22- Bucky Barnes × reader

Quando ti ritrovi davanti al tuo specchio, il riflesso del vestito -sono state Wanda e Natasha a convincerti a comprarlo- non ti piace come dovrebbe. Guardando attentamente ogni dettaglio, dal trucco e dai capelli alle scarpe rigorosamente con il tacco, non puoi trattenerti dal fare una leggera smorfia; la giovane donna riflessa nello specchio è elegante e indossa un ampio vestito blu scuro, stretto in vita da una cinturina dorata, e le arriva appena sopra il ginocchio. Quasi non ti riconosci.
-Allora, cosa ne pensate? Io non ne sono più così sicura... - chiedi, dando le spalle allo specchio.
-Questo colore ti sta molto bene, y/n- ti rassicura Wanda sorridendoti e tu ti ritrovi ad annuire. -E poi, non abbiamo tempo per i ripensamenti: la festa di Stark sarà già cominciata, ormai.
Nat annuisce. -Sì, direi di avviarci... Conosco qualcuno che non vede l'ora di poterti dire di persona quanto sei bella stasera- butta lì con nonchalance, per poi doversi trattenere dallo scoppiare a ridere quando nota la tua espressione confusa. Non hai la benché minima idea di chi stia parlando, ma cerchi comunque di fingere indifferenza nei confronti di questa informazione; una parte di te, sta sperando che quel qualcuno non sia altri che Bucky, però ti dai subito della stupida per averci anche solo pensato. Considerando che a malapena vi parlate, dato che lui si inventa sempre una scusa per interrompere la conversazione, hai recepito il messaggio: non gli sei simpatica.
Il pensiero di dover passare una serata in una sala che, per quanto grande, sarà sempre troppo affollata ti provoca un nodo allo stomaco. -Andate senza di me, io non mi sento bene- dici con voce ferma, sospirando quando percepisci questa fastidiosa sensazione aumentare.
Wanda appoggia una mano sulla tua spalla per rassicurarti e chiude gli occhi per qualche secondo. Quando li riapre, sta sorridendo comprensiva e lancia uno sguardo d'intesa alla donna dai capelli rossi.
-Se non te la senti, va benissimo così, però sarebbe proprio un peccato: abbiamo passato una buona mezz'ora a prepararti...- ti ricorda Natasha scrollando le spalle, poi si dirige verso la porta della tua camera; la Maximoff la segue a ruota, ma tu, in un attimo di pazzia, decidi di seguirle, facendole sghignazzare divertite. -Lo faccio solo perché non voglio fare la parte dell'amica ingrata- metti in chiaro, cercando di concentrare la tua attenzione sulla conversazione tra le tue amiche, così da non dover pensare a quante persone ci saranno alla festa di Tony.
Riesci a tranquillizzarti durante il breve tragitto e, una volta arrivate, inizialmente tutta quella gente ti è del tutto indifferente. Un secondo dopo però, ricominci a non sentirti bene e Wanda -Nat è subito andata da Tony, Pepper, Rhodey e Clint-, con ogni probabilità, deve averlo percepito, perché ti prende per mano e ti trascina in un angolo dell'enorme sala, vicino alla vetrata che vi separa dalla terrazza. All'inizio sei confusa, ma, non appena vedi Visione che vi saluta, ti dai mentalmente della stupida per non averci pensato prima; del resto, nemmeno la tua amica è una fan dei luoghi colmi di gente.
Per qualche motivo, il tuo sguardo vaga in cerca di una persona ben precisa, ma rinunci non appena capisci che è impossibile trovare qualcuno in questo caos.
Dopo le ventidue circa, la situazione inizia a farsi insopportabile per te: nonostante tu ti stia divertendo con Wanda e Visione, sai comunque che non potrai fare la terza incomoda per tutta la serata e, in più, la musica e le risate di tutti gli altri invitati ti hanno provocato un forte mal di testa.
-Credo che andrò fuori a prendere un po' d'aria- esordisci a un certo punto.
Wanda ti rivolge uno sguardo preoccupato. -Ti accompagno, se vuoi- ti propone subito con tono gentile, ma tu scuoti lentamente la testa e, dopo averli salutati, esci in terrazza.
Non appena ti ritrovi fuori, inizi a pentirti per non aver pensato a mettere prima una giacca, così da proteggerti dal freddo pungente di gennaio; chiudi gli occhi e non puoi fare a meno di rabbrividire per la temperatura, ma riesci comunque a rilassarti.
Poco dopo, riapri gli occhi e senti che il mal di testa sta pian piano svanendo: chiudendo la portafinestra dietro di te, gli unici rumori che senti provengono dalle strade di New York, ai quali sei abituata e che, in qualche modo, ti confortano.
Ti siedi su uno dei divanetti in pelle e ti limiti a respirare, godendoti un po' di tempo per te stessa.
Sei talmente persa nel tuo mondo che nemmeno ti accorgi di non essere più sola; poi, qualcuno si siede accanto a te.
-Neanche tu vai pazza per le feste?-. La voce di Bucky ti riscuote dai tuoi pensieri e ti volti verso di lui, sorpresa. I suoi occhi chiari sono su di te e rabbrividisci, ma questa volta non per il freddo.
-Non mi piacciono i luoghi troppo affollati.- gli rispondi, titubante. Perché ti sta parlando? Vorresti dire che è ubriaco, ma l'odore del suo respiro conferma che è sobrio -anche se avesse bevuto molto, non potrebbe comunque farlo per via del siero del supersoldato-. Lui ha sempre cercato di non parlarti, o di farlo il meno possibile, a volte arrivando a evitarti: come mai ora ti rivolge tutt'un tratto la parola?
