39- Clint Barton × reader

Non hai idea di come tu ti sia ritrovata in uno splendido abito del colore dell'avorio, costituito da veli e veli di morbido tessuto la cui attenzione per i dettagli è stata meticolosa. Appare così regale e fiero e, al tempo stesso, così delicato che il timore di rovinarlo era molto, pur essendoti lasciata aiutare da tua sorella.
Ti guardi allo specchio, ricordando che, circa un paio di mesi fa, proprio quando, cercando il vestito perfetto, stavi ormai perdendo le speranze, l'hai finalmente trovato.
Oggi è il grande giorno: ti sposi, dopo tre anni di fidanzamento, composti da tanti momenti di amore e felicità, ma anche situazioni difficili che siete riusciti a superare insieme. Sei entusiasta come mai la sei stata nella tua vita e hai la sensazione che questo sia un giorno perfetto, perché tutto è esattamente come l'hai immaginato, quando fantasticavi sul tuo matrimonio: niente può rovinarti la giornata.
-Y/n, sei pronta?-. La voce di Wanda, la tua migliore amica, ti riporta con i piedi per terra. -Wow, ma sei bellissima!
La ringrazi con un sorriso, per poi abbracciarla. -Anche tu stai molto bene oggi: del resto, sono stata io a consigliarti questo abito...- commenti con tono orgoglioso, facendola ridacchiare.
-Vedo che, nonostante tutto, la modestia non ti manca affatto; ti concederò questo attimo di gloria.- replica l'altra divertita, ma subito dopo la sua espressione diventa seria. -Oh, ecco perché ero venuta qui: sei in ritardo!
Per qualche motivo, sei comunque tranquilla, anche se, in un'altra occasione, saresti stata più che agitata. -La sposa si lascia sempre attendere...- ribatti, facendo alzare gli occhi al cielo a Wanda, che ti prende per mano e ti trascina fuori di casa.

Quando ti risvegli, all'inizio hai bisogno di abituare i tuoi occhi all'oscurità prima di poter vedere qualcosa: per quanto assurdo, ti trovi all'interno di quella che sembra essere una caverna umida, il cui soffitto è decorato da stalattiti ed è illuminata da un unica fonte di luce, ovvero una fiaccola che fluttua al centro dell'antro. Che cosa ci fai qui? Dovresti essere in chiesa con Wanda per sposarti con Clint... Chissà quanto tempo è passato da quando la tua migliore amica ti ha fatta uscire di casa: ricordi solo che eravate in auto e che, a un certo punto, entrambe avete notato uno strano fumo verde diffondersi all'interno.
-Oh, finalmente ti sei svegliata!- esclama una voce stridula alle tue spalle. Provi a voltarti, ma solo adesso ti rendi conto di essere legata a quella che riconosci come una stalagmite. -Mi dispiace per averti rovinato il vestito, tu non c'entri niente in tutto questo...
-Allora perché mi hai portata qui? Chi sei e dove sono adesso?- chiedi, cercando di suonare autoritaria e non spaventata perché sei stata rapita il giorno delle tue nozze.
Senti alle tue spalle una risata da far accapponare la pelle, che prima avevi udito solo nei film e che mai avresti pensato di sperimentare nella vita reale. -Quante domande!- esclama la voce divertita. -Se sei qui, è colpa dell'uomo che stavi per sposare e, a proposito, dovresti ringraziarmi: ti ho fatto un favore... Lui mi conosce molto bene, così come probabilmente sa dove trovarti.
Clint! Avrà notato che sei in ritardo anche per essere una sposa e... Un altro interrogativo prende forma nella tua mente, la cui risposta ti preme quasi più di ogni altra, al momento. -Da quanto tempo sono qui?
-Oh, una sciocchezza, un paio d'ore; se il nostro Occhio di Falco è abbastanza astuto, sarà qui in tempo per regolare alcuni conti in sospeso...- ti risponde soddisfatta la voce, fiera del suo piano malefico.
A un certo punto, realizzi. -Dov'è Wanda? Che cosa le hai fatto?- domandi preoccupata non appena ti ricordi che lei era in auto con te; non riesci a vederla da nessuna parte, per quanto permetta la scarsa luminosità del luogo.
-Oh, al tuo posto, sarei più in pensiero per me stessa che per questa Wanda. -ribatte quella voce che ti ricorda il suono delle unghie su una lavagna. -È rimasta esattamente dove l'ho trovata, non mi serviva.
In tutto questo tempo, in realtà, ti sei impegnata affinché, sfregando contro la superficie irregolare della stalagmite le corde dalle quali sei legata, queste ultime si potessero sfilacciare abbastanza da permetterti movimenti più liberi in caso di necessità. Non sai se questo sia stato notato da chiunque ti abbia rapita, ma speri con tutta te stessa che non sia così.
Improvvisamente, percepisci un rapido fruscio vicino al tuo braccio destro e, voltandoti, riconosci nella penombra una delle frecce di Clint, che ha completato il tuo lavoro: sei libera!
Però non hai il tempo di esultare e nemmeno quello di tirare un sospiro di sollievo, perché delle mani ti afferrano per i polsi e ti immobilizzano, per quanto tu tenti di dimenarti; eppure, quando cerchi di capire chi ti sta trattenendo, non vedi niente. Riesci però a intravedere dietro di te una figura alta e magra con delle strane sporgenze all'altezza delle spalle.
-Davvero hai creduto per un attimo di poter correre tra le sue braccia?- ti chiede con tono derisorio la voce stridula, che hai ragione di credere appartenga all'individuo che si trova alle tue spalle.
Il tuo quasi-marito si mostra alla luce della fiaccola, per poi dire a denti stretti:-Lasciala andare: non è lei che vuoi.
-Clinton Francis Barton, finalmente ci onori della tua presenza.- replica l'altro, ignorando bellamente le parole di Occhio di Falco.
Mentre provi invano a liberarti dalle mani invisibili, vedi Clint incoccare una freccia, prendendo la mira per colpire un punto oltre le tue spalle -con ogni probabilità la persona che ti ha rapita- e dire con tono grave, scandendo parola per parola:-Tu hai tradito questa città.
Lo guardi confusa mentre scaglia la freccia, che va però a conficcarsi nel soffitto della caverna, provocando una pioggia di stalattiti: le mani invisibili che prima stringevano sui tuoi polsi ora sembrano sparite e corri incontro a Clint, per quanto l'ampia gonna del tuo vestito lo permetta.
-Y/n, attenta!-. Lo senti gridare spaventato, ma qualcosa ti colpisce in testa, facendoti perdere i sensi.

