Capitan America (bollino arancione)

Io e Steve eravamo sotto copertura alle Hawaii. Dovevamo seguire un trafficante di armi e aveva ben deciso di farsi una vacanza alle Hawaii. Niente male!
Steve era tutto il tempo che controllava il computer osservando se il localizzatore, nascosto tra la roba del trafficante, si muovesse mentre io ero nell'idromassaggio a godermi quella pausa. Sapevamo tutti e due che quel trafficante aveva una riunione con degli altri criminali e che non potevamo intervenire dato che non sapevamo il luogo. L'unico dato di cui eravamo a conoscenza era che il nostro obbiettivo sarebbe stato a quella riunione per tutto il giorno.
"Avanti Steve, non si sposterà all'improvviso! Rilassati!" Esclamai in tono supplichevole.
Non ci parlavamo spesso io e Steve; io perché provavo qualcosa per lui e mi vergognavo a parlargli; lui perché non so.
Uscii dalla piscina prendendo l'asciugamano e mi asciugai i capelli così da non gocciolare più di tanto. Quando Cap si girò verso di me mi sembrò di notare un lieve rossore sulle guance ma era all'ombra ed avevo gli occhiali da sole quindi non capii.
Gli sorrisi ed andai a distendermi sulla sdraio per prendermi un po' di sole. Dopo qualche secondo sentii la sdraio accanto alla mia scricchiolare leggermente e mi girai incontrando gli occhi di Steve. Dio se era bello!
"Finalmente ti sei deciso a scollare gli occhi da quel computer!" Esclamai divertita.
Sorrise divertito e si tolse la maglietta rimanendo in pantaloncini. In questo momento potrei svenire senza che lui se ne accorgesse dato che ho gli occhiali!
Quegli addominali e quei pettorali... santo cielo ma quanto amavo il suo fisico?! E poi era così gentile, premuroso, simpatico e disponibile, e sottolineo disponibile.
"Le Hawaii... l'ultima volta che le avevo viste era in una foto in bianco e nero del 1939!"
Risi al suo commento e lui fece lo stesso.
"Allora l'hai vista proprio ieri!" Esclamai scherzosamente.
"Esatto!"
Continuammo a ridere per poi calmarci e goderci un po' il sole in silenzio.
Senza accorgermene mi addormentai a pancia in giù sulla sdraio. Mi stavo rilassando troppo! Quando mi risvegliai era sera e Steve non c'era più. Mi alzai dalla sdraio e sentii la schiena bruciarmi. Ovviamente, con la mia fortuna, mi ero scottata!
"Ben svegliata!" Esclamò Steve divertito
"Ciao." Dissi dolorante.
"Cosa c'è?"
"Mi sono scottata la schiena, è tutta rossa?" Domandai girandomi con la schiena verso di lui.
"Ehm... ehm..."
Stava balbettando? Facevo così impressione?
"Allora?"
"Sì, molto rossa... anche sul... sedere..."
Ecco perché balbettava...
Divenni rossa in viso per il fatto che lui mi stesse guardando il sedere e mi rigirai subito con imbarazzo.
"V-vado a prendere il ghiaccio." Balbettai imbarazzata.
Mi diressi verso il frigo e presi dal freezer qualche cubetto di ghiaccio mettendoli in una ciotola.
"Cosa fai?"
"Devo alleviare il bruciore ed il ghiaccio fa passare prima il rossore." Risposi per poi dirigermi in bagno.
Presi un cubetto di ghiaccio e provai a tamponare la schiena con il ghiaccio. Non era affatto piacevole quella sensazione e non era nemmeno semplice da fare da soli!
Dopo qualche minuto passato a cercare di passare il ghiaccio lungo la schiena sobbalzai nel sentire la voce di Steve prorompere nel silenzio.
"Ti serve aiuto?" Chiese gentilmente osservandomi.
Gli dico di sì o di no? Se gli dico di sì mi dovrà passare il ghiaccio anche sul sedere, se gli dico di no non riuscirò a passare il ghiaccio su tutta la schiena.
"Sì." Risposi dopo pochi secondi. Meglio che mi faccia anche il sedere piuttosto che non riuscire, da sola, a fare la schiena.
"Dobbiamo spostarci allora." Constatò leggermente imbarazzato.
Annuii e mi alzai dalla sedia che mi ero portata in bagno per poi spostarci sulla sedia in cucina. Gli diedi la ciotola con il ghiaccio e le nostre dita si toccarono facendomi rabbrividire dall'emozione. Iniziò a passarmi il ghiaccio sulla schiena e sussultai sentendomi subito meglio.
"Come va?"
"Freddo." Risposi strappandogli una leggera risatina.
Sentii il gelo del ghiaccio scendere fino al bordo del costume che mi copriva il fondoschiena e gemetti non avendo ancora passato il ghiaccio su quella parte.
"Scusa."
"Niente, tranquillo."
Passò qualche minuto e Steve si schiarì la voce nella speranza di placare il disagio.
