Doctor Strange (bollino rosso)
Stavo sistemando gli ultimi libri negli scaffali della biblioteca. Tra un po' sarebbe finito il mio turno da bibliotecaria e avrei potuto chiudere la biblioteca per tornarmene a casa.
Erano le 20:27, mancavano tre minuti alla chiusura, ma sentii il campanello della porta suonare. Maledii mentalmente chiunque fosse entrato e mi diressi alla mia scrivania nel caso dovessi essere d'aiuto.
"Mi scusi signorina, saprebbe..."
Alzai il viso per guardare chi era e tutti e due rimanemmo a guardarci negli occhi incantati.
"T/N..." mormorò riconoscendomi.
"Stephen..." mormorai a mia volta incredula.
Non ci vedevamo da anni eppur ci eravamo riconosciuti!
Ci sorridemmo e mi alzai dalla sedia della scrivania per poi abbracciarci. Eravamo fidanzati ma lui ebbe quell'incidente in auto e mi lasciò per poi andarsene chissà dove.
"Sei... bellissima..." Disse allontanandosi un po' da me tenendomi le mani.
Arrossii ed abbassai lo sguardo lusingata. L'effetto che aveva su di me non era cambiato dopo tutti questi anni.
"G-Grazie." Balbettai.
Pensavo che ero riuscita a togliermi l'amore che provavo per lui ma a quanto pare mi sbagliavo. Mi è bastato rivederlo per riaccendere la fiamma nel mio corpo.
"Come stai?" Domandò sorridendomi.
"Bene, e tu?"
"Adesso sto bene." Rispose accarezzandomi la guancia.
Rimanemmo in silenzio a guardarci e poi lui si riprese.
"Visto che ti ho rivista volevo dirtelo... da quando sono partito... scusami, davvero. I-Io non ti avrei mai lasciato." Disse guardandomi con dispiacere. Sembrava che se ne pentisse veramente.
"E allora perché l'hai fatto?" Chiesi confusa.
"Perché... perché dovevo fare delle ricerche e dei viaggi. Non volevo farti preoccupare o farti più male di quanto non te ne abbia già fatto lasciandoti. T/N io continuo ad amarti e doverti lasciare è stato doloroso. Davvero doloroso."
Deglutii ed accennai un sorriso comprensivo.
"Ti ho lasciato perché, dovendo fare questi viaggi, ti avrei trascurata e non volevo farti sentire trascurata-"
Sentii il labbro inferiore tremare e lo baciai abbracciandolo. Non avevo più avuto una relazione dopo Stephen e mi ero dimenticata della sensazione che provavo quando sentivo delle labbra sulle mie.
Lui ricambiò il mio bacio e mi strinse a sé facendo scivolare le sue mani dai miei fianchi a dietro la schiena mentre le mie passarono dal suo colletto a dietro il suo collo. I nostri corpi si avvicinarono l'uno all'altro azzerando la distanza che c'era tra di loro e sentii di voler di più. La sua lingua sfiorò le mie labbra e allontanai un attimo ricordandomi tutt'a un tratto dov'eravamo.
"Cosa c'è?"
"Devo chiudere la biblioteca." Risposi strappandogli una risata.
Uscimmo dalla biblioteca e la chiusi mentre Stephen mi teneva per mano.
Andammo a casa mia mano nella mano ridendo mentre ci raccontavamo quello che era successo in questi anni. Arrivati davanti al portone di casa mia, lo aprii ed entrammo in casa.
"L'hai risistemata!" Osservò sorridendo.
"Già, era da tanto che volevo cambiare un po' la disposizione delle cose." Risposi divertita dalla sua esclamazione.
Chiusi la porta e ci guardammo per un momento mentre le sue mani ritornavano sui miei fianchi.
"Tanto per chiarirsi. Stiamo di nuovo insieme?"
"Se tu lo vuoi."
"Se non fossi dovuto partire per quei viaggi per tutto questo tempo saremmo già marito e moglie, ovvio che stiamo insieme!" Esclamò facendomi ridere.
Lo baciai incrociando le braccia intorno al suo collo, mettendomi in punta di piedi, e lui ci aggiunse un po' di lingua. Risentii quelle vecchie e fantastiche emozioni di qualche anno fa, quando lui mi baciò per la prima volta, e sorrisi al ricordo nel mentre le nostre labbra erano premute le une contro le altre.
"Perché sorridi?" Chiese baciandomi il collo.
"Mi era riaffiorato in mente un ricordo di noi due, tutto qui." Risposi continuando a sorridere.
Non gli lasciai il tempo di dire niente, se voleva dirmi qualcosa, che ritornai a far combaciare le nostre labbra con desiderio. Le sue mani andarono a toccare la mia schiena facendomi avvicinare di più a lui ed i nostri bacini finirono per scontrarsi permettendomi di sentire il suo membro lievitare man mano che continuavamo. Lo condussi fino in camera mia e lui mi prese in braccio facendo incrociare le mie gambe intorno al mio bacino mentre mi appoggiava al muro. Adesso sentivo ancora meglio la sua intimità dato che era attaccata alla mia.
