Bucky (bollino verde)

Sono l'allenatrice di Vedova Nera e mi ritrovo molte volte a fare da arbitro tra lei e qualche altro tipo degli Avengers.
"Vince Vedova Nera... di nuovo..." annunciai un po' stanca di doverle dare sempre a lei i punti di vittoria.
"Ascolta Natasha, fai una pausa! Non fa bene combattere così tanto!" Le consigliai attirando la sua attenzione mentre si rimetteva in posizione di combattimento contro Clint.
"Ancora un altro incontro..." supplicò in tono quasi da bambina.
"Non ci provare! Adesso tu ti asciughi il sudore, bevi e vai a farti una doccia! Sono stanca persino io nonostante non abbia fatto niente!" Dissi riuscendo a convincerla.
Clint mi ringraziò silenziosamente con uno sguardo per poi ritirarsi negli spogliatoi.
"Lo sai che c'è un nuovo Avengers tra di noi?"
"Davvero? E chi?" Chiesi curiosa.
"Si chiama Bucky... Bucky Barnes."
"Nome particolare! Mi piace!"
"Già, e pensa, anche lui è stato congelato per anni! Ha la stessa età di Steve più o meno!" Spiegò osservando le mie reazioni.
Si aspettava qualcosa?
"Ti somiglia... tutti e due così poco loquaci, che osservate tutto e tutti con sguardo diffidente... fareste faville se v'incontrereste!" Commentò ritirandosi negli spogliatoi senza lasciarmi tempo per parlare.

Era passato qualche giorno da quella conversazione. Natasha continuava ad allenarsi instancabilmente, io continuavo a rimuginare su quella descrizione riguardo Bucky e, nonostante i miei sforzi, non riuscivo ad incontrarlo da nessuna parte! Iniziavo a pensare che Vedova Nera mi avesse presa in giro riguardo il nuovo agente degli Avengers!
Stavo ascoltando la musica mentre camminavo da un corridoio all'altro fin quando non andai a sbattere contro qualcuno.
Non caddi, ma la botta che presi mi aveva fatto sbilanciare un po'.
"Attenta!" Aveva detto in tono preoccupato quell'uomo prendendomi per i fianchi.
"Scusa, ero distratta e..." rimasi paralizzata nel guardarlo.
Era un uomo alto, moro, i capelli gli sfioravano le spalle, la barba non era stata rasata da un po' ed il braccio sinistro era di uno strano metallo che mi aveva affascinata molto.
"S-scusa..." balbettai imbarazzata sotto i suoi occhi color ghiaccio.
"Perdona me, potevo tranquillamente schivarti!" Disse sorridendomi.
Ricambiai il suo sorriso e, dopo essere rimasti come due deficienti a sorriderci, ci separammo.
"Comunque io sono T/N." Mi presentai allungando la mano verso di lui per stringergliela e lui imitò il mio gesto sorridendomi ancora.
"Io sono Bucky Barnes."
La pelle mi si accapponò ed i muscoli diventarono tesi.
"Stai bene?" Domandò dopo aver notato che i muscoli delle braccia si erano contratti.
"S-si... scusa! Comunque, mi fa piacere conoscerti, ho sentito parlare di te!"
"Il piacere è tutto mio, ma mi dispiace dirti che non so il tuo conome."
"Mi chiamo T/N T/C." Risposi sorridendogli.
Venimmo interrotti da Tony che ci trovò in mezzo al corridoio.
"Ragazzi, ecco dov'eravate! Mi servite tutti e due!"
"Arriviamo." Disse Bucky con un cenno della mano dopo aver sbuffato.
"Quell'uomo prima o poi mi farà andare fuori di testa..." mormorai facendo ridacchiare Bucky. Era carino quando sorrideva.
Incominciammo a seguire Tony fino al soggiorno dove c'erano anche gli altri Avengers più qualche altro mio collega allenatore.
"Ok, siamo tutti qui riuniti per un semplice motivo, voi allenatori, dovrete allenarci di più! Noi Avengers stiamo per andare a fare una missione molto difficile che richiederà molta resistenza e forza... quindi gli allenatori lavoreranno di più!"
Sospirai silenziosamente vedendo anche gli altri allenatori un po' giù di corda.
Era un onore addestrare gli Avengers ma era sfiancante!

"Tieni il gomito vicino al fianco quando colpisci lateralmente." Corressi Natasha mentre lei continuava a dare pugni al sacco da boxe.
"Ho notato che Bucky ti guardava insistentemente..." osservò Vedova Nera facendomi spuntare un piccolo sorriso.
"Che cosa? E quando?" Domandai divertita.
"Quando Tony ci ha detto della missione... tu piaci a Bucky!"
"Ok... forse è meglio se finiamo per oggi!" Esclamai divertita mentre lei mi guardava con sguardo fintamente infastidito.
"Dico sul serio!" Ribatté incrociando le braccia al petto.
"Come no, ed io sono la regina Elisabetta!"
"Allora, vostra grazia, sono felice di dirle che sir Bucky Barnes si è preso una bella cotta per lei." Disse facendo un piccolo inchino.
Ridemmo e la feci continuare con l'allenamento mentre insisteva nel dirmi che piacevo a Bucky.
Finito l'allenamento stavo per andare a prendere il borsone quando notai l'uomo dal braccio di metallo che mi guardava appoggiato allo stipite dell'entrata della palestra.
"Sei brava..." commentò indicandomi con il mento.
"A fare che cosa?" Chiesi incuriosita.
"Ad insegnare... quanto hai dovuto imparare per diventare allenatrice?"
"Abbastanza... come mai qui?"
"Combattiamo..."
Inarcai un sopracciglio guardandolo male e lui ridacchiò.
"Hai paura?" Domandò in tono provocatorio.
Eravamo soli in palestra perciò accettai mentre lui chiudeva le porte per lasciarci da soli.
"Il primo che cade atterra, perde." Dissi guardandolo maliziosamente.
Lui accettò facendo un cenno con la testa e 1... 2... 3... il combattimento partì.
Lui cercò di colpirmi ma riuscii a schivare il suo pugno dandogli un calcio al fianco nel mentre schivavo. Ridacchiò e riprovò a colpirmi ma feci la stessa cosa di prima.
"Sei veloce." Commentò sorridendo divertito.
"Te l'ho detto che ho studiato abbastanza!"
Provai a colpirlo con il pugno sinistro ma lui lo prese stringendo la presa sulla mia mano.
"Abbastanza non significa tanto..." Disse a bassa voce con un tono quasi sensuale.
Rabbrividii a quel tono, in senso positivo, e cercai di liberarmi ma non ci riuscivo.
Il combattimento duro un bel po' fin quando non riuscii a dargli un calcio sul polpaccio facendolo scivolare per terra ma lui si appese a me facendomi cadere su di lui!
Rimanemmo con il viso a pochi centimetri l'una dall'altro, con il fiatone, a guardarci.
"Chi ha perso?" Domandò dopo qualche secondo.
"Facciamo che siamo pari..." mormorai stremata.
Ci sorridemmo e, senza che me l'aspettassi, mi baciò. Inizialmente non ricambiai il suo bacio per la sorpresa ma dopo qualche secondo sì mettendo le mani sulle sue guance.
Quando si allontanò di qualche millimetro da me sorrise.
"E se ci frequentassimo?"
Gli sorrisi divertita dalla situazione e lo ribaciai abbracciandolo.

Scusate per l'ora ma ero piena di compiti e dovevo andare ad allenamento e, in più, non avevo tanta ispirazione ma spero che vi possa piacere!

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