17- Loki × reader

Appena arrivi nello splendido giardino del palazzo reale di Asgard, non ti è difficile individuarlo: è seduto a gambe incrociate sotto un'imponente quercia, il capo chino su un libro dall'aspetto molto antico. Ti avvicini a lui di soppiatto, così da non disturbarlo: sai quanto detesti essere interrotto mentre sta leggendo. Però, quando sei appena a un metro di distanza, lui posa il suo sguardo su di te, più incuriosito che innervosito. -Y/n, credevo che saresti andata con tua sorella Sif fino alla collina con Thor e i loro amici... Come mai non l'hai fatto?- ti chiede e il suo tono è sinceramente sorpreso nel vederti lì.
Scuoti la testa. -No, preferisco stare con te. Siamo amici, dopotutto.- rispondi sicura e un Loki poco più che adolescente non può far a meno di sorridere alle tue parole. -Vuoi... Vuoi sederti qui con me?- ti domanda, spostandosi in modo che entrambi possiate ripararvi un poco dal sole d'estate, godendo dell'ombra della chioma dell'albero. Ti limiti ad annuire, posizionandoti vicino a lui, e noti il libro che sta tenendo tra le mani. -Che cosa stai leggendo?- gli chiedi, iniziando a giocare con i tuoi capelli.
-Un libro che Madre mi ha regalato. Parla dei Nove Mondi e delle tradizioni dei loro popoli.- spiega, un po' emozionato: adora leggere ed è stato proprio Loki a insegnarti a farlo, essendo tu più piccola di lui.
-Hai voglia di leggere ad alta voce? Mi piace la tua voce... Mi rilassa- dici semplicemente, appoggiando la tua testa sulla sua spalla.
Lo senti ridacchiare appena. -Immagino di non avere molta scelta- replica, fingendo di essere seccato, per poi sorridere innocentemente. -Davvero pensi questo della mia voce?
Non sapresti interpretare il tono con cui te lo ha chiesto, ma ormai sei abituata al suo essere un po' enigmatico. -Non dovrei, Sua Altezza?- lo prendi in giro, scherzando: non vuole che tu lo chiami così, te lo ripete fin da quando eravate dei bambini. Dice che si sente più importante di quanto sia in realtà e che, essendo voi due amici, non trova necessario questo titolo, ancor meno l'utilizzo del voi.
Rimanete così per quella che ti pare un'eternità: Loki che legge e tu che lo ascolti, accoccolata a lui. Non ti permetteresti mai di comportarti così con un altro ragazzo perché non saresti a tuo agio; eppure, con Loki è diverso, forse perché tra di voi c'è sempre stata un'intesa particolare fin dal primo momento in cui vi siete conosciuti.
Intorno a voi, si è formata una strana aurea che vi sta separando dal resto e nemmeno vi accorgete che Thor, Sif e i Tre Guerrieri sono tornati dalla loro scampagnata.
-Ma guardateli... Proprio due teneri piccioncini!-. La voce di Volstagg vi interrompe e percepisci Loki irrigidirsi, mentre tu volti lentamente la testa verso di loro, avvertendo anche la presenza di un leggero rossore sulle guance.
Vedi tua sorella sbuffare seccata e Thor alzare gli occhi al cielo, mentre Hugin e Fandral ridacchiano.
Loki si alza di scatto, come punto sul vivo, ma, al contrario tuo, non sta arrossendo. Anzi, a denti stretti replica, glaciale:-Hai ragione. È proprio un peccato che io passi del tempo con Lady y/n solo perché provo pena per lei.
Non hai potuto far a meno di notare anche il modo in cui ti ha chiamata, ovvero come se fossi poco più che un'estranea fastidiosa, tanto è il disprezzo che senti nella sua voce.
Dentro di te, puoi giurare di aver appena sentito qualcosa frantumarsi in tanti piccoli pezzi, come quando, da piccola, hai fatto cadere il vaso a cui tua madre teneva di più. Ti senti presa in giro e umiliata: come ha potuto essere così meschino?
Alle parole di Loki, noti suo fratello sbattere le palpebre, sorpreso, mentre i Tre Guerrieri guardano la scena divertiti; Sif, dal canto suo, sguaina la spada e, se gli sguardi potessero uccidere, a questo punto non avrebbe bisogno delle armi. -Come osi parlare così di mia sorella? Sapevo di non potermi fidare!- grida, facendo per avvicinarsi a lui e colpirlo, ma Thor e Hugin la bloccano subito, tra le risate dei loro amici e le proteste della stessa.
I tuoi occhi si posano su Loki un'ultima volta, prima che lui sparisca nel nulla, lasciando cadere a terra il libro che prima teneva in mano: la sua espressione è infastidita e il suo sguardo è rivolto altrove per nasconderti i suoi sensi di colpa per la consapevolezza di ciò che ha appena detto.
Raccogli il volume silenziosamente e ti alzi in piedi. Senti Sif urlare un "Codardo, torna qui!", mentre Thor fa cenno ai Tre Guerrieri di andarsene.
Ora, siete rimasti solo voi tre e il dio del tuono ti si avvicina. -Y/n, mi rincresce molto per il comportamento di mio fratello e ti chiedo di volerlo perdonare- esordisce, per poi allontanarsi, lasciandoti sola con tua sorella, che ti stringe a lei, nonostante la sua rigida armatura renda il tutto più difficile e scomodo. -Non hai bisogno di un ragazzo, principe o meno che sia, finché hai ancora te stessa- ti sussurra, lasciandoti sfogare.