"Ti amo." Lo sentii dire nel mentre mi baciava il collo.
Mi lasciò un succhiotto e gli tolsi la maglia che indossava lasciandolo a petto nudo. Lui fece la stessa cosa con la mia gonna e le sue mani andarono ad appoggiarsi sul mio sedere palpandomelo lentamente. Il suo bacino iniziò a far strusciare il suo memento eretto sulla mia intimità e sospirai mordendomi il labbro inferiore. Mi stava torturando. Le sue dita salirono alla mia camicia, che sbottonarono lentamente, e le sue labbra scesero fino al petto.
"La tua pelle è così soffice." Mormorò lasciandomi un bacio umido sul seno.
Mi tolsi il reggiseno e mi fece distendere sul letto ritornando alle mie labbra con avidità. Si appoggiò sul letto tenendosi sorretto dai gomiti e la sua lingua si appropriò completamente della mia bocca come la mia si appropriò della sua. Gli tolsi i pantaloni con un po' di difficoltà, dato che non riuscivo a guardare, ed iniziai ad accarezzargli l'intimità da sopra le sue mutande mentre lo sentivo mugugnare dal piacere.
"Dio se mi mancavi." Sussurrai al suo orecchio sentendo i suoi addominali contrarsi nel mentre mi faceva ridiscendere completamente sul letto. I suoi baci formarono una collana intorno al mio collo nel mentre inarcavo la schiena ed una sua mano s'infiltrò abilmente tra i miei capelli accarezzandomi la testa. Una mia mano abbassò leggermente le sue mutande e lui tolse la sua dai miei capelli per poi togliersi completamente l'intimo. Mi tolsi gli slip ed un suo dito andò ad accarezzarmi l'entrata facendomi eccitare ancora di più. Era da quando Strange se n'era andato che io non facevo l'amore con qualcuno.
Il suo dito risalì dalla mia entrata fino al mio punto più debole facendomi fare un piccolissimo gemito. Iniziò a fare movimenti rotatori sul clitoride e lo vidi prendersi il membro nell'altra mano incominciando a massaggiarselo. La stanza si riempì dei nostri gemiti ma, proprio sul mio bello, Stephen smise di toccarmi e di toccarsi. Lo guardai confusa mentre mi leccavo le labbra e stimolò la mia entrata con la sua erezione.
"Mi vuoi torturare?" Domandai divertita.
"Dopo anni che non facevo l'amore, ho diritto ad un po' di tortura per far durare un po' di più questo momento no?" Chiese accennando un sorriso.
Risposi al suo sorriso e sospirai per poi sentirlo entrare in me facendomi gemere. Ritornò a baciarmi con la lingua ed il suo bacino incominciò a fare movimenti lenti provocandomi dei mugugni di piacere. Mi strinsi a lui mettendo le braccia sulla sua schiena e gli morsi il labbro inferiore facendolo sorridere. Ricambiò mordicchiandomi il lobo dell'orecchio e gli baciai l'incavo del collo per controbattere. Le sue spinte aumentarono pian piano fino a farmi gemere frequentemente costringendomi a mordere l'interno della mia guancia per non farci sentire dai vicini. Stephen fece scorrere una mano lungo tutto il mio corpo fino a metterla dietro al mio collo così da accompagnare la mia testa ad alzarsi. I suoi baci riuscirono a farmi tacere un po' ma aumentò il ritmo e così i miei gemiti ritornarono a farsi sentire. Le sue spinte andarono più in profondità e le mie unghie iniziarono a lasciargli dei segni rossi sulla schiena mentre provavo ancora più piacere. Stavo per arrivare al culmine ed inarcai la schiena mentre mi baciava il seno con dolcezza.
"Stephen..." sospirai in preda al piacere.
Si alzò con il busto e mi prese per le gambe stringendomi le cosce per intensificare la forza delle spinte. Venni subito dopo e lui continuò per ancora qualche momento fino ad arrivare al culmine come me. Si distese al mio fianco e ci sorridemmo, ormai stremati tutti e due. Mi accarezzò la guancia e mi rannicchiai tra le sue braccia mentre mi lasciava un bacio sulla fronte.
"Mi sei mancata davvero tanto." Disse guardandomi negli occhi.
"Anche tu." Risposi sorridente.
Rimanemmo abbracciati, sotto le coperte, a dormire fino alla mattina seguente. Non riuscivo a crederci che Stephen fosse tornato.
Ok, non mi sembra granché ma mi sono impegnata.
Come sta andando la scuola? Da noi ci hanno riempito di verifiche ed interrogazioni ed ho intenzione di farmi perennemente per malata.
L'immagina mi è stato richiesto da @antobiserni e @lapiccolaavengers .
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top