Kayak

"Dai piccola, vedrai che ti divertirai!" Esclama Manuel.
È da mezz'ora che sei seduta sul sedile della sua macchina senza la minima intenzione di scendere.
"Dai, tesoro. Scendi! Non sarà poi così male fare kayak." Dice con falsa innocenza e poi ti prende di peso costringendoti a scendere.
Ti trascina fino alla baracca dove c'è l'attrezzatura necessaria.
Un ragazzo vi mette i giubbotti di salvataggio e poi vi indica la vostra barchetta ancorata alla riva del grande lago calmo.
Manuel sale per primo e poi ti aiuta a prendere spazio dentro alla piccola imbarcazione di plastica, ti siedi in mezzo alle sue gambe.
Iniziate a pagaiare, lui ha tanta forza nelle braccia perciò ti lasci trasportare.

Una volta arrivati al centro del lago, vi godete il magnifico panorama attorno a voi.
Le creste delle montagne sono leggermente innevate dai residui dell'inverno mentre le cime degli alberi brillano di un verde magnifico ed intenso.
"Ti piace, piccola?" Domanda Manuel rompendo il silenzio della natura.
Annuisci senza girarti e senti una delle sue mani che si posa sulla tua spalla facendoti sussultare leggermente.
Il piccolo kayak oscilla un po' e tu - impaurita - ti ritrovi ad afferrarti ai bordi di plastica gialla.
Ti giri di colpo, per avvicinarti di più a lui ed accoccolarti al suo petto sicuro.
La barca è troppo piccola e,  spostandoti, appoggi male il piede e cadi in acqua.
Manuel cerca di afferrarti prima che il tuo corpo si infranga contro la massa scura ma la sua presa avvolge solo l'aria.
Rimani con la testa sott'acqua per dieci, forse quindici secondi, ma ti sembrano così tanti ed i polmoni ti bruciano.
Hai sempre avuto paura dell'acqua, di questa grande massa che nasconde tante insidie e pericoli.
Pensi che questa tua fobia sia iniziata quando eri bambina, quando i tuoi genitori ti portavano al mare e tuo papà ti lanciava in aria e poi ti riprendeva al volo prima che i tuoi piedini paffuti potessero toccare l'acqua tiepida e salata.
Non c'è un motivo ben preciso alla tua paura ma sai solo che c'è.
Una mano ti afferra il polso e ti aiuta a risalire sulla piccola imbarcazione.
Ti stringi al petto di Manuel e ti lasci cullare dalle sue carezze fino a quando non hai ripreso a respirare regolarmente.
"Piccola, stai tranquilla..." Sussurra contro il tuo orecchio. "Ci sono qua io con te, non devi avere paura."
Le sue parole ti tranquillizzano e riuscite ad arrivare a riva in fretta.
Dopo un'esperienza del genere, per te sarà difficile rientrare nell'acqua fredda di un lago.

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