Eli Moskowiz 💛

Richiesto da: nessuno
Livello: giallo
Trama: Tu e Eli state insieme da quando ha lasciato il Cobra Kay ma tuo padre, lo scoprite nei peggiore dei modi
Tratto da: Cobra Kay

  Ridacchi mentre le vostre dita si intrecciano mentre uscite da scuola. <<Papà ha deciso di fare una "cena di famiglia" stasera>> affermi e ti porti una ciocca di capelli, mossa dal troppo vento, dietro l'orecchio. <<Possiamo sentirci dopo>> propone Eli alzando le spalle, continuando a stringere la tua mano mentre restate fermi non lontani dal parcheggio riservato a insegnanti e studenti. <<Sempre che io non muoia dalla noia>> ribatti facendolo sorridere maggiormente e avvicinarsi per darti un tenero bacio sulla fronte. <<Posso arrivare all'improvviso e salvarti>> propone avvicinandoti a se portando le mani all'altezza dei tuoi fianchi che stringe leggermente. <<Sarebbe anche il momento di conoscerlo no?>> Chiede baciandoti sulle labbra. Tu rispondi al bacio con una smorfia. <<Che c'è?>> Chiede con tutta la dolcezza che credevi fosse sparita in lui dopo aver subito il lavaggio del cervello dal Kobra Kai. <<Ne abbiamo già parlato Eli. Lui è..>> sbuffi allacciando le braccia intorno al collo del tuo fidanzato. <<Spaventoso?>> Chiede corrugando la fronte e alzando un sopracciglio, mantenendo però lo sguardo divertito. <<Strano. E.. imprevedibile>> rispondi godendoti le sue attenzioni. Continua ad abbracciarti mentre dondolate da una parte all'altra, restando sul posto e guardandovi negli occhi. Sei contenta che si sia liberato di quell'orribile cresta colorata e che abbia lasciato il covo di serpi da cui, fin dal primo istante, gli avevi detto di stare alla larga.
  All'epoca non stavate insieme; uscivate, facevate parte della stessa cerchia di amici nerd. Ma poi è tornato nella Valley il Cobra Kay e con esso i problemi. Eli si è fatto influenzare; non era più il bullizzato, ma il bullo. Ha perso amici e anche te, trovando solo violenza e cattive compagnie. Ha aperto gli occhi solo quando si è reso conto di essere diventato esattamente ciò che odiava.
  <<A cosa pensi?>> Chiede abbassando la testa leggermente, come se così facendo possa sbirciare di più nei tuoi occhi. Sbatti le palpebre e ti guardi un torno. <<Potremmo vederci prima della cena di famiglia. Papà verrà a prendermi alle 18.00. Abbiamo un po' di tempo per noi>> proponi alzando le spalle scherzosamente, come se le tue parole fossero da poco conto. Eli ti attira maggiormente contro di sé con un veloce scatto. <<Allora andiamo da te? Che hai in mente di fare?>> Chiede lasciandoti alcuni veloci baci sulle guance e sul collo. <<Potremmo studiare un po'.. guardare il signore degli anelli di nuovo.. e poi.. chi sa..>> rispondi accarezzandogli la nuca, giocando con i corti capelli che porta ora. <<Ci sto>> afferma suggellando l'accordo con un bacio un po' meno casto di quelli che solitamente vi scambiate in pubblico.

  Parcheggi la macchina nel vialetto laterale di casa tua e recuperate gli zaini attraversando il giardino camminando sul sentiero di pietrisco che il compagno di tua madre, Logan, ha fatto da poco.
Apri la porta con le chiavi e con un grido richiami tua madre o di Logan ma non ricevi alcuna risposta. <<Siamo soli eh?>> Ti fa notare con leggera malizia il ragazzo alle tue spalle, facendoti sorridere. Entrate in cucina lasciando gli zaini a terra vicino all'isola centrale. Su di essa c'è un foglio di carta scritto a mano:

  Logan è al lavoro, tornerà quando tu sarai già uscita. Io sono a fare delle commissioni. In forno ci sono dei boschi se volete.
Saluta Eli!
Love mom xo

