Io e Peter avevamo iniziato a frequentarci dopo la gita al museo e ci vedevamo molto spesso fuori scuola: ogni giorno mi accompagnava fino a casa visto che era di strada e mi dava un bacio sulla guancia ogni volta che mi doveva salutare, anche se alcune volte trovava il coraggio anche di baciarmi sulle labbra facendomi completamente sciogliere. Diciamo che si stava sciogliendo.
Stavo ripensando a ieri pomeriggio, a quando ci siamo visti un film insieme abbracciandoci, e la campanella suonò risvegliandomi dai miei pensieri: era ora di pranzo. Mi alzai dal mio posto salutando la professoressa e mi avviai verso la mensa schivando i vari studenti che uscivano dalle classi.
Ad un tratto qualcuno mi venne incontro e lo guardai in volto intenta a scusarmi, ma appena vidi che si trattava di quell'idiota di Flynn O'Colin preferii ritornare sui miei passi.
«T/N dove vai così di fretta? Hai voglia di ingrassare ancora di più?» ridacchiò facendomi gelare il sangue a quelle parole e facendomi bloccare per un istante. Come faceva a ricordarsi di una cosa successa alle elementari?
Deglutii e decisi di ignorarlo ricominciando a camminare verso la mensa. Non volevo che quella giornata venisse rovinata da quel bullo. Ricordati T/N: lui ti tratta così perché la sua vita è triste e noiosa. Lui ti tratta così perché la sua vita è triste e noiosa.
Incominciai a ripetere quella frase come un mantra, ma i passi di Flynn mi facevano capire che era costantemente dietro di me.
«Hai intenzione di superare il tuo record?» domandò ridendo. «Quanto pesavi prima? Settanta chili? Mi sembra un po' troppo per una bambina delle elementari.»
Cercai di aumentare il passo e mi venne da chiedermi se il corridoio fosse mai stato così lungo. Svoltai a destra per raggiungere i portoni della mensa e per fortuna li vidi a poche decine di metri da me.
«Avanti, parlami!» disse Flynn raggiungendosi e mettendosi affianco a me. Come faceva a sorridermi dicendo quelle cattiverie?
«Se hai tanta fame potrei darti la mia gelatina, sai a differenza tua ci tengo al mio fisico.»
Mi trattenni dal rispondergli ripetendo il mio mantra ed entrai in mensa guardandomi in giro alla ricerca di Peter.
«T/N, guarda che il cibo si trova dall'altra parte.» commentò Flynn indicandomi il self-service.
Trovai Peter, con due vassoi con se, che osservava il ragazzo accanto a me e lo raggiunsi vedendo il suo sguardo farsi meno duro man mano che mi avvicinavo al suo tavolo sorridendogli.
«Ciao.» sorrisi sedendomi accanto a lui. Gli diedi un bacio sulla guancia e lui diede un ultimo sguardo a Flynn.
«Ciao.» ricambiò Peter dandomi un bacio anche lui. «Chi è quello?»
Vidi che stava per avvicinarsi nuovamente a me e sospirai, stufa per il suo comportamento infantile.
«Un mio vecchio compagno di classe, non fa altro che prendermi in giro.» risposi alzando gli occhi al cielo.
Flynn si sedette davanti a noi e lo ignorai, ma Peter lo osservava con uno sguardo torvo.
«T/N sei fidanzata? Adesso quelle come te riescono anche a fidanzarsi? Ti piacciono le ciccione?» chiese rivolgendosi a Peter.
«Chi ti ha invitato al nostro tavolo?» domandò Peter con fare serio. Non lo avevo mai sentito così freddo e distaccato.
Flynn ridacchiò e ritornò a guardarmi mentre avevo iniziato a mangiare come se lui non ci fosse. Era fastidioso sentirlo prendermi in giro, ma ignorandolo trovavo anche della soddisfazione sapendo che rimaneva deluso nel vedermi indifferente.
«Qualcuno dovrà pur controllarla. Non vorrai mica che ritorni grassa? Tanto per fartelo sapere, la tua ragazza alle elementari era arrivata a pesare settanta chili per quanto mangiava. Sono sicuro che se ritornerà a mangiare come prima diventerà tonda quanto una palla da calcio.» disse ridendo. «Te la immagini a calciarla lungo i corridoi per spostarla?»
Quella frase mi spezzò il cuore e mi venne da ripensare a tutte le volte che venivo denigrata e presa in giro dai miei compagni di classe. Pregai di non arrivare al punto di piangere, ma gli occhi mi si stavano inumidendo e provai a concentrarmi su pensieri felici.
«Ti consiglio di chiudere quella fogna.» ribatté Peter. Lo trovavo dolcissimo a volermi difendere.
«Oppure?» domandò Flynn diventando serio quanto Peter.
«Oppure ti caccio io.»
