Dylan O'Brien+ Holland Roden
Era passato tanto tempo da quando avevo visto Dylan l'ultima volta. I ricordi di quei giorni sul set di Teen Wolf erano ancora freschi nella mia mente. L'atmosfera era vibrante, le risate risuonavano nel backstage e, nonostante la nostra differenza di età, avevo sviluppato una profonda ammirazione per lui. Ma in quel periodo, Dylan era impegnato con Britt Robertson, e io non avrei mai pensato di mettermi tra loro. Rispetto per le relazioni altrui: questo era il mio mantra.
Ma ora, anni dopo, le cose erano cambiate. Dylan e Britt si erano lasciati, e io avevo preso coraggio. Dopo aver ponderato a lungo, decisi di scrivergli un messaggio per chiedere un incontro. Non sapevo cosa aspettarmi, ma la curiosità di rivederlo era più forte di qualsiasi altra cosa. Con grande sorpresa, accettò.
Il giorno dell'incontro, il sole splendeva alto nel cielo di Los Angeles. Arrivai al bar con un misto di ansia ed eccitazione. Quando lo vidi entrare, il mio cuore fece un balzo. Dylan era cambiato. Era un uomo, ma il suo sorriso era rimasto lo stesso. Mi salutò con un abbraccio sincero e ci sedemmo a un tavolo all'aperto.
"È strano rivederti dopo tutto questo tempo" dissi, cercando di rompere il ghiaccio.
"Lo so. Sembra ieri che eravamo sul set" rispose lui, il suo sguardo si illuminò di nostalgia.
Iniziammo a parlare delle nostre vite, dei cambiamenti che avevamo affrontato. Dylan mi raccontò di come fosse tornato a New York, ma ora era di nuovo a Los Angeles. "È un po' noioso, a dire il vero" ammise. "Mi manca l'energia del set, l'adrenalina. E mi pento di non aver accettato di recitare nel film di Teen Wolf."
"Mi ricordo di quanto ti divertissi a girare. Ma credo che tu abbia fatto delle scelte intelligenti" dissi, cercando di confortarlo.
"E tu? Come va con i tuoi viaggi? Ho visto alcune delle tue foto su Instagram.(Ebbene sì, Dylan ha un profilo Instagram segreto)Sembrano avventure incredibili" chiese, il suo tono curioso.
"È vero, mi piace viaggiare. Ogni posto ha una storia da raccontare, e io voglio ascoltarle tutte. Ma a volte mi manca avere qualcuno con cui condividerle" confessai, sentendomi vulnerabile.
"Ehi, non sei sola. C'è sempre il tuo cane"rispose ridendo, (Sul serio Dylan?!?) e io non potei fare a meno di sorridere.
Con il passare del tempo, ci rendemmo conto di quanto fosse bello ristabilire quella connessione. Le nostre conversazioni fluirono naturalmente, come se il tempo non fosse mai passato. Ogni risata, ogni sguardo, ogni parola sembrava riempire quel vuoto che avevamo entrambi sentito.
Dopo il caffè, decidemmo di fare una passeggiata lungo la spiaggia. Il suono delle onde che si infrangevano sulla riva era rilassante, e il vento leggero ci accarezzava il viso. Era un pomeriggio perfetto.
"Guarda che panorama" disse Dylan, indicando l'orizzonte. "La vita è bella, a volte dimentico quanto."
"È facile perdersi nella routine" risposi. "Io cerco di ricordare le piccole cose, come questo momento."
Ci fermammo a osservare il tramonto, le sfumature di arancione e rosa che dipingevano il cielo. Dylan si girò verso di me, e per un attimo il mondo intorno a noi svanì. "Mi sei mancata, sai? I tuoi occhi verdi, la tua risata... mi è mancato tutto di te."
Le sue parole mi colpirono come un fulmine a ciel sereno. "Anche tu mi sei mancato" dissi, cercando di mantenere la calma, anche se il mio cuore stava accelerando.
"Dovresti venire a New York più spesso. Ti prometto che ti porterò al miglior caffè della città" propose, con una scintilla nei suoi occhi caramello.
"Solo se tu prometti di mostrarmi i tuoi posti segreti" risposi con un sorriso malizioso.
La conversazione continuò mentre passeggiavamo, ridendo e condividendo storie. Ogni parola, ogni momento sembrava riempire un vuoto che entrambi avevamo sentito.
Dopo la passeggiata, decidemmo di tornare a casa di Dylan per una cena. La sua casa era accogliente, con un'atmosfera calda che rifletteva la sua personalità. Mentre cucinava, ci scambiavamo battute e ricordi. La cucina si riempì di profumi e risate, creando un'atmosfera intima e rilassata.
"Sei un ottimo cuoco, chi lo avrebbe mai detto?" dissi ridendo mentre assaggiavo il suo piatto.
"Ho imparato a cucinare durante il lockdown. Era l'unico modo per non impazzire" spiegò, mentre versava del vino rosso italiano nei nostri bicchieri.
