Loki (bollino arancione)

Ammettiamolo, Loki è uno difficile da capire. Quando pensi di averlo capito lui ti rimescola le carte in tavola e ritorni a non capirne più niente. È uno dei suoi talenti. Ed il bello è che lo fa senza accorgersene!

È un uomo dalle mille sfaccettature- anche se penso ne abbia ancora di più - ed è questo quello che affascina. È un calcolatore; è un manipolatore coi fiocchi; è un gentiluomo; è un principe; è un amico; è un amante; alcune volte è persino un marito; è un nemico; è un pazzo; è un tentatore. Insomma, è molte cose e chi più ne ha più ne metta.

Il fatto è che... quegli occhi - gli occhi, ma certo! - sono indecifrabili. Oltre all'azzurro glaciale che avvolge la pupilla di un nero a dir poco infinito, non si riesce ad andare oltre. "Gli occhi sono lo specchio dell'anima", ma nei suoi non riesco a vedere niente. So che ha un'anima, ne sono sicura, ma non la riesco a vedere dai suoi occhi.

Non l'ho mai forzato o costretto a dimostrare i suoi sentimenti per me perché sapevo perfettamente che cosa provava nonostante si dimostrasse distaccato alcune volte. Anch'io ero un po' fredda quando si trattava di sentimenti.

Sbuffai frustrata facendo passare l'acqua della doccia sui miei capelli per sciacquarli dallo shampoo e presi la spugna per poi metterci sopra un po' di bagnoschiuma per pulirmi il corpo.

Perché è così complicato da capire?! Non potevo scegliere un fidanzato più semplice e monocellulare? Almeno mi sarei evitata tutti questi calcoli ed ipotesi per cercare di capire qualcosa! Ma cosa dico? Che divertimento ci sarebbe stato se avessi scelto il comune ragazzo che deve uscire con gli amici per rilassarsi e che lo si riesce a capire dopo poco tempo perché non ha avuto complicazioni più grandi della scelta "con chi posso andare al ballo scolastico quest'anno"? A me non piace vincere facile!

Mi apparì un piccolo sorriso nel ricordarmi il jingle della pubblicità sui gratta-e-vinci e scossi la testa per far svanire quel pensiero dalla mia mente per ritornare al mio fidanzato.

I suoi capelli corvini avevano un buonissimo odore, ma talmente delicato che era difficile da distinguere. Non riuscivo a capire neanche a capire il suo profumo per quanto complicato era per il mio olfatto! Quell'uomo mi faceva impazzire! Però quel profumo... Dio, lo sentivo talmente bene quando era sopra di me ed i nostri toraci finivano per combaciare...

Mi morsi il labbro inferiore ricordando l'ultima nottata passata a fare l'amore ed i miei pensieri mi fecero rivivere quel momento. I sospiri, i gemiti, le parole sussurrate alle orecchie, le carezze, i baci, i sorrisi, gli sguardi...

Sciacquai il mio corpo dal bagnoschiuma e presi il balsamo iniziando a passarmelo tra i capelli.

E vogliamo parlare delle sue labbra? Morbide linee rosate che ti attraggono come il ferro viene attratto da un magnete... se continuo a pensare a lui dovrò far diventare fredda l'acqua della doccia per calmarmi!

«T/N, quanto ci metti?» udii da dietro la porta.

Ok, bastava questa domanda per distruggere il desiderio che stava crescendo in me.

«Un secondo, ho quasi finito.» mi affrettai a dire ritornando sotto il getto d'acqua.

Loki entrò in bagno senza badare al fatto che fossi nuda ed il desiderio di prima ritornò in me ancora più forte vedendolo a petto nudo.

Lo sorpresi a guardarmi il seno e me lo coprii per riattirare la sua attenzione ai miei occhi.

«Non so come funzionino le cose su Asgard, ma qui esiste una moda chiamata rispetto per la privacy!» esclamai dimostrandomi infastidita.

Un pizzico di malizia fece formare un sorrisetto a Loki e cercai di trattenere il rossore.

«Mi vuoi dire che posso vederti nuda quando siamo a letto, ma non quando ti fai la doccia?»

Ecco che l'imbarazzo prese possesso delle mie corde vocali impedendomi di formulare una risposta.

Rimasi in silenzio cercando di mantenere il contatto visivo, ma il suo sguardo era talmente intenso che pur di non arrossire vistosamente guardavo il pavimento.

Chiusi il getto d'acqua ed uscii dalla doccia prendendo un asciugamano d'avvolgere intorno al mio corpo per coprirmi.

