Dušan Vlahović


Era l'inizio di luglio e l'aria calda di Firenze sembrava quasi vibrare, carica di promesse e di avventure. Dušan Vlahović era tornato nella città che lo aveva accolto sin dagli inizi della sua carriera, pronto a godersi qualche giorno di relax prima di tornare agli allenamenti. Le luci della città si riflettevano nei suoi occhi scuri mentre passeggiava lungo l'Arno, il sole tramontava dietro il Ponte Vecchio, tingeva il cielo di sfumature arancioni e rosa.

La città era viva e pulsante, e così anche il suo cuore. Dopo una lunga stagione di successi in campo, finalmente aveva la possibilità di dedicarsi a ciò che più amava: la libertà. Ma non era solo. Tu, che avevi sempre tifato per lui, avevi deciso di trascorrere l'estate a Firenze, ignara del fatto che il destino vi avrebbe riuniti.

La prima volta che vi eravate incontrati era stato a una festa, una di quelle serate estive in cui la musica risuona nei vicoli e le risate riempiono l'aria. Dušan, con il suo sorriso affascinante e il modo disinvolto di muoversi, aveva catturato la tua attenzione. La chimica tra di voi era evidente, e quella notte si era trasformata in un ballo lento sotto le stelle.

Da quel momento, le vostre notti erano diventate un susseguirsi di incontri segreti, di sguardi rubati e di baci appassionati. Ogni sera, trovavate un angolo nascosto della città dove il mondo sembrava scomparire. La vostra preferita era una piccola terrazza con vista su Firenze, dove il panorama mozzafiato faceva da cornice ai vostri momenti intimi.

In quelle notti, Dušan si trasformava. Lontano dalla pressione del campo, era un uomo dolce e romantico. Ti raccontava dei suoi sogni, delle sue ambizioni, ma anche dei suoi timori. Ti stringeva forte, come se volesse proteggerti da tutto. Tu, a tua volta, condividevi con lui i tuoi pensieri più profondi, creando un legame che andava oltre la passione.

Una sera, mentre il profumo dei fiori notturni si mescolava all'odore del mare, Dušan ti prese per mano e ti portò in un piccolo ristorante nascosto tra le stradine. L'atmosfera era magica. Mentre gustavate un piatto di pasta al pesto, la conversazione fluiva leggera, interrotta solo dalle risate e dai brindisi.

"Quando tornerai a giocare?" gli chiedesti, un velo di malinconia nella voce.

Lui sorrise, ma nei suoi occhi si leggeva una certa tristezza. "Presto. Ma voglio godermi ogni attimo di questa estate con te. Ogni gol segnato in campo non sarà mai bello quanto un momento trascorso insieme."

Le sue parole ti colpirono profondamente. Ti chinasti verso di lui, i vostri volti a pochi centimetri di distanza, e lo baciasti, un bacio pieno di promesse e di desideri.

Le notti di quell'estate furono un susseguirsi di emozioni, di avventure, di scoperte. Sotto il cielo stellato, vi prometteste di non dimenticare mai quei momenti, anche quando il lavoro e le responsabilità avrebbero preso il sopravvento.

E così, mentre l'estate volgeva al termine e le foglie iniziavano a cambiare colore, sapevi che la vostra storia non finiva lì. Era solo l'inizio di un capitolo nuovo, in cui l'amore che avevate costruito avrebbe continuato a brillare, proprio come le stelle sopra Firenze.

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