È passata una settimana da quando hai visto Loki per l'ultima volta e inizi a pensare che ti stia evitando, anche a costo di non riprendere il suo amato libro.
Non sapendo più come occupare le tue giornate, hai cominciato a leggere proprio quel libro, ma ti sei fermata quasi subito, perché non ti stava affatto aiutando a distrarti. Alla fine, tua sorella è riuscita a convincerti a uscire con lei e i suoi amici; hai scoperto che non è così noioso come cercavi di convincerti, però non è certo piacevole quanto passare del tempo con Loki.
-Y/n, sei ancora con noi?- ti richiama la voce divertita di Fandral, interrompendo il tuo flusso di pensieri. In un attimo, l'attenzione di tutti è su di te e non puoi fare a meno di arrossire un poco.
-Scusate, io... Io non credo di... Di sentirmi bene.- replichi, incespicando un po' sulle parole: al contrario di Loki, mentire non è mai stato il tuo forte e forse anche per questo motivo sei sempre stata un libro aperto per lui.
Sif ti scruta attentamente. -Desideri che ti accompagni a casa?- propone subito, probabilmente sospettando qualcosa. -Possiamo chiedere a Heimdall...
Scuoti la testa. -Ti ringrazio, ma non disturbarti... Credo di potercela fare anche da sola- la rassicuri, salutando cordialmente tutti e preparandoti a ritornare ad Asgard con il Bifrost.
Una volta arrivata, però, non è Heimdall a darti il benvenuto, ma Loki. Cerchi di rimanere calma, ricordando le parole di tua sorella, ma senza riuscirci; d'altro canto, lui non sta facendo nulla per rendere la situazione meno imbarazzante.
-Sei... Siete qui per il vostro libro?- gli chiedi, rivolgendoti a lui con il voi e sentendoti a disagio per via della sua presenza. -È nella mia stanza, ma posso... Posso andare a recuperarlo, se attendete...
-Y/n.- ti interrompe, avvicinandosi lentamente a te. -Non sono qui per questo, ma per scusarmi: non penso davvero quello che ho detto e il modo in cui ti ho trattato è stato imperdonabile e ingiustificabile, lo ammetto, ma non accadrà più.
Lo guardi negli occhi, per poi sospirare. -Non sono più sicura di potermi fidare...- confessi, perché, se è sempre stato così bravo a recitare, chi ti assicura che non si stia semplicemente divertendo a prendersi gioco di te?
Dalla sua espressione, però, capisci che le tue parole devono averlo ferito. -Mi dispiace...
-Quindi è questo che pensi di me? Che io ti abbia ingannata? Mi reputi davvero capace di tutto questo?- sbotta Loki, alzando la voce. -Ti credevo diversa- continua deluso, abbassando il tono. -Invece sei esattamente come quegli sciocchi di mio fratello Thor e dei suoi amici.
-Mi avevi promesso che non avresti mai utilizzato le tue abilità per leggermi nella mente- mormori, sentendoti completamente esposta e tradita.
-Hai ragione, ma tu non mi stavi lasciando altra scelta.- replica, evitando di incrociare il tuo sguardo, consapevole di averti appena dato l'ennesima dimostrazione di non poterti fidare di lui. -Non sono venuto qui per discutere, bensì per chiederti scusa per il mio comportamento; eppure, ho come la sensazione di aver peggiorato la situazione...
Forse per qualche forma di masochismo, forse perché, nonostante tutto quello che è successo, ti manca passare il tempo con Loki, decidi di perdonarlo. Quasi istintivamente, lo abbracci, anche se sai che non è mai stato un amante del contatto fisico; infatti, i suoi muscoli sono tesi, come se si stesse sforzando per non allontanarsi subito. Dopo qualche secondo, senti le sue braccia stringerti delicatamente a sè, facendoti sorridere.

***
Wow, ho scritto due immagina a lieto fine di seguito: quasi stento a crederci.
A parte questo, spero vi sia piaciuto.
Su chi vorreste il prossimo? Commentate con il nome e il cognome (per evitare fraintendimenti) di un solo personaggio ^-^
Buona domenica e buon inizio settimana people <3

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