hai del tempo per mettere qualcosa sotto i denti.
Una volta sul sedile anteriore della tua auto, ti sistemi gli occhiali -che nel frattempo erano scivolati- e poi metti in moto, canticchiando una canzone alla radio.
Arrivi a destinazione dopo dieci minuti abbondanti -tutta colpa del traffico-. Non sei mai stata un'assidua frequentatrice del Sunflower, un bar dalle tonalità calde molto frequentato durante il fine settimana; al contrario, tua madre ci va così spesso con le sue amiche che, prima o poi, le faranno pagare l'affitto.
All'interno della caffetteria, l'atmosfera è certamente accogliente, dunque prendi posto nel primo tavolino libero che trovi; pochi minuti dopo, un cameriere dall'aria gentile prende la tua ordinazione -in tutto questo, devi ancora pranzare- e poi se ne torna sorridente al bancone. Intanto, ti rimetti al lavoro, correggendo una delle tante verifiche. Essere un'insegnante è stato il tuo lavoro dei sogni fin da quando eri tu stessa un'adolescente; inoltre, la storia ti ha sempre affascinata come mai nessuno, uomo o donna che sia, potrebbe fare... Insomma, sei entusiasta del tuo lavoro e del rapporto che hai con i tuoi studenti, ai quali vuoi bene come se ne potrebbe volere a dei figli.
Sei talmente concentrata che non hai fatto caso alla giovane donna che si è seduta nel tavolino accanto al tuo e che, ogni tanto, alza gli occhi dal giornale per posarli su di te.
–Tesoro, eccomi!–. La voce di tua madre di fa alzare di scatto la testa dalla verifica, ma il tuo sguardo nota prima la tua "vicina" di tavolino, indugiandovi quanto basta per ammirarne i tratti delicati, e solo successivamente tua mamma, che si sta rapidamente facendo strada verso di te. La saluti di rimando, mentre riponi i vari compiti all'interno della tua borsa, poi le fai cenno di accomodarsi.
Nel frattempo, il cameriere ritorna da te con il tuo panino e una bottiglietta d'acqua, scusandosi più e più volte per l'immenso ritardo. Dopo essere riuscita a tranquillizzarlo, tua mamma coglie l'occasione per fare la sua ordinazione.
Mentre mangi, lei inizia a raccontarti le ultime novità: il figlio di una sua amica che si sposa, la nipote di un'altra che è in dolce attesa... –E tu, tesoro? Non hai ancora trovato l'anima gemella? Ti vedi con qualcuno?– ti chiede, rivolgendoti uno sguardo pieno di compassione, dando per scontato che essere single ti renda incredibilmente triste. –Oh, povero tesoro, deve essere difficile per te, ora che hai quasi trent'anni... Almeno li porti bene!
Sospiri, alzando gli occhi al cielo: ora che ha cominciato, nulla sarà in grado di fermarla -parli per esperienza-. Stai per spiegarle che tu non hai tutta questa fretta, ma qualcuno ti interrompe.
–In realtà, è da poco più di due mesi che ci stiamo frequentando.– risponde al tuo posto la donna che prima era seduta al tavolino vicino al tuo e che ora invece si trova in piedi accanto a te. –Lei deve essere la madre di y/n. Piacere, io sono Wanda!
Le rivolgi un'occhiata confusa e stai per replicare che nemmeno la conosci, ma tua madre non te lo permette. –Sono così felice!– esclama al settimo cielo, rivolgendosi a Wanda con gli occhi quasi lucidi. –State così bene insieme! Come mai mia figlia non mi ha detto niente?
Rimani come pietrificata: che cosa sta succedendo?
Wanda le sorride. –Oh signora, sa com'è fatta: è molto riservata, quando si tratta di queste cose.
Tua madre scoppia a ridere. –Hai proprio ragione! Era così anche da piccola...
Rimani allibita mentre questa sconosciuta che si sta spacciando per la tua ragazza chiacchiera con tua mamma come se si conoscessero da una vita. Da un lato, non puoi che esserle riconoscente: non saresti riuscita a sopportare l'espressione e le frasi di circostanza che tua madre è solita dire ogni volta che ammetti di non essere ancora fidanzata. Dall'altro, però, sei piena di domande: a quale pro fingere di avere una relazione con te? Come faceva Wanda a sapere della tua bisessualità e che entrambi i tuoi genitori l'avevano accettata? Hai decisamente bisogno di spiegazioni.
Al momento, però, l'ultima cosa che desideri è deludere in qualche modo tua madre, che adesso sembra così contenta della tua finta relazione, ma al tempo stesso non vuoi illuderla; la tua mente inizia a valutare freneticamente i vari pro e contro...
–Allora siamo d'accordo: questo venerdì sera verrete a cena da noi!– esclama tua mamma entusiasta, riportandoti alla realtà, per poi rivolgersi a te. –Tesoro, sei felice?
***
Vi ringrazio per la pazienza che avete avuto nell'aspettare questo immagina; spero ne sia valsa la pena.
Se volete il sequel, lo scrivo volentieri ^-^
Non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo (sequel o meno), ma sono piuttosto sicura che non ci vorrà così tanto tempo come per questo (ero in vacanza, scusate).
Vi auguro di godervi al massimo queste vacanze e di divertirvi <3
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