Spiderman (bollino verde)

Ero a scuola che sistemavo le mie cose nel mio armadietto mentre ascoltavo la musica fin quando non sentii una voce che mi fece distrarre.
"Hey!" Salutai riconoscendo la voce di Peter.
Quando lo guardai sorrise timidamente come suo solito e si appoggiò con la spalla destra al suo armadietto guardandomi.
"Ciao T/N! Volevo chiederti se ti andasse di uscire con me e Ned dopo la scuola." Disse quasi imbarazzato e agitato.
Corrugai un po' la fronte non capendo come mai Peter fosse così agitato e nervoso ma, essendo una persona che non s'immischia negli affari degli altri, lasciai perdere ritornando a sorridere.
"Certo!" Dissi con felicità per poi chiudere l'armadietto e salutarlo abbracciandolo, come nostro solito.
Io e Peter eravamo migliori amici fin dalla 4ª elementare e vederlo così agitato mi faceva strano...

Le ore di scuola passarono lentamente, come se il tempo avesse deciso di giocarmi contro.
Appena suonò la campanella che segnalò la fine delle lezioni tirai un sospiro di sollievo per poi rimettere i quaderni ed i libri nello zaino. Mi misi lo zaino in spalla ed uscii da scuola vedendo già Peter che mi aspettava. Ci sorridemmo e lo raggiunsi.
"Com'è andata con le lezioni?" Domandai sorridente.
Peter aveva il potere di rendere felici le persone senza neanche accorgersene.
"Uno schifo!" Rispose facendomi allargare il sorriso dal divertimento.
Ad un tratto arrivò una notifica sul telefono di Peter e lo controllò.
"Ned non può venire, sua madre è venuto a prenderlo perché hanno un impegno."
"Ah, peccato!" Risposi facendo sparire il mio sorriso.
"Vuoi fare quel giro comunque o... torniamo a casa?"
Sembrava fosse ritornato a disagio nel chiedermelo.
"Certo che voglio fare quel giro! Tutto pur di non tornare a casa a fare i compiti!" Risposi facendolo sorridere divertito.
Ritornai a sorridere e ci avviammo verso la gelateria.
"Adesso ti faccio una domanda che mi ha rivolto Ned durante l'ora di fisica."
"Spara."
"Secondo te, chi vincerebbe una partita di scacchi tra un uomo che prevede il futuro ed uno che legge la mente?" Domandò fiero della sua domanda.
"Quello che legge la mente!" Risposi deludendolo.
"Come?!" Chiese stupito.
"Sì, quello che prevede il futuro può prevedere le mosse del suo avversario ma il suo avversario può leggergli nella mente quindi sa la mossa che era intento a fare ma che non farà perché il suo avversario sa già che mossa sarebbe stato intento a fare!" Spiegai cercando di non confondermi.
"Giusta osservazione... però non pensi che quello che prevede il futuro possa prevedere anche questo?"
"Sì, ma quello che prevede il futuro starà comunque pensando alla mossa che l'avversario farà così da organizzarsi permettendo così al tipo che legge nella mente di sentire quello che sta pensando! In quel caso è inevitabile pensare a che mossa fare!"
Ridacchiai per il suo stupore mentre bevevo il mio frappé mentre lui continuava a guardarmi.
"Che c'è?" Chiesi per poi girarmi. Mi stava fissando da un sacco di tempo.
"Niente..." Rispose abbassando lo sguardo.
"Peter Parker, sono la tua migliore amica, riconosco quando hai qualcosa e sei stato strano tutto il giorno! Che ti succede?" Domandai preoccupata.
Lui iniziò a balbettare cercando di sistemarsi in modo comodo sulla panchina facendomi quasi sorridere.
"Hey, rilassati..." dissi in tono rassicurante.
"È che... è..." ero tenero quando balbettava e arrossiva.
Ridacchiai divertita dal suo atteggiamento e gli presi le mani per tranquillizzarlo.
"Tranquillo... come mai sei così agitato?"
Provai a cercare il suo sguardo ma sembrava che le sue iridi trovavano interessanti tutto tranne che me.
Presi il suo volto tra le mani e gli sorrisi.
"Ti decidi a mettere insieme due parole di senso compiuto o devo tirartele fuori con la pinza?" Scherzai sorridendogli.
Sorrise timidamente e scomparve subito dopo incominciando a guardarmi quasi con serietà.
Rimase a guardarmi così per qualche secondo per poi avventarsi sulle mie labbra.
Il suo bacio lo rispecchiava. Era dolce, tenero e sembrava anche un po' timido.
Ricambiai come se non ne potessi fare a meno e mi avvicinai a lui per baciarlo meglio.
Lasciai perdere la mia coppetta di gelato e l'abbracciai mentre lui mi stringeva per i fianchi.
Quando ci sciogliemmo da quel bacio lui mi sorrise ancora imbarazzato.
"T/N... io... diventa la mia ragazza..." sussurrò facendomi sorridere.
"Certo..."
"Però ti voglio dire qualcosa su di me... primo, tutto questo l'avevo organizzato. Secondo... forse questo è meglio dirtelo in un posto più privato."
Ok, ero confusa adesso.
Mi prese per mano stringendomela con forza e mi portò in un vicolo tenendomi le mani.
"Io devo dirti una cosa molto importante... io sono Spiderman..." sussurrò vicino al mio viso.
"Lo so!" Dissi sorridendogli.
"Come?!"
"Avevi dimenticato la maschera del tuo costume ai piedi del tuo letto... dovresti stare più attento quando nascondi il tuo costume, ragnetto..." sussurrai sorridendo divertita dalla sua espressione.
Sorrise di nuovo timidamente e lo ribaciai per poi ritornare a fare il nostro giro, ma da fidanzati.

Oooooook, sono riuscita a farlo più corto rispetto agli altri due ma è stato fatto un po' male, chiedo venia.
Il prossimo proverò a farlo a regola d'arte, questo mi è venuto così perché sono assonnata da giorni e non riesco a fare qualcosa di decente ma giuro che li faccio un po' meglio rispetto a questa roba!

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