Chapter two
Il ragazzo che si presenta dinanzi a noi è molto alto, sul metro e ottantacinque, con le spalle abbastanza larghe e non troppo muscoloso. Ha i capelli castani, così come i suoi occhi, e si presenta in modo molto imponente.
«Pensavo che non passassi l'estate qui» Dice Sally al fratello, riportandomi alla realtà.
«Infatti, solo che alla fine ho deciso di rimanere. Tu, piuttosto, che ci fai a Miami?»
«Sono venuta a passare un po' di tempo con mio fratello per fargli le coccole... Sono venuta in vacanza, idiota!» Risponde sarcasticamente la mia amica. «Lei, comunque, è la mia migliore amica Charlotte, passerà anche lei l'estate qui» Continua in seguito, indicandomi.
Subito dopo Jason sposta lo sguardo su di me e mi squadra attentamente da capo a piedi, il che mi mette molto a disagio. Per frenare la sua radiografia tendo la mano verso di lui e dico:
«Piacere»
Lui, però, si mette a ridere, probabilmente per prendermi in giro. Ritiro la mano mortificata e abbasso lo sguardo. Sarebbe stato carino da parte sua mettere da parte la sua scostumatezza e presentarsi, ma evidentemente non la pensa nel mio stesso modo. Successivamente Jason, dirigendosi in una camera, credo nella sua, ci raccomanda:
«Non fatevi sentire, voglio continuare a credere di essere solo in questa casa»
Io e Sally ci guardiamo subito e lei, notando il mio sguardo confuso, inarca le sopracciglia e mi dice:
«Lascialo stare, è un po' strano»
Sì, l'avevo notato!
«Come mai lui vive qui tutto solo?» Domando curiosa, cercando di tralasciare quanto appena successo.
«Beh, vedi... dopo l'abbandono di nostro padre, si è allontanato da tutto e da tutti, persino da me...questo mi dispiace molto, ma non so cosa farci. Ogni volta che ne parlo, lui mi risponde male o, se mi va bene, cambia argomento»
Sposto lo sguardo su un punto indefinito del pavimento, pensando a quanto Jason debba aver sofferto a causa dell'abbandono del padre.
Deve essere stato difficile ritrovarsi solo da un momento all'altro in una nuova città, schiacciato dal dolore di una perdita.
Non riesco a immaginare la sensazione di abbandono e di incompletezza che si deve provare quando si perde un padre. Deve essere straziante.
Dopo un po' Sally e io entriamo ognuna in camera nostra e disfiamo le valigie. Dopo aver finito ho un certo languorino, così mi reco in cucina per mangiare qualcosa. Purtroppo, però, il frigo è vuoto, ci sono soltanto delle bottiglie di birra.
È uno scherzo?
«Mio fratello ormai vive solo di birra, ma stavo scendendo a comprare qualcosa» Interviene Sally, uscendo dalla sua camera con una borsa in mano.
«Vuoi che venga con te?» Le chiedo.
«Non preoccuparti, tanto torno subito» Risponde lei, aprendo la porta di casa.
«D'accordo, a dopo allora.» Concludo, salutandola con un cenno della mano.
Successivamente mi dirigo in bagno per farmi una doccia. Rimango molto tempo sotto il getto d'acqua calda, sperando che quest'ultima mi porti via dai miei pensieri.
Mi chiedo se in questo momento i miei genitori stiano litigando, se mia madre stia piangendo o se mio padre sia in qualche bar a sfogarsi.
Sono felice di essermi presa una pausa dalla mia vita quotidiana, ma sono comunque in pensiero per loro due.
Spero che mia madre seguirà il mio consiglio di prendersi una giornata tutta per sé e di rilassarsi. Avrei voluto consigliarle di divorziare da mio padre, dato che erano più le ore in cui litigavano che quelle in cui non lo facevano, ma so che, se l'avessi fatto, mi avrebbe risposto: "Tutte le coppie litigano, ma non significa che per questo debbano divorziare" e io allora avrei continuato dicendole: "Però non tutte litigano venti ore su ventiquattro" e si sarebbe sicuramente creata una discussione peggiore di quelle che lei ha con mio padre.
Apro la cabina della doccia per prendere l'asciugamano, ma mi accorgo che non c'è. Mi sono persino dimenticata di portare il ricambio.
Bravissima Charlotte, sei davvero il genio dei geni!
Non so cos'altro fare se non chiedere a Jason se può prendermi un'asciugamano, anche perché non ho alcuna intenzione di girare per tutta la casa nuda.
Non mi alletta l'idea di chiamarlo per farlo venire in bagno, per di più quando sono in una cabina di una doccia senza vestiti, ma non ho altra scelta.
«Jason!» Urlo, cercando di farmi sentire. «Jason! Puoi venire un attimo in bagno?» Continuo, questa volta alzando il tono della voce.
Poco dopo sento il rumore di passi farsi sempre più intenso e nitido. Quando la porta si apre, io chiudo la cabina della doccia per non farmi vedere da lui nuda.
«Senti bellezza, sarei disposto a farlo nella doccia, ma non sei molto il mio tipo, perciò... continua a fingere che non esista.» pronuncia, completamente fraintendendo ciò che volevo chiedergli.
