🎁Come vi siete conosciuti?🎁

*Tutto quello che leggerete è a tema natalizio, perciò fingete che vi incontriate vicino al periodo natalizio*

Capitan America: Avevi appena trovato un regalo da fare alla tua migliore amica, una collana con il suo nome, e stavi uscendo dalla gioielleria tutta felice e sorridente immaginandoti già la faccia che avrebbe fatto N/MA (= nome migliore amica) non appena l'avrebbe vista ma, ad un tratto, un uomo corse nella tua direzione e, senza fermarsi, prese il regalo dalle tue mani lasciandoti per qualche secondo di stucco.
"BRUTTO BASTARDO, RIDAMMI QUEL REGALO!" urlasti dalla rabbia.
Alla faccia dello spirito natalizio!
Iniziasti a correre nella speranza di raggiungerlo ma era tremendamente veloce.
Avevi già perso le speranze di riuscire a riprenderti il regalo fin quando non lo vidi cadere atterra coprendosi il volto. Qualcuno gli aveva dato un pugno in piena faccia!
Appena i vostri sguardi s'incrociarono rimanesti senza parole per l'uomo che avevi di fronte.
"È tuo il regalo?" Domandò raccogliendo il tuo regalo da terra.
"S-sì..." balbettasti rimanendo con gli occhi incollati alla figura dell'uomo.
Si avvicinò a te porgendoti il regalo e ti sorrise.
"Mi chiamo T/N..." riuscisti a dire, involontariamente, quando notasti l'azzurro dei suoi occhi.
Il suo sorriso si allargò e si presentò.
"Io sono Steve, Steve Rogers."
Vi sorrideste entrambi e ti riaccompagnò fino a casa per non rischiare di incontrare altri scippatori.

Ironman: Eri ad una festa a tema natalizio, visto l'imminente arrivo del Natale, e ti stavi godendo un bicchiere di champagne mentre chiacchieravi con dei tuoi colleghi della Stark Tower.
La maggior parte delle donne erano venute alla festa solo per vedere il grande Tony Stark, ma tu eri lì solamente per bere e festeggiare con i tuoi amici, come al solito. SCROCCONA.
Stavi ordinando al bancone un po' di zabaione quando, ad un tratto, sentisti una voce alquanto conosciuta e famosa dire al barista che ti offriva il drink.
Ti girasti per vedere chi era l'uomo intento a portarti a letto quando il battito cardiaco smise di esserci vedendo Tony Stark in persona, accanto a te, che ti accennava un sorriso.
"Non sono l'unico, a quanto pare, a trovare una scusa per ubriacarsi anche in vicinanza del Natale."
Sorridesti, un po' per la battuta e un po' per l'imbarazzo, e lui ridacchiò vedendoti nervosa.
Riuscisti a riprenderti da quel momento ricomponendoti e ti schiaristi la voce.
"Durante le feste bisogna bere, che feste sarebbero sennò?" Domandasti facendogli fare una risata.
"Giusta osservazione." Disse mentre il barista gli porgeva un bicchiere di whiskey ed iniziava a berselo.
"Ti piacciono le feste a quanto pare." Osservò dopo aver bevuto il contenuto del suo bicchiere.
"Sì."
"Allora festeggiamo."
Per tutta la serata tutte le donne nella sala ti guardavano con invidia mentre tu ballavi con il grande Tony Stark.

Spiderman: La scuola aveva organizzato un ballo invernale, "così da festeggiare il Natale insieme" aveva detto il preside.
Tu non ne eri entusiasta perché sapevi che nessuno di avrebbe invitata. Non eri molto "interessante" per gli altri ragazzi. Ma la tua migliore amica alla fine ti convinse (sempre colpa sua oh).
"Sei pronta?" Chiese N/MA per l'ennesima volta mentre ti guardavi nervosamente allo specchio.
Non era tua abitudine essere vestita come una ragazza, solitamente andavi in giro con maglietta, felpa e jeans!
Scesi le scale di casa e, quando la raggiungesti, lei fece una faccia da "ommioddiohounafigadellamadonnacomemiglioreamica".
Arrossisti dalla sua reazione, oltre a ridere divertita, ed andaste al ballo.
N/MA andò subito a ballare, visto che un ragazzo glielo aveva chiesto, mentre tu, fortunata come sei in vita sociale, ti sedesti su una delle panchine che c'erano osservando gli altri.
Ormai era quasi da un'ora che osservavi la tua amica venir sballottolata a destra o a sinistra perché gli altri le chiedevano di ballare mentre te, tra un po', venivi scambiata come decorazione!
Ad un tratto un ragazzo, con tono alquanto imbarazzato e timido, ti porse la mano chiedendoti.
"V-vorresti ballare?"
Lo guardasti e riconobbi il suo sguardo da perenne cucciolo timido. Era Peter Parker.
Non vi eravate mai rivolti una parola all'infuori di un "ciao" ma accettasti per non rimanere ancora seduta su quella panchina.
Iniziaste a ballare, un po' in imbarazzo, ma poi gli sorridesti facendolo mettere a suo agio.
"Mi piace il tuo abito, stai bene." Commentò sorridendoti in una maniera adorabile.
"Grazie, anche tu non stai male con giacca e cravatta." Ribattesti ridacchiando.
Vi divertiste tutta la serata rimanendo insieme e mangiando tutto quello che potevate mangiare.