Il suo sorriso da malizioso divenne gentile, quasi tenero, e venne verso di me cingendomi i fianchi con le sue braccia. Mi baciò la fronte ed il profumo delicato che avevo mi entrò nelle narici con la forza di una carezza.

«Hai un bellissimo corpo.» sussurrò contro la mia fronte.

Ricambiai il suo abbraccio sorridendogli riconoscente del complimento e, quando ci staccammo, puntò i suoi occhi nei miei mentre le sue mani mi accarezzavano i fianchi salendo lentamente.

«Cosa fai?» riuscii a chiedere con un filo di voce.

Ci fu un momento di silenzio in cui la sensazione di agitazione cresceva nel mio stomaco sentendo le sue mani salire sempre di più con una lentezza quasi calcolata.

«Voglio rivedere il corpo della mia amata.» rispose senza segno d'imbarazzo o di malizia nella voce. Era perfettamente a suo agio e calmo.

Le sue mani raggiunsero l'orlo dell'asciugamano e lo aprirono lasciandomi nuda sotto il suo sguardo impenetrabile. I suoi occhi scesero tornando a guardare il mio corpo e tentai di non arrossire guardando da un'altra parte. Tutt'ad un tratto il muro era molto interessante.

Le sue labbra si poggiarono sul mio collo premendo delicatamente e mi venne la pelle d'oca a quel contatto imprevisto. Continuò a muovere la bocca sulla mia pelle e fece cadere l'asciugamano ritornando a stringermi a sé. Misi le mani sui suoi bicipiti per cercare di mantenermi in piedi e tirai la testa indietro per facilitargli il compito mentre mi faceva un succhiotto proprio nell'incavo del collo.

Spostò le mani dai miei fianchi al mio sedere e mi tirò su facendomi cingere il suo bacino con le mie gambe. Feci combaciare le nostre labbra in un bacio dolce e passionale e Loki mi appoggiò al lavandino facendomi sussultare da quanto era freddo il bordo di ceramica.

Si abbassò lasciandomi dei baci lungo tutto il corpo e gemetti dalla sorpresa quando sentii un suo dito abbassarsi fino la mia apertura per stimolarla.

Misi le mani tra i suoi capelli mentre la sua testa si stava abbassando sempre di più e alla fine raggiunse la mia intimità baciandomi appena sopra il clitoride. La sua lingua uscì gradualmente dalla sua bocca ed incominciò a fare movimenti circolari con la punta facendomi gemere sommessamente.

Mi morsi il labbro inferiore per darmi un contegno, ma lui mi aveva reso le cose più difficili succhiando ed entrando in me con un dito.

«Oh...» gemetti tirando la testa all'indietro.

Spostai le mani dalla sua testa e cercai dei punti d'appoggio per mantenermi in equilibrio.

Ogni suo movimento con la lingua equivaleva ad un fremito da parte mia, dettato dal piacere che si propagava nel mio corpo come un'eco.

Gemetti di nuovo e dovetti appoggiarmi con la schiena sullo specchio dietro di me rabbrividendo al contatto con la superficie fredda. Mi morsi le labbra per non far uscire volgarità o blasfemie ed aggiunse un altro dito nel mio sesso aumentando un po' il ritmo per stimolarmi.

Le sue labbra risalirono dal mio clitoride fino alla pancia, dalla pancia al seno e dal seno al collo fino a quando la sua bocca non fu vicina al mio orecchio sinistro.

«Mi piace quando la causa del tuo piacere sono io.» mi mordicchiò il lobo per punzecchiarmi e mugugnai sentendo le sue dita andare più in profondità di prima.

Presi il suo viso tra le mie mani e feci scontrare le nostre labbra affinché avessi di nuovo quel contatto che tanto amavo. Ovunque le sue labbra si appoggiavano su di me non avevo più il controllo di me stessa, e mi piaceva. I pensieri diventavano offuscati, i miei occhi non lo perdevano di vista nemmeno per un nano secondo, mi veniva la pelle d'oca ed anche dopo il contatto continuavo a sentire la pressione delle sue labbra sul punto in cui le aveva premute lasciandomi un marchio invisibile per tutto il giorno.

Spinse le dita dentro di me più freneticamente ed i miei respiri divennero brevi e irregolari facendomi fare dei gemiti più convulsi.

«Loki.» pronunciai tra gli affanni sentendo la testa girare lievemente per quanto ossigeno avevo incorporato tra gli affanni.

I suoi baci umidi rimanevano impressi nel mio collo come se me li stesse tatuando; la mano libera la usava per stringermi il fianco facendomi sentire completamente alla sua mercé.

«Dimmi.»

I suoi occhi si spostarono sui miei ed aspettò che io parlassi mentre diminuiva il ritmo.