Ma che cosa?
«Aspetta, Jason! Puoi passarmi un'asciugamano? Però chiudi gli occhi quando stai per darmela» Gli chiedo, prima che esca dal bagno.
Cala il silenzio per qualche secondo, poi, però, sento il rumore di un cassetto aprirsi e subito dopo Jason dire:
«Ecco a te»
Apro leggermente la cabina della doccia, ma appena vedo che non ha chiuso gli occhi, la richiudo velocemente ed esclamo:
«Ti ho detto di chiudere gli occhi!»
«Come sei noiosa...»
«Fallo e basta!» Esclamo.
Dovrebbe sapere che non è poi così difficile abbassare due palpebre!
Riapro la cabina e, notando che questa volta ha fatto ciò che gli ho chiesto, afferro l'asciugamano, l'avvolgo intorno al corpo ed esco dalla doccia.
Lui rimane a fissarmi per un po', e, sentendomi nuovamente a disagio, dico:
«E comunque, per tua informazione, neanche tu sei il mio tipo. E poi, non è che tutte le ragazze vogliano fare sesso con te, che sia chiaro»
Si forma un fiero, ma anche interrogativo, sorriso sul suo viso. Lo oltrepasso, dandogli una leggera spallata, ed esco dal bagno, entrando in camera mia. Appoggio le spalle alla porta, dopo averla chiusa, e ripenso a ciò che è appena accaduto e a quanto Jason sia arrogante.
Come ha potuto pensare che, solo perché l'ho fatto venire in bagno un attimo, volessi fare sesso con lui?
Forse crede che non abbia dei valori su cui basarmi, una dignità, del pudore. Se è così, si sbaglia di grosso.
Mi rivesto e, appena finisco, sento la porta di casa aprirsi.
«Ho il cibo!» Esclama Sally con un tono ironico.
Sbarro gli occhi non appena sento il profumo di pizza e, divorata dalla fame, mi precipito in salotto. Vedo Sally appoggiare tre scatole di pizza sul tavolo, mi avvicino a lei e ne apro una, sbirciando all'interno.
«Hai preso la mia preferita!» Esclamo, ammirando le patatine fritte e la salsiccia fresca messe in modo poco uniforme sulla pizza.
«Non voglio di certo avere una predica come quella di due anni fa» Risponde, inarcando le sopracciglia.
Mi metto a ridere, ripensando a quando, una sera, avevamo ordinato le pizze e Sally non aveva detto al ragazzo che prendeva le ordinazioni di metterci sopra anche le patatine. Io ricordo che le avevo fatto una discussione infinita per la sua "distrazione" e per la sua capacità di "pensare solo a sé stessa". Alla fine però eravamo scoppiate entrambe a ridere, reseci conto dell'inutilità di quel litigio.
«Che ne dici di pizza e Netflix?» Propone la mia amica.
Accetto volentieri e ci sediamo sul divano. Poco dopo Jason esce dalla sua stanza e, appena Sally lo vede, gli dice:
«Ho preso le pizze, la tua è sul tavolo. Se vuoi, unisciti a noi»
«Sto uscendo» Risponde lui di getto, senza neanche guardare sua sorella.
Rimango stupita dal suo poco tatto. Capisco che abbia voluto allontanarsi da tutto, ma non può essere così arrogante, soprattutto con sua sorella.
Mi addormento prima di finire il film, come sempre.
***
Poco dopo, mi sveglio all'improvviso, cercando di sfuggire all'incubo che ho appena fatto. Faccio molto spesso questo sogno: mio padre che va a vivere con un'altra donna, dimenticandosi di me, e mia madre che fa finta di non avere una figlia, rinchiudendosi in sé stessa, senza uscire per giorni e giorni. Questo mi spaventa così tanto che piango persino quando dormo.
Asciugo la lacrima che ha attraversato tutto il mio viso e prendo il telefono per controllare l'ora: 2:45 a.m.
Sposto il braccio di Sally dal mio addome e, cercando sostegno dallo schienale, mi alzo dal divano e mi dirigo fuori nel piccolo terrazzino. Mi affaccio dal muretto e ammiro il meraviglioso panorama che mi si presenta davanti. Vengo ammaliata dalla bellezza del mare, illuminato dal chiarore della luna piena di questa notte e dalle luci che fanno sembrare la città uno splendido e colorato dipinto.
Abbassando lo sguardo, vedo che, in strada, appoggiato ad una macchina, c'è Jason che si bacia con una ragazza. Lui ha le mani fisse sui suoi glutei e lei gli massaggia le sue parti basse. Mi viene la nausea solo a vedere quella scena, quindi rientro in casa, spengo la televisione e mi ristendo sul divano accanto a Sally per non rimanere sola, ancora agitata dall'incubo precedente.
💖SPAZIO AUTRICE💖
Ciao a tutti, come state? Come vi è sembrato questo capitolo? Abbiamo conosciuto Jason e abbiamo capito che tipo è...che ne pensate di lui? Che ne pensate del suo comportamento? Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto, se così (e se vi va) lasciate una stellina🌟 per farmelo sapere. Ci vediamo al prossimo capitolo, ciao! ❤️
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