Chapter nine

Rimango immota davanti alla porta della cucina e cerco di rispondere alla quantità indefinita di domande che prendono forma nella mia testa. Perché, venendo a conoscenza del matrimonio della madre di Adam, Jason e Sally hanno reagito in quel modo? Questo c'entra forse con l'antipatia e l'astio che loro due nutrono nei suoi confronti? Sua madre ha fatto loro qualcosa? Qualcosa di brutto?

Strofino le mani sul viso e sbuffo. Sento dei singhiozzi provenire dalla camera della mia migliore amica e mi allarmo all'istante.

Sally sta piangendo per la notizia appena ricevuta?

Mi precipito immediatamente nella sua camera, senza neanche bussare. Ho bisogno di consolare la mia amica e lei ha bisogno di essere consolata.

La vedo distesa sul letto di lato con le ginocchia all'altezza del petto e la sua testa affondata nel cuscino, divenuto un tappeto per le innumerevoli lacrime che le rigano il volto.

«Sally...» Sussurro, avvicinandomi al letto. Mi siedo, sistemando una gamba sotto al sedere, e le accarezzo il viso con le mani, scostandole diverse ciocche di capelli dal viso. «Che ti succede? Puoi parlarne con me, lo sai...» Ed è vero, con me può parlare di tutto e la medesima cosa accade con lei. Ci conosciamo da quasi due anni, ma abbiamo instaurato un vero e proprio rapporto di sorelle. Ogni volta che io avevo bisogno di una spalla su cui piangere, ogni volta che stavo male per i continui litigi dei miei genitori e per la tensione in casa, ogni volta che mi sentivo persa, sola, non capita, lei c'era. Lei c'è sempre stata e adesso anche io voglio esserci per lei, qualsiasi siano i demoni che la tormentano.

Mi chino verso di lei e le avvolgo le spalle con un braccio, mentre con l'altro continuo ad accarezzarle il viso.

«Stai piangendo per quello che hai appena saputo?»

Lei annuisce tra diversi singhiozzi e subito dopo, in un flebile sussurro, aggiunge: «Non ne voglio parlare adesso...»

«Tranquilla, non c'è fretta... prenditi tutto il tempo che vuoi, io sono qui» Se non se la sente di parlare, allora non deve farlo. Non voglio costringerla a fare niente che lei non voglia. Se intende rimandare l'argomento, io posso attendere. Sa che sono sempre disposta ad ascoltarla e lo stesso vale per me. Il nostro rapporto non è perfetto, è vero, ma ci vogliamo bene, molto bene. Ognuna vuole il bene dell'altra e, secondo me, questa è l'unica cosa che conta.

Si solleva con i gomiti e mi stringe in un forte abbraccio.

«Ti voglio bene, amica mia» Le confesso, rafforzando la presa.

«Anche io te ne voglio»

Rimaniamo in quell'abbraccio per diverso tempo, fino a quando non sentiamo il mio telefono squillare.

Lei, tirando su con il naso, si scosta leggermente e mi dice di andare a vedere chi è. Lo faccio, ma, non appena prendo il telefono, mi irrigidisco. È Adam. Non rispondo, non mi sembra il caso. Non so cosa sia successo tra loro, ma se questo fa stare male la mia migliore, allora io intendo scoprire di cosa si tratta, prima di stringere forti legami con lui.
Spengo il telefono e lo ributto sul divano, rientrando in camera di Sally, la quale si è data una sistemata.

«Chi era?» Mi chiede, alzandosi dal letto e avvicinandosi alla specchiera per sistemare i capelli scompigliati.

«Nessuno...» Non credo sia una buona idea dirle che è stato lui a chiamarmi, così cambio argomento. «Allora, che ne dici di uscire? Potremmo andare a comprare qualcosa per la festa sullo yacht di domani!» Propongo, anche se l'idea non mi stuzzica molto. Non mi piace molto girare nei negozi, ma questa, per Sally, è la miglior terapia. E poi, qualche giorno fa, mi aveva detto che voleva comprare un costume che le mettesse in risalto tutto, nonostante abbia già comprato, uno dei primi giorni che ci siamo trasferite qui a Miami, un sacco di bikini.

Si volta di scatto verso di me e gli occhi le si illuminano.

«Saresti davvero disposta a girare innumerevoli negozi alla ricerca del costume perfetto?» Chiede con un sorriso a trentadue denti, evidenziando le ultime due parole come se stesse parlando di un quadro pregiato, di un edificio antico o di una casa di lusso.

Annuisco e lei emette un ultimo urlo di gioia.

«Perfetto! Vado a prepararmi! Vai anche tu! E muoviti, se fai tardi ti trafiggo con questo pennello» Mi minaccia, sfilando dal porta pennelli sopra la specchiera uno di essi.

Alzo le mani in alto e prometto di essere pronta in tempo.

Sono felice di vederla così allegra. Tuttavia so che continuerà a stare male per la notizia di oggi, senza farsi troppo notare, anche se non ho la minima idea di cosa lei abbia a che fare con essa.

***

Io e Sally abbiamo passato l'intera giornata girando tra i negozi. Non abbiamo comprato solo un costume, come aveva assicurato lei, ma ha voluto anche fare la scorta di prodotti make up, per il corpo, borse, occhiali da sole e innumerevoli capi d'abbigliamento. Il suo armadio era così pieno che ha dovuto sistemar una parte, una grossa parte, degli acquisti nel mio, che ovviamente non contiene neanche la metà dei suoi vestiti.

