42- Peter Parker × reader

Ambientato durante Spider-Man Homecoming

-Oh y/n, non puoi capire!- esclama Peter con aria sognante, rischiando di scontrarsi con lo sportello aperto di un armadietto. -Liz Allan è la ragazza più fantastica che abbia mai incontrato! È così... Così affascinante e intelligente... E gentile! Ma non si accorgerà mai di me, lo so.
Alzi gli occhi al cielo, trattenendoti dallo sbuffare, mentre uno dei tuoi migliori amici fa un elenco dettagliato di tutte le qualità che Liz possiede. Di solito, puoi contare su Ned, l'altra vittima sacrificale che deve sopportare questa tortura, ma è tutta la settimana che ha la febbre alta e quindi sei rimasta da sola.
In realtà, avresti dovuto farci l'abitudine dopo qualche mese, ma non puoi proprio ignorare quanto ti faccia male ascoltare il ragazzo di cui sei innamorata che elogia una vostra compagna di classe. Certo, sul momento tutto ciò ti innervosisce non poco e senti di stare quasi per scoppiare a causa della rabbia; eppure, una volta che quest'ultima è scemata, prende il sopravvento un altro tipo di emozione, capace di logorarti e abbassare ancora di più la tua autostima. Del resto, come potrebbe Peter Parker preferire te a Liz?
-Quanto vorrei andare al ballo della scuola con lei... Oh, ma non accetterà mai: perché dovrebbe? Non sono nessuno per lei!–. Il suo tono è a metà tra il disperato e il rassegnato: se da una parte ti dispiace vederlo così, dall'altra il fatto che potrebbe rinunciare all'idea di invitarla al ballo ti rassicura, perché potrebbe chiederti di accompagnarlo.
–Aspetta, ma tu la conosci: siete vicine di casa!- realizza a un certo punto, fermandosi improvvisamente in mezzo al corridoio. Ti rivolge uno sguardo supplicante. -Potresti metterci una buona parola per me... Per favore?
A quanto pare, devi essere molto masochista, perché accetti subito di far loro da cupido, ancora prima di riflettere su che cosa comporterebbe il loro incontro: ci sono buone possibilità che si mettano insieme, dato che pure un cieco noterebbe come lo sguardo del tuo amico si illumina ogni volta che vede Liz.
Alla fine, sei consapevole di un'unica cosa: per rendere Peter felice, saresti pronta a fare persino da wedding planner al suo matrimonio con la Allen, rinunciando alla tua stessa felicità.



