Armin Arlert
La luce del tramonto filtrava tra le nuvole, tingendo il cielo di sfumature dorate e arancioni. Vanessa si trovava in cima a una collina, osservando il panorama che un tempo le era familiare. Era da anni che non tornava in quel luogo, ma il ricordo di giochi spensierati con Armin era ancora vivo nella sua mente. I due erano cresciuti insieme, condividendo risate e segreti, fino a quando la vita non aveva deciso di separarli nel caos della distruzione.
Otto anni erano passati da quel giorno. Otto anni di paura, di lotta e di perdita. Vanessa si era adattata a una nuova vita, ma il pensiero di Armin l'aveva accompagnata in ogni istante. Nonostante il dolore e la devastazione, il suo cuore conservava un angolo riservato a quell'amico d'infanzia, quell'adolescente timido e gentile con gli occhi blu come il cielo.
Mentre rifletteva, sentì un passo dietro di sé. Si voltò e il suo cuore si fermò. Davanti a lei c'era Armin, più alto e slanciato, con i capelli corti e un'espressione matura. Il sorriso che si era fatto largo sul suo volto era identico a quello di un tempo, e Vanessa sentì un brivido lungo la schiena.
"Vanessa?" la chiamò, come se avesse appena realizzato la sua presenza.
"Armin!" rispose lei, avvicinandosi lentamente. Le parole sembravano bloccate in gola, ma il suo cuore batteva forte, come se volesse liberarsi. "Non posso credere che sia davvero tu."
"È passato così tanto tempo..." disse lui, con una nota di nostalgia nella voce. "Pensavo di non rivederti mai più."
"Anch'io," ammise lei, sentendo le lacrime affiorarle agli occhi. "Pensavo di averti perso per sempre."
Armin si fece più vicino, il suo sguardo penetrante cercava il suo. "Ti ho cercata, ma non sapevo dove cercare. Ero così spaventato..."
Vanessa si sentì sopraffatta da un mix di emozioni: gioia, tristezza, e un'intensa attrazione che la fece sentire vulnerabile. "Io... ho sempre pensato a te," confessò, la voce tremante.
"Anche io," rispose lui, un sorriso timido che si allargava sul suo volto. "Sei cambiata, ma sei ancora tu."
Entrambi si scambiarono uno sguardo carico di significato. La chimica che avevano da bambini sembrava essere riemersa, più forte e più intensa. "Ti va di uscire stasera?" chiese Armin, un po' incerto ma con una determinazione che la colpì.
"Certo," rispose Vanessa, il cuore che le batteva forte nel petto. "Mi piacerebbe molto."
La serata si svolse in un'atmosfera di meraviglia e nostalgia. Si ritrovarono a parlare come se il tempo non fosse mai passato, condividendo storie delle loro vite, delle battaglie affrontate e dei sogni rimasti nel cassetto. Armin raccontò delle sue esperienze, della sua crescita e di come fosse diventato un giovane uomo coraggioso. Vanessa lo ascoltava, rapita, sentendo il suo cuore riempirsi di affetto.
Mentre camminavano lungo una strada illuminata dalle stelle, Armin si fermò e la guardò intensamente. "Non so come sia successo, ma mi rendo conto che mi sei mancata più di quanto avrei mai potuto immaginare."
"Anche tu mi sei mancato," rispose Vanessa, i battiti del suo cuore che sembravano voler uscire dal petto. "Non ho mai smesso di pensare a te."
Le parole fluirono come un fiume in piena. Armin si avvicinò ancora di più, i loro volti a pochi centimetri l'uno dall'altro. "Ti va di tornare a giocare?" chiese, un sorriso scherzoso sulle labbra, ma i suoi occhi tradivano la serietà del momento.
Vanessa, sentendo il cuore in tumulto, annuì. "Sì, mi piacerebbe molto."
E così, in quella notte magica, i due si ritrovarono a ricostruire i pezzi di un legame che sembrava perduto, ma che era solo in attesa di essere riscoperto. La luna illuminava il loro cammino, mentre i ricordi d'infanzia si intrecciavano con i nuovi sentimenti, creando una nuova storia da scrivere insieme, una storia di speranza e amore che risorgeva dalle ceneri del passato.
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