Peter Hale
"ZIA!" sento due voci urlare alle mie spalle. "ZIA STAI BENE?!" proseguono le due voci, in allerta e con un odore di paura e lacrime addosso.
Mi fermo.
"Ragazzi cosa ci fate voi qui ora? Non dovreste essere a scuola?" chiedo girandomi verso i miei nipoti. Non credo di aver mai visto Derek così distrutto e Laura mi guarda come se fossi un miraggio. "Oh santo cielo zia stai bene per fortuna" esclama Laura correndomi incontro e abbracciandomi. Singhiozza forte, mentre sento altre due braccia che mi stringono piano.
"Ragazzi, mi state spaventando... Cosa sta succedendo? Vedete io sto bene, noi stiamo bene" sussurro accarezzando la testa di ciascuno dei miei due nipoti e infine il mio piccolo ventre.
"Zia T/n, ci h-hanno chiamato a s-scuola" sussurra Derek, nascondendo il proprio volto nel mio incavo. "A scuola? Chi vi ha chiamato Der? Vostra madre aveva bisogno?" e a questa domanda scoppiano entrambi in pezzi.
"C'è stato un incendio..." sussurra Laura allontanandosi leggermente da me per guardarmi negli occhi. "La nostra casa è stata data alle fiamme..." sussurra, asciugandosi ogni singola lacrima scesa sul volto, riacquistando la solita compostezza che l'ha sempre caratterizzata, forse in maniera ancora più forte al momento.
"COSA? Ma io sono uscita da lì poco meno di mezz'ora fa, sapete, vostro zio non fa altro che farmi arrabbiare ma oggi ha superato ogni limite... Gli altri stanno bene tesoro?" chiedo stringendo più forte a me Derek.
"Erano tutti in casa zia... non ci sono più..." sussurra a voce spenta il piccolo ometto che ho visto crescere. "Peter non c'è più T/n..." termina, bloccando con quelle poche parole lo scorrere del tempo. Lacrime scorrono sul mio viso, senza che io riesca a controllarle in alcun modo. Gli occhi mi brillano d'oro.
"C-cosa?" chiedo, sentendo la terra sotto i piedi svanire e quattro braccia pronte a sostenermi.
"Lo sceriffo ci ha detto di aver trovato delle tracce che facciano presumere che l'incendio sia stato appiccato da qualcuno..." mi spiega Laura, tenendomi a sé e accarezzando dolcemente il mio ventre. "È stata Kate Zia... Lo sceriffo mi ha mostrato uno degli oggetti ritrovati sulla scena... È colpa mia..." sussurra Derek, tremando come una foglia. "No, tesoro" sussurro afferrando il suo volto "Non metterti in testa cose del genere.. Non hai fatto nulla tu... Ora siamo qui, siamo noi e ce la faremo. Immagino di capire che ora Lauretta sei diventata a tutti gli effetti la donna di casa vero?" le chiedo sorridendo dolcemente e ampliandolo quando vedo il bagliore rosso nei suoi occhi.
"Ce la faremo ragazzi, siamo 4, non siete soli... Nessuno di noi lo è" sussurro, portando i ragazzi via da lì.
"Zia T/n, hai detto di aver litigato con Peter prima di uscire?" mi chiede Laura mentre camminiamo dentro la riserva. Ancora troppo scossi per decidere di fare anche solo un passo verso un futuro ignoto. "Sì... esattamente... Mi ha praticamente spinta via, un'altra volta aggiungerei... A volte mi chiedo cosa ci abbia visto quando l'ho sposato" ridacchio, cercando di far sorridere i miei nipoti. Devo essere forte per loro, e per il piccolo lupetto che sta crescendo dentro di me.
"40 minuti prima"
"T/N sei impossibile! E non sto parlando degli ormoni impazziti per la gravidanza, mi stai facendo perdere la testa, mi stai sempre appresso, mi controlli, non fai altro che farmi scenate di gelosia basate sul nulla!" urla Peter camminando in tondo all'interno della sala della villa.
"Basate sul nulla mi dici? IL NULLA! CERTO! Perché io non ti conosco vero Hale? Non ho imparato a conoscere tutti i tuoi trucchi! Tu mi stai nascondendo qualcosa e io farò in modo di saperlo." ribatto decisa, portando una mano sulla pancia.
"T/n, santo cielo, sei la mia compagna, sei mia moglie e la madre di mio figlio, certo che sono consapevole del fatto che tu mi conosca, probabilmente nemmeno Talia mi conosce così bene!" esclama, ricevendo un urlo in risposta dalla sorella che si trova al piano di sopra. "Si, sorellona, non è il momento" le urla in risposta.
"Ma non ti sto nascondendo assolutamente nulla, ho solo bisogno di un po' di spazio"
"S-spazio?" sussurro, sentendo qualcosa dentro di me incrinarsi. "Hai bisogno di allontanarti da me?" chiedo, con la voce ridotta ad un sibilo.
"Ho bisogno di spazio per me, per capire se non ho affrettato tutto quanto... Per capire se ti amo ancora" sussurra. Il cuore fermo e deciso. Non sta mentendo.
