Questo è il continuo del precedente bollino verde su Loki. Mi dispiace se ne aspettavate un altro di immagina, ma se non faccio così diventa un bordello tutto quanto.

Era da due settimane che io e Loki continuavano a chiacchierare e più ci parlavamo più ci avvicinavamo. Le nostre conversazioni però stavano alimentando un sentimento che avevo paura a provare, ma non riuscivo a farne a meno.

«A cosa pensi?» chiese notando che stavo fissando un punto indefinito davanti a me.

«A niente, è solo un pensiero a vuoto. Uno di quelli inutili che vengono senza un preciso scopo, ti è mai successo?»

Rimase a quadratini per qualche secondo con un sopracciglio inarcato e rispose.

«Ehm... no. Comunque non so quanto sia vera questa cosa del tuo pensiero a vuoto, parliamone, avanti.» incoraggiò facendo un lieve sorriso.

Amavo quando faceva quel sorrisetto. Mi rassicurava.

Iniziai a sentire caldo per via del disagio e deglutii sapendo che non potevo dirgli che mi piaceva.

«Allora?» chiese in attesa di una mia risposta.

«I-Io... ehm...»

«Fine delle visite.» disse una guardia in lontananza salvandomi da quella situazione.

Trattenni un sospiro di sollievo e ci salutammo nonostante lui continuasse ad osservarmi negli occhi in cerca di cedimento.

***

Quando fui nella mia stanza, mi cambiai mettendomi una camicia da notte e canticchiai mentre mi preparavo per andare a dormire.

«Hai una bella voce.»

Mi trattenni dall'urlare dalla paura e vidi Loki uscire dalla penombra della mia camera.

«Sei evaso?!» domandai sussurrando.

«Perché sussurri? Non può sentirci nessuno.» spiegò con fare innocente.

«Come hai fatto ad evadere?!» chiesi sconvolta.

«Sarei potuto evadere quando voglio, ma se devo rischiare almeno voglio rischiare per qualcosa per cui ne vale la pena.»

La sua risposta mi fece arrossire e rimasi a bocca aperta. Era davvero evaso per me?

«Sai, dopo vari minuti passati a contemplare questo tuo "pensiero a vuoto" ho capito una cosa: non penso ad altro che a te.»

Mi sedetti sul letto non sentendomi le gambe e lui mi raggiunse dopo qualche secondo osservandomi.

«Tutto bene? Hai capito quello che sto cercando di dirti?» domandò curioso.

Feci cenno di no con la testa e sospirò divertito.

«T/N, io non mi sono mai sentito capito da nessuno fin quando non ho conosciuto te. Tu... mi ascolti, non mi giudichi e mi guardi come... come nessuno mi aveva mai guardato fino ad ora. Tu mi fai sentire importante.» disse prendendomi una mano per accarezzarmela con il pollice. «Ed io mi sono innamorato di te per questo. Per me tu sei speciale e te l'ho voluto dimostrare evadendo dalla prigione rischiando tutto.» Sussurrò sorridendo.

Non sapevo cosa dire. Mi aveva paralizzata a quella dichiarazione, tant'è che feci una cosa che non avevo mai avuto il coraggio di fare: passi direttamente ai fatti.

Lo baciai e finalmente mi tolsi il dubbio se baciasse bene oppure no. Baciava benissimo. Le sue labbra erano morbide e lievemente più fredde del solito, ma il bacio era tutt'altro che freddo.

Appena ci staccammo, ci guardammo quasi come se dovessimo realizzare ciò che avevamo fatto e lui sorrise.

«Finalmente ce l'ho fatta a baciarti.» sussurrò per poi baciarmi di nuovo.

Sorrisi sulle sue labbra e misi le mani sul suo viso per prolungare i bacio mentre lui mi fece sedere sulle sue gambe.

Da quella sera mi promise che sarebbe venuto nella mia stanza ogni notte per far in modo che noi due passassimo del tempo insieme senza che una parete di vetro ci separasse e così fu per ben seicento anni, fin quando lui non uscì dalla prigione con me e sua figlia ad aspettarlo fuori dalle carceri.

Ok, non sono al massimo oggi, quindi mi è uscito così l'immagina. Uffa.

Ho messo seicento anni al posto di pochi anni perché ho pensato che ad Asgard il tempo fosse valutato in modo diverso da quello sulla Terra, ma fate un po' voi, se non vi piace la quantità di anni allora cambiatela mentalmente ahah.

Come va oggi? Io devo studiare per due interrogazioni ma sono mezza morta :'D

Immagina richiesto da @Nicol_Frost