Bratt Talbott 💛

Richiesto da:  siriaceccato3
Livello: giallo
Trama: in guerra e in amore tieni tuo fratello lontano
Tratto da: Teen Wolf


   La notte è fredda, il cielo stellato coperto da nuvole che si spostano veloci verso sud. Un leggero strato di foschia si alza dal terreno. Il bosco di Beacon Hills ha l'aspetto di un luogo mistico, tetro, come se fosse uscito dalle pagine di un romanzo thriller. Tra i rami spogli, il vento sussurra parole incomprensibili, portando con sé il profumo umido della terra.
  Brett si muove con passo silenzioso, il respiro lento e controllato, le orecchie tese a captare ogni minimo suono. Non dovrebbe essere qui, non a quest'ora, non da solo. Eppure, qualcosa lo ha spinto a inoltrarsi nel cuore del bosco, oltre i sentieri battuti, là dove il buio è più fitto e il silenzio più pesante. Un rumore improvviso spezza l'armonia della notte. Uno scricchiolio, poi un fruscio. Brett si blocca, i muscoli tesi. Il battito accelera, ma non per la paura; per l'adrenalina.

  Restando acquattato dietro i cespugli si muove senza fare rumore. La sua vista da lupo gli permette di tenere tutto sotto controllo con più precisione e attenzione.
Al centro della radura, immersa nella nebbia, una ragazza è inginocchiata tra le foglie, davanti a lei alcune candele sono accese. Un forte odore di incenso si mischia a quello del muschio e del bosco. Un leggero sussurro esce dalle sue labbra, parole che Bratt non comprende ma riconosce subito a chi appartiene quella voce. Bratt si alza lentamente per non attirare la tua attenzione.
  <<Non dovresti essere qui>> affermi continuando il tuo incantesimo. Lui sospira, divertito per essere stato comunque beccato. <<Neanche tu dovresti>> afferma avvicinandosi, guardando con attenzione quello che stai facendo. <<Che cosa fai?>> chiede infilando le mani nelle tasche della felpa, raggiungendoti. <<Proteggo il nostro territorio>> rispondi dopo alcuni istanti ti silenzio, agitando un mazzetto di erbe secche sopra una delle candele accese. <<Il vostro o il suo?>> chiede come chiara provocazione che non ti sfugge. Il fumo che si sprigiona dal mazzetto gli fa bruciare gli occhi e Bratt sbatte le palpebre velocemente. I suoi occhi si accendono di quel luminoso azzurro che solo gli Omega hanno. <<Proteggo la mia famiglia e la mia casa Bratt>> rispondi prima di pronunciare alcuni sussurri che lui non comprende. Le fiamme delle candele si fanno più alte, tremolano e assumono un colore azzurro, freddo che non illumina e non riscalda.
  Un vento freddo soffia da varie direzioni per alcuni istanti. La sensazione che Bratt percepisce è difficile da descrivere anche per se stesso. E' come sentirsi avvolti dall'abbraccio di una mamma, protetti dai muri della propria casa durante un temporale. E' una sensazione di calma e sicurezza.

  Ti alzi da terra spolverandoti i pantaloni e recuperi il tuo zaino prima di voltarti a guardarlo. <<Tuo fratello sa che sei qui?>> chiede avvicinandosi di un passo verso di te. Ti guarda dall'alto, osservando il tuo viso che ormai conosce a memoria; ogni neo, ogni lentiggine.
  <<No>>
  <<Ahia.. agisci alle spalle del tuo Alpha?>>. La sua voce è un mix di divertimento e curiosità.
Scuoti la testa e lo superi riprendendo a camminare verso casa. <<Cos'è? Il fratellone non vuole che la sua bella sorellina si faccia male? O non crede che sia all'latezza del suo branco?>> chiede ancora, seguendoti seppur restando a qualche metro di distanza. All'improvviso un brivido lo attraversa. La sensazione di qualcosa che lo sfiora, che gli cammina sul collo. Ti giri a guardarlo. I tuoi occhi hanno assunto una sfumatura viola chiaro. <<Non scherzare con me Talbott, sai di cosa sono capace>> affermi guardandolo con uno sguardo privo di emozioni. Bratt si sente immobile, congelato sul posto come se il suo corpo avesse smesso di rispondere ai suoi ordini. Un burattino senza fili. Ancora pochi secondi e lo lasci andare. Il controllo su di lui finisce e Bratt barcolla leggermente pur mantenendosi in piedi. Ricominci a camminare ma Bratt ti corre dietro questa volta. Ti afferra per un braccio e ti volta nella sua direzione. Porta la mano sulla tua nuca, le sue dita infilate tra i lunghi capelli neri. Le sue labbra sono sulle tue in un bacio selvaggio, carico di mille emozioni. Un bacio atteso e desiderato. Ti spinge contro l'albero più vicino e le sue mani vagano continuamente dai tuoi fianchi alla tua schiena mentre le sue afferrano la felpa che indossa.
  <<Non sei stanca di vivere all'ombra di tuo fratello?>> chiede allontanandosi per riprendere fiato, guardandoti negli occhi mentre la sua mano ti accarezza la guancia. <<Io non vivo all'ombra di Scott>> ribatti stringendo i denti, infastidita dalla sua domanda. <<Ne sei sicura?>>.
Alle sue parole lo allontani da te con una leggera spinta. Questa volta non ti ferma e non ti segue neanche. Sa che ha ragione e che pensi lo stesso, anche se non lo ammetterai mai.

