Schweinsteiger

Proprio mentre ti stai per sdraiare sul divano per fare una maratona non-stop di programmi sulla gravidanza e robe del genere su Real Time, il campanello suona.
Sbuffi frustrata. Chi diavolo può essere alle dieci di sera?
Trascini i piedi fino alla porta e con malavoglia la apri, senza controllare chi sia attraverso lo spioncino.
Un ragazzo biondo si para davanti ai tuoi occhi.
"Ciao." Ti saluta e poi dice il tuo nome.
"Ciao Bastian." Rispondi. "Manuel non c'è. Per qualche giorno starà via perché deve fare delle cure mediche."
"Sì, lo so." Continua a fissarti in modo strano.
"Okay... Hai bisogno - ehm - hai bisogno di qualcosa?" Domandi un po' intimorita. Non sei mai stata sola in sua compagnia, c'era sempre Manuel con voi ed essere da sola con lui ti imbarazza parecchio.
"A dir la verità sì." Dice e tu lo fai entrare in casa.
"Dimmi tutto, Bastian?" Ti risiedi sul divano e lui si accomoda vicino a te.
"Manuel mi ha chiesto se potevo venire a farti compagnia." Ammicca un pochino e appoggia la testa sullo schienale del divano.
Sbuffi. Non hai bisogno del babysitter, neanche se è sexy e figo come Bastian Schweinsteiger.
Aspetta, aspetta! Cosa sono queste strane considerazioni su di lui?!
Scuoti la testa e cerchi di rilassarti.
Dopo un po', lui si alza e, facendo come se fosse a casa sua, va in cucina e si prende una birra dal frigo.
"Vuoi qualcosa, Schatz?" Calca bene il nomignolo e un lieve rossore colora le tue guance.
"Ehm... Porta dei pop-corn così guardiamo un film." Gli ordini e dopo qualche minuto ritorna con il tutto.
"Guardiamo Poltergeist?" Ti chiede cercando il film su un sito web. La tecnologia in casa vostra - cioè tua e di Manuel - non manca di certo e l'ultima delle sue trovate è la televisione con la connessione internet.
Per tutta la durata del film Bastian non fa altro che guardarti e quando tu, particolarmente spaventata, ti butti tra le sua braccia, sorride compiaciuto.
"Sai, forse è meglio se adesso vai a dormire piccola." Ti da leggermente fastidio il fatto che Bastian ti dia dei nomignoli al posto che chiamarti con il tuo nome.
Ti alzi senza fare troppo storie ma non vuoi ammettere che sei davvero stanca.
Trotterelli fino alla camera e poi ti stendi sul grande letto che profuma dell'amore tuo e di Manuel.
Le coperte calde ti infondono una sensazione di pace e il profumo di Manuel di cui sono impregnate ti da l'illusione che lui sia lì con te al posto che a chilometri e chilometri di distanza.
Sospiri immaginando lui che ti da il bacio della buonanotte e che si addormenta accoccolato a te.
È partito da pochi giorni ma a te sembrano un'infinità.
Il tuo sogno ad occhi aperti è interrotto dal rumore delle molle del materasso che cigolano e che si abbassano sotto ad un peso umano.
Bastian si sdraia accanto a te - forse è meglio dire che è completamente sopra di te - e ti accarezza una guancia con una mano.
"Volevo farlo da tanto tempo..." Dice ed inaspettatamente preme le labbra sulle tue.
Sono sottili e per niente morbide però non ti dispiace questo bacio.
E quando si stacca da te ansimante devi proprio ammettere che bacia bene...
Si avvicina ancora a te come se fosse attratto da una calamita posizionata sopra alle tue labbra.
Senti qualcosa svegliarsi in lui ed una protuberanza dura inizia a premere sopra al tuo stomaco.
Sei alquanto sorpresa e gli ormoni della gravidanza non ti aiutano.
Cerca di toglierti la maglietta e tu lo lasci fare senza problemi.
Una volta che il tuo busto è scoperto, si fionda sul tuo seno e succhia i capezzoli coperti da un sottile strato di pizzo rosso.
È il colore preferito di Bastian.
Le sue labbra stanno facendo proprio un bel lavoro e ciò ti porta a gemere.
Si sposta del tuo seno ed inizia a baciarti la pancia.
"Quanto vorrei che questo piccolino fosse mio figlio..." Sussurra accarezzandoti il ventre.
Ti metti a sedere e lui si scosta da te.
"Bastian? Sei serio?" Domandi sconcertata.
Annuisce. "Io ti amo. Ti prego dimmi che ricambi... Lascia Manuel, lui non ti merita. Ti ha tradita e sei finita in ospedale per colpa sua." Alza la voce arrabbiato.
"No, Bastian! Io lo amo. Non è stata colpa sua, sono stata io che mi sono tagliata il corpo..." Rispondi a tono e poi inizi a singhiozzare.
Si alza dal letto e se ne va sbattendo la porta.
Ti raggomitoli ed inizi a piangere.

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