«Se continui così mi fai venire.»

Un velo di malizia si posò sul suo volto e tolse le sue dita dalla mia entrata.

«Va bene.» il suo tono era incredibilmente calmo e caldo (fin troppo caldo...).

Posizionò le mani appena sopra il mio sedere e mi spinse verso di sé facendo combaciare i nostri bacini. Seppur fossero separati dalla stoffa dei pantaloni di Loki, potevo chiaramente sentire la sua eccitazione premere sulla mia intimità.

Sperai che andassimo oltre e riagganciai le gambe intorno al suo bacino per tenerlo lì vicino, in attesa che lui facesse la prossima mossa, ma rimase ad osservarmi con quegli occhi di un'intensità impossibile da spezzare e/o penetrare. Potei quasi sentirmi in soggezione.

Mi misi a baciarlo sul collo sapendo che gli piaceva molto - il suo punto debole era appena sotto la mascella - e feci scivolare le mie dita lungo i suoi muscoli fino a raggiungere la fascia elastica che teneva stretti i pantaloni attorno al suo bacino.

Mi fermò prendendomi delicatamente i polsi e me li allontanò portandoli dietro la mia schiena mentre ritornava a baciarmi strusciando il suo sesso sul mio.

Era una dolce e odiosa tortura. Da una parte mi sarebbe piaciuto che continuasse così, ma dall'altra desideravo ardentemente che passassimo alla parte successiva. Volevo sentirlo dentro di me, sentire che gli davo piacere.

La sua lingua solleticava il mio palato e la mia lingua stuzzicandomi e cercai di non sorridere per rendere più difficoltoso il bacio.

La sua stretta sui miei polsi non intendeva cedere e nemmeno i suoi movimenti provocatori tra le mie cosce, cosa che mi fece accaldare parecchio fino a farmi fremere nuovamente.

Sentii un sorriso formarsi sulle sue labbra durante i nostri baci e non capii se fosse per il fatto che fossi così debole quando mi toccava in quelle maniere o per altro. Sentivo che c'era sotto qualcosa...

Ad un tratto mi strinse con un po' di più pressione a sé, come se mi stesse abbracciando, e poi si allontanò da me completamente sorridendomi sornione.

Ancora intorpidita dalla situazione appena conclusa, lo guardai cercando di riconnettere il cervello e di capire cosa stesse succedendo. I suoi pantaloni erano ormai sul pavimento, come le sue mutande. Il membro ritto e sicuramente duro a poco più di un metro e mezzo da me. Prese quei pochi indumenti che aveva addosso e li mise nel cesto della roba sporca mantenendo quel sorrisetto sornione mentre i miei occhi non volevano staccarsi dal suo fisico da Dio, letteralmente.

Quando si riavvicinò a me fece scontrare con delicatezza le nostre fronti e poggiò le mani sui bordi del lavandino intrappolandomi di nuovo.

«Adesso io ti lascio con questa voglia fino a quando non finirò di fare la doccia visto che tu mi hai fatto aspettare ben quarantacinque minuti prima di uscire dalla doccia.»

Le sue parole entrarono nella mia testa subito facendo agitare i miei neuroni e mettendoli in allarme e la mia mente ritornò lucida in men che non si dica.

«Cosa?»

«Hai capito bene.» disse sollevando il busto. «Ci vediamo dopo la doccia.»

Ammiccò con fare furbetto e non seppi se saltargli addosso per ucciderlo con il primo asciugamano che potessi prendere o mantenere pulita la mia fedina penale.

«Non ci metterò molto.» sussurrò avvicinandosi nuovamente al mio orecchio per poi lasciarmi un bacio casto e delicato sulle labbra. «Aspettami te ne prego.»

Deglutii sapendo che non riuscivo a resistergli per più di tre minuti contati e mi sforzai di annuire nonostante l'insoddisfazione che mi aveva dato. Mi sorrise più gentilmente ed entrò nel box doccia mentre io m'indirizzavo in camera per attenderlo impaziente.

Fortuna che è sempre stato veloce a fare la doccia...



Chiedo scusa per l'inattività, ma il blocco dello scrittore ormai è un mio carissimo amico.

Se ritenete che non sia un bollino arancione avvertitemi, ma non riesco a ritenerlo rosso seppur c'è una scena abbastanza esplicita. I dilemmi della vita. Devo inventarmi un nuovo bollino? Di che colore potrebbe essere? Bollino corallo? Bollino fucsia? Sto per fare un'arcobaleno ahahahah

Qualcuno di voi ha visto It capitolo due? Io sì, è dal 5 settembre che non dormo :'D

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top