  I tuoi passi sono veloci, senza timore attraversi il bosco. E' notte e potrebbero esserci mille pericoli ma non hai paura. La tua magia, seppur non sempre riesci a controllarla, è la tua migliore arma contro tutto; sovrannaturale e non.
Ma mentre riconosci il sentiero farsi più vicino, le parole di Bratt risuonano nella tua testa come la musichetta di una pubblicità. Ami tuo fratello e confidi in lui e nelle sue potenzialità. Il vostro branco è la tua famiglia, anche se è un branco anormale: lupi mannari, banshee, coyote mannari e poi tu, una strega.
  Appoggi la mano sulla staccionata che costeggia una parte del sentiero e osservi la cicatrice rimasta dal morso di Peter. Stringi la mano a pugno al ricordo di quella notte. Ma ricordi altrettanto bene quando, una volta che il tuo potere si era già rivelato, gli hai provocato un tale mal di testa da farlo svenire per tre giorni. Quel morso ti ha cambiato la vita, ma non sai dire se in meglio o in peggio. "Il morso ti trasforma in quello che sei davvero" ti aveva detto Derek una volta. Stiles, fin da bambini, ti aveva sempre dato della strega. Chi l'avrebbe mai detto che aveva ragione.

  Sali in macchina e prendi un respiro profondo. Il tuo incantesimo di protezione durerà abbastanza?


  Bussi alla porta del loft di Derek e lui ti viene ad aprire. Ti squadra da testa a piedi. <<Dov'eri?>> chiede scrutandoti con attenzione. <<Posso entrare?>> ignori volontariamente la sua domanda e lui scuote la testa. <<Dov'eri?>> chiede ancora incrociando le braccia al petto. Sospiri passandoti la lingua tra le labbra. <<Avevo una cosa da fare. Posso entrare?>> rispondi imitando la sua stessa posizione e lo stesso sguardo. Dopo alcuni attimi di silenzio lui si fa da parte. In fondo al loft il branco di Scott è tutto riunito intorno ad un tavolo. Ti avvicini e nessuno sembra notare la tua presenza. O la tua assenza. Nessuno tranne Lydia.
  Ti avvicini al tavolo per ascoltare la loro conversazione. 

  <<Sappiamo chi sono?>> chiede Malia sgranocchiando qualcosa. Scott scuote la testa.
  <<Da dove arrivano? Quanti sono?>> chiede ancora la ragazza mentre Scott scuote ancora la testa, sospirando. <<Non lo sappiamo>> afferma. <<Sai che c'è un nuovo branco ma non sai chi sono, cosa sono e neanche quanti sono?>> chiede di nuovo Malia. Stiles cerca di intervenire, placandola. <<E' una sensazione. Non solo mia>> si intromette Lydia prima di girarsi a guardarti. Per la prima volta sembra che anche tutti gli altri ti abbiano notata. Lo sguardo di Scott si posa su di te, forse in attesa di maggiori informazioni che tu però non hai.
<<Non ne so molto. Ma non sono lontani. Si avvicinano in fretta>> riveli e capisci che anche Lydia ha provato quello che hai provato tu. 
  <<Tra quanto saranno qui?>> chiede Liam guardando la loro Banshee e la loro Strega. Voi due vi scambiate una veloce occhiata. <<Giorni, se tutto va bene>> rispondi ripensando al sigillo di protezione che hai attivato al confine del vostro territorio. Qualunque creatura sovrannaturale che non è del branco di Scott e che passerà di lì farà scattare il sigillo, avvertendoti.
  <<Giorni? Come ci prepariamo per affrontarli?>> chiede ancora Liam, irrigidendo le spalle in attesa dell'azione. Scott lo richiama. <<Non affronteremo nessuno finché non sappiamo con cosa abbiamo a che fare>>. Afferma con saggezza e preoccupazione. <<Arriveranno con la luna. Porteranno sangue con loro>> sussurra Lydia accanto a me, fissando le venature del legno di cui è composto il tavolo. Le stringo la mano e dopo pochi istanti lei sbatte le palpebre ritornando con noi. <<Quando arriveranno lo sapremo. Ho messo dei sigilli magici al confine>> affermi. Stiles ti guarda sorpreso e colpito dalla tua prontezza. <<E se non dovessero funzionare?>> chiede Scott, senza guardarti negli occhi. <<La tua magia a volte fa cilecca>> si aggrega Derek. Entrambi si beccano uno sguardo serio e ferito da parte tua. <<So quello che faccio. Ma se non vi basta potete trovarvi un'altra strega>>.



