Spiderman (bollino rosso)
Stavo studiando insieme a Peter, il mio miglior amico, storia e non riuscivo a mettermi in testa delle date.
"Ma come fai a non ricordartele?!" Mi ripeteva Peter ridacchiando ogni volta che gli dicevo che non me le ricordavo.
Forse non me le ricordavo perché avevo proprio Peter davanti! Ho sempre avuto una cotta per lui, che con il tempo è diventato vero e proprio amore per quanto stavamo insieme.
Sospirai dopo essermi resa conto di averlo guardato un po' troppo nel mentre scriveva una cosa tra gli appunti e ritornai a leggere il libro. Ormai avevo imparato a conviverci con questi sentimenti.
Dopo un'altra ora passata a studiare, zia May bussò per poi entrare sorridendoci.
"Ciao ragazzi, come va con lo studio?"
"Bene zia." Rispose Peter sorridendole.
"Ottimo, vi volevo avvertire che esco per il turno di notte."
"Va bene, ciao."
"Arrivederci." Salutai con la mia solita formalità.
Conoscevo Peter da anni, ormai avevo perso il conto da quanto tempo, e conoscevo zia May da altrettanti anni, ma non mi ero mai rivolta a lei senza darle del lei.
May ci sorrise salutandoci e chiuse la porta dietro alle sue spalle andandosene.
"Allora, ti ricordi quelle date adesso?"
Rimasi a guardare le sue iridi per qualche secondo prima di rispondergli e poi mi ripresi.
"Sì." Risposi brevemente distogliendo lo sguardo.
Quegli occhi mi facevano sempre effetto. Distruggevano ogni mia barriera di forza.
"Che cos'hai?" Domandò sorridendo.
Lo guardai di nuovo ed arrossii lievemente.
"Niente, perché?"
"Ultimamente ti vedo... diversa." Disse cercando una parola giusta con cui definirmi.
Inarcai un sopracciglio accennando un sorriso per poi scoppiare a ridere tutti e due.
"Io diversa? Che cos'hai bevuto?" Domandai ridendo.
Stanchi di studiare e ancora che ridavamo, chiudemmo i libri ed andammo in cucina per prenderci qualcosa da mangiare.
"Ma come mi è passato per la mente, tu sei esattamente così da quando ti conosco!" Commentò ridacchiando.
Già... la stessa...
Chissà se mi hai mai visto in modo diverso Peter...
Sospirai silenziosamente ed iniziai a mangiare la merendina che mi diede in silenzio.
Rimanemmo tutti e due in silenzio dopo quella grossa risata, mangiando quella merendina al cioccolato. Forse c'era anche una punta di disagio in quel silenzio.
"Ehm... T/N, io dovrei... dirti una cosa." Sbottò all'improvviso con imbarazzo. Aspetta, imbarazzo?
Lo guardai lasciando perdere quel poco che ne restava della mia merendina e lui si mise davanti a me.
"Adesso vorrei che tu mi ascoltassi perché tutto quello che sto per dirti non è uno scherzo ok?"
Annuii velocemente aggrottando un po' la fronte dalla preoccupazione e sorrise nervosamente.
"Vorrei che noi due stessimo insieme... cioè... vorrei che tu fossi la mia fidanzata, aspetta, non la mia fidanzata, quello solamente se ti chiedessi di sposarti, intendevo dire, vorrei che fossi la mia ragazza ecco." Spiegò velocemente con imbarazzo.
Avevo capito bene?
Stavo per aprire bocca per parlare quando lui me la tappò con una mano.
"Non ho finito... ho detto che vorrei che tu fossi la mia ragazza ma non posso averti."
Mi liberai dalla sua mano velocemente e parlai più velocemente di lui interrompendolo.
"Perché?! Anche tu mi piace, e da tanto! Tutt'a un tratto mi dici che vuoi che io fossi la tua ragazza per poi dirmi che non posso esserlo perché non puoi, come pensi che io stia zitta?! Ho già le idee confuse di mio, se tu me le-" non finii la frase che Peter mi baciò. Un bacio che desideravo da tanto, forse anche da troppo.
Appena si staccò da me ci guardammo, io stupita e lui dispiaciuto.
"Non posso perché... perché sono Spiderman... se noi due stessimo insieme, potresti essere il bersaglio dei miei nemici e... non voglio metterti in pericolo." Spiegò con sguardo triste.
"Beh ma... i tuoi nemici non conoscono la tua vera identità... e per me non è un problema. Tu mi piaci da così tanto..." dissi appoggiando la fronte sulla sua e mettendo le mani sulle sue guance.
"Anch'io... mi piaci da tempo..." sussurrò stringendomi a sé mentre le nostre labbra erano a poca distanza le une dalle altre.
Ci baciammo, inizialmente erano dei piccoli baci, ma subito dopo i baci iniziarono ad essere più intensi, come se non volessimo altro. Mi prese di peso facendomi incrociare le gambe attorno ai suoi fianchi e mi portò in camera continuando a baciarmi.