Thor: Eri diventata una degli Avengers da poco, eri con loro da solo tre giorni, e non avevi ancora incontrato Thor.
Gli altri ti avevano detto che sarebbe venuto presto da Asgard per incontrarti e tu ti sentivi onorata che un Dio venisse tra i mortali solamente per conoscerti.
Essendo una ragazza che ama il Natale, stavi girando per l'appartamento, quello che era anche degli Avengers, con un cappello da babbo Natale mentre canticchiavi. Stavi mettendo di buon umore tutti quanti della squadra, persino Tony non si sentiva infastidito dal tuo canticchiare!
Avevi fatto dei biscotti di pan di zenzero e li stavi portando in soggiorno, visto che anche gli altri, sentendo l'odore, ne volevano un po'. Però, non ti eri accorta che c'era un intruso dai capelli biondi tra di loro, e non era Steve.
"Di grazia, cos'è quest'odore così piacevole?"
Rimanesti bloccata da quel tono di voce sconosciuto, quindi ti girasti vedendo Thor in persona!
Trattenesti quella che poteva essere un'imprecazione, se non una bestemmia, e sorridesti, non sapendo che altro fare. Che imbarazzo!
"Sono biscotti di pan di zenzero, tradizione natalizia." Rispose Bruce sorridente prendendone uno.
Thor ne prese uno, un po' esitante, e lo annusò per poi morderlo lentamente.
Rimase qualche secondo in silenzio, tentando di capire se gli piaceva o no, e poi sorrise.
"Sono deliziosi! Complimenti alla cuoca!" Esclamò per poi prendersene altri sei.
"Allora dovresti ringraziare T/N! È lei che li ha fatti!" Disse Clint ridacchiando per la sua reazione.
Lo sguardo azzurrino di Thor si alzò su di me facendomi uno strano effetto piacevole e sorrise.
"Hai delle abilità eccellenti in fatto di cucina." Si complimentò di nuovo ma con un tono di voce più caldo e dolce.
"Grazie."
Gli sorridesti lusingata e lui ricambiò il sorriso ricominciando a mangiare i biscotti.

Loki: Eri la migliore amica di Bruce e stavi guardando Miracolo sulla 34ª strada, per l'ennesima volta.
Eri alla Stark Tower perché Bruce doveva fare un esperimento in laboratorio e agli altri stavi simpatica, quando non c'erano problemi se rimanevi lì.
Stavi guardando la scena dove Babbo Natale stava sgridando l'ubriacone che avrebbe dovuto impersonarlo alla parata mentre stringevi il cuscino, giocherellando con l'estremità in alto a destra per passare il tempo, fin quando non sentisti un rumore davvero molto forte dalla "terrazza" (perdonatemi per il termine ma non so come chiamarla quella piattaforma esterna della Stark Tower ahah) che ti fece sobbalzare.
"SANTO CIELO." Urlasti dallo spavento.
Guardasti da dove provenisse il rumore e vedesti Thor insieme ad un uomo alto, più o meno come lui, dai capelli lunghi e corvini.
Messi vicini sembravano i loro opposti!
"Ciao T/N, sai dove sono gli altri?" Chiese il biondo tranquillamente.
"No, mi dispiace." Risposi con una mano sul cuore per sentire se fossi ancora viva.
Bruce venne da voi, sentendo il tuo urlo, e ti guardò preoccupato.
"Cos'è successo?" Domandò frettolosamente e con il fiatone, aveva corso.
"È arrivato Thor..." risposi ridacchiando per il tuo spavento.
"Non mi abituerò mai a questa cosa di voi asgardiani." Commentasti per poi alzarti dal divano per prenderti delle patatine.
"Midgardiana..." borbottò l'uomo dai capelli corvini.
"Prego?" Chiedesti infastidita dal suo tono da "iosonomeglioditutti".
"Voi midgardiane vi spaventate così facilmente."
Se c'era una cosa in cui eri brava, era mettere al suo posto le persone.
"Aspetta, ma tu non sei Loki? Il tipo che s'illudeva di riuscire a conquistare New York e tutto il mondo? Da quello che mi hanno raccontato ti sei spaventato quando Hulk ti ha attaccato. Già, dicevano che stavi urlando proprio come una femminuccia!" Ribattesti con tono da stronza.
Bruce ridacchiò mentre Thor tratteneva una risata mordendosi le labbra e Loki mi guardava con un'espressione infastidita.
"Allora principessa delle nevi, a cosa dobbiamo l'onore della tua visita?" Domandasti sorridendo sicura di te.
Prendesti il pacchetto di patatine e ti rimettesti sul divano mentre Thor non sapeva se ridere o prendere le sue difese.
"Non mi chiamare così." Ammonì mentre ritornavo a guardare il film.
"D'accordo Elsa." Dicesti portandoti una patatina alla bocca.
"Credo di aver trovato chi baderà a te in mia assenza." Alluse Thor sorridendo divertito.
"Non passerò nemmeno quindici secondi in sua presenza se sono da sola!" Esclamasti contrariata senza distogliere gli occhi dal film.
Bruce se ne andò con un sorrisetto sul volto, sapendo che te la potevi cavare anche se dicevi il contrario, e guardasti Loki ancora ammanettato ma senza Thor accanto. Come aveva fatto a sparire così velocemente?!
Rimaneste qualche attimo in silenzio, non sapendo che dire, e poi lui ruppe il ghiaccio.
"Che cosa guardi?" Chiese in tono infastidito.
"Miracolo sulla 34ª strada." Rispondesti per poi ritornare a guardare la tv.
Si avvicinò a passi felpati a te ed iniziò ad osservare il film con fare curioso e allo stesso tempo diffidente. Sembrava un cucciolo e lo trovasti adorabile.
Lo facesti sedere accanto a te e guardaste il film silenziosamente per tutto il tempo, ma non in uno di quei silenzi imbarazzanti, in un silenzio che, al contrario, ti metteva a tuo agio.

