12- Thor × reader

Ambientato tra Thor: The Dark World e Thor Ragnarok.

Un brivido di freddo ti risveglia dallo strano sonno sulle ciambelle che stavi facendo. Decisa a non voler aprire gli occhi prima del suono della sveglia, allunghi la mano verso l'altra sponda del letto, aspettandoti di incappare in un Thor in fase REM; ma, quando la trovi vuota, apri cauta gli occhi, per poi accendere l'abat-jour che si trova sul comodino accanto al letto. L'impronta sul suo cuscino è scomparsa quasi del tutto e capisci che sicuramente non si è alzato per un semplice bicchiere d'acqua.
Dai un rapido sguardo all'orologio: sono le 4 del mattino. Automaticamente, sbadigli, non preoccupandoti, essendo sola, di coprire la bocca con una mano.
Una volta in piedi, decidi di dirigerti in punta di piedi verso lo studio, dato che, ultimamente, è lì che il dio del tuono passa la maggior parte delle sue giornate, anche se non te ne ha mai voluto rivelare il motivo. Senza nemmeno bussare, apri la porta di colpo e quello che vedi va a confermare la tua ipotesi: il dio norreno è seduto sulla poltrona -questa è rivolta verso la finestra che dà su una New York meno chiassosa del solito per via dell'orario, ma non per questo meno illuminata-.
Thor si accorge della tua presenza solo quando, dopo esserti avvicinata un po', ti ritrovi accanto a lui. -Y/n...- mormora -Non avevo intenzione di svegliarti; sarei tornato a dormire tra qualche minuto...
Però noti che ha appoggiato Mjolnir ai suoi piedi e gli rivolgi uno sguardo interrogativo. -Per caso volevi verificare che il pavimento ne fosse degno?- commenti con tono scherzoso, ma lui si limita a un sorriso forzato.
-In tutta onestà, non è il pavimento a turbarmi- ammette mentre i suoi occhi restano fissi sulla visuale che l'ampia finestra della stanza offre.
Ti chini quanto basta e, appoggiando una mano sul suo viso, lo fai voltare delicatamente verso di te. -Che cosa ti preoccupa? Raramente ti ho visto così tanto assorto nei tuoi pensieri e credo che, essendo tua moglie, tu possa parlare apertamente con me di qualsiasi cosa- gli ricordi dolcemente.
-Uno dei miei più grandi tormenti, negli ultimi tempi, è sempre stato il timore di svegliarmi una mattina e non riuscire più a sollevare il martello- ti confessa, ma la sua voce non trema nel farlo, come invece avrebbe fatto la tua nel rivelare una paura di questo genere. Forse più di tutte, hai sempre apprezzato la sua capacità di mostrarsi debole senza vergognarsene o esserne spaventato; infatti, essendo una divinità, per tutti reincarna alla perfezione lo standard di ''maschio alfa'', ma nessuno si aspetterebbe mai che pianga davanti a qualcuno, esponendosi pericolosamente, oppure che cerchi semplicemente del conforto durante un momento no.
Posi un bacio sulla sua fronte. -Tesoro, non credo sia possibile- replichi pacata, ma lui ti rivolge un'espressione rassegnata.
-Purtroppo lo è. Mio padre Odino ha fatto sì che io sperimentassi l'impotenza, privandomi di Mjolnir e della mia natura divina; ho imparato la lezione e ogni giorno tento invano di dimostrare che sono ancora degno della mia condizione, eppure mi attanaglia il pensiero che tutto ciò che faccio non sia abbastanza, o a malapena decente. Il Thor egoista e affamato di gloria eterna è dentro di me e mi impegno affinché non prevalga sulla versione migliore di me.- ti spiega e tu non puoi fare a meno di chiederti come possano le persone essere così cieche, così convinte che lui non abbia un lato più umano, più emotivo rispetto a quello che sono abituate a vedere.
Tu ti trattieni: non vuoi intervenire perché preferisci lasciare che si prenda tutto il tempo necessario per esporre la sua versione dei fatti, piuttosto che interromperlo e imporgli la tua personale visione delle cose. Rimani in silenzio e lui ti sorride appena, riconoscente.
-La notte dormo poco, oppure non mi addormento affatto per via di questi pensieri che mi affollano la mente e, alla fine, mi ritrovo in questo studio a riflettere; di tanto in tanto, poi, provo a sollevare Mjolnir e rimango sinceramente sorpreso ogni volta che ci riesco... Ma è frustrante vivere con il costante timore di non poterlo più fare- ti racconta, mentre una lacrima solitaria solca lentamente il suo viso.
Lo guardi teneramente. -Io sono fermamente convinta, anzi, sono sicura che, finché tu continuerai a fare tutto ciò che è in tuo potere per migliorarti, sarai degno; infatti, per quanto io non abbia mai provato niente di simile, ritengo che anche solo preoccupandoti di questa remota se non inesistente probabilità ti rende degno di Mjolnir- gli spieghi, accarezzando il suo volto. -Comprendo l'importanza di questo oggetto per te, ma voglio solo ricordarti che non è il martello a definire chi sei e che, se un giorno non dovessi riuscire a sollevarlo, io ti sarei comunque accanto.
Thor si alza dalla poltrona e vi ritrovate l'uno di fronte all'altra; un attimo dopo, il dio del tuono ti sta stringendo a sè con delicatezza. -Forse sarò banale...- sussurra lui. -Ma sarei perduto senza di te, y/n.

***
Questo era l'immagina su Thor! Spero vi sia piaciuto.
Volevo solo dirvi che ho preso ispirazione da un fumetto relativamente recente che avevo trovato quest'estate, mentre il resto è tutta farina del mio sacco.
Vi ricordo che ho in mente un immagina su Steve, ma che, se volete un altro personaggio, potete commentare il nome di chi preferite ^-^
Buon inizio settimana people <3

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top