Capitolo 3- La Perla Nera
Durante tutto il viaggio, Jack cercò più volte di avvicinarsi a me facendomi molte ed anche troppe domande su di me, forse per conoscermi meglio. Era sempre concentrato a guardare l'orizzonte poggiandosi con il gomito sinistro sul timone, girando continuamente lo sguardo verso di me intenta a leggere uno dei libri che avevo trovato in stiva. Un giorno, si avvicinò a me e, sedendo di fronte a me a gambe incrociate sulle travi di legno del pontile, mi disse:
"Gioia, andiamo a cercare un paio di pantaloni ed una camicia per te sottocoperta, che ne dici?"
Io annuì e, con un sorriso accennato, aggiunsi: "In effetti ero stufa di indossare questa camicia da notte ma, io non ho visto vestiti lì!"
Jack:" Forse non hai scrutato abbastanza bene!"
Andammo giù in cantina, io dietro di lui e, una volta arrivati, vidi nuovamente quell'ammasso di bauli gettati lì a casaccio, quasi a sembrare una stiva dei pirati piena di tesori però, al contrario, molto cupa e senza quel dorato sberluccichio. Ci mettemmo a cercare fino a svuotare quasi tutti i bauli, fino a quando non ne trovai un'altra sotto un telo che a sua volta si trovava sotto un piccolo tavolino. Una volta aperta, finalmente trovai vestiti in quantità, ma soprattutto un paio di bellissimi pantaloni di seta di colore rosso quasi vellutato, una semplice e leggera camicia bianca con maniche lunghe e rigonfie alla fine ed un bel cappello piratesco. questo baule era stato sicuramente trovato dalla compagnia delle indie su qualche nave pirata che avevano assaltato. Dopo averlo detto a Jack, lo andai a cambiare e, quando tornai sul ponte, vidi lo sguardo di Jack mutare, quasi fosse ammaliato, e facendo uno dei suoi sorrisini disse:
"Sembri proprio un pirata... se non fosse per le tue mani ed il tuo viso candidi come il sederino di un bambino!"
Mi stava insultando per le mie origini nobiliari e così, facendo una faccia molto tetra e cupa, aggrottando le sopracciglia, non gli rivolsi la parola ma, mentre stavo andando in un cantuccio del pontile per continuare a leggere in pace il mio libro, si avvicinó a me con passo svelto e, prendendomi per i polsi delle braccia mi spinse contro la porta che portava sottocoperta. Mi guardò con occhi possessivi ma al contempo dolci e disse:
"Sei bellissima, affascinante ed anche molto misteriosa... Chi sei tu realmente?!"
Avvicinò lentamente le sue screpolate ma sensuali labbra alle mie ma, poco prima di arrivare a baciarmi, sentimmo una palla di cannone sfiorare la nave: era la Perla!
Jack: "Riconoscerei ovunque questi cannoni! La mia amata Perla... "-disse con una forte commozione dentro di sé, scordando però il "quasi bacio" che avevo rischiato di avere, o almeno così pensavo...
Jack: " Su, non stare lì impalata e vai di sotto a caricare i cannoni! Penseremo dopo al bacio... "- disse sorridendo- "Adesso ho la mia amata Perla da togliere dalle grinfie di quel lurido mollusco di Hector!"
Era come se avesse letto nella mia mente che stavo pensando a quell'episodio. Andai a ricaricare i cannoni come mi aveva comandato il capitano.
Jack: "A noi due Hector!"-disse conducendo l'Interceptor verso la Perla Nera.
Hector era davvero vecchio e, che strana cosa vederlo ancora con la sua gamba storta e piena di peli ancora sana e senza parrucca. In quel momento capii perché erano lì, per il mio medaglione! Salii subito a riferirlo a Jack ma, purtroppo, la ciurma della Perla era già a bordo e aveva legato Jack all'albero maestro.
Hector: "Oh, ma che bella signorina abbiamo qui! Come vi chiamate bella fanciulla? Che ci fate tutta sola su una nave insieme ad un malcapitato come Jack? "
Jack: "Lasciala andare Hector, tu ce l'hai con me no?"
Hector: "A te penserò dopo Jack, ma adesso mi serve un medaglione, tutto d'oro, che sento esssere qui su questa nave! Voi sapete dov'è nascosto milady?"
Io rimasi impietrita in quel momento! Cosa dovevo fare? Ragionai e, dopo aver lanciato un coltello a Jack, estrassi la spada dal fodero di uno dei pirati che mi stava vicino approfittando della loro incredulità nel pensarmi debole ed attaccai Hector. Lui si difese, era bravissimo e sapeva maneggiare la spada come nessun altro. In quel momento pensai e ringraziai mia madre per avermi costretto a fare scherma. Dopo un pò di graffi procuratami e averlo disarmato aspettavo solo che Jack si liberasse.
Hector: "Però, hai stoffa ragazzina! Nessuno mai mi aveva disarmato, te lo concedo ma..."
In quel momento vide il medaglione al mio collo che era uscito da sotto la camicia che si era leggermente sbottonata e lì, furono cavoli fritti.
Hector: "Tu... sei la figlia di Sputafuoco? Dammi quel medaglione!"- disse con un'espressione simile a quella di Gollum del Signore degli anelli.
Per mia fortuna arrivò Jack che, dopo essersi occupato anche degli altri, gli diede una botta in testa dopo avergli detto addio. Li lasciammo tutti su di un'isola deserta, la stessa dove avevano lasciato lui molti anni prima. Dopo aver incendiato l'Interceptor, prendemmo la Perla e Jack, finalmente felice, coccolò un pò il suo vecchio amico di avventure, il timone, quando si accorse che lo stavo osservando con un'espressione di tenerezza e mi impartí degli ordini per poi ripartire alla volta di Tortuga.
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