Bucky: Eri una dei volontari che si erano offerti per decorare il gigante albero di Natale in piazza.
Stavi prendendo le decorazioni necessarie per la parte inferiore dell'albero fin quando non notasti un uomo sulla trentina e con i capelli lunghi, all'incirca fino alla spalla, osservare l'albero senza prestare attenzione agli altri volontari.
Andasti da lui e, con gentilezza, gli parlasti.
"Mi scusi signore, la prego di spostarsi, dobbiamo finire di decorare l'albero." Gli dicesti sorridendogli appoggiando una mano sul suo braccio. Porcavacca che muscoli!
"Sì, mi scusi! Sono mortifica..." sospese la frase non appena tu guardò ed tu rimanesti a fissarlo. Complimenti alla madre!
"Sono Bucky." Disse sbattendo le palpebre ripetutamente, come per risvegliarsi.
"T/N." Dicesti sorridendo per poi tendergli la mano.
Rimase tutto il tempo con te ad aiutarti con le decorazioni chiacchierando del più e del meno. Ne avevate di cose in comune!

Peter Quill: Stavi canticchiando una canzone natalizia mentre apparecchiavi la tavola a tema, ovviamente, natalizio visto che avresti festeggiato, come se fosse Natale, con dei tuoi amici.
Uno di questi era Rocket, un procione geneticamente modificato.
La vostra famiglia lo aveva accolto anni fa e lui era molto legato a te, come tu eri molto legata a lui.
Vivevi sulla Terra e avevi dato istruzioni a Rocket su come fare per raggiungere la tua casa senza distruggere mezza città.
La porta bussò tutt'a un tratto ed il procione geneticamente modificato ti saltò addosso fingendo di attaccarti.
"Ho la rabbia e sono pronto ad infettarti!"
"Aiuto, che qualcuno mi salvi!" Esclamasti in tono divertito mentre lui ti faceva il solletico.
Quando smise di farti ridere vi abbracciaste ridendo e ti rialzasti da terra.
"T/N, loro sono i miei compagni di viaggio, la ragazza verde è Gamora, il tipo grigio e che sembra perennemente arrabbiato è Drax, la piantina è..."
"Io sono Groot." Interruppe l'alberello facendoti intenerire.
"Sì, e l'idiota lì in fondo è Peter Quill."
"Idiota lo vai a dire a tua sorella procione che non sei altro!" Ribatté facendo ridacchiare Rocket.
Entrarono in casa sorridendoti gentilmente mentre Rocket si era aggrappato sulla tua spalla e poi andasti al forno per tirare fuori da lì la carne.
"Rocket mi ha parlato molto di voi e dei vostri viaggi, com'è la vostra astronave?" Domandasti per fare conversazione.
"È la migliore." Rispose Peter velocemente.
"Sì, come no, ed io sono immortale!" Ribatté il procione dalla tua spalla.
Ridacchiasti e vi deste il cinque.
"Rocket ci ha parlato molto anche di te T/N, da quant'è che vi conoscete?" Chiese Gamora sorridendoti.
"Temo di aver perso il conto, forse... dieci anni?"
"Sì, tra i dieci e i quindici anni." Aggiunse il procione sorridendoti.
"Come hai fatto a sopravvivere per così tanto tempo con un essere del genere?" Chiese Peter stupito mentre si portava alla bocca un pezzo di pane.
Prima non lo avevi visto bene, ma appena notasti il suo sorriso capisti di avere un debole per lui.
"Ho il famigerato dono della pazienza. Per circa quindici anni, la notte lo sentivo russare e dire parole senza senso mentre durante il giorno lo sentivo fare esperimenti e lamentarsi con se stesso e sono riuscita a non lamentarmi nemmeno una volta!" Spiegasti fiera di te.
Portasti il cibo in tavola e mangiaste continuando a conoscervi a vicenda.
Più Peter parlava delle loro avventure, più t'innamoravi della sua voce e di come raccontava le cose.
Riuscisti a nasconderlo per tutta la serata, ma il problema furono le prese in giro di Rocket appena lo notò, conoscendoti.

