Newt 💚
Richiesto da: nessuno
Livello: verde
Trama: incontri Newt per la prima volta nella Radura, ti racconta alcune cose e ti godi il tuo primo giorno con la tua nuova famiglia.
Tratto da: The maze runner
Un velo oscuro mi avvolge, inghiottendo ogni certezza, ogni riferimento al mondo che conoscevo. La sensazione di smarrimento è travolgente, come se fossi stata catapultata in un'altra dimensione senza preavviso. Ma poi, come una fioca luce che squarcia le tenebre, la consapevolezza comincia a filtrare nella mia mente confusa.
Mi ritrovo seduta su un terreno morbido e umido, circondata da alberi imponenti che si ergono verso il cielo come guardiani silenziosi. La luce del sole filtra attraverso le foglie, proiettando un balletto d'ombre danzanti sul terreno. Il suono dei frusci dei rami e il cinguettio degli uccelli riempiono l'aria, creando un'atmosfera di serenità contrastante con la mia confusione interiore.
Una mano si tende verso di me, offrendomi un sostegno benvenuto in mezzo alla mia disorientazione. Alzo lo sguardo e incontro gli occhi scuri di un ragazzo con capelli biondi, il suo sorriso caloroso è come un faro nella tempesta. Mi rendo conto di essere seduta sul terreno, accanto a me un profondo quadrato di metallo simile ad un ascensore che sembra fuori posto in questo scenario naturale.
<<Benvenuta alla Radura pivella>> mi accoglie con voce calma. Vorrei presentarmi ma non ricordo il mio nome, andando velocemente nel panico. <<Hey, tranquilla. È normale. È capitato a tutti i nuovi arrivati. Te lo ricorderai tra qualche giorno>> spiega riuscendo in parte a tranquillizzarmi. Il ragazzo si presenta come Newt e mi aiuta a rialzarmi con gentilezza.
Accetto il suo aiuto, sentendomi un po' incerta ma anche grata per la sua presenza rassicurante. Mentre mi sollevo, i miei occhi vagano posto in cui mi trovo, cercando di assorbire ogni dettaglio del paesaggio circostante.
La Radura si estende davanti a me come un'oasi verde in mezzo al deserto. Gli alberi formano una volta di foglie lungo alcuni lati della radura, filtrando la luce del sole e creando un'atmosfera magica e protettiva. Il terreno è ricoperto da un tappeto di erba verde e fiori selvatici, mentre qua e là si trovano piccole costruzioni di legno. Il tutto circondato da altissime mura di pietra coperte di edera e altri rampicanti.
Newt mi spiega brevemente la situazione, parlandomi della comunità che vive nella Radura, della nostra missione di trovare una via di fuga dal Labirinto e delle creature pericolose che lo abitano. Ascolto le sue parole con attenzione, cercando di metabolizzare tutte le informazioni mentre la mia mente continua a ribollire di domande senza risposta.
Mentre parla, flash di immagini frammentate attraversano la mia mente. Vedo Newt in varie situazioni, coraggioso e determinato cerca di rubare un pacco di biscotti da una cucina di metallo. Le immagini sono brevi e fugaci, ma lasciano dietro di sé una sensazione di familiarità e connessione, come se avessi già vissuto quelle esperienze in un'altra vita.
<<Ti è mai successo qualcosa del genere?>> chiedo, sentendomi vulnerabile nell'esporre i miei pensieri più intimi.
Newt sembra sorpreso dalla mia domanda, ma poi annuisce lentamente. <<Sì, a volte mi sembra di aver già vissuto tutto questo prima. È come se il Labirinto avesse il potere di riportare alla luce ricordi sepolti nel profondo della mente>>>
La sua risposta mi lascia perplessa, ma anche confortata nel sapere che non sono sola in questa strana esperienza. Guardo intorno alla Radura, cercando di assimilare tutto ciò che mi circonda. Mi chiedo quale sarà il mio ruolo in tutto questo, quale destino mi attende nel Labirinto oscuro e pericoloso che ci circonda.
La Radura potrebbe essere un luogo di pace e serenità, ma so che il vero pericolo si nasconde al di là delle sue fronde.
Camminiamo attraverso la Radura, io e Newt, mentre lui mi mostra i luoghi più importanti e mi presenta gli altri ragazzi che vivono qui. Ogni passo che facciamo è accompagnato dal suono della natura che ci circonda, accompagnata dal vociare dei ragazzi al lavoro.
