Damon Salvatore


La luce del sole filtrava attraverso le finestre della nuova casa, illuminando il salotto con una calda tonalità dorata. Valentina si appoggiò al telaio della porta, sorridendo mentre osservava Damon muoversi all'interno della stanza. Era strano, pensò, come dopo secoli di oscurità, ora tutto sembrava così luminoso e vibrante. La sensazione di umanità era ancora nuova, un misto di vulnerabilità e meraviglia.

"Ti piace?" chiese Damon, interrompendo i suoi pensieri. I suoi occhi, un tempo pieni di un'intensità sovrannaturale, ora brillavano con un calore che Valentina non aveva mai visto prima.

"È perfetta" rispose, avanzando verso di lui. "Non avremmo potuto trovare un posto migliore."

La casa non era grande, ma aveva un fascino unico. Con le sue pareti di legno e il giardino curato, emanava un senso di accoglienza che li faceva sentire a casa fin dal primo istante. Era un luogo dove avrebbero potuto costruire una vita insieme, una famiglia, lontano dal caos e dalla tragedia che aveva caratterizzato i loro secoli da vampiri.

Damon si avvicinò a Valentina, prendendole una mano tra le sue. "Pensi che i nostri figli apprezzeranno questo posto? Magari un giorno correranno nel giardino, con i loro amici..."

La visione di una famiglia riempì il cuore di Valentina di gioia. "Sì, certo. Immagina le risate, le feste... e i compleanni."

Damon scoppiò a ridere, il suono era melodico e genuino. "Non vedo l'ora di cucinare una torta di compleanno. Potrebbe essere un disastro, ma almeno sarà un disastro da umano."

"Già, e potremmo persino bruciarla" rispose Valentina, ridendo insieme a lui.

Mentre si scambiavano sguardi complici, Valentina si rese conto di quanto fosse cambiato Damon. Non era più il vampiro tormentato e solitario che aveva conosciuto, ma un uomo che aspirava a una vita normale, piena di amore e speranza.

"Ti ricordi quando pensavamo che non avremmo mai potuto avere questo?" chiese Valentina, il tono della sua voce diventando più serio.

Damon annuì, il suo sguardo si fece pensieroso. "Sì, eravamo intrappolati in un ciclo di dolore e oscurità. Ma ora, guardaci. Siamo qui, insieme, e abbiamo una seconda possibilità."

Valentina si avvicinò, abbracciandolo con forza. "Non voglio mai perdere di vista quanto sia prezioso questo momento. Ogni giorno è un regalo."

Damon la strinse a sé, il cuore colmo di emozioni. "Prometto di fare del mio meglio per rendere ogni giorno speciale. E di proteggerti, come ho sempre fatto."

"Lo so," sussurrò Valentina, sollevando lo sguardo verso di lui. "E io farò lo stesso per te."

Un silenzio carico di significato avvolse la stanza, mentre entrambi si persero negli occhi dell'altro. La casa, con tutte le sue potenzialità e promesse, era un simbolo di un nuovo inizio. Un futuro luminoso, costruito insieme, mattoncino dopo mattoncino.

"Allora," disse Damon, rompendo il momento con un sorriso malizioso, "chi vuole aiutarmi a montare i mobili?"

Valentina rise, la gioia che le scorreva nel cuore. "Io! Anche perché qui non c'è nessun altro. Ma solo se prometti di non farli volare in giro come facevi da vampiro."

Damon fece finta di riflettere, poi annuì. "D'accordo, niente super forza. Solo buone vecchie maniere umane."

"Perfetto" rispose Valentina, e insieme si avviarono verso il futuro, pronti a costruire la vita che avevano sempre sognato.

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