"Ora... dovresti..."
Mi alzai imbarazzata quanto lui e mi spostai sul letto mettendomi a pancia in giù. Lui si sedette accanto a me ed iniziò a passare il ghiaccio sul mio sedere facendomi gemere di nuovo.
"Fa davvero così male?" Domandò divertito.
"Sì." Mugugnai ridacchiando.
Sentivo il ghiaccio sciogliersi al contatto con la mia pelle e, più il ghiaccio si scioglieva, più le dita di Steve si avvicinavano alla mia pelle.
"Dove hai imparato questo metodo?"
"Mia madre era un'infermiera ed io amavo fare pazzie."
"Perciò un giorno ti sei scottata e tua madre ti ha insegnata questo metodo?"
"Potrei andare a lavorare all'ospedale per quanti metodi di cura conosco!" Esclamai facendoci ridere.
Passò all'altro gluteo e gemetti di nuovo.
"Io non ho molti ricordi di mia madre."
"Dopo 70 anni bloccato nel ghiaccio nessuno si ricorderebbe i particolari del proprio passato..."
"Non solo per questo. Mia madre non c'era molto spesso a casa... non eravamo il ritratto della ricchezza e mia madre doveva fare i doppi turni per portare qualcosa a casa."
Mi si stava stringendo il cuore nel sentirgli dire queste cose...
Senza accorgercene, Steve aveva già finito di passarmi il ghiaccio. Mi girai a pancia in su e mi sedetti accanto a lui scambiandoci uno sguardo di solidarietà. Era così carino...
I nostri visi si avvicinarono lentamente e finimmo per baciarci. Un bacio semplice e dolce, il tipico bacio che si sogna di avere, ma quel semplice bacio diventò passionale e carico di desiderio iniziando a farmi battere il cuore come non mai. Sembrava che avessi appena fatto una maratona!
Steve lasciò cadere la ciotola atterra e mise le mani sui miei fianchi mentre le mie si appoggiarono sulle sue guance. Le nostre lingue iniziarono ad accarezzarsi in una bellissima danza sensuale che mi spinse a fare di più. Lo feci distendere sul letto e mi misi sopra di lui continuando a baciarlo mentre le mie mani si spostavano sui suoi capelli scompigliandoglieli piano piano. Sorridemmo baciandoci e la sua mano sinistra iniziò a vagare lentamente su per la mia schiena fino a slacciarmi il reggiseno del mio bikini. Gli tolsi la maglia mentre si rialzava con il busto e misi le mani dietro il suo collo riattirando le sue labbra alle mie mentre le sue braccia iniziavano a stringermi per la vita facendomi sospirare dal piacere. Steve iniziò a baciarmi il collo dolcemente e sfiorò con il naso la pelle lungo il mio collo fino a ritornare con le labbra sulle mie. Sentii il suo membro inturgidirsi e sorrisi mentre ritornavamo a distenderci sul letto.
"T/N, aspetta, T/N."
Mi fermai e lo guardai preoccupata.
Steve rimase un attimo in silenzio guardandomi con un piccolo sorriso e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Cosa c'è?" Domandai confusa.
"È che non immaginavo... sarebbe capitato in queste circostanze." Rispose leggermente imbarazzato.
"Cosa?" Domandai ancora più confusa.
"Fare l'amore con te... non avrei mai immaginato che l'avremmo fatto durante una missione... non avrei mai immaginato che lo facessi con te... temevo di non piacerti in quel senso."
Sorrisi e ci ribaciammo con dolcezza.
"Tu mi piaci da quando ti ho visto." Mormorai sfiorando le sue labbra con le mie.
"Anche tu." Ricambiò per poi mettersi sopra di me e tenendomi ferma per i polsi.
"Mi piaci dalla prima volta che ti ho vista, dalla prima volta che ti ho sentito parlare..." sussurrò per poi baciarmi il collo.
Sarei andata fuori di testa se continuava così!
"Mi piace la tua intelligenza, la tua simpatia, il tuo sorriso, la tua risata... mi piace tutto di te."
"Anche le mie scottature?" Domandai sorridendogli.
"Anche quelle." Rispose ridacchiando.
Ritornammo a baciarci con passione e frenesia e gli morsi delicatamente il collo mentre lui mi lasciava un succhiotto alla base del collo.
Quella sera esprimemmo molto chiaramente i nostri sentimenti.

Ma salve bellissime principesseee.
Quanto siete felici che sia ricominciata la scuola? Vi voglio intrattenere in mattina così che iniziate la giornata con qualcosa che vi possa mettere di buonumore (si spera). Vi auguro una giornata scolastica decente e un Bucky selvatico sul tetto. :3
L'immagina me l'ha chiesto @soundsemofeelsemo e @cacciatricediangeli quindi ringraziate loro se vi è piaciuto.

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