Quella sembrò la scintilla che innescò la miccia e Flynn, con uno scatto, provò a colpirlo, ma Peter bloccò il colpo con dei riflessi che non mi sarei mai immaginata. Gli mollò il polso non appena il bullo lo ritirò e si alzò in piedi facendo il giro del tavolo per raggiungerlo.
«Smettila di fare il gradasso e vattene.» ordinò Peter, visibilmente arrabbiato.
Credevo che stavo iniziando ad amarlo per quanto autoritario si fosse fatto. Peter mi piaceva perché era dolce e divertente, ma il suo lato autoritario lo rendeva più... sexy...
Flynn provò a dargli un altro pugno dopo essersi alzato per guardarsi negli occhi, ma lui lo bloccò di nuovo dal polso e il fiato mi si mozzò, troppo presa dal sapere come sarebbe andata a finire. Sarei dovuta intervenire, ma come potevo permettere una cosa del genere quando vedevo finalmente il mio bullo venir tenuto a bada.
Peter gli mollò un pugno allo stomaco e Flynn si piegò in due per la forza del colpo.
«Vattene e non permetterti più di parlare così alla mia ragazza.» ordinò Peter facendomi avvampare. Ci frequentavamo, ma non mi aveva ancora chiesto se volessi essere la sua ragazza, anche se credo fosse palese ormai.
Peter lo prese per la maglietta e lo spinse via sotto lo sguardo di alcuni nostri compagni intenti a guardare la scena. Flynn cadde a terra per un breve momento e poi si rialzò andandosene velocemente con la coda tra le gambe.
Guardai quello che, immagino, si potesse definire ormai come il mio ragazzo e lui ritornò a sedersi per poi baciarmi.
«Grazie.» mormorai accanto al suo orecchio dandogli un bacio sulla guancia. Lui mi sorrise arrossendo appena e riprendemmo a mangiare passando il resto del pranzo in tranquillità.
***
La scuola era finita e stavo aspettando che Peter mi raggiungesse per fare la nostra solita passeggiata insieme.
Appena lo vidi gli rivolsi il mio miglior sorriso e non potei contenermi dal baciarlo di nuovo per ciò che aveva fatto a pranzo.
«Come stai?» chiese abbracciandomi.
«Bene e tu? La mano è ancora intera?» chiesi ridacchiando.
«Sì, tranquilla.» rispose ridendo.
Mi prese per mano e incominciammo a camminare chiacchierando per tutto il tempo su ciò che era successo oggi e su ciò che era accaduto durante le lezioni.
Arrivammo al portone di casa mia e ci guardammo, entrambi coscienti del fatto che ci saremmo dovuti separare, ma non avevo ancora voglia di rientrare in casa.
«Allora... "ragazza" eh?» dissi guardandolo maliziosamente. Sta volta fu lui ad avvampare per l'appellativo e mi sfuggì un risolino.
«Non mi aspettavo che accadesse così, ma io vorrei che tu fossi la mia ragazza.»
«Beh mi sembra ovvio che a me vada più che bene.» sorrisi continuando a tenergli la mano.
«Quindi posso dire che stiamo insieme?» chiese avvicinandosi di più a me e con un sorrisetto in volto. Annuii e sta volta il bacio fu più dolce e lungo. Portai una mano sulla sua guancia per accarezzargliela e, quando ci staccammo, i suoi occhi da cucciolo erano ricomparsi.
«Ti andrebbe di rimanere a farmi compagnia per qualche momento?» proposi lasciandogli qualche bacio sul collo. Fortunatamente i miei genitori non sarebbero tornati prima di sta sera.
«T/N i-io... credo che zia May m-mi... al Diavolo sì!» disse seguendomi verso l'entrata di casa mia.
Entrammo chiudendoci la porta alle spalle e ritornai a baciarlo dopo aver lasciato lo zaino accanto all'attaccapanni. Lui fece lo stesso e mi strinse per i fianchi con più forza arrivando a mordicchiarmi il labbro inferiore. Mi piaceva questa sua intraprendenza.
Misi le mani sotto la sua maglietta e sentii i suoi muscoli. Non immaginavo che fosse palestrato.
Sorrisi contro le sue labbra e lui sfide di baciarmi accarezzandomi le guancia.
«Ascoltami, io non sono mai andato oltre i baci quindi non so... cosa fare...»
«Nemmeno io ho tante esperienze, ma se vuoi possiamo farle insieme.» mormorai sperando che si sentisse pronto quanto me.
Per un attimo sembrò pensarci su e temetti che volesse dirmi di no, ma quando mi rivolse un suo sorriso ricominciando a baciarmi decisi di portarlo fino in camera mia. Fu lì che facemmo le nostre prime esperienze.
Ok, siate sincere e ditemi cosa ne pensate perché non sono sicura che sia il massimo questo immagina :/
Comunque, come state?
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