31- Natasha Romanoff × reader
È già passata più di una settimana da quando Natasha, la tua fidanzata, ha iniziato ad evitarti senza apparente motivo: all'inizio, ti eri rassicurata, convinta che la sua assenza fosse dovuta al suo lavoro, ma poi ti sei ritrovata a fare i conti con la realtà dei fatti, ovvero che in questo periodo passate davvero poco tempo assieme e che ti senti più che mai trascurata. Passa le sue giornate fuori casa e, quando rientra, è già tardi per te, che non sei riuscita a rimanere sveglia per aspettarla; la mattina, puntualmente trovi un post-it in cui ti chiede di perdonarla e ripete che ti ama, il tutto solitamente accompagnato dalla colazione già preparata.
Perfino di mercoledì -il tuo giorno libero, che passate da sempre insieme-, lei è riuscita in qualche modo a trovare una scusa per non incontrarti e, di conseguenza, hai iniziato a pensare che non sia più interessata a te e che, forse, non la sia mai stata. In fondo, che cosa potrebbe trovarci una come lei in una come te, che è praticamente il suo opposto? Assolutamente nulla, ti rispondi inconsciamente.
Volendo esserne sicura, hai deciso di indagare meglio, parlandone con Clint dopo averlo invitato a prendere un caffè con te; gli hai chiesto se, per caso, di recente Nat gli avesse confidato di volerti lasciare, ma lui ha prontamente risposto che non è affatto così, che anzi non l'ha mai vista tanto presa da una relazione prima d'ora. -Perché? Avete litigato?- ti ha domandato, dopo aver bevuto un sorso da quella che è la terza tazza di caffè, se la matematica non è un'opinione.
-Non esattamente... Diciamo che è passato del tempo da quando abbiamo anche solo avuto una banale conversazione- spieghi un po' preoccupata, per poi addentare la brioche con la crema che hai ordinato; del resto, da tempo soffri di fame nervosa e hai sempre visto il cibo come soluzione a tutti i problemi.
Clint rimane in silenzio mentre analizza mentalmente ciò che hai appena detto, poi ti sorride in modo rassicurante. -Tranquilla, non c'è alcun motivo di stressarsi così tanto!- esclama mentre appoggia sul tavolo i soldi per pagare. -Qualcosa mi dice che non durerà per molto. Adesso vado: ho promesso a Laura che stasera l'avrei portata a cena fuori e devo ancora prepararmi.
Senza accorgertene, l'immagine di te e Natasha a cena fuori si forma nella tua mente. Chissà se sarete mai come i coniugi Barton... Per qualche motivo, arrossisci all'idea: non sarebbe la prima volta che ti ritrovi a fantasticare sul vostro futuro, ma, visto come stanno ora le cose, non puoi che darti della stupida e dell'illusa per aver pensato una cosa del genere.
Saluti Clint, ringraziandolo per aver cercato di confortarti; al momento, non puoi che augurarti di riuscire ad arrivare alla fine di questa strana settimana.
È domenica e sono le sei di sera quando rientri nell'appartamento che condividi con la tua fidanzata con un'espressione sfinita sul volto a causa del lavoro. Rimani stupita nel trovarlo stranamente buio e silenzioso, dato che, essendo nel pieno della stagione estiva, dalle finestre dovrebbe comunque arrivare un po' di luce e non ti ricordi di aver chiuso le tende. I tuoi sensi si mettono subito in allerta: e se non fossi da sola?
-C'è qualcuno?- chiedi con voce incerta, per poi maledirti: se anche ci fosse davvero un intruso, di certo non risponderebbe alla tua domanda. -Nat? Sei tu?
Delle piccole lucine si accendono una ad una lungo le pareti del corridoio che porta al salotto. Guidata dal sesto senso, o dal tuo istinto suicida, segui lentamente quel percorso e, nel farlo, ti soffermi a guardare le fotografie di te e Natasha appese sui muri.
Una volta nel salotto, non riesci a trattenere un'esclamazione di sorpresa: la stanza è illuminata da candele che emanano luci soffuse e ci sono petali di rose rosse sparsi sul pavimento, per non parlare del profumo di torta al cioccolato -la tua preferita fin da quando eri piccola-. Poi, al centro c'è lei.
Il tuo primo pensiero è quello di stringerla a te e di baciarla, perché, ora che la vedi davanti a te, capisci che ti è mancata più di quanto tu credessi; però è proprio il suo essere stata così assente a bloccarti dal farlo. In fondo, non ti ha mai parlato nello specifico delle sue missioni e capisci che lo faccia per tenerti al sicuro, ma lo strano comportamento degli ultimi giorni ti ha portata a mettere in dubbio la vostra relazione e rivederla adesso, dopo quelli che sono sembrati secoli, ti confonde.
-Probabilmente avrai molte domande da pormi, ma prima lascia che io ti racconti.- esordisce, scegliendo con cura le parole mentre si avvicina a te. -È da un paio di mesi che volevo farlo e, dopo aver riflettuto, ho deciso di buttarmi. So di non essere stata presente e ti chiedo scusa, ma dovevo concentrarmi, organizzare questa serata nei minimi dettagli perché doveva essere speciale almeno un dodicesimo di quanto la sei tu.
Se prima ti sentivi confusa, ora è ufficiale che non stai capendo più niente: di che cosa sta parlando? Si aspetta che tu la perdoni dopo averti trascurata? Un po' frustrata, fai passare una mano tra i capelli, non riuscendo a intuire dove Natasha voglia andare a parare.
-Ho compreso che, qualunque sarà la tua risposta, vale la pena rischiare.- conclude, per poi prendere un respiro profondo e sorriderti. -Y/n, vuoi sposarmi?
***
Scusate per il ritardo, ma ho un sacco di materie da studiare e sto letteralmente impazzendo (oltre a diventare più intrattabile del solito). Spero ne sia valsa la pena.
Come sempre, commentate con nome e cognome di un solo personaggio ^-^
Vi auguro di trascorrere una settimana tranquilla, al contrario della mia <3
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