40- Tony Stark × reader (sequel - 35)
-Y/n, aspetta! Lasciami spiegare!- esclama Tony quando si accorge di te, facendo qualche passo nella tua direzione nel tentativo di fermarti.
-Stai lontano da me!- gridi sconvolta da ciò a cui hai appena assistito; una volta afferrata la tua borsetta, ti volti e corri via, per quanto te lo permettano le scarpe col tacco che indossi. Decidi che, per la sua incolumità e per la tua sanità mentale, preferisci non incontrarlo più per almeno una settimana.
Non riesci a credere ai tuoi occhi: si stava davvero baciando con la CEO di quella nuova azienda? Certo, se non ti fossi dimenticata la borsetta nel suo ufficio, con ogni probabilità ne saresti rimasta all'oscuro... E pensare che, proprio un paio di giorni fa, lo avevi difeso dalle accuse di tua madre, che al telefono lo aveva definito un donnaiolo!
A quanto pare, però, aveva ragione lei: il lupo perde il pelo, ma non il vizio e, infatti, Tony ha subito colto al volo l'occasione di un incontro di lavoro, magari sicuro che tu non gli saresti stata di intralcio perché non partecipi mai ad eventi del genere.
Per quanto tu ti stia sforzando, la scena è impressa nella tua mente: Tony che bacia una donna dai capelli ricci e biondi e vestita di tutto punto, lei che è aggrappata a lui, come se avesse paura di cadere.
Lacrime di rabbia e tristezza iniziano ad inumidirti le guance e sei talmente delusa e scossa che nemmeno ti accorgi che qualcuno, che sta trasportando un'enorme scatola, sta camminando nella direzione opposta alla tua; ovviamente, vi scontrate e il contenuto dello scatolone si rovescia sul pavimento. -Mi dispiace, ero distratta...- borbotti senza alzare lo sguardo, mentre cerchi di farti perdonare, fermandoti a dare una mano a rimettere alcuni libri nella scatola.
-Y/n, stai piangendo?- ti chiede titubante la voce di Bruce. -È successo qualcosa?
Colta sul fatto, ti affretti ad asciugarti le lacrime con le maniche della tua camicia. -Non è niente, solo allergia.- tagli corto sbrigativa, per poi alzarti di scatto. -Scusami, devo andare.
-Y/n, lo sai che puoi sempre confidarti con me, se c'è qualcosa che non va...- replica con il tono tranquillo che lo contraddistingue, facendoti cambiare idea: hai bisogno di parlarne con qualcuno e forse Bruce Banner è la persona adatta.
-Ho visto Tony nel suo ufficio prima...- esordisci, faticando a controllarti e ritrovandoti a stringere i pugni. -Stava baciando la CEO di non so quale azienza; quando si sono accorti di me, si sono subito separati e, in più, quel cretino stava già provando a rifilarmi una delle sue scuse campate in aria.
Bruce spalanca gli occhi alle tue parole. -Non ci posso credere...- mormora stupito, finendo di riporre tutti i libri all'interno dello scatolone.
Sbuffi sonoramente. -Già, è stato il mio primo pensiero e ora non posso fare a meno di chiedermi quante volte mi abbia già tradita a mia insaputa, durante questi due mesi.
-Oh no, non mi riferivo a quello: intendevo dire che mi sembra davvero innamorato di te, dato che me lo ripete almeno una decina di volte al giorno.- ti spiega e, quando nota il tuo sopracciglio inarcato, aggiunge:-Non fraintendermi: comprendo il tuo punto di vista, ma potresti provare ad ascoltare la sua versione; anzi, se necessario, chiedi anche a FRIDAY.
-Ma io li ho visti con i miei occhi ed è stato orribile: mi sono sentita così umiliata...- mormori e, all'inizio, sei convinta che Bruce non ti abbia neanche sentita; invece, ti stringe a sé.
-Sono sicuro che esiste una spiegazione a tutto questo.- cerca di rassicurarti, per poi separarsi da te un attimo dopo. -Del resto, potrebbe essere un malinteso e, in questo caso, Tony sarebbe più che disponibile a chiarire la situazione.