E dentro di me... qualcosa si distrugge.
"E allora se è dello spazio di cui hai bisogno... Spazio avrai" sussurro, allontanandomi verso la porta.
"T-T/n..." sento sussurrare dall'uomo della mia vita... ma non mi fermo. "T/n vai già? Non ti porti via mio fratello?" mi chiede ridacchiando Talia scendendo dalle scale. "No... Ho bisogno di una boccata d'aria e di una corsa.." affermo non voltandomi e tenendo salda la presa sulla maniglia.
"Correre stancherà il bambino T/s" sussurra Peter, con tono sommesso e preoccupato. "So bene cosa posso o non posso fare Hale, è anche mio figlio e si da il caso che io lo senta più di te, a quanto pare, esco cara, dai un bacio a Cora da parte mia" ed apro la porta.
*6 anni dopo*
"James Hale aspettami, so che non vedi l'ora di vedere tuo cugino, ma tua mamma non è più veloce come una volta e in più ha tutte queste valigie dietro perciò rallenta" esclamo cercando di farmi sentire dal lupetto che avanza rapidamente in aereoporto, eccitato di riabbracciare i cugini che non vede da tempo.
"Ma mamma, è Deeerek, e poi c'è Laurettaaa! Devo far vedere l'oro quanto sono cresciutoo!" esclama ridendo lui, girandosi verso di me indicandosi. Ridacchio, è identico a suo padre...
Sospiro... è ancora una ferita difficile da superare, ma il piccolo mi sta permettendo di andare avanti, ho comunque un pezzo di lui con me. Rialzo la testa e improvvisamente sorrido, i miei nipoti non sono cambiati di una virgola. Ridacchio facendo finta di niente, non volendo rovinare la sorpresa a mio figlio e mi fermo, osservando la scena.
Derek afferra James alle spalle e se lo porta sulle spalle. Il piccino, avendo riconosciuto l'odore del cugino una volta preso in braccio, ride e abbassa la testolina verso il viso del più grande. "DER!" esclama sorridendo. "Eh si, non dare retta alla tua cugina preferita, mi raccomando!" scherza Laura ridendo e incamminandosi verso di me. La stringo, sono di nuovo a casa. "Ciao zia, com'è andato il viaggio?" mi chiede sorridendo e afferrando delle valigie. "È sempre bello tornare a casa, qualcuno ha fatto anche il bravo perciò il volo è stato leggero." rispondo incamminandomi verso l'altro nipote per stringerlo, anche se è più corretto dire che lui è quello a stringere.
"È bello riaverti qui T/n" sussurra Derek. Percepisco qualcosa però che non vada. "Der? Cosa stai nascondendo a tua zia?" chiedo portandomi le braccia al petto. "Ahi, ahi Der Der hai fatto arrabbiare mamma" ridacchia il più piccolo dall'alto.
"Effettivamente T/n... Potremmo avere delle novità... ma abbiamo preferito aspettare che arrivassi per spiegarti tutto" mi spiega Laura, mentre mi conducono in auto.
"Ve la faccio passare per buona... ma ora ditemi tutto" sussurro, la voce un po' tesa. Riesco a rilassarmi soltanto una volta che James mi passa la mano tra i capelli in macchina.
"Andiamo a casa Zia... ti spiegheremo tutto una volta arrivati" sussurra Derek, alla guida della camaro.
Arrivati a casa, mi sembra quasi di non respirare. La villa. Non la vedo dall'ultima sera in cui ho, senza saperlo, litigato per l'ultima volta con mio marito.... "L'avete fatta mettere a posto" sussurro con gli occhi lucidi. "Si, così il branco ha di nuovo un punto stabile." esclama Laura, cingendomi le spalle. "Aspettate, Branco? Abbiamo dei nuovi lupetti e non mi dite nulla?" chiedo guardando la mia alpha negli occhi. "No zia, non sono di nuovo incinta. Mi basta sclerare con Talia" ridacchia stringendomi "Però ho salvato un gruppo di adolescenti, dovresti vederli, sono così simili a Derek da adolescente" ridacchia lei, facendo imbronciare il fratello e ridere me. "Spero di conoscerli presto allora" esclamo "Tranquilla, saranno qui stasera... ma prima volevamo prepararti alle novità" sussurra Derek, stringendo James tra le braccia.
"Novità? C'è altro apparte l'aver riportato alla luce la nostra casa e il branco?" sussurro confusa alternando lo sguardo tra i due.
"No, non solo quelle... Zia T/n" sento una voce sussurrare alle mie spalle. E improvvisamente mi blocco, le lacrime raggiungono rapide i miei occhi. Due braccia esili si stringono attorno i miei fianchi. Tremante, porto le mani su quelle piccole che mi stringono. "C-cora?" chiedo tremante, girandomi rapidamente verso di lei e facendo brillare i miei occhi. In risposta, due occhi d'oro si accendono. "Santo cielo, tesoro... E-eri anche tu a c-casa... Ti avevamo dato per p-persa..." sussurro piangendo e accarezzando quel volto che tanto mi ricorda mia cognata.
