Paulo Dybala ❤️

Richiesta da @ReeMalik
Livello: rosso
Trama: l'amore non è bello se non è litigarello

N.A. spero che io capitolo vi piaccia, scusate l'orario ❤️

L'ennesima porta che sbatte violentemente.

Le grida e gli oggetti scaraventati contro i muri.

Sei più che sicura che i vicini chiameranno i carabinieri ma non ti importa.

Paulo sbatte la mano sul tavolo e con un gesto veloce delle braccia scaraventa tutto a terra, gridandoti dietro in spagnolo.
Resti a guardarlo con le braccia incrociate al petto e un'espressione fredda sul volto.
Appoggia lo straccio pieno di ghiaccio sulla mano e cerca di riprendere il controllo di se.

Non volevi schiacciargli la mano tra la porta d'ingresso e lo stipite, ma quando lo hai visto con la sua ex fidanzata non ci hai visto più.
È vero, non stavano facendo altro che parlare come due persone che si conoscono da anni, ma tu sai bene che  lei è capace di qualunque cosa per riavere Paulo per se.

<<Sei forse andata fuori di testa? Cazzo, potevi rompermi una mano>> grida il ragazzo piegando le dita con dolore e arrossate. <<La muovi, non è rotta>> affermi alzando un sopracciglio. Lui ti guarda <<questo lo vedo anche io>> ribatte mettendosi dritto.
<<Devi smetterla di dare di matto quando incontro Antonella, sembri pazza>> ripete lui facendoti sbuffare. <<Io sembro pazza? È lei che mi istiga>> rispondi staccandoti dal muro e camminando lentamente verso di lui.
Appoggi le mani al bancone e lo guardi. <<Siamo amici y/n. Amici porca troia>> risponde a denti stretti. <<Amici dici? Un'amica non ti tocca la gamba in quel modo. Un'amica non ti fotte con gli occhi. Cazzo Paulo, lo vuoi capire o no che per lei non è finita>> gridi a tua volta di nuovo fuori di te. Lui sbuffa sventolandoti la mano davanti, bisbigliando qualcosa in spagnolo. <<Come scusa?>> Chiedi non sicura di aver tradotto bene le sue parole. <<Ho detto che stai esagerando>> dice con un sorrisetto strafottente, quello che fa per farti innervosire maggiormente.

La goccia che fa traboccare il vaso.
Lui lo sa, lo legge nei tuoi occhi.

Senza rendertene conto gli lanci addosso una bottiglia di birra. Questa si frantuma contro il muro alle sue spalle, alcuni frammenti di vetro gli feriscono lo zigomo. <<Cazzo y/n! Potevi colpirmi>> afferma guardandoti come se fossi una pazza <<ti è andata bene; ti ho mancato>> rispondi tu dandogli le spalle per lasciare la stanza.

Paulo, con uno scatto, ti raggiunge spingendoti contro il muro con violenza. Gli tiri un ceffone e lui blocca i tuoi polsi tra le mani. Cerchi di tirargli un calcio tra le gambe ma lui te lo impedisce tenendoti ferma contro il muro. <<Devi darti una calmata porca puttana>> dice lui a pochi centimetri dal tuo viso. <<No io non mi calmo. Non lo farò finché non mi dirai la verità>> rispondi dimenandoti. <<Dillo che te la sei scopata. Dillo che mi hai tradita. Ammettilo cazzo>> continui quasi con le lacrime agli occhi ma ti zittisci quando un suo pugno colpisce la parete, proprio accanto alla rai testa. <<Sì! Si me la sono scopata la notte in cui sei stata da tua sorella>> grida ormai rosso in viso.

Il silenzio cala finalmente tra voi. Lo guardi mentre una sorta di vuoto ti riempie il petto, ma lui non lo fa.
Lascia la presa sulle tue mani e gli dai uno schiaffi in pieno viso, così forte da fargli voltare la testa di lato.
<<Mi fai schifo>> affermi a voce bassa, passando sotto al suo braccio per allontanarti. <<Te ne devi andare. Sei libero, vattene. Torna da lei, fai quel cazzo che ti pare ma sparisci da qui>> continui con un tono di voce normale, troppo stanca per urlare ancora. <<Non dire stronzate y/n>> ti interrompe seguendoti per tutta casa, ti stringe il braccio e ti volti.
<<Non scherzare y/n. Smettila, dacci un taglio; stai andando troppo oltre>> dice con rabbia.
<<Quando è stata l'ultima volta che siamo stati fuori a cena? Quando è stata l'ultima volta che siamo partiti solo noi due? Quand'è stata l'ultima volta che hai postato quel cazzo di cellulare e mi hai guardata negli occhi per cinque minuti? Eh?>> Dici puntandogli l'indice contro e spingendolo leggermente dal petto.
<<Quando è stata l'ultima volta che mi hai guardata e mi hai detto che mi amavi?>> Continui non ricevendo risposta.

