Arthur Pendragon 💚

Richiesto da: nessuno
Livello: giallo
Trama: Incontri il principe durante una visita di tuo padre a Camelot e subito la fiamma tra voi si accende di nuovo
Tratto da: Merlin

  Il bosco che state attraversando non è molto fitto ma estremamente silenzioso. Si sentono appena i cinguettii degli uccelli in lontananza, sugli alberi da qualche parte. O forse sono frutto della tua mente, viste le lunghe ore di viaggio.
Il tuo cavallo nitrisce e gli accarezzi la criniera nera prima di piegarti per baciargli il collo coperto dal manto marrone scuro.
Per molto tempo non avete più messo piede nelle terre di Camelot, ma rammenti ancora la chioma bionda e il sorriso beffardo del principe.

Sono passati ormai diversi anni da quelle estati. I tuoi genitori, sovrani di un regno vicino, molto amici dei sovrani di Camelot. Tua madre, ledy Dianne e la regina Igraine erano molto legate. I vostri padre, cresciuti insieme; prima come amici, poi come cavalieri e re.
E così anche tu e il giovane erede al trono, Arthur, avete trascorso molti anni insieme.
Ricordi le marachelle per il palazzo, le corse nei prati nelle lunghe estati, le arrampicate sugli alberi. Lui che ti prendeva in giro per i tuoi scarsi ricami e tu che lo canzonavi per come usava la spada.
Anni di pura amicizia infantile che, con l'adolescenza, si è trasformata in un legame differente.

Tuo padre ti affianco con il suo cavallo e la tua mente ritorna al presente. <<Manca poco ormai>> ti informa indicando un punto davanti a voi.
Oltre alcuni alberi, gli ultimi del limitare della foresta, si intravedono in lontananza le alte torri del palazzo di Camelot.
Percorrete il sentiero in discesa e stringi le briglie del tuo destriero. Le mani ti sudano per l'agitazione.
4 anni. 4 anni dall'ultima estate a Camelot e dalla morte di tua madre. Il vostri regni prosperano, stretti alleati ora come un tempo. Entrambi ancora in lutto per la perdita della vostra regina.

Mentre attraversate la città i sudditi vi salutano con inchini e sorrisi. Scendete da cavallo, affidando i due destrieri alla vostra scorta e camminate tra la gente per le vie del borgo.
I bambini ti circondano, complimentandosi e regalandoti mazzetti di fiori. Accarezzi le loro teste e doni loro qua che sacchetto di monete e viveri; un'usanza che non avete certo perso con il tempo.
Alcuni cavalieri dai mantelli rossi vi vengono in contro.
<<Vostra maestà. Siamo felici che abbiate accettato l'invito di re Uther Pendragon e rammaricati per la vostra perdita>> afferma uno di loro, inchinandosi per rendervi omaggio. Marcus, tuo padre, lo raggiunge battendogli le mani sulle spalle. <<E noi siamo felici di essere di nuovo qui>> risponde prima di riprendere il cammino.

****

La sala del trono è esattamente come la ricordavi. Gli alti soffitti di pietra, le colonne decorate da nastri colorati e rampicanti per l'occasione, le vetrate che illuminano la sala e le candele che sprigionano profumo di casa. Sembrano passati solo pochi istanti; o così potrebbe essere se non fosse per il Re ormai brizzolato e invecchiato.
Abbraccia tuo padre, il suo vecchio amico e compagno d'armi prima di salutare te con un inchino. Abbassi lo sguardo mentre gli rivolgi una profonda riverenza.
<<Lady Y/n.. sempre più bella>> afferma l'uomo facendoti sorridere. Il suo sguardo, quasi paterno nei tuoi confronti, ti riscalda il cuore. <<Y/n>> afferma una dolce voce seguita a dei passi veloci. Morgana ti stringe tra le sue braccia, stretta che ricambi senza indugio. <<Morgana, quale gioia vederti>> dichiari sorridendole, guardandola da testa a piedi proprio come sta facendo lei.

****

  Per giorni restate insieme, raccontandovi gli ultimi anni passati lontane. È come se il tempo non fosse mai trascorso.
Siete entrambe cresciute, siete ormai due donne che attirano volenti o nolenti le attenzioni dei cavalieri che di tanto in tanto incontrare per Camelot.

Restate sedute  sulla panchina di marmo, nel giardino interno, a chiacchierare e scherzare finché, ad interrompervi non è il clangore di metallo che cade a terra e una voce di rimprovero.
Merlino esce dal corridoio che costeggia il giardino interno portando tra le braccia pezzi di armatura che continuano a cadere a terra. <<Hai forse le mani di burro?>> Lo canzona il principe seguendolo stizzito. <<No sire ma.. oh>> si interrompe quando il suo sguardo cade su di te che lo raggiungi velocemente. Prendi da terra alcune placche di metallo, aiutandolo nonostante le sue frasi di negazione. <<Dovreste avere più cura delle vostre cose principe Arthur>> affermi dividendo il carico che il povero Merlino sta portando, lasciandolo malamente tra le braccia del principe.
Lui ti guarda a bocca aperta mentre Morgana, alle vostre spalle, ride sotto i baffi.
Lo saluti con un veloce inchino prima di tornare dalla tua amica, allontanandoti a braccetto con lei. Certo non mancano i veloci sguardi che vi date e le occhiate fugaci che rivolgete alle vostre spalle verso i due giovani uomini.