Bucky ti osserva per qualche secondo. -Stai molto bene, stasera- ti dice, sorridendoti, e le parole di Nat si ripresentano nella tua mente... Inizi a sospettare che la tua amica sappia più di quanto voglia farti credere, ma ti sforzi di ignorare questi pensieri e di rimandare le congetture a domani.
Fa davvero freddo qui ed evitare di rabbrividire di continuo è sempre più difficile, nonostante tu ti stia impegnando per mantenere il controllo del tuo corpo.
Questo però non ti ferma dall'arrossire immediatamente alle sue parole e ringrazi il buio per mantenere questo dettaglio nascosto a lui. -Grazie Bucky, anche tu non stai affatto male.- replichi, tentando di far apparire la tua voce calma. Dire che non sta affatto male è decisamente riduttivo: forse saranno gli occhi azzurri che contrastano con il suo completo nero, ma, se prima avevi dei dubbi, adesso ne sei più che certa. Ti piace e anche parecchio.
-Y/n, stai tremando...- nota con voce preoccupata e non ti lascia nemmeno il tempo di parlare che già si sta togliendo la giacca per appoggiarla delicatamente sulle tue spalle con tua enorme sorpresa.
-Ma così sarai tu ad avere freddo...- replichi debolmente, iniziando a percepire un po' di calore e sentendo i tuoi muscoli rilassarsi lentamente.
Bucky scuote la testa, a quanto pare divertito da quello che hai detto. -Diciamo che il siero del supersoldato sta facendo la sua parte- ti rassicura con un sorriso che ti fa annuire, anche se tu sei alquanto confusa. Non stai capendo più nulla: prima di stasera, avevi la sensazione che lui, piuttosto che parlare con te, si sarebbe preso a schiaffi da solo; adesso, invece, sembra che non desideri altro che passare del tempo insieme a te.
Probabilmente, nonostante la scarsa illuminazione -per essere la terrazza di Tony Stark, le luci scarseggiano...-, ha intravisto comunque la tua espressione dubbiosa, perché inizia a spiegare:-Hai più che ragione a chiederti che cosa mi stia passando per la testa, y/n. Credo di doverti delle scuse per averti fatto pensare di trovarti insopportabile.
Il modo in cui pronuncia il tuo nome ti piace, forse anche troppo, in realtà. Non sai cosa dire, quindi rimani ad ascoltarlo, in silenzio. Come ha fatto a saperlo? E se, tra i tanti effetti del siero del supersoldato, ci fosse anche la capacità di leggere nella mente e nessuno te l'avesse detto? No, è un'eventualità troppo imbarazzante per poter essere presa in considerazione...
-È stata Natasha a dirmelo; ultimamente, ho parlato molto con lei- ti racconta e tu non puoi che tirare un sospiro di sollievo, per poi appuntare mentalmente di fare un discorsetto alla tua amica dai capelli rossi. -Insomma, il punto è che, se mi sono comportato così fino ad ora, non è colpa tua... Tu sei fantastica e io mi sentivo... No, mi sento sempre così strano con te e non riesco a capirne il motivo; sei destabilizzante, lo sai?
Se prima non riuscivi a capire nulla, adesso la situazione non è affatto migliorata: è davvero lui? Forse dovresti provare a darti un pizzicotto per cercare di svegliarti, nel caso si tratti di un sogno.
Bucky sospira, guardandoti negli occhi. -Sono mesi che Steve mi ripete che dovrei smetterla di fare il cretino e di essere sincero con te, quindi... Mi piaci, y/n. Mi piaci tanto. - ti confessa senza distogliere nemmeno per un attimo lo sguardo, facendoti sbattere le palpebre per lo stupore mentre senti il tuo cuore agitarsi ancora di più.
-Però lo so che tu sei interessata a un altro: Nat si è lasciata sfuggire che anche tu ti trovi in una situazione simile alla mia...- borbotta, spostando la sua attenzione sulle sue scarpe. -Anzi, ti chiedo scusa, perché non avevo intenzione di fare del casino -nel senso, chi potrebbe mai innamorarsi di uno complicato come me?-, ma era giusto darti una spiegazione, per quanto sia stupida...
Detto questo, si alza e, dopo averti sorriso mestamente, si incammina verso la portafinestra.
-Sei tu- mormori e il tuo tono di voce è così basso che, per un attimo, temi quasi che non ti abbia sentito; invece, si volta verso di te e ora è lui a essere confuso.
-Sei tu quella persona di cui ha parlato Natasha e... Ehm, forse io potrei essermi innamorata di uno complicato come me- continui, quasi in un sussurro, per poi sorridere, cercando di mascherare il tuo imbarazzo. Non era esattamente così che avresti voluto dirglielo; in realtà, non ne avevi proprio l'intenzione, ma non ti saresti mai perdonata per averlo lasciato andare così.
E se poi la serata ha avuto dei risvolti inaspettati, questo rimarrà tra di voi... Per ora.

***
Voilà, non so esattamente cosa pensare di questo immagina, ma okay... Fatemi sapere se vi è piaciuto!
Come sempre, commentate con nome e cognome di un solo personaggio.
Buon inizio di settimana people <3

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