Il primo suono che senti è un lontano bip bip, ma hai bisogno di qualche minuto prima di riuscire finalmente ad aprire gli occhi: all'inizio, non vedi niente e subito il terrore di essere ancora nella caverna si presenta, ma subito dopo ti accorgi, grazie alla luce di un'abat-jour, che ti trovi in un ospedale e che Clint si è addormentato su una sedia dall'aria scomoda, probabilmente aspettando il tuo risveglio.
L'ambiente ti tranquillizza e dalla finestra aperta entra una piacevole brezza; intorno a te, vedi una serie di macchinari e tanti sottili tubicini trasparenti, tra cui quello della flebo.
Dopo pochi minuti, anche il tuo fidanzato si sveglia e, non appena si accorge di te, i suoi occhi diventano lucidi. -Y/n, ti sei svegliata!- esclama al settimo cielo, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi ancora di più a te per poter lasciare un bacio sulla tua fronte.
-Clint, che cos'è successo? Stai bene?- chiedi preoccupata quando noti un taglio profondo sul mento.
-Oh, non è niente.- ti rassicura, prendendo le tue mani fra le sue. -Sei tu quella che ha rischiato davvero: i medici dicono che sei stata fortunata, che è stata questione di minuti prima che... Prima che fosse troppo tardi.
Vorresti piangere, ma non ci riesci; in più, ti senti molto debole, quindi anche l'idea di abbracciarlo e baciarlo è fuori discussione.
-Non appena ti sarai ripresa, ti racconterò tutto, te lo prometto.- aggiunge poi Clint. -E ci sarebbe anche un matrimonio da celebrare, sempre che tu non ci abbia ripensato: non ti biasimerei, dopo quello che ti è successo...
-Assolutamente no, Occhio di Falco.

***
Scusate per l'immenso ritardo, ma, ora che per me è finita la scuola, me la sono presa con calma, oops (non ho resistito al citare Arrow)
Spero vi sia piaciuto l'immagina e vi voglio dare una bella notizia: il prossimo capitolo sarà un sequel di uno tra gli immagina scritti fino ad ora. Per votare, basta commentare con il numero dell'immagina che vi è piaciuto di più (es. "34/capitolo 34/immagina 34")
Vi auguro un buon inizio di settimana ^-^

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