<<Y/n è tornata>> afferma Merlino, felice seguendovi con lo sguardo. <<Ma davvero?>> Chiede il principe sarcastico, senza però riuscire a staccare gli occhi da te. <<Non l'avete neanche salutata>> gli ricorda il suo servitore, cercando di mantenere in equilibrio l'armatura ancora a pezzi. <<Avete passato l'ultima settimana a parlare di lei e ora non la salutate neanche>> continua il giovane stregone tra sé e sé ignorando lo sguardo di dissenso del principe. <<Merlino>> lo richiama Arthur prima di lasciargli tra le mani la sua parte di attrezzatura, facendone cadere alcuni pezzi prima di allontanarsi infastidito.

****

Due settimane dopo

Fai dondolare le gambe nel vuoto mentre continua ad intrecciare la corona di fiori che hai iniziato. Dal ramo dell'albero su cui ti sei arrampicata vedi la radura che separa Camelot dal bosco.
Appoggi la schiena al grande tronco e canticchi continuando la tua opera di pazienza e manualità.

<<A palazzo la vostra serva vi sta cercando da parecchio>> afferma una voce proveniente dal basso, mischiata a quella di zoccoli sul terreno. <<Dama di compagnia>> puntualizzi senza guardare il principe sotto di te. Lui mantiene lo sguardo alto come ai vecchi tempi.
<<Scendete, così vi riporto a palazzo>> continua mantenendo l'atteggiamento da signore rispettabile, cosa che sai benissimo non essere vera.
<<Potete tornare anche da solo a palazzo, grazie>> affermi ridacchiando, divertita da questa sua maschera di distacco. Arthur si guarda intorno prima di scendere dal cavallo, legarlo ad un albero vicino e iniziare ad arrampicarsi impacciato. <<Io non metterei la mano li.. e neanche il piedi lì>> affermi con veloci sguardi, giudicando la sua prestazione. Non è mai stato un bravo arrampicatore.

Dopo alcuni minuti si siede sul ramo opposto al tuo; il respiro affannato. <<Non sei mai stato bravo ad arrampicarsi sugli alberi>> affermi continuando la tua coroncina di fiori. <<E tu non sei mai stata brava a fare quegli affari>> ribatte lui guardandoti di sfuggita da sopra la spalla. Entrambi scoppiate a ridere dopo alcuni veloci istanti di silenzio. <<Mi dispiace se non sono riuscito a venire prima da te>> dichiara Arthur guardando il bosco davanti a sé, facendo dondolare anche lui le gambe oltre il ramo. <<I doveri di un futuro erede al trono>> sussurri facendolo annuire mentre il silenzio cala nuovamente.
Ti giri a guardarlo. Non è più il giovane principe di sedici anni che ti ha rapito anima e cuore, facendoti sua in una calda notte stellata.
Ora ha vent'anni e il peso della corona inizia a intravedersi nel suo sguardo insieme a quella scintilla di calore che molte notti vi hanno accompagnati.
<<Il tuo ritardo non è una novità>> lo canzoni <<Ah davvero?>> Risponde lui a tono iniziando una veloce discesa e una rincorsa fatta di risate e battibecchi divertenti.

Ti insegue attraverso il bosco cercando di afferrarti. Per un attimo tornate ragazzi e le responsabilità, i titoli e l'etichetta non fa più parte delle vostre preoccupazioni. C'è solo il vento contro la pelle, l'erba umida che vi bagna i vestiti, le guance arrossate dalla corsa e dal sole.
Arthur riesce ad afferrare un tuo braccio e ti tira a sé, sollevandoti in mezzo al campo in fiore. L'erba vi arriva alla vita.
Ti dimeni cercando di sfuggirgli ma senza riuscire nel tuo intento.
Avete entrambi il respiro affannato ma continuare a sorridere e a ridere.
<<Mi è mancato tutto questo. Mi sei mancata tu Y/n>> afferma accarezzandoti la guancia, giocando con una ciocca dei tuoi capelli mossi dal vento. Gli sorridi e nella tua mente ritorna quella piacevole sensazione di essere stretta tra le sue braccia. Il petto, premuto contro il suo, ti si scalda e ti mordi le labbra. La sua mano destra ora è poggiata sul tuo fianco. Ti stringe maggiormente a sé. I suoi occhi azzurri come il cielo limpido scorrono dai tuoi alle tue labbra, risalendo e scendendo frequentemente. Con la punta della lingua si inumidisce le labbra e ti accarezza maggiormente la guancia con la mano sinistra. I vostri nasi quasi si sfiorano e, impaziente, decidi di agire. Stringi tra le dita la stoffa della sua camicia e lo tiri a te, baciandolo con trasporto.
Le sue mani, dapprima gentili e leggere, ora sono molto più salde sul tuo corpo. Ti accarezzano, ti stringono, ti palpano.
I respiri sono affannati, trattenuti solo nei momenti in cui i baci si fanno più passionali.

  Dopo quelli che a voi sembrano secoli vi allontanate. State entrambi sorridendo. Ti lascia un ultimo bacio sulle labbra prima di baciarti la fronte.
<<Ci vediamo al palazzo, mia principessa>> afferma allontanandosi, sorridendo verso di te mentre si guarda alle spalle.


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