Doctor Strange (bollino arancione)
Ero una nuova allieva del tempio ed ero finita sotto la custodia di Stephen Strange. Per me era un grande onore.
Stavo ripassando un libro di magia quando sentii aprire la porta della mia stanza interrompendo la mia lettura.
"Ciao T/N."
"Doctor Strange, cosa vuole?" Domandai sorridendogli cordialmente.
Chiusi il libro e gli rivolsi tutta la mia attenzione.
"Fermati un attimo con lo studio e rilassati. Stai mandando in ansia anche me per quanto studi!" Sbottò dopo un po' di silenzio.
Inarcai un sopracciglio, interdetta da quello che disse, e ribattei.
"Mi perdoni ma lei non faceva lo stesso?" Domandai divertita dalla sua reazione.
"Sì ma non con orari così sfiancanti!" Rispose indicando la pila di libri che avevo accanto al letto.
Ridacchiai divertita e mi alzai dal letto appoggiando il libro sul comodino.
"E cosa dovrei fare?" Chiesi incrociando le braccia al petto.
"Non so, cose tipo... divertirsi?" Propose sospirando.
"Lei come si divertiva?"
Era una domanda alquanto ambigua ma piuttosto appropriata alla situazione.
"Prima di tutto dammi del tu. Secondo, vai in giro con gli amici o cose del genere." Disse indicandomi la porta.
Il mio sorrise scomparve un po' diventando lievemente accennato e Strange mi guardò incuriosito.
"Cosa c'è?"
"Io... io non ho amici." Risposi in imbarazzo.
Calò un silenzio imbarazzante che durò per svariati secondi fin quando non si schiarì la voce.
"Va bene, allora preparati che usciremo insieme."
Rimasi stupita da quella sua affermazione ma non mi diede tempo di rispondergli che lui uscì dalla mia stanza con fare frettoloso. Accettai mentalmente il suo invito ed andai a mettermi dei vestiti migliori della tuta da ginnastica per poi pettinarmi per bene i capelli e truccarmi un po'. Appena finii uscii dalla mia stanza rimanendo quasi scioccata dal vedere Stephen senza i suoi vestiti da stregone!
"Pronta?" Domandò sistemandosi la giacca.
Annuii e deglutii mentre scendevamo le scale per uscire dall'edificio.
"Dove si va?" Chiesi guardandolo.
"In un pub. Qualche birra ci farà rilassare." Rispose strappandomi un sorriso.
Mi fece da guida lungo le strade di New York ma io continuavo a disorientarmi tra le folle di gente e le strade divise in altre strade. Non ero mai stata a New York prima d'ora.
Sentii Stephen grugnire dopo un po' e mi prese per mano facendomi avvicinare a sé. Arrossii lievemente e lo guardai ma lui rimase a guardare davanti a sé.
"Dove si trova questo pub?" Domandai incuriosita.
"In centro. Siamo quasi arrivati." Rispose facendosi strada tra due persone.
Infatti, come aveva detto, arrivammo dopo qualche momento. Entrammo nel pub e, senza lasciare la mia mano, mi portò verso un tavolo un po' in disparte.
"Cosa vuoi prendere?"
"Una birra." Dissi non sapendo che altro prendere.
Andò al bancone e tornò dopo qualche momento con due bottiglie di birra.
"Toglimi una curiosità."
Lo guardai aprendo la bottiglia e bevetti un sorso.
"Come mai non hai amici?"
"Non sono mai stata tanto brava a socializzare. Sono sempre stata alquanto chiusa come persona e quando tentavo un approccio con qualcuno mi ritrovavo presa in giro." Risposi con tranquillità.
Lui mi guardò socchiudendo gli occhi, come per capire qualcosa, e poi sorrise divertito.
"E non ti da fastidio? Non ti dispiace minimamente?"
"Sì ma mi sono fatta una ragione e mi ci sono abituata." Dissi facendo spallucce.
Alzò entrambe le sopracciglia e ridacchiò.
"Beh, adesso hai un amico."
Alzò la bottiglia in segno di fare un brindisi e feci scontrare delicatamente la sua bottiglia con la mia. Continuammo a bere e chiacchierare per un bel po' fino a diventare un po' brilli. A quel punto decidemmo di uscire dal pub mentre mi tenevo al braccio sinistro di Doctor Strange e, varcata la porta, svoltammo a destra per imboccare la strada verso casa.