  Sorridi e lo abbracci sfilandogli la felpa da sopra la testa. <<Vuoi già passare al sodo amore?>> Ti chiede spingendoti delicatamente contro l'isola, ricominciando a baciarti come nel parcheggio fuori dalla scuola. <<In realtà credevo avessi caldo>> affermi sfilando il tuo maglioncino e restano con la canottiera bianca. Le sue mani ti accarezzano le braccia nude, il tatuaggio di alcuni fiori sulla clavicola, ti sfiora il petto percorrendo la scollatura della canottiera mentre il suo sguardo vada dai tuoi occhi alle tue labbra. Le tue mani percorrono la medesima strada sulle sue braccia, restando aperte per alcuni istanti sul suo petto. Lentamente ti inginocchi davanti a lui iniziando a legarti i capelli in una coda tramite l'elastico che porti al polso. Tu guarda inginocchiata davanti a lui e si passa la lingua sulle labbra, bramando il momento atteso. Il suo respiro si fa all'improvviso pesante e impaziente. Ma viene presto sostituito da una leggera imprecazione quando ti rializi mostrandogli il libro di algebra. <<Mi aiuti? Sei più bravo di me con questa>> sorridi ingenuamente, come se fino a pochissimi secondi fa tu non lo stessi stuzzicando. Sbuffa ma annuisce passando la mano sul viso prima di guardare verso il basso. Segui il suo sguardo trattenendo una piccola risata. I suoi pantaloni sono improvvisamente più stretti e un rigonfiamento è ormai visibile all'altezza del pube.

  Vi sedete sugli sgabelli dell'isola con i libri davanti e, armati di penne e matite, iniziate a fare i compiti. Di tanto in tanto, tra un'equazione e l'altra, ti ritrovi a dover richiamare l'attenzione del tuo ragazzo troppo distratto a lasciarti baci su spalle e collo. La sua mano sinistra è sempre, per tutto il tempo, appoggiata sulla tua coscia. Ogni tanto stringe le dita facendoti sussultare appena. E anche da parte tua non manca la dose di provocazione. Strofini il naso contro il suo collo quando è concentrato sui calcoli; stringi la mano sul cavallo dei suoi pantaloni facendolo irrigidire e spazientire; ti mordi il labbro inferiore o mordicchi il retro della penna.
  <<Sai che c'è?>> Afferma all'improvviso Eli chiudendo i libri di entrambi. Lo guardi confusa e incuriosita alzarsi e sospirare. Ti solleva di peso facendoti sedere sul ripiano dell'isola, schiacciando libri e quaderni. Ma non ti importa. Si sistema tra le tue gambe e ti bacia con trasporto, attingendo le mani sulle tue cosce, affondando le dita nella carne. Lo attiri a te stringendo le gambe dietro la sua schiena e fai scivolare la lingua tra le sue labbra, approfondendo maggiormente il bacio. Afferri il tessuto della sua maglietta iniziando a gemere quando una sua mano inizia a percorrere il tuo corpo stringendosi leggermente intorno alla tua gola. Mordi il suo labbro inferiore e lo senti sospirare. Vi guardate negli occhio sfiorandovi il volto con le dita ed entrambi avete la stessa idea.

  Ridete mentre vi aiutate a vicenda a spogliarvi, abbandonando i vostri vestiti sul pavimento in parquet della tua camera. Sulla parete accanto alla porta, sopra la scrivania, sono esposti perfettamente in ordine i tuoi trofei di Karate, Kung-fu, Judo e Capoeira.
Ti aiuta a stenderti sul letto posizionandosi accanto a te. Vi abbracciate mentre i vostri baci e i respiri sempre più pesanti riempiono la stanza. Le mani di entrambi scorrono su ogni centimetro di pelle, graffiandola e provocando brividi di piacere.
Eli ti bacia il collo, scendendo sul seno che stuzzica per diversi minuti facendoti dimenare e inarcare la schiena. <<Voglio che tu faccia rumore adesso>> sussurra guardandoti negli occhi mentre scende per concentrare la sua attenzione tra le tue gambe. Stringi il lenzuolo tra le mani e accontenti la sua richiesta.
 

