Clint Batron (bollino verde)

Sono un cecchino professionista e non mi si riesce a battere quando si tratta di mira.
Nessuno tranne... Clint Burton...
Mi sento continuamente messa in competizione quando sento il suo nome!
Gli Avengers sono qui in Vietnam per una missione e hanno incaricato me più qualche altro militare per aiutarli.
Stavo facendo pratica con una glock prendendo il manichino proprio al cuore ad ogni colpo che sparavo ma ad un tratto sentii un ridacchiare e mi girai vedendo proprio Clint.
"Che hai da ridere?" Domandai seccata dalla sua risatina.
"Sembra che tu ce l'abbia con quel manichino!" Rispose continuando a ridere.
Ritornai a sparare e lui si mise dietro di me osservando silenziosamente.
"Devi rimanere proprio dietro di me?"
Lui alzò le braccia in segno di innocenza e si allontanò da me sotto il mio sguardo scocciato.
"Solo un consiglio: se t'inchiodi come ti sei messa adesso, non riuscirai mai a centrare lo stesso buco che hai fatto con il proiettile precedente!" Disse per poi andarsene.
Grugnii infastidita e ritornai a sparare immaginando che quel manichino fosse lui. Mi dava talmente tanto fastidio quell'uomo che non riuscivo a sopportarlo!

Stavo pranzando tranquillamente con i miei amici militari mentre chiacchieravamo ma venimmo interrotti da Barton che si sedette accanto a me.
"Allora, hai ascoltato il mio consiglio?" Domandò come se niente fosse mentre affondava la forchetta nel purè.
"No." Risposi seccamente per fargli capire che non lo volevo vicino a me.
"Peccato, se tu lo facessi saresti la prima in mira... a quanto pare ti accontenti di essere seconda." Disse con un sorrisetto beffardo.
Se ne andò raggiungendo dei suoi amici ed io sbuffai irritata.
"T/N, non hai capito?" Chiese un mio amico quasi con fare incredulo.
"Che cosa?"
"Tu gli piaci! Se fossimo ancora alle elementari ti avrebbe tirato le treccine 6 volte al giorno solo per avere la tua attenzione!" Esclamò un altro facendomi inarcare un sopracciglio.
Non credevo mai a cose del genere.
"Impossibile... io alle elementari avevo i capelli troppo corti per le treccine!" Ribattei facendo ridere tutti i miei amici.
Per il resto del pranzo ero rimasta pensierosa e chiusa in me stessa tentando di capire se i miei compagni avevano ragione e Clint era veramente interessato a me o se avevano solo interpretato male.

Distesa sul mio letto, stavo leggendo un libro mentre ascoltavo la musica.
Faceva caldo quindi ero solo in pantaloncini e canottiera.
Ero immersa nei miei pensieri ma ad un tratto sobbalzai dal letto per colpa di Clint che iniziò a parlare come se niente fosse mentre era appoggiato allo stipite della porta.
"Stai cercando di persuadermi?" Domandò a braccia incrociate con il suo solito sorriso beffardo.
"No!" Risposi guardandolo male.
Entrò nella mia stanza senza permesso e si sedette sul mio letto, accanto a me.
"Che vuoi?" Domandai dopo qualche secondo di silenzio.
"Volevo scusarmi..." sospirò abbassando per un attimo lo sguardo.
"Scusarti di che?"
"Del modo con cui mi comporto con te! Ammettilo, io ti tratto male e Dio solo sa come tu faccia a non spararmi!" Ammise ridacchiando facendomi sorridere leggermente.
"T/N, io mi comporto così con te perché..." sembrava quasi che stesse per dire qualcosa che non voleva.
Esitava e apriva e chiudeva la bocca come se fosse un pesce.
"Perché sei talmente brava a mirare che ti manca davvero poco perché tu mi sorpassi, e questo sinceramente non lo vorrei!" Continuò per poi farmi un leggero sorriso che ricambiai. Era la prima volta che mi parlava senza stuzzicarmi o prendermi in giro.
Dopo che finì il suo discorso di scuse ridacchiai e lui inarcò un sopracciglio.
"Che c'è?" Chiese in un tono che sembrava preoccupato.
"Ti sei reso conto che sei riuscito a parlarmi senza prendermi in giro o stuzzicarmi? Fa strano!" Risposi continuando a ridacchiare.
Lui ricambiò la mia risata e, per sbaglio, la sua mano finì sopra la mia. Un piccolo brivido mi scese per la spina dorsale e deglutii.
Stavo iniziando a provare qualcosa per lui?

Erano passati i giorni, Clint si era fatto più simpatico e gentile nei miei confronti e finivamo addirittura a chiacchierare come amici alcune volte!
Purtroppo quel giorno gli Avengers sarebbero dovuti ritornare a casa perché la missione era finita ed io dovevo rimanere qui con i miei colleghi militari...
Eravamo tutti accanto all'aereo pronto a decollare con gli Avengers mentre noi li salutavamo un'ultima volta.
"Come farò senza le tue prese in giro di prima mattina?" Domandò Clint ridacchiando.
"Non ce la farai! Non puoi vivere senza di me!" Risposi ridendo.
Fury li richiamò sull'aereo e Clint sospirò.
"Devo andare... ci rivediamo T/N..."
"Ci rivediamo..." dissi in tono quasi malinconico.
Si avviò verso l'aeroplano e, quando scomparve dalla mia vista, sospirai tristemente.
"Ah! Mi sono dimenticato una sola cosa!" Gridò Clint dall'aereo per sovrastare il rumore del motore.
Uscì dall'aereo e tornò da me velocemente.
"Clint, cos..." non riuscì a finire la frase che mi strinse a sé baciandomi.
Rimasi con gli occhi sgranati a guardarlo fin quando non si staccò.
"Il tuo numero ce l'ho già, quando finirai la missione usciamo per bere qualcosa, va bene?"
Non mi diede il tempo di rispondere che mi ribaciò.
"Perfetto! Ti chiamerò!" Disse facendomi l'occhiolino e sorridendomi.
Ritornò sull'aereo lasciandomi stravolta e confusa e la mano di un mio amico si appoggiò sulla mia spalla dandomi qualche pacca.
"Te l'avevo detto che gli piacevi." Replicò in tono saputello.
Rimasi in quello stato di confusione fin quando l'aereo non partì ed il generale non ci fece ritornare alla base.

Heyyyyy, sono riuscita a fare l'immaginaaaaaa.
Temevo di non riuscirci, ultimamente non ho tanta fantasia!

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