"Se l'Antico ci vedesse..." rise Strange mettendo il braccio su cui mi stavo tenendo sulle mie spalle.
"...saremmo polverizzati." Completai la frase ridendo come una demente.
"Signor Strange, lei non può ubriacarsi se non di tè!" Disse tentando di imitare l'Antico.
Risi ancora di più e, arrivati davanti a casa nostra, mi appoggiai al portone continuando a ridere.
"Hey, sei sempre stata così carina?" Domandò accarezzandomi una guancia.
Lentamente smisi di ridere e lo guardai mentre anche lui diventava serio.
"I-Io, beh, non lo so, e lei?" Chiesi imbarazzata.
"Ti ho detto di darmi del tu." Sussurrò avvicinandosi a me.
Sentivo il cuore battermi a mille e, quando le sue labbra toccarono le mie, esplosi in un mix di emozioni che non avevo mai provato. Misi le mani sulle sue guance e feci combaciare i nostri corpi mentre lui mi stringeva lungo la schiena. Sentii la sua barbetta solleticarmi le labbra e ridacchiai senza interrompere il bacio. Aprimmo la porta senza separarci e Strange la chiuse con il piede togliendosi la giacca. Mi prese in braccio facendomi incrociare le gambe intorno al suo bacino e mi fece sedere su un tavolo lì vicino facendo passare le sue mani sotto la mia maglietta. Rabbrividii al suo tocco e sospirai alzando la testa nel mentre mi baciava il collo con passione. Misi le mani tra i suoi capelli e ritornai a baciarlo sentendo le sue mani cercare di sganciarmi il reggiseno. Feci scendere le labbra sul suo collo e ci spostammo dal tavolo al divano dove mi fece mettere a cavalcioni su di lui. Appena mi resi conto di quello che stavamo facendo mi fermai a ripresi fiato.
"Cosa c'è?" Domandò preoccupato.
"N-Non dovremmo. I-Io sono u-una sua allieva. E..."
"Ascoltami." M'interruppe con tono fermo.
Mi zittii e lo guardai.
"Sì, sei mia allieva e, tecnicamente, non dovremmo avere rapporti del genere. Ma vedi, in alcuni casi bisogna fare cose fuori dalle regole. Non ne hai idea da quanto speravo che noi due ci ritrovassimo in una situazione del genere. Credi davvero che sia capitato per caso il fatto che tu fossi assegnata a me?"
Arrossii ed iniziai a sorridere nervosamente.
"Davvero?" Domandai lusingata.
Lui sorrise e si sistemò un po' meglio sul divano accarezzandomi il viso.
"Lo ammetto, sono un po' brillo e forse è proprio per questo che te lo sto dicendo, ma quando ti ho vista nella biblioteca così dedita e concentrata mi hai incuriosito e non poco. Ogni volta che tornavo al tempio e ti vedevo con un libro nuovo sotto un albero, seduta su una panchina o in biblioteca... m'interrogavo su chi tu fossi e... e niente. Ho fatto la pazzia. Ho fatto pressione perché tu venissi a casa mia." Ammise quasi in imbarazzo.
Il rossore svanì ma il mio sorriso no. Lo baciai dolcemente, come se fossimo una coppia, e ritornai a guardarlo.
"Anche tu mi avevi incuriosita." Gli dissi per poi ritornare a baciarlo.
Sentii la sua lingua accarezzarmi le labbra e lasciai che s'insinuò nella mia bocca accarezzando la mia lingua. Mi tolsi la maglietta ed iniziò a baciarmi il seno tenendomi stretta per i fianchi con le braccia. Gli tolsi la maglietta ed una sua mano andò a parlarmi il seno da sopra il reggiseno. Mugugnai dal piacere e mi fece distendere sul divano appoggiandosi su di me. I baci s'intensificarono e sentii qualcosa premere sulla mia intimità facendomi arrossire lievemente. Stava davvero per succedere quello che credevo stesse per succedere.
Salveeee, oggi ho pubblicato l'immagina con più di due ore di ritardo perché il mio cervellino inizia a soffrire per tutto lo studio che ho da fare. Chi è come me? Ahahahahahah
L'immagina mi è stato chiesto da @merthur92 .
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top