La sera decidiamo di andare a mangiare fuori in un ristorante di pesce con Lily e Millie.

«Questo posto è fantastico!» Esclama Millie, guardandosi intorno.

Non ha torto a dirlo. Le pareti sono interamente celesti, arredate da conchiglie, dipinti raffiguranti l'oceano e diverse foto dei proprietari del locale con personaggi famosi. È diviso in più sale e in ognuna di esse sono posti molti tavoli rotondi. Noi decidiamo di posizionarci all'esterno, dove una leggera brezza ci trasporta in un vortice di relax e pace insieme al verso delle cicale.

Ci sediamo a tavola e iniziamo a ordinare. Subito dopo, Lily prende parola e, eccitata, ci ricorda del party di domani sera sul suo yacht privato.

Come se potessimo dimenticarlo.

«Ragazze, ci sarà un sacco di gente! Ho invitato anche diversi giocatori di basket della squadra del college e, lasciatemelo dire, sono divini! Li ho invitati esclusivamente per voi due... io sono già occupata» Rivolge un sorriso a Millie e si lasciano un tenero bacio sulle labbra.

Giocatori di basket? Ovvero palloni gonfiati che credono di essere superiori a tutti per la loro massa muscolare e per i loro addominali scolpiti? Anche no.

«Quindi hai invitato anche mio fratello?» Chiede Sally, sbuffando.

«Aspetta, Jason fa parte della squadra di basket del college?» Ma certo che sì, in fondo anche lui possiede tutte le caratteristiche elencate poco fa.

«Sì, e sì. Potevo non invitarlo? La maggior parte delle ragazze che ci saranno mi hanno pregata di farlo!»

Avverto un forte fastidio, sentendo queste parole. Molto probabilmente domani sera una di loro farà sesso con lui, come magari successo altre volte ad altre feste. Eppure, non riesco a capire perché sia così infastidita. Io e Jason non siamo niente, dovrei fregarmene se va a letto con altre ragazze, no?

Abbasso lo sguardo e credo che Millie si sia accorta del mio distacco, poiché, non appena lo rialzo, la trovo con la fronte aggrottata e con lo sguardo rivolto nella mia direzione. Non mi chiede niente, si limita a tossire leggermente e a distogliere il suo suo sguardo dal mio.

***

Dopo circa due ore, decidiamo di rientrare ognuna a casa propria. Sono stanchissima e non vedo l'ora di tuffarmi nel letto. Sono troppo stanca per fare una doccia, quindi tolgo le scarpe dai piedi e, senza neanche sfilare le lenzuola quanto basta per infilarmici dentro, mi stendo supina sul morbido materasso e crollo l'attimo dopo.

Ecco che, però, l'incubo, che mi accompagna da quando sono bambina in quasi tutte le mie notti, torna nella mia mente. Sogno mio padre che mi rinnega come figlia e mia madre che cade in una forte depressione.

«Stai con tua madre! Siete fatte l'una per l'altra! Due complete nullità! La mia nuova compagna è molto più paziente di tua madre e la mia figliastra più comprensiva e socievole di te! Che te ne stai interi pomeriggi ad ascoltare musica o sui libri!»

Mi dimeno con irrequietezza nel letto e mi metto seduta subito dopo con un sussulto. Ho il viso pieno di lacrime e il respiro accelerato. Questo incubo è la mia più grande paura. Ho paura che mio padre possa abbandonarmi, che possa dimenticarsi di me e rinnegarmi senza alcuna esitazione. Sistemo bruscamente i capelli dietro le orecchie per cercare di scacciare quel pensiero e mi alzo di scatto dal letto.

Apro la porta della mia camera e mi reco in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, ma, in salotto, affacciato al piccolo terrazzino, c'è Jason che fuma una sigaretta.

Mi fermo, incerta su cosa fare. Non so se avvicinarmi a lui e parlargli o ritornare in camera di soppiatto. Prima che possa prendere una decisione, lui si volta nella mia direzione e si rigira subito dopo: «Ti serve qualcosa?»

Sposto lo sguardo da una parte all'altra della stanza e poi rispondo, tirando su con il naso e cercando di mandare via il nodo che persiste nella mia gola: «Ehm... niente, ero solo venuta per prendere un bicchiere d'acqua»

Lui interrompe un attimo di fumare e si gira lentamente verso di me.

«Stai piangendo?» Chiede con aria calma e la fronte leggermente aggrottata.

Ecco, brava Charlotte! Ti ha beccata.

Nego con la testa, perché so che, se adesso dicessi qualcosa, i miei occhi riverserebbero tutte le lacrime che stanno trattenendo.

Si avvicina a me e mi scosta una ciocca di capelli dal viso, sistemandola dietro l'orecchio.

«È successo qualcosa?» Mi chiede, avendo ormai capito che qualcosa non va.

Serro gli occhi, scrollo la testa e l'abbasso per non far fuoriuscire le lacrime, ma una sfugge al mio controllo e mi riga il volto.

Lui mi alza il mento con due dita e con il pollice mi asciuga una lacrima. Sposto il mio sguardo da un suo occhio all'altro e accorcio di un po' la distanza che c'è tra noi. Mi guarda confuso e il mio battito accelera sempre di più. Lui avanza anche di un passo e mi accarezza il labbro inferiore con il pollice. Tiene lo sguardo fisso sulle mