Avengers Nightclub
*Tratto da dei commenti nel capitolo precedente*
Io ed una mia amica stavamo camminando lungo il marciapiede che ci avrebbe indirizzato verso un nuovo nightclub e ci stavamo già divertendo perché continuava a fantasticare sugli spogliarellisti che avremmo trovato.
Diceva che era un nightclub per sole femmine e che, da quanto sentito dire alle sue amiche che erano già andate lì, il prezzo del biglietto ne valeva proprio la pena, anche se potevano indossare cose strane alcune volte. Speriamo che non ci siano sorprese proprio sta sera, a meno che non siano sorprese buone.
Il locale si chiamava Avengers e la scritta era fatta con dei neon che cambiavano continuamente colore illuminando la strada davanti ad esso. Non c'erano vetrine, locandine o altro, solo una porta rossa e, davanti a quella, un uomo vestito con una maglietta bianca, una giacca nera, dei pantaloni neri e degli occhiali da sole. Perché degli occhiali da sole se era notte?!
Ci mettemmo in fila ed attendemmo di arrivare davanti al bodyguard. A giudicare dal cartellino si chiamava Happy. Com'è che una guardia si chiama Happy?!
L'uomo ci timbrò il polso sinistro e ci fece entrare aprendoci la porta. La musica non era alta alla fine, o almeno non a livelli assordanti.
Un'enorme quantità di femmine stavano ridendo, applaudendo ed incitando il ballerino di turno ad usare il palo e OMMIODDIO CHE TACCHI PORTA?!
«Ma l'hai visto?» domandai alla mia amica indicandogli l'uomo. Non era nemmeno tanto atletico, eppur le ragazze lo acclamavano a gran voce.
«Dev'essere Wong! Le mie amiche mi avevano detto che era davvero sexy... e non hanno tutti i torti...» mormorò l'ultima frase guardando l'uomo con malizia. «Ti dispiace se vado a guardare meglio?»
Annuii in segno di diniego ed andai al bar separandomi dalla mia amica. Mi sedetti su uno sgabello e mi appoggiai con il gomito al bancone sospirando.
«Cosa posso offrirti?» mi girai e vidi una donna dai capelli rossi sorridermi gentilmente mentre agitava un cocktail nel suo shaker.
«Cosa mi consigli?» domandai mentre serviva una cliente.
«Dipende. Stai affrontando una delusione d'amore, sei l'amica di una ragazza che sta per sposarsi o sei momentaneamente depressa?» sghignazzò avvicinandosi a me.
«Nessuna delle tre, mi sto semplicemente annoiando.» risi.
«Allora devo chiamare Pepper.»
Si allontanò da me per qualche istante e chiamò un'altra donna dai capelli rossi che mi raggiunse subito dopo.
«Ok, Natasha mi ha detto tutto. Le faccio la mia specialità.» spiegò facendomi l'occhiolino.
Le sorrisi con gratitudine e mi misi a guardare il nuovo ballerino. Finalmente uno più sexy!
«Signore e... beh, signore, vi presentiamo lo scienziato più amato tra voi donne, il genio della seduzione, il playboy dai tacchi a spillo. Ecco a voi, Tony Stark.» presentò rocamente.
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Earned it uscì dagli altoparlanti ed il sipario si divise dando spazio al ballerino con tacchi vertiginosi.
«Dei del cielo, quei tacchi saranno alti circa venti centimetri!» esclamai stupita. Quegli uomini avevano tutta la mia ammirazione!
«Ecco a te, gustatelo, il primo giro offre la casa.» ammiccò per poi andarsene.
La ringraziai e ritornai a guardare il ballerino. I suoi capelli erano castani scuri, occhi castani, atletico e... mio Dio quei tacchi devono fare un male pazzesco ai piedi! Come fa a stare in piedi?
Presi il mio cocktail e diedi il primo sorso sorprendendomi per il sapore che aveva. Era tremendamente buono!
La giacca di quel Tony volò via finendo sulla folla e già tutte sembravano su di giri, me inclusa.
«FACCI VEDERE UN PO' DI CARNE!» urlò una ragazza.
Trattenni una risata isterica e presi il mio drink andando vicino al palco per guardare meglio.
I suoi pantaloni vennero strappati con violenza dalle sue gambe lasciando in bella vista quello che era uno... slippino rosso... molto aderente.
Trattenni un urlo mordendomi le labbra e sorseggiai nuovamente il mio drink per raffreddare il mio corpo, invano.
Mancava solo la sua cravatta e la sua camicia per farmi svenire sul posto, ma lui non lo fece.
Scese dal palco tra le grida isteriche delle donne mentre gli lanciavano banconote su banconote e subito dopo il suo braccio si tese nella mia direzione indicandomi e facendomi segno con il dito di venire da lui. Arrossii violentemente e bevetti il resto del mio cocktail tutto d'un fiato per poi appoggiare il bicchiere vuoto ad un tavolo lì vicino ed obbedire al suo ordine silenzioso. Mi sorrise soddisfatto e mise le mani sul mio sedere per poi alzarmi facendomi allacciare le gambe attorno alla sua vita. Sgranai gli occhi mentre le altre urlavano e Tony mi portò sul palco.
«Rimettiti in piedi.» sussurrò sensualmente sfiorando il mio orecchio con le labbra.
Esplosione d'ormoni tra tre... due... uno.
Obbedii nuovamente e si mise dietro di me accarezzandomi i fianchi e facendo combaciare la mia schiena con il suo torso.
Si tolse la camicia rimettendosi davanti a me ed i bottoni saltarono dal loro posto facendomi sobbalzare lievemente dalla sorpresa.
Risi istericamente nel vedere i suoi addominali ed i suoi pettorali, ma non riuscivo a capire come faceva quello slippino a renderlo più sexy del normale. Quell'indumento doveva essere illegale. Potevo capire persino le sue misure!
In un gesto spontaneo gli presi la cravatta sotto il consenso di tutte e lui mi sorrise maliziosamente riattaccandosi a me.
Sono in Paradiso.
Lo spettacolino finì poco dopo e mi sentii quasi in dovere di doverlo seguire dietro le quinte. Chissà quanti altri pezzi di manzo c'erano lì.
«Ora diamo il benvenuto al Dio degli inganni o, se preferite, della tentazione... inginocchiatevi tutte davanti a Loki!»
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Scesi dal palco non appena mi ripresi da quel torpore di ormoni mentre le casse iniziavano a riprodurre Dangerous Woman. Era particolare questa versione, non era cantata da Ariana Grande o da una ragazza.
Scesa dal palco, vidi il nuovo ballerino e non sapevo se potessi considerarlo più bello o meno bello di quello di prima. Era alto, atletico, gli occhi erano di un bel azzurro chiaro, i suoi capelli erano corvini e lunghi.
Non sono mai stata una ragazza che apprezzasse i capelli lunghi in un uomo, ma su di lui potevo fare un'eccezione.
«SIA BENEDETTO ODINO!» urlò una ragazza.
«Chi mi ha chiamato?» bofonchiò un uomo anziano. Sembrava essersi appena svegliato da una bella dormita, nonostante stesse seduto su una sedia accanto all'entrata del nightclub.
Cosa ci fa un vecchietto in un nightclub per femmine?
Distolsi l'attenzione dal vecchietto e ritornai a guardare quell'uomo lasciandomi incantare dai suoi movimenti.
Senza accorgermene, aveva preso in mano quello che sembrava uno scettro dorato e lo piantò atterra... per poi usarlo come palo?!
Da semplice spogliarellista divenne uno spogliarellista che faceva lap dance, ed io non capivo se concentrarmi sul balletto o su quei dannati tacchi. Però che belle scarpe...
Si tolse la giacca di pelle e si scoprì che non indossava la maglietta, cosa che a noi donne piacque molto.
«SPOSAMI!» gridò quella che scoprii essere la mia amica.
La guardai con stupore non riconoscendola e la mia attenzione ritornò da Loki dopo che sbatté il piede atterra.
I suoi pantaloni di pelle nera ci lasciavano immaginare ciò che poteva trovarsi sotto e non vedevo l'ora che se li strappasse. Al Diavolo glielo urlo!
«LEVATI QUEI PANTALONI!» lo incalzai ridacchiando.
Il suo sguardo mi fece passare una scarica elettrica lungo il corpo e presi la sedia più vicina a me non riuscendo a tenermi più in piedi.
Dopo poco si tolse i pantaloni lasciandoci una vista che non seppi se definire divertente o stranamente sexy. Più che uno slippino portava quasi un tanga, ma quel culetto ne valeva la pena.
Iniziò a ballare intorno allo scettro, che s'improvvisò un palo, facendo movenze sensuali e varie mosse che sembravano impossibili da riprodurre.
Le luci e le ombre giocavano sul suo corpo lasciandomi incantata da quei muscoli irrigiditi dallo sforzo e mi ritrovai con la bocca aperta senza che me ne rendessi conto.
Il suo spettacolo finì nonostante il disaccordo generale e la voce del presentatore presentò il nuovo ballerino.
«Ragazze, adesso il palco apparterrà a due dei soldati più sexy d'America. Sono tornati dalla guerra apposta per voi: Steve Rogers e Bucky Barnes!»
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Sexy Back di Justin Timberlake venne riprodotta e tutte ci mettemmo ad urlare, me compresa, nonostante non sapessi nemmeno chi fossero.
Il palco era buio, non c'erano luci, ma appena la voce del cantante partì, partirono anche le luci. Venne illuminato tutto il palco man mano che i ballerini si avvicinavano a noi e non potei far a meno di notare i tacchi blu e neri luccicare sotto le diverse luci.
Uno era vestito con una strana tutina colorata con i colori della bandiera americana e l'altro con una strana tuta nera, ma a guardare quanto attillate erano mi veniva solo da dire una cosa: «DIO BENEDICA L'AMERICA!»
Suscitai la risata di qualcuna e le ragazze mi scoccarono sguardi di consenso.
Steve e Bucky incominciarono a ballare seguendo il ritmo della musica e ad un tratto si tolsero il loro costume rimanendo con uno slippino blu chiaro con una stella argentata sul pacco ed uno slippino nero con una stella rossa nel medesimo punto.
Un grido di gioia e imbarazzo si sollevò dalla folla ormai attaccata al palco mentre delle banconote volavano verso loro.
Tutt'a un tratto un uomo dello staff portò due sedie nel mentre i ballerini ballavano ed i due le presero avvicinandole al pubblico.
Scesero dal palco e tutte ci offrimmo volontarie saltellando ed urlando "prendi me". Gli occhi del castano si appoggiarono su di me e quasi non potei credere che fossi stata scelta una seconda volta.
Portatemi al casinò subito, dev'essere il mio giorno fortunato!
Bucky mi prese in braccio tenendo le mani sul mio sedere e mi portò sul palco mettendomi su una delle sedie mentre Steve faceva la stessa cosa con un'altra ragazza.
I due incominciarono a ballarci attorno accarezzandoci e muovendo il loro bacino vicino al nostro rendendoci il contenimento delle acque ancora più complicato.
Mi coprii il viso con le mani sentendo le emozioni contrastanti fare a botte con il mio senso del pudore e lui me le tolse delicatamente facendomi l'occhiolino e sorridendomi. Uccidetemi.
Le loro torture continuarono fino alla fine della canzone e mi sentii dire una cosa che non mi sarei mai aspettata di sentirmi dire da un figo come lui.
«Se vuoi aspetta che il mio turno finisca, andiamo a prenderci qualcosa da bere.»
E con questo invito - con il quale non voleva assolutamente che pensassi con malizia - se ne andò lasciandomi senza fiato e con una cascata del Niagara negli slip.
Cercai di riprendere il senso dell'equilibrio e scesi dal palco ritrovandomi la mia amica davanti a me.
«Due volte in una sera?! Ma sei una calamita per fighi?!» rise prendendomi sottobraccio.
«Fatemi vivere qui.»
La mia amica scoppiò a ridere e ci sedemmo ad un tavolo vicino al palco affinché potessimo riprendere fiato.
«Cosa ti ha detto il tipo quando si è avvicinato a te?» chiese mentre faceva un cenno ad un cameriere di avvicinarcisi.
«Mi ha detto che se voglio posso aspettarlo alla fine del suo turno così che andassimo a berci qualcosa insieme.»
Il cameriere ci raggiunse ed ordinammo un Martini e dell'acqua naturale. Io avevo il Martini.
«Mi vuoi dire che quel figo ti ha ballato intorno... e gli sei anche piaciuta?! Ma dove ho sbagliato nella vita per non avere lo stesso trattamento?» borbottò alla fine fingendo di essere sconsolata.
Ridacchiai e venne presentato un altro ballerino.
«Date il benvenuto all'uomo dai capelli d'oro, al guerriero dai tacchi alti, all'Adone del piacere. Ecco a voi il Dio del tuono Thor!»
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Mr. Saxobeat di Alexandra Stan uscì dagli altoparlanti e, seppur non mi piacesse granché la canzone, mi piacque molto ciò che vidi sul palco.
«Cielo, ma io mi chiedo cos'hanno mangiato le loro madri per generare figli del genere!» commentò la mia amica ritornando davanti al palco per osservare da più vicino l'uomo davanti a tutte noi. Io rimasi al tavolo, stanca e leggermente stordita dal Martini.
Thor era davvero muscoloso e sexy, mi chiedevo dove l'avessero trovato uno così, anche se mi chiedevo dove avessero trovato anche gli altri!
Senza accorgermene mi trovai a cercare d'indovinare che tipo di slippino portasse e di che colore fosse. Forse rosso anche lui.
Attesi fino a quando non si tolse i pantaloni ed il suo intimo si rivelò dorato, come i suoi tacchi. Adesso avevo capito come indovinare il colore delle loro mutandine.
Rimasi scioccata alla vista della protuberanza che sporgeva dall'oro ed abbassai lo sguardo sentendomi leggermente a disagio. Una risata nervosa mi partì nel mentre guardavo il bicchiere vuoto di Martini e m'imposi di smettere per non sembrare pazza.
Chiamai il cameriere, e stavolta per dell'acqua affinché non mi ubriacassi. Dovevo mantenermi lucida per l'appuntamento inaspettato di stasera.
Riuscii a sforzarmi nel riguardare Thor e lo vidi tra le donne a ricevere banconote che vennero messe inevitabilmente nel suo slippino.
Mi rialzai appena me ne sentii in grado e mi rigettai nella folla in piena tempesta ormonale ridendo divertita dalle loro urla.
Alla vista della sua schiena muscolosa sgranai gli occhi ed il mio sguardo scese fino al suo sedere. Dio santo che glutei...
Rimasi a bocca aperta nel vederlo sculettare a ritmo di musica e mi sembrò quasi che stesse twerkando. Accanto a lui si mise anche una ragazza che si mise a twerkare con lui e tutte quante risero fino alle lacrime.
Finì anche il suo turno e se ne andò seguito dal disaccordo di tutte mentre la voce presentò un nuovo ballerino.
«Signore e signore, date il vostro caloroso benvenuto all'arciere più sexy che abbiate mai visto, o, se preferite, il vostro Cupido senza ali: Clint Barton.» presentò la voce mentre il ballerino si posizionava al centro del palco.
