Parto
"Manuel, rallenta per l'amor di Dio!" La tua voce esce stridula e soffocata per i gemiti che continui a trattenere. Le contrazioni si stanno facendo sempre più frequenti.
Senza tener conto delle tue proteste, Manuel pigia un piede sull'acceleratore e sorpassa l'ennesima macchina.
Continua la sua corsa sfrenata mentre tu, sdraiata sul sedile posteriore, continui a lamentarti - sia per il dolore che per la sua guida spericolata.
Quando finalmente giungete davanti all'ospedale più prestigioso di Monaco, tiri un sospiro di sollievo e ti asciughi la fronte imperlata di sudore.
Subito, un paio di infermieri si avvicinano a voi e ti caricano su una barella; tra poco sarai in sala parto.
Per fortuna Manuel ha avvisato in tempo l'ospedale così hanno avuto qualche istante per organizzare il tutto prima del tuo arrivo.
Percorrete un lungo corridoio che sembra non finire mai, Manuel è al tuo fianco e ti stringe la mano.
Cerca di rassicurarti in tutti i modi possibili e una volta lontana da lui ti viene quasi da piangere.
Vorresti averlo vicino per tutta la durata del parto cesareo ma lui non può entrare nella sala operatoria.
L'ultima cosa che ti ricordi è una donna che ti conficca un ago nella vena e dopo ti addormenti completamente.
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