Rafe Cameron
La luce dell'alba filtrava attraverso le tende, dipingendo la stanza con sfumature dorate. Rafe Cameron era ancora avvolto nel sonno, i suoi tratti marcati rilassati e sereni. Io, invece, ero sveglia, il cuore in tumulto mentre ripensavo alla notte che avevamo appena trascorso insieme. Ogni momento di passione, ogni sguardo intenso, ogni tocco mi tornava in mente come un'eco incessante.
Ma c'era qualcosa di più, qualcosa che mi appesantiva il cuore. La mia mente correva a un pensiero, un pensiero che avrebbe cambiato tutto: ero incinta.
Mi alzai lentamente dal letto, cercando di non svegliarlo. Guardai Rafe, i suoi capelli scompigliati e il sorriso che mi faceva sentire viva. Non avrei mai immaginato che la nostra storia, iniziata come un gioco, potesse portare a una situazione così seria. Ma ora, con la vita che cresceva dentro di me, tutto era diverso.
Con un profondo respiro, mi vestii e uscii nella frescura del mattino. La spiaggia era deserta, le onde si infrangevano dolcemente sulla riva. Camminai lungo la sabbia, cercando di mettere in ordine i miei pensieri. Come avrei potuto dirglielo? Avrebbe reagito con gioia o paura? Rafe era un ragazzo impulsivo, un'anima ribelle, e la prospettiva di diventare padre poteva spaventarlo.
Dopo un po' di tempo, tornai a casa, il cuore in gola. Rafe si era svegliato e mi aspettava in cucina, con i capelli ancora scompigliati e un sorriso che illuminava il suo volto. "Ehi, dormigliona. Sei stata via un'eternità", disse, mentre mi abbracciava.
"Scusa, avevo bisogno di un po' di aria", risposi, cercando di nascondere l'ansia che mi attanagliava. "Possiamo parlare?"
Il suo sorriso svanì, e i suoi occhi divennero immediatamente seri. "Certo, tutto bene?"
Sospirai, cercando di trovare le parole giuste. "Rafe, c'è qualcosa di importante di cui devo parlarti."
Si sedette, e io feci lo stesso, il cuore che batteva all'impazzata. "Io... non so come dirtelo...io...io sono incinta."
Il silenzio che seguì sembrò durare un'eternità. Rafe mi guardò, incredulo, e il suo sguardo passò da uno stato di shock a una profonda riflessione. "Incinta?" ripeté, quasi come se volesse assicurarsi di aver sentito bene.
Annuii, la voce tremante. "Non so cosa fare. Non mi aspettavo questo, Rafe. Ma è reale."
Le sue mani si strinsero attorno al tavolo, e potevo vedere il conflitto nei suoi occhi. "Cosa vuoi fare?" chiese infine, la voce bassa.
Non avevo una risposta. "Non lo so. Ma voglio sapere come ti senti. Questo riguarda entrambi."
Rafe si passò una mano tra i capelli, visibilmente in difficoltà. "Non so se sono pronto per essere padre. La mia vita è... complicata. Ma non voglio perderti."
La mia ansia si mescolò a un barlume di speranza. "Non ti chiedo di avere tutte le risposte ora. Volevo solo che tu lo sapessi. E che fossimo onesti l'uno con l'altro."
Dopo un lungo momento di silenzio, Rafe si avvicinò e mi prese la mano. "Non so cosa riserverà il futuro, ma voglio affrontarlo insieme a te. Non scapperò."
Le sue parole erano come un balsamo sul mio cuore. Non avevo idea di come avremmo affrontato questa nuova realtà, ma sapevo che avevo lui al mio fianco. E in quel momento, sentii che, qualunque cosa accadesse, avremmo trovato un modo per affrontarla insieme.
La vita ci aveva messo alla prova, ma insieme, avremmo affrontato la sfida. E quel pensiero, in quel preciso istante, mi riempì di una nuova determinazione.
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