Ti lascia andare e si appoggia al bordo del tavolo da pranzo. Guarda in basso e stringe le mani al tavolo mentre le nocche gli diventano bianche.
<<Dillo Paulo. Di che mi ami, che mi ami ancora. Dillo!>> Lui continua a non guardarti. Scuoti la testa passandoti la mano tra i capelli.
<<Vado a farmi una doccia. Al mio ritorno non ti voglio trovare qui>> concludi salendo le scale diretta verso il bagno.

Ma non ci arrivi.

Ti ritrovi nuovamente schiacciata tra il muro e il corpo di Paulo. Le sue labbra sono tra le sue e le sue mani strette sui tuoi fianchi.
<<Se vuoi che io me ne vada lo farò, ma tu sei ancora mia e ti amo; ti amo come non ho mai amato nessun'altra. Sono uno stronzo, meschino e mi merito la tua rabbia. Mi merito ogni schiaffo, ogni insulto, ogni singola parola>> <<non mi farai cambiare idea Paulo. Che cosa vuoi tu da me adesso?>> Gli chiedi guardandolo negli occhi.

Lui ti accarezza il viso stringendoti le guance. <<Io. Voglio. Solo. Te>> afferma unendo nuovamente le vostre labbra.
Ti prende in braccio sfilandoti in fretta la maglia e buttandola a terra. Nascondi le mani tra i suoi capelli, tirandoli leggermente.
Ti morde il collo lasciando i segni del suo passaggio. La sua firma sulla tua pelle.
Cammina verso la vostra camera tenendoti stretta a se.
Ti lascia cadere sul letto e si passa la mano tra i capelli, leccandosi le labbra con la punta della lingua.
Sì sfila la maglia buttandola alle sue spalle e ti tira a se afferrandoti le gambe.
Posiziona un ginocchio tra di esse e si stende su di te intrecciando le vostre mani.
Fa scorrere le mani sul tuo corpo e inarchi la schiena per permettergli di slacciarti il reggiseno.
Le sue labbra si impossessano del tuo seno destro facendoti gemere mentre la sua mano sinistra ti stringe il seno sinistro.

Intrecci le gambe alle sue e gli graffi le braccia mentre con le labbra scende verso il tuo basso ventre.
Ti sfila i pantaloni neri della Adidas e con essi sfila anche i tuoi slip.
Allarghi le gambe e ti lascia diversi baci sulle cosce e su verso il tuo punto sensibile.
Mentre la sua lingua si muove su di te butti la testa all'indietro gemendo a gran voce.
Paulo si alza sostituendo le labbra con le dita. Avvicina il viso al tuo, sussurrandoti frasi eccitanti all'orecchio.
In pochi minuti vieni stringendolo a te.

Paulo si spoglia completamente e si sdraia. Prendi in mano la sua erezione e avvicini le labbra alla punta prendendolo in bocca lentamente. Mantieni un contatto visivo mentre la sua espressione di fa accigliata, travolto da un intenso piacere.
Muovi la lingua e la mano portandolo sempre più vicino all'orgasmo.

Ti fermi prima di farlo venire e ti metti a cavalcioni sui suoi fianchi facendolo entrare in te.
Paulo porta una mano sul tuo seno e l'altra sul fianco mentre guida i tuoi movimenti.
I vostri bacini si scontrano e il letto scricchiola. Unico suono oltre ai vostri ansimi di piacere.
Strizzi gli occhi mordendoti le labbra. Vieni per la seconda volta gridando il suo nome.

<<Non ne avrò mai abbastanza di te>> afferma portandoti sotto di lui, spingendo in te con foga mentre ti tiene le gambe sollevate sulle sue spalle. Prende la tua testa tra le mani e appoggia la fronte alla tua lasciandoti piccoli baci sulle labbra e sul naso, sussurrandovi quanto vi amate.

Ciò che vi lega va ben oltre all'amore.
Ogni litigio vale come l'oro perché sapere che a prescindere dalle cattiverie che ci urlate contro, troverete sempre il modo per tornare l'uno tra le braccia dell'altro.

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