Ovviamente, nel preciso momento in cui metti piede al di fuori del cancello della scuola, inizia a piovere e, ovviamente, non hai portato con te un ombrello: la tua solita fortuna.
Rassegnata, sbuffi sonoramente e usi il cappuccio della tua felpa, per quanto sia pressoché inutile; dopo qualche secondo però sembra smettere di piovere. Un po' confusa, ti accorgi che sta ancora piovendo, ma adesso qualcuno ti sta riparando con il suo ombrello: rimani davvero stupita quando vedi Flash ripararti dalla pioggia. Stai per chiedergli perché si stia comportando così gentilmente con te, ma lui non ti lascia nemmeno il tempo per farlo.
-Ti va di venire con me al ballo della scuola?- ti propone con la sua solita spavalderia, passandosi una mano tra i lucidi capelli corvini con l'intento di apparire affascinante.
Inarchi un sopracciglio: è seriamente convinto che accetterai, quando ogni volta non perde occasione per trattare male Peter? -Ti ringrazio, ma... Non posso.- borbotti, per poi cercare di correre via, ma lui ti afferra per un braccio per attirare la tua attenzione.
-Parker non te lo chiederà mai.- ti fa notare con un ghigno. -Beh, se dovessi cambiare idea, sai dove trovarmi.
Finalmente, riesci a liberarti dalla sua presa e affretti il passo, così da allontanarti il più possibile da Flash. In realtà, ha ragione: una parte di te spera sempre che il tuo migliore amico ti chieda di andare con lui, rinunciando a Liz, e che magari si renda conto di ricambiare i tuoi sentimenti; invece, ti ritrovi a dover fare in modo che il ragazzo che ti piace riesca a conquistare la tua vicina di casa.
Noti solo ora che ha smesso di piovere, ma, in compenso, i tuoi vestiti sono completamente fradici: nonostante questo sia un ulteriore motivo per tornare a casa, decidi di fermarti al parco, che si trova non molto lontano dalla tua meta originaria.
Ti siedi sulla prima panchina libera, incurante delle gocce di pioggia che hanno inumidito il legno; del resto, anche i tuoi jeans sono bagnati, quindi a questo punto non ti fa alcuna differenza.
Ancora non riesci a capacitarti di come tu abbia potuto accettare la proposta di Peter: sei innamorata di lui da circa due anni, eppure non solo il diretto interessato non se n'è mai accorto, ma adesso devi anche dargli una mano con Liz, allontanandolo ancora di più da te.
Il problema è che non hai la più pallida idea di che cosa fare: che cosa si aspetta Peter di preciso?
All'improvviso, senti un fruscio sospetto alle tue spalle. Ti volti, pensando di trovare un semplice scoiattolo, invece resti sorpresa nel vedere Spider-Man. È vero che non è la prima volta che lo vedi, ma mentiresti, se affermassi che la sua presenza ti è indifferente.
–Ehi, come stai? Ti vedo un po' giù.–. Anche se non puoi vedere la sua espressione, qualcosa ti suggerisce che è davvero preoccupato per te, per quanto non ti conosca.
Sospiri, sistemandoti meglio sulla panchina. –Sono nei casini.– gli confessi, ripensando alla conversazione che hai avuto oggi con Peter. –Ho preso un impegno che non sono sicura di poter portare a termine: non voglio deludere nessuno, ma al tempo stesso sono disperata perché non so cosa fare.
–Di cosa si tratta? Magari posso aiutarti...– si offre con tono gentile. –E poi, dicono che sfogarsi con degli sconosciuti faccia bene.
Con fare rassegnato, gli spieghi la tua situazione. –C'è questo ragazzo... Penso di essermi innamorata di lui.– ammetti, arrossendo un po', ed è la prima volta che confessi la tua cotta per uno dei tuoi migliori amici a qualcuno. –Mi ha chiesto un favore e io ho accettato perché non so dirgli di no: adesso però mi ritrovo a dover escogitare un modo per convincere la ragazza che gli piace a dargli una possibilità.
Lo vedi iniziare ad agitarsi, nonostante lui cerchi di nascondertelo; decidi di far finta di niente, per ora. –E se a lei non piacesse lui? Io voglio davvero che sia felice, capisci?– aggiungi, alzandoti dalla panchina e ritrovandoti davanti al supereroe. –Voglio che sia felice, capisci?
A queste parole, Spider-Man solleva la parte della sua maschera che gli copre la bocca, per poi posare le sue labbra sulle tue. Il contatto dura così poco che all'inizio pensi di essertelo immaginato. –Quel ragazzo non ti merita.– mormora dispiaciuto; un attimo dopo, è scomparso nel nulla.
Ti lascia sola, con i tuoi vestiti, che sono ancora umidi, e con mille domande per la testa: perché ti ha baciata? Dov'è andato adesso? Ma soprattutto, non puoi far a meno di chiederti se, riuscirai a incontrarlo di nuovo.
L'amichevole Spider-Man di quartiere ti deve sicuramente delle spiegazioni.


***
Mi sembra doveroso ringraziare @Lady_Maximoff (che non riesco a taggare) per la sua pazienza e il suo supporto: senza di te, questa raccolta non esisterebbe nemmeno, quindi grazie grazie grazie!
Spero che l'immagina vi sia piaciuto e, come sempre, vi chiedo di votare etc (non ho voglia di scrivere sempre le stesse cose, ormai le sapete)
Vi auguro buona domenica people <3

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