Le mie mani passarono tra i suoi capelli mentre si sedeva sul letto con me sopra ed iniziammo a baciarci con la lingua. Iniziavo a sentire caldo, molto caldo, e mi tolsi la felpa lasciandola cadere atterra.
Smise di baciarmi e mi guardò accarezzandomi la guancia sinistra con la sua mano.
"Io..."
"Lo siamo entrambi." Mormorò con un po' di fiatone.
"Sei sicura?" Domandò prima che ritornassi a baciarlo. "Perché io lo sono."
Rimasi a pensarci qualche secondo, ma che diamine, aspettavo una cosa del genere con lui da anni!
Annuii decisa e ricominciammo a baciarci mentre Peter mi faceva distendere sotto di lui. I suoi baci scesero al mio collo con fare dolce ed iniziai a cercare la fine della maglietta per togliergliela.
"Mi piaci da così tanto..." mormorò per poi lasciarmi un altro bacio.
"Mi piaci da davvero tanto." Mormorò con fare più deciso baciandomi un'altra volta.
"Mi piaci da troppo." Disse per poi lasciarmi un succhiotto.
Mi morsi il labbro inferiore e tornò a torturarmi le labbra disegnando il contorno di esse con la lingua. A quel punto riuscii a togliergli la maglietta scoprendo i suoi addominali e Peter fece lo stesso ma togliendomi i pantaloni.
Scese fino al mio interno cosca e me lo morse delicatamente facendomi uscire un sottile mugugno mentre un suo pollice mi accarezzava l'intimità.
"Peter." Mugugnai dall'eccitazione.
Mi morse di nuovo l'interno coscia per poi togliersi i pantaloni mentre mi toglievo la maglietta.
Pensavo che sarei stata in imbarazzo per tutto il tempo nel mentre lo facevo per la prima volta, ma Peter mi faceva dimenticare anche il significato di questa sensazione!
I suoi baci salirono dal basso ventre fino al petto che prese con delicatezza così da non farmi male. Iniziò a palparlo baciandomi con la lingua mentre le mie mani gli accarezzavano la schiena e riuscii a far ribaltare le posizioni mettendomi sopra di lui. Feci strusciare le nostre intimità l'una sull'altra e sorridemmo continuando a baciarci.
"Non sai da quanto aspettavo questo momento... e non sai quanto lo desideravo..." bisbigliò tra i baci facendo scorrere le mani sulla mia schiena per sganciarmi il reggiseno. Riuscì a togliermelo al primo colpo e ritornò sopra di me con velocità strappandomi una risatina.
"Sei così bella quando sorridi." Disse facendo sfiorare le nostre labbra mentre mi accarezzava una guancia con la punta delle dita.
Smisi di sorridere, troppo incantata dalla nostra vicinanza e per quello che stavamo per fare, e fece combaciare le nostre labbra di nuovo mentre una sua mano scendeva fino a raggiungere le mie debolezze. Gemetti, sorpresa del piacere che mi stava provocando, e lo abbracciai mentre continuavamo a baciarci e mentre lui continuava a darmi piacere.
"Pronta?" Chiese con un po' di fiatone dopo un po' che mi toccava.
Annuii di nuovo e mi tolse gli slip per poi fare lo stesso con i suoi boxer lasciando cadere atterra gli ultimi indumenti che ci coprivano.
Mi guardò un'ultima volta, come per assicurarsi che fossi pronta, e gli feci cenno di poter iniziare.
Entrò in me lentamente provocandomi dolore e trattenni un gemito mordendomi le labbra.
"Scusami."
"Non... non fa niente... è normale la prima volta." Balbettai cercando di trattenere il dolore.
Incominciò a muoversi cercando di non provocarmi altro dolore e, dopo qualche momento, il dolore venne sostituito dal piacere. Appena Peter lo capì mi sorrise sollevato ed io ricambiai mordendomi il labbro inferiore un'altra volta per trattenere un gemito.
Mi morse il collo con delicatezza e sorrisi.
"Non serve che ti trattieni." Sussurrò iniziando a gemere anche lui.
Smisi di trattenermi e rilasciai un gemito dopo l'altro mentre ci stringevamo l'uno all'altra.
Gli graffiai la schiena, troppo presa dal piacere, e lui aumentò il ritmo.
La stanza si era riempita dei nostri gemiti, dei nostri affanni, dei nostri nomi sussurrati. Era fantastico.
Quando uscì da me, venne, e mi baciò tenendomi il viso con una mano.
"Ti amo." Disse stremato.
"Anch'io." Ricambiai sorridendogli, stremata quanto lui.
Passammo la notte insieme, io con una sua maglietta e dei suoi pantaloni da tuta, lui con una maglietta ed i suoi boxer.
La mattina dopo salutammo zia May come se niente fosse e lei non chiese niente sul perché fossi ancora a casa loro. Avevo già dormito a casa loro qualche volta.
Da quella mattina noi eravamo una coppia e non di amici.
L'immagina-più lungo-che abbia-mai-fatto.
L'immagina mi è stato richiesto da @_MrsPadfoot e spero di aver fatto qualcosa che le piaccia.
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