Brindammo, e il vino scorreva liberamente mentre continuavamo a parlare. Ogni sorso sembrava abbattere le ultime barriere tra di noi. Le risate si fecero più frequenti, e il clima si fece sempre più rilassato.
"Dylan, mi ricordo di quanto fossi appassionato del tuo lavoro. È strano pensare che tu lo trovi noioso ora" dissi, mentre lo guardavo negli occhi.
"Credo che la vita cambi e noi con essa. A volte, però, mi manca quella spinta, quella adrenalina. Soprattutto quando penso a Teen Wolf" rispose, il suo tono un po' nostalgico.
"Potresti sempre tornare. Non è mai troppo tardi" dissi, sperando di incoraggiarlo.
"Magari un giorno," rispose, ma il suo sguardo tradiva una certa incertezza.
Con il passare della serata, ci spostammo sul divano, continuando a bere e a chiacchierare. I nostri occhi si incontravano sempre più spesso, e l'atmosfera si caricava di tensione. Ogni risata, ogni sguardo sembrava portarci più vicini, e io sentivo il mio cuore battere forte.
"Dylan, mi sei mancato davvero tanto" dissi, quasi in un sussurro.
"Anche tu, Holland." rispose lui, avvicinandosi.
E in quel momento, sembrava che tutto il mondo fosse scomparso. Le nostre labbra si avvicinavano, e il tempo sembrava fermarsi. Ma proprio quando eravamo sul punto di baciarci, un abbaiare interrompeva l'incantesimo. Era Tony, il suo cane, che reclamava la sua attenzione.
"Cavolo, non gli ho dato da mangiare!" esclamò Dylan, alzandosi in fretta.
Dylan andò in cucina per riempire la ciotola di Tony, mentre io rimasi seduta sul divano, il cuore ancora in subbuglio. Mi passò per la mente quanto fosse strano che un semplice cane potesse interrompere un momento così perfetto. Ma, in fondo, era solo un segno che la vita continuava, nonostante i nostri desideri.
Dylan tornò dopo essersi lavato le mani, il suo sorriso era tornato, ma c'era un'ombra di imbarazzo nel suo sguardo. "Dove eravamo rimasti?" chiese, cercando di riprendere il discorso.
"Stavi per baciarmi" risposi con un tono malizioso, sorridendo.
"Ah, sì. Giusto" disse, avvicinandosi di nuovo. "E che dire non mi dispiacerebbe riprendere da dove avevamo lasciato."
Le sue parole mi fecero battere il cuore. Ci avvicinammo nuovamente, il mondo intorno a noi si dissolse, e quando le nostre labbra si incontrarono, fu come se tutto avesse finalmente trovato il suo posto. Il bacio era dolce, carico di emozioni, e ogni istante sembrava riempire il vuoto che avevamo sentito per troppo tempo.
Quando ci separammo, entrambi eravamo leggermente sorpresi. "Wow" disse Dylan, ridendo nervosamente.
"Wow" ripetei, ancora in stato di shock. "Non me lo sarei mai aspettato."
"Neanche io, ma... è stato bello" ammise lui, il suo sguardo sincero.
In quel momento, capii che l'attrazione che avevo provato per lui anni fa non era mai svanita. Era solo stata in attesa, pronta a riemergere quando le condizioni fossero state giuste.
La serata continuò in un'atmosfera di intimità e complicità. Parlammo dei nostri sogni, delle nostre paure e delle cose che desideravamo realizzare. Era come se ogni parola che scambiavamo ci avvicinasse ulteriormente.
"Cosa ne pensi di organizzare un viaggio insieme?" propose Dylan, il suo sguardo pieno di entusiasmo.
"Mi sembra un'ottima idea. Dove andremmo?" chiesi, il mio cuore si riempì di gioia all'idea di esplorare nuovi posti con lui.
"Magari in un posto che abbiamo entrambi sempre voluto visitare. Potremmo iniziare da New York. Potrei mostrarti i miei luoghi preferiti" suggerì.
"Mi piace l'idea. E magari potremmo anche girare un po' con la macchina. Vedere i colori dell'autunno" dissi, immaginando il viaggio.
La serata si concluse con promesse di avventure future, e l'idea di un nuovo inizio. Non solo per noi come amici, ma come qualcosa di più. Qualcosa che entrambi avevamo desiderato per così tanto tempo.
Quando finalmente ci salutammo, il nostro abbraccio fu carico di aspettative. "Non vedo l'ora di rivederti" dissi, mentre mi allontanavo.
"Neanche io, Holland. E questa volta, prometto che non ci sarà un cane che ci interromperà" rispose lui, ridendo.
Con un ultimo sorriso e uno sguardo d'intesa, lasciai la sua casa, sentendo che questo era solo l'inizio di un nuovo capitolo. Era tempo di esplorare non solo il mondo, ma anche i nostri cuori. E chissà dove ci avrebbe portato questa strada.
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