"Sono riuscita a scappare dalla finestra... Ma mi sono persa nelle foreste.. solo qualche mese fa la famiglia che mi ha accolto ha parlato del ritorno dei fratelli Hale... e così sono corsa qui.. Mi sei mancata così tanto Zia" sussurra la mia piccola nipotina, mentre la stringo tra le mie braccia.
"Santo cielo ragazzi, sorpresa più bella di questa non potevate farmi" esclamo stringendo forte Cora al petto.
"In realtà..." sussurra Laura guardando suo fratello timorosa. E poi poso il mio sguardo su mio figlio. Ha una faccia confusa. "James, amore, che succede?" gli chiedo osservando il cipiglio, avvicinandomi a Derek e allungando le mani verso il piccolo. "Cosa senti con questo nasino lupetto?" chiedo picchiettando con un dito sul nasino di mio figlio. "Mamma... Io sento..." sussurra, mentre continua a annussare l'aria. "Dimmi amore... cosa senti?" chiedo ancora, stringendolo e guardandolo negli occhi "Io sento a casa... Sento... Un qualcosa... Mi chiama mamma... i-io"
"Amore vuoi scendere?" gli chiedo allora, abbassandomi per farlo scendere. E lo vedo correre. Mi volto, controllando la direzione. E mi ghiaccio, paralizzata.
Due braccia accolgono il piccolo, che continua a muovere il nasino, affondando poi il volto nel collo di quell'uomo. "Ciao piccolo..." sussurra la voce che tanto ha accompagnato i miei sogni... La voce che mai avrei pensato di sentire più. "C-ciao" sussurra James, tornando a guardare il volto di quel miraggio. "I-io ho già visto la t-tua faccia... La mamma ha una tua foto, sul comodino e nella collana..." sussurra innocentemente mio figlio, mentre i miei nipoti mi circondano. "Sei il mio papà?" chiede infine lui, timidamente e nascondendosi nuovamente nel suo collo.
Alzo lo sguardo e due occhi color ghiaccio mi fissano. E la voce risponde. "Si, amore... Sono tuo papà" sussurra stringendo il piccolo a sé, senza distogliere lo sguardo da me.
Attirata da quello sguardo mi avvicino.. piano, lentamente, sentendomi attanagliata da una paura incredibile, paura che tutto questo fosse un bellissimo sogno.
Avvicino la mano a quel volto e chiudo gli occhi. Una guancia che riconoscerei tra mille. Un braccio che mi stringe a sé. Piango.
"P-peter..." sussurro singhiozzando "E-eri morto...." proseguo stringendomi a lui, senza aprire gli occhi e godendomi quel momento, con mio marito e mio figlio.
"Tecnicamente lo sono stato" esclama lui, facendomi spalancare gli occhi. "Peter!" urlano i miei nipoti, mentre io non posso fare a meno di ridacchiare.
"Solo tu potresti dirmi una cosa così con tranquillità" esclamo ridendo, concedendomi il lusso di guardarlo negli occhi.
"Ero messo molto male, bruciato al 75%... Mi hanno portato in ospedale e hanno chiamato il druido, per vedere se riuscissero a fare qualcosa... Ci ho messo 3 anni... E una volta che mi sono svegliato dal coma... Vi ho cercato... e ho trovato solo Cora.. Così abbiamo atteso insieme vostre notizie." mi spiega Peter, stringendomi e coccolando contemporaneamente nostro figlio. Nostro.
"Quella sera... Ho detto così tante cattiverie che ne porto ancora i segni... Ma sentivo qualcosa di strano nell'aria... e temendo il peggio, ho fatto ciò che mi riesce meglio... Proteggerti, e mai scelta migliore ho potuto fare." mi spiega lui, guardandomi negli occhi. "Hai dato conforto ai miei nipoti, ai nostri nipoti, non li hai lasciati soli, mentre eri a pezzi anche tu. Hai cresciuto questa meraviglia e sorprendentemente gli hai parlato di me."
"Certo che gli ho parlato di te, sei suo padre... Sei mio marito, sei stato parte delle nostre vite anche se non c'eri... Ogni volta che guardavo i suoi occhi rivedevo te, è stato James a farmi andare avanti." sussurro, guardando mio marito e mio figlio e sorrido, felice.
"Non vi lascio più ora, e farò in modo di farmi perdonare per tutto ciò che di cattivo è uscito dalla mia bocca. Sei la mia vita, lo siete entrambi. Non ci separerà più nulla, amore"
E improvvisamente, tutto torna in ordine.
Lo bacio. Finalmente sono a casa.
Buonasera a tuttiii,
Eccomi qui con un'altra OS, incredibile, due giorni di filaa, sono orgogliosa di me stessa ahahah.
Mi sono presa una piccola licenza poetica e ho lasciato viva Laura e cambiato qualche dettaglio su Peter... Però spero vivamente che questa possa piacervi
E soprattutto piacere a denisecoccinella
Ci ho messo il massimo, giuro ❤
Spero vi piaccia.
Love you all,
Gio
"
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