Thomas MZ
Thomas si svegliò nel buio di una cella fredda e sterile. Il rumore di macchinari e il brusio distante di voci lo circondavano, mentre il suo cuore batteva forte nel petto. Era stato catturato, portato alla WCKD, e ora si trovava in un labirinto di esperimenti e sofferenza. Ma in quel luogo di desolazione, qualcosa di inaspettato accadde.
Un giorno, mentre veniva condotto a una delle sue "sessioni", incrociò lo sguardo di una ragazza. Era seduta su una panchina, con i capelli disordinati e gli occhi pieni di una tristezza che Thomas riconobbe immediatamente. La sua presenza illuminò la stanza grigia, come un raggio di sole in una giornata nuvolosa.
"Chi sei?" le chiese, incapace di distogliere lo sguardo.
"Mi chiamo Mia," rispose lei, con un sorriso timido. "E tu sei il nuovo ragazzo, giusto?"
"Thomas," disse, sentendo un calore diffondersi nel suo petto. Nonostante le circostanze, quel momento sembrava un piccolo miracolo. Passarono i giorni e le settimane, e ogni volta che si incontravano, il loro legame diventava sempre più forte. Condividevano segreti, sogni e timori, mentre il mondo esterno continuava a girare, ignaro della loro piccola oasi di felicità.
Mia era diversa. Era stata una delle prime sperimentazioni di WCKD, sottoposta a test e procedure che l'avevano segnata. Ma nella sua vulnerabilità, Thomas trovò una forza inaspettata. Lei lo incoraggiava a lottare, a non perdere la speranza. Le sue parole erano come un balsamo per le ferite dell'anima.
Un giorno, però, la realtà tornò a colpire. Thomas scoprì che Mia sarebbe stata trasferita per un esperimento finale, un procedimento che avrebbe potuto portarla alla morte. La paura lo invase. Non poteva permetterlo. Doveva salvarla.
Con determinazione, pianificò la sua fuga. Il cuore gli batteva forte mentre si avvicinava alla camera di Mia. Riuscì a entrare, i suoi occhi si illuminarono quando la vide. "Mia, dobbiamo andare," le sussurrò, afferrandole la mano.
Ma lei lo guardò con tristezza. "Thomas, non posso. Se esco da qui, non sarò più la stessa. Non voglio farti del male."
"Non importa," rispose lui, "io ti amo. E non ti lascerò qui."
La determinazione di Thomas era contagiosa. Insieme, scapparono attraverso i corridoi bui, la libertà a un passo. Ma le guardie li inseguivano, e il suono dei loro passi si avvicinava sempre di più. Riuscirono a raggiungere un'uscita, ma proprio quando pensavano di farcela, una guardia bloccò la loro strada.
"Fermati!" urlò, puntando la pistola verso di loro.
In quel momento, Mia si fece avanti. "Thomas, vai! Ti prego!" esclamò, spingendolo verso l'uscita. "Devi vivere! Devi fermare WCKD!"
Thomas esitò, il cuore spezzato. "Non ti lascerò qui!" gridò.
"È l'unico modo!" rispose lei, le lacrime che scendevano lungo il suo viso. "Ti amo. E voglio che tu sia libero."
Con un ultimo sguardo, Thomas si voltò e corse via, il suo cuore lacerato dal dolore. Uscì nel mondo esterno, ma il ricordo di Mia lo accompagnò sempre. L'idea di averla persa lo tormentava, ma si ripromise che avrebbe lottato, non solo per la sua libertà, ma per quella di tutti coloro che WCKD aveva usato e abbandonato.
Mia sarebbe stata la sua forza, la sua motivazione. E un giorno, Thomas avrebbe fatto di tutto per riportarla indietro, per riabbracciarla e dirle che l'amore era più forte di qualsiasi esperimento, più forte di qualsiasi labirinto. E sappiamo tutti che quando Thomas si mette in testa qualcosa nessuno può fermarlo.
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