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Talk Dirty ci fece gridare dalla gioia nel mentre il ballerino veniva illuminato dal faro e si mise a ballare sorprendendoci solo con i pantaloni.
Tutte quante applaudimmo aumentando il volume delle grida e lui si avvicinò a noi prendendo la rincorsa per poi scivolare sulle ginocchia finendo davanti a noi.
Iniziammo a riempirlo di banconote lanciandogliele addosso e Clint sorrise divertito mentre si sollevava in piedi per cominciare a ballare.
Fece finta di togliersi i pantaloni, ma quando ci dimostrò di essere senza niente sotto le urla si alzarono un'altra volta.
Non era muscoloso quanto gli altri, ma il suo fisico non aveva niente da invidiare ed era piacevole da guardare.
Dal palco saltò su un tavolo poco distante da lì facendo spostare tutta la folla intorno al tavolo su cui era in piedi.
Le mani delle donne battevano a tempo con la musica dicendo che volevano vedere di più e lui fece abbassare i pantaloni fin poco più sopra del suo "attrezzo" facendo urlare tutte. Io stavo ancora ridendo con le lacrime agli occhi.
Fece qualche piroetta su se stesso e notai i tacchi che portava. Davvero carini, viola e con le borchie, ma come aveva fatto a saltare con quei tacchi?! Lo realizzai solo in quel momento che quest'uomo portava i tacchi come se fosse la cosa più naturale del mondo e lanciai qualche banconota solo per questa cosa. Adesso questi uomini avevano tutta la mia ammirazione!
S'inginocchiò alla nostra altezza per accarezzarci il viso e le varie ragazze che venivano toccate da lui gli ammiccarono in modo più o meno sensuale ricevendo in cambio il suo sorriso smagliante.
«TE LA LANCIO CON LA FIONDA SE MI PORTI CON TE!» esclamò una ragazza lasciandomi a bocca aperta.
Misi le mani davanti alla bocca per non ridere esageratamente e Clint saltò nuovamente tornando sul palco senza difficoltà nel mantenersi in equilibrio. Tirò giù una catenella che - posso giurare - non c'era fin prima, e una secchiata d'acqua gli finì addosso. Immagino fosse acqua fredda a giudicare dalla contrazione dei suoi muscoli ed i suoi capezzoli irrigiditi...
Finì di fare la sua coreografia e ci salutò facendoci un cenno con me mani.
«Andiamo?» sussurrò una voce alle mie spalle.
Sobbalzai nel sentirla e mi voltai ritrovandomi il castano che mi aveva chiesto se volessi andare a bere con lui.
«Ciao.» sorrisi lievemente in imbarazzo. «Aspetta che avverto la mia amica e poi possiamo andare.»
La cercai con lo sguardo e la trovai appartata con un uomo tutt'altro che simile si ballerino che abbiamo visto fin prima.
Mi affrettai a raggiungerla prima che le mutandine le cadessero e le picchiettai la spalla.
«Scusami?» risi guardandola già alle prese con le labbra di quell'uomo. Era della sicurezza?!
«Che c'è?»
«Io vado con il ballerino, non ti preoccupare se non mi vedi.»
Lei mi guardò con uno sguardo che sembrava dire "sul serio?" e ripose l'attenzione all'uomo che stava per intrattenerla.
«Io invece vado con la guardia Coulson. Ci vediamo domani?» propose trattenendolo dalla cravatta.
«Sì, certo.» annuii per poi allontanarmi nel mentre quei due ritornavano alle loro labbra.
Bucky mise la mano dietro la mia schiena e mi portò fuori dal nightclub aprendo una conversazione.
Spero di ricevere uno spettacolo privato a casa dopo il drink...
E dopo 14 giorni di assenza causati da un maledetto esame scolastico per passare alla classe successiva, ritorno con un nuovo immagina (spero) demente.
Come ve la passate questi ultimi giorni? Siete già in ansia? Io non saprei.
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