Sospiri, rassegnata e, al tempo stesso, maledicendoti per la tua troppa clemenza; una persona sana di mente non darebbe una seconda possibilità a chi l'ha già ferita una volta, ma tu sei sempre stata particolarmente masochista... -Va bene, Bruce.- asserisci dopo aver ponderato la tua decisione. -Ma non sarò certo io ad andare da lui, dato che è Tony a essere nel torto.
Mentre prende di nuovo tra le mani la scatola piena di volumi, il dottor Banner ti saluta, dirigendosi poi dal lato opposto del corridoio. Rimasta da sola, vai in camera tua, chiedendo a FRIDAY di non lasciar entrare nessuno senza il tuo consenso.
-Y/n?- ti richiama la voce di Tony, che, nonostante la porta, arriva comunque forte e chiara alle tue orecchie. -Per favore, lasciami entrare: ti assicuro che non è come pensi! È colpa di un fraintendimento: la signorina Krause è inciampata e, cercando di rimanere in piedi, mi ha usato come sostegno e, per sbaglio, ci siamo baciati. Lei stess è dispiaciuta per quello che è successo.
-Mi deludi.- ribatti, mantenendo a stento un tono piatto. -Dopo averci pensato per un'ora e mezza, questa è la tua scusa migliore?
A questo punto, è piuttosto evidente che ti abbia preso per una stupida: è seriamente convinto che tu possa credere anche solo per un secondo a una storiella del genere? Non gli è bastato tradire la tua fiducia in quel modo? -Vai via.- gli chiedi, quasi supplicandolo; per quanto tu ti ostini a non ammetterlo a nessuno -soprattutto a te stessa-, ti senti più triste che arrabbiata per ciò che hai visto e detesti questa pugnalata alle spalle da parte di Tony. Sei arrivata alla dolorosa conclusione che non importa quanto tu possa amarlo: devi necessariamente mettere fine a tutto questo, prima di soffrire ancora una volta a causa sua.
-So cosa stai pensando.- replica Tony, non riuscendo proprio a darsi per vinto. -Secondo te, mi sono inventato tutto: in realtà, ho volutamente baciato la signorina Krause, essendo una bella donna, e chissà quante altre ho baciato da quando stiamo insieme, per non parlare dei rapporti occasionali. Bene, è qui che ti sbagli: fin dal momento in cui ci siamo conosciuti, non ho più baciato nessuna, se non te, e l'idea di avere un'avventura di una notte non mi è mai passata per la mente, se ti tranquillizza saperlo.
Con la schiena appoggiata alla porta della tua camera, ascolti con attenzione le parole di Tony, torturando una ciocca di capelli.
-Sai perché?- ti domanda, ma senza lasciarti davvero il tempo di rispondere. -Perché non sarebbe stato lo stesso con un'altra persona. Io amo te, y/n. Ti amo, ti amo, ti amo; ho tutto il giorno libero, sei stata avvis...
Non riesce a concludere la frase, in quanto tu nel frattempo hai aperto la porta. –Che cos'hai detto?– gli chiedi, incredula per le sue parole.
–Che ho tutto il giorno libero?– ripete Tony, facendo finta di niente, pur sapendo benissimo a che cosa ti riferissi.
Scuoti la testa: possibile che debba comportarsi così anche in una situazione tanto delicata? –No... Prima di fare il verso a Steve.– borbotti con tono incerto.
Lui ti sorride: a quanto pare, tutto questo lo diverte molto... Se tu fossi in lui, però, non rideresti, dato che non l'hai ancora perdonato per ciò che è successo. O meglio, l'hai già fatto, ma lui ancora non lo sa. –Correggimi se sbaglio.– esordisce, fingendo di faticare a ricordare. –Mi pare di aver confessato di amarti, giusto?
Ti ritrovi ad annuire in silenzio, poi accade tutto rapidamente: lo afferri per la giacca, avvicinandolo a te, e lo baci.
***
Ecco qui il sequel tanto atteso! All'inizio, avevo in mente qualcosa di ben diverso dal classico happy ending. Alla fine, però, ho optato per il finale che avete letto. Spero in ogni caso che vi sia piaciuto ^-^
Come sempre, vi invito a votare, commentando con nome e cognome di un solo personaggio e, nel caso non lo abbiate già fatto, a leggere il capitolo dedicato al "regolamento".
Buon inizio di settimana people <3
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