Clint Barton: Facevi l'elfo di Babbo Natale ad un centro commerciale ed intrattenevi i bambini durante l'attesta.
Non andavi matta per il tuo lavoro, ma le facce dei bambini quando li facevi ridere erano fantastiche e non ne potevi fare a meno.
"Papà, quando arriviamo da Babbo Natale?"
"Un attimo di pazienza tesoro, Babbo Natale deve ascoltare i desideri di molti bambini!" Rispose il padre.
Senza esitare, ti avvicinasti a quei due bambini che aspettavano il loro turno con impazienza e gli sorridesti abbassandoti alla loro altezza senza prestare attenzione al loro padre.
"Volete dire a Babbo Natale cosa volete per Natale?" Domandasti osservandoli.
"Sì!" Rispose entusiasta il bambino accanto alla ragazzina di prima.
Avranno più o meno la stessa età e molto probabilmente saranno fratelli.
"E che cosa vorreste chiedergli per Natale?" Chiedesti fingendo di essere affascinata.
"Mio fratello vorrebbe un arco con delle frecce mentre io vorrei un diadema e delle ali da fata!" Rispose la bambina.
"Davvero? Quindi qui davanti ho una futura principessa delle fate ed un futuro Robin Hood?! Sono onorata di essere al vostro cospetto!" Esclamasti facendo un piccolo inchino.
"Puoi anche non farmi l'inchino." Rispose ridendo.
"Va bene, vostra grazia."
"Io non voglio essere come Robin Hood, io voglio essere come mio padre e sconfiggere gli alieni a suon di frecce!" Disse il bambino tirando calci e pugni all'aria.
Ridesti alla sua imitazione del padre e rivolgesti il tuo sguardo all'uomo.
"Quindi lei è un arciere?" Domandasti fingendo di non essere incantata da lui.
"Non sarò bravo come Robin Hood, ma me la cavo."
Vi sorrideste divertiti e, quando toccò a loro, li lasciasti passare.

Doctor Strange: Stavi camminando per il marciapiede, avevi appena trovato il paio di scarpe che cercavi da tanto e ti pareva un buon inizio come periodo natalizio!
Eri allegra ed entusiasta, non vedevi l'ora di usare le tue scarpe nuove, ma il momento finì presto, quando andasti contro ad un tipo con il caffé in mano facendoglielo cadere atterra.
"Mi dispiace tanto signore! Se vuole glielo ripago!" Esclamasti subito dispiaciuta, sperando che non se la prendesse.
"Stai attenta ragazzina!" Tuonò in tono arrabbiato.
"Mi scusi, non volevo, come ho detto se vuole glielo ripago!" Ripetesti cercando di farlo calmare.
"Dovresti guardare dove vai invece di stare con la testa tra le nuvole!" Rimproverò di nuovo.
"Mi dispiace tanto per il suo caffè se era davvero così importante, ma non può trattarmi così per un caffè! Le ho detto che se vuole glielo ripago e lei continua a darmi contro!" Ribattesti ormai stufa del suo comportamento.
Lui ti guardò attentamente per qualche secondo e poi si ricompose facendo un profondo respiro.
"Ha ragione, mi scusi... le dispiacerebbe prendere un caffè con me? Così io finisco il mio e lei inizia il suo?" Domandò come se la litigata di prima non fosse mai avvenuta.
"Mi permetta, ma io non la conosco neanche!" Risposi interdetta dal suo cambio d'umore.
"Io sono Stephen Strange, e tu?"
"Io T/N T/C, piacere di conoscerti." Dissi sorridendo.
Faceste amicizia subito.

Ecco qui il primo immagina prefereces.
Non sarà il massimo, ma abbiate pietà, è il primo immagina del genere che faccio.

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