Ogni tanto, una piccola strana lucertola attraversa il nostro cammino, osservandoci con curiosità prima di scomparire tra gli alberi.
Durante la nostra passeggiata, continuo a riflettere sui flash di memoria che mi hanno assalita quando ho incontrato Newt per la prima volta. Le immagini sono come pezzi di un puzzle che cercano di incastrarsi nella mia mente, ma c'è sempre qualcosa che sfugge alla mia comprensione. Più ci penso più mi viene il mal di testa
<<Come fate a vivere qui?>> chiedo improvvisamente a Newt, interrompendo il nostro silenzioso cammino. Lui si ferma e mi guarda con uno sguardo penetrante. <<Non è facile>> ammette con sincerità. <<La Radura è un luogo meraviglioso, ma anche pericoloso. Ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza, ma siamo una comunità forte e unita. Ci sosteniamo a vicenda e ogniuno fa la sua parte>>. Le sue parole mi colpiscono profondamente. Posso sentire la determinazione e la resilienza nella sua voce, come se fosse stato forgiato dalle stesse sfide che ora affronto io.
Continuiamo il nostro viaggio attraverso la Radura, esplorando ogni segreto nascosto e ogni mistero che si nasconde tra gli alberi. Ogni passo mi avvicina sempre di più al Labirinto, quel luogo oscuro e pericoloso che sembra chiamarmi con una voce antica e misteriosa.
<<Com'è la?>> Chiedo, restando ferma davanti all'enorme apertura. Davanti a noi un corridoio di pietra e vegetazione rampicante.
<<Devi capire che il Labirinto non è solo una struttura di pietra e corridoi>> comincia, la sua voce piena di gravità. <<È un labirinto vivente, in costante mutamento. Le pareti si spostano, i corridoi si trasformano. È come se avesse una volontà propria>> spiega sottovoce. Ascolto attentamente, sentendo un brivido di apprensione salire lungo la mia schiena. Qualcosa mi dice che non dovrebbe raccontarmi queste cose. <<Se Gully sapesse che te lo sto dicendo mi spedirebbe un gattabuia per un mese>> ridacchia incrociando le braccia al petto e sorridendomi.
<<Ci sono creature là dentro, creature che non appartengono a questo mondo. Li chiamiamo Dolenti. Sono feroci, letali. Non ti lasceranno sfuggire facilmente se ti trovano nei loro territori>> continua senza distogliere lo sguardo dal labirinto. Da quando ho sbirciarciato per la prima volta oltre il grande ingresso ho avuto la sensazione di non volerci entrare mai. Ora che so cosa c'è la fuori, la voglio di restare da questa parte del muro mi attira particolarmente.
Una sensazione di terrore si insinua nel mio petto mentre immagino queste creature oscure che infestano il Labirinto.
<<Perché entriamo nel Labirinto se è così pericoloso?>> chiedo, la mia voce appena un sussurro nel silenzio della Radura.
Newt mi guarda negli occhi, la sua espressione seria ma determinata. <<Perché è l'unica speranza che abbiamo. Il Labirinto potrebbe contenere le risposte che cerchiamo, la via per uscire da qui. E anche se il pericolo è grande, non possiamo permettere che ci fermi. Dobbiamo continuare a cercare, a lottare, fino a quando non troveremo una via di fuga>>.
La sera stessa, come ogni mese, si festeggia con un grande falò e cibo a volontà. Newt dice che si festeggia l'arrivo di un nuovo raduraio, ma io preferirei infilarmi nel mio sacco a pelo e dormire. Gully mi offre da bere una sostanza ambrata che fa venire il voltastomaco, ma lo ringrazio con un sorriso di circostanza. I ragazzi più forti si sfidano su un ring circolare di sabbia mentre gli altri li invitabo a darsele di santa ragione. Ho conosciuto gli altri ragazzi, il capo Alby e fatto subito amicizia con i due medicali della radura. A quanto pare, secondo loro, potrei tornargli utile visto che non ho problemi con sangue, fratture e così dicendo.
Il mio sguardo si perde tra le fiamme del falò e all'improvviso si accende una lampadina nella mia testa. <<Tutto bene pive?>> Chiede Alby seduto accanto a me, vedendomi un po' persa nel vuoto. <<Y/n.. mi chiamo Y/n>>.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top