****

  <<Amore?>> lo richiami restando con la testa appoggiata al suo petto nudo, la sua mano che gioca con i tuoi capelli annodati. <<Dimmi>> risponde piano, godendosi le coccole. <<Ti senti ancora in colpa per quello che è successo con Tory?>> Gli chiedi riferendoti ad una passata rissa alla festa del 4 luglio dove Tory, in vena di pavoneggiamenti e acclamata dal gruppetto di idioti del Cobra Kay non ha iniziato a infastidirti, scaturendo così un combattimento. Lei ha perso davanti a tutti, derisa e giudicata dal suo gruppetto; tu finita in ospedale con otto punti di sutura ad una gamba.
<<No.. hai vinto tu. Se lo meritava>> risponde Eli alzando le spalle. Sai che sta mentendo perché senti il suo battito cardiaco diverso. Alzi la testa e, essendo ancora nudi, copri entrambi con il lenzuolo. <<Non è stata colpa tua>> gli rammenti nuovamente. <<Sarei dovuto intervenire. Fermarla e dividervi>> dichiara guardandoti con un cipiglio sul volto. Sensi di colpa e forse un po' di rabbia. <<E invece ero uno di loro>> conclude distogliendo lo sguardo dal tuo per concentrarsi sul poster di Star Wars che hai appeso alla parete. Stringi le sue guance tra le dita e lo costringi a guardarti. <<Eri sotto la maledizione imperio Eli. Non te ne faccio una colpa. L'importante non sono gli orrori che hai commesso, ma le decisioni che hai preso che ti hanno aperto gli occhi>> lo rassicuri coccollandolo tra le tue braccia fino all'ora di iniziare a preparati.

****

  <<Secondo me ti sta bene>> afferma restando sdraiato sul tuo letto. Si è alzato per andare in bagno e vestirsi. Poi è rimasto tutto il tempo sul tuo letto a poltrire. Guardi il tuo riflesso con una smorfia. Il maglione rosso che indossi ti piace un sacco; un regalo da parte di Logan. Alzi le braccia per legarti i capelli con un mollettone e ti vedi meglio. I jeans blu scuro strappati in diversi punti arrivano poco sotto l'ombrellico, lasciato a vista se alzi le braccia sopra la testa visto il taglio corto del maglione che indossi. Gli stivaletti neri non hanno il tacco troppo alto perciò saranno abbastanza comode per la serata che ti aspetta. <<Eli ha ragione>> afferma tua madre appoggiata alla cassettiera sotto la tua finestra. <<Dite?>> Chiedi ancora ed entrambi annuiscono. <<Però manca qualcosa.. vero Eli?>> Chiede tua madre ed il genero annuisce alzandosi. Rovista nella sua tasca ed estrae una sottile collanina di oro rosa fatta di piccole perline dorate e stelline. Te la mette al collo e ti bacia la guancia mentre della musica rock ad alto volume si avvicina sempre di più.
Tua madre guarda fuori dalla finestra salutando tuo padre con un cenno della mano. Nonostante non ci sia più amore tra loro da prima che sapessero del tuo concepimento, sono ancora in buoni rapporti. Ma hanno deciso che sarebbe stata tua madre a occuparsi di te, essendo economicamente più favorevole ad accudire e crescre una bambina. Motivo per il quale porti il suo cognome, Kove, e non quello di tuo padre. Sei stata fortunata su molte cose rispetto al rapporto che tuo padre ha con la madre del tuo fratellastro, un anno e pochi mesi più grande di te.
Ma entrambi, nonostante le differenze economiche e lo stile di vita che avete vissuto, avete in comune un padre che non è mai stato bravo a ricoprire questo ruolo. Anche se lo ha dimostrato molto di più con il primogenito che con te.
  Vedi Eli sgranare gli occhi e afferri le tue cose dandogli un veloce bacio e chiedendogli di non scendere. Nessuno dei due è pronto a questo incontro.

  Scendi le scale ed il campanello suona. È tua madre che apre, salutando tuo padre con un abbraccio e qualche battuta delle loro. "Una cosa degli anni novanta" come dice sempre lui.
  <<Ciao papà>> lo saluti andandogli incontro con un sorriso. Sei felice di vederlo, non è mai troppa presente. Ma negli ultimi tempi da quando lui e il suo "nemico" del periodo scolastico hanno fatto pace e hanno iniziato a lavorare insieme le cose sono cambiate anche con te. <<Stai molto bene coniglietto>> sussurra abbracciandoti calorosamente, chiamandoti con il soprannome che ti davano quando eri piccola.
Fai per uscire quando tua madre lancia la sua bomba atomica. <<Y/n, il giacchetto. Eli? Porti giù la giacca di Y/n?!>> Chiede tua madre urlando verso il piano di sopra, ignorando le tue lamentele contrariate.
Eli, da bravo e gentile fidanzato scende le scale velocemente con la tua giacca di pelle nera in mano.
Il silenzio cala su di voi e abbassi lo sguardo, non riuscendo a vedere questo momento.
<<Falco?>>
<<Sensei Lawrence?>>
Dicono insieme guardandosi senza parole.

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