  Malia prende posto sulle scale a chiocciola, restando qualche gradino sotto di te. Agiti le dita e ti assicuri che nessuno in questa stanza munito di super udito possa ascoltarvi. Lei si assicura di ciò e poi gira il busto quanto le basta per poterti vedere. <<Lui lo sa?>> chiede. I suoi occhi si posano dal tuo viso al tuo libro degli incantesimi, aperto sulle ginocchia. Volti pagina.
<<Lui chi?>> chiedi distrattamente fingendo di leggere.
<<Scott>>
<<Che cosa dovrebbe sapere?>>. Alla tua domanda Malia sbuffa, infastidita dal tuo fingere di non sapere. <<Del lupo senza branco con cui ti vedi>>. Alla sua affermazione alzi lo sguardo sugli altri. Nessuno sta prestando attenzione a voi, significa che il tuo incantesimo di occultamento sonoro sta funzionando. <<Tu cosa ne sai?>> domandi portando la tua attenzione totalmente e lei. Malia alza la spalle. <<Ti ho seguita>> risponde tranquillamente. A volte la sua mancanza di tatto ti innervosisce. <<Malia. C'è una cosa che si chiama privacy. Non è difficile sai?>> ribatti infastidita, chiudendo il libro di scatto, guardandola con rimprovero. Lei fa una smorfia confusa. <<Dico solo che il tuo Alpha dovrebbe saperlo se ti accoppi con un Omega>> afferma Malia con tranquillità e sgrani gli occhi. <<Scott è mio fratello. Non il mio Alpha>> rispondi innervosita per le sue parole. <<Si ma fai parte di questo branco. Anche se è tuo fratello>> afferma lei girandosi maggiormente. Scuoti la testa e ti alzi, salendo le scale per allontanarti da lei. Malia ti guarda senza capire perché tu te ne stia andando.


  


  Chiudi la porta di camera tua e sbuffi, appoggiandoci la schiena contro. Ti levi le scarpe e lasci lo zaino a terra. E' stata una sera lunga e complicata. Forse Bratt ha ragione; forse vivi nell'ombra di Scott. Fai parte del branco perché sei sua sorella. Ti vogliono bene ma ai suoi occhi non sei mai abbastanza. Mai abbastanza pronta. Mai abbastanza forte.
  Alzi lo sguardo sulla tua stanza e noti la finestra semi aperta. Le tende leggere sventolano a causa dell'aria che entra. Quando sei uscita Ti avvicini ad essa, stando pronta ad ogni evenienza. Due braccia ti circondano e una mano si posa sulla tua bocca per non farti gridare. I tuoi occhi sono viola e dalle due mani si stanno già irradiando quelle che sembrano scintille nere.
  <<Rilassati streghetta. Sono solo io>> ti sussurra all'orecchio la voce di Bratt. Immediatamente ti rilassi contro il suo petto. Senti il calore del suo respiro accarezzarti l'orecchio, il tono divertito nella sua voce. Il battito frenetico nel petto inizia a rallentare, ma le scintille nere che guizzano tra le tue dita non svaniscono del tutto. <<Dannazione, Brett!>> sbotti, girandoti di scatto e colpendolo con un pugno leggero sulla spalla. <<Sei andato fuori di testa?>>.
  Lui sorride, quella solita espressione sfrontata che ti fa venire voglia di prenderlo a schiaffi e baciarlo nello stesso momento. <<Che vuoi, era divertente. E poi>> inclina la testa, gli occhi verdi che brillano nell'oscurità della stanza <<eri troppo presa dai tuoi pensieri per notare che ero qui. Ti ho chiamata tre volte sai?>>.

  Serrando la mascella, distogli lo sguardo. Non vuoi ammetterlo, ma ha ragione. Sei stata troppo distratta da quella maledetta insicurezza che ti divora dall'interno. Troppo persa nelle parole che Brett stesso ti ha detto qualche ora prima. Lui sospira, e prima che tu possa allontanarti, ti afferra il polso con delicatezza. <<Y/n>>. La sua voce è più morbida ora, meno carica di quel solito sarcasmo.
  <<Non volevo farti star male. Quello che ho detto prima...>>
  <<Era la verità>> lo interrompi, sollevando lo sguardo su di lui. <<Forse hai ragione. Forse non sono abbastanza.>>

  Per un attimo, Brett resta in silenzio. Poi scuote la testa, le dita che stringono il tuo polso con più forza, quasi a impedirti di scivolare via. <<No. Non è quello che intendevo. Tu... sei più di quello che pensi>>. Le sue parole ti colpiscono più di quanto vorresti ammettere. La tensione tra voi è palpabile, il suo sguardo fisso sul tuo, come se volesse assicurarsi che tu lo capisca davvero. E per la prima volta da ore, forse da giorni, il peso che ti opprime il petto sembra alleggerirsi.

  Chiudi gli occhi per un istante, cercando di controllare il battito accelerato del cuore. Ma è inutile. Brett è troppo vicino, il suo calore ti avvolge come un fuoco lento e costante. La sua presa sul tuo polso è salda, ma non forzata, come se volesse impedirti di sfuggire senza mai davvero costringerti. <<Sei più di quello che pensi>> ripete, e la sincerità nella sua voce ti manda un brivido lungo la schiena. Quando riapri gli occhi, i suoi sono già su di te, attenti, profondi, brillano nell'ombra della stanza con un'intensità che ti lascia senza fiato. Ti domandi se lui possa sentire l'effetto che ha su di te, se riesca a percepire il tuo respiro incerto, la tensione nei tuoi muscoli, il calore che ti avvampa la pelle. <<E tu cosa pensi che io sia, Brett?>> la tua voce è bassa, un sussurro che si perde tra voi due. Non sai bene perché l'hai chiesto. Forse vuoi metterlo alla prova, forse vuoi sentire con le sue parole quello che hai paura di ammettere da sola. Le sue labbra si incurvano in quel mezzo sorriso che ti fa sempre venire voglia di colpirlo e baciarlo nello stesso istante. <<Penso...>> si avvicina di qualche millimetro, il suo respiro ora è più caldo contro la tua pelle. <<Che sei una testarda incredibile. Penso che non ti rendi conto della tua forza. Penso che...>> il suo sguardo si abbassa per un attimo sulle tue labbra, poi risale rapido sui tuoi occhi <<Che non dovresti paragonarti a Scott. Sei diversa. Non meno. Diversa. E non lasciare che nessuno ti faccia credere il contrario>>.
Deglutisci a fatica. Per un attimo, il mondo fuori dalla tua stanza scompare. Non c'è più il branco, non ci sono più le aspettative di tuo fratello, non c'è più la tua insicurezza. Ci siete solo tu e Brett, così vicini da percepire ogni movimento dell'altro.

  La sua mano lascia il tuo polso, ma prima che tu possa muoverti, le sue dita sfiorano il tuo viso, leggere come una carezza inaspettata. Il tuo respiro si ferma. Lui ti sta guardando come se stessi per sfuggirgli, come se fosse sul punto di fare qualcosa che non sa se sia giusto. <<Brett...>> il suo nome ti esce come un soffio, un misto di avvertimento e desiderio. Lui chiude gli occhi per un istante, come se stesse lottando con se stesso. Poi li riapre, e sono più scuri, più intensi. <<Dimmi di fermarmi>> sussurra, la sua voce è roca, quasi esitante, come se sapesse già che non lo farai.

E invece di fermarlo, fai l'unica cosa che hai voglia di fare da troppo tempo. Ti alzi leggermente sulle punte e colmi la distanza tra voi, le tue labbra che sfiorano appena le sue, un contatto lieve, quasi timido. Ma bastano pochi secondi perché lui perda ogni esitazione. La sua mano si sposta dietro la tua nuca e il bacio si approfondisce, più intenso, più urgente. Le tue dita si aggrappano alla sua maglietta, sentendo i muscoli tesi sotto il tessuto. Lui ti stringe contro di sé, come se avesse paura di lasciarti andare. Il tempo si dilata, si contrae, fino a quando l'unica cosa che esiste è il battito frenetico del cuore e il bisogno disperato di sentirlo più vicino. Cammini all'indietro, portandolo con te. Il retro delle tue ginocchia incontra il bordo del letto e ci cadi sopra. Quando vi separate, entrambi senza fiato, Brett poggia la fronte contro la tua e sorride, il respiro ancora irregolare. <<Se questo è il modo in cui mi zittisci, dovresti farlo più spesso>> scherza, ma nei suoi occhi c'è qualcosa di più profondo, qualcosa che ti fa capire che questo è il posto in cui dovresti stare. Che lui è la persona con cui dovresti stare adesso.

E allora sorridi anche tu, con il cuore che batte più forte di quanto vorresti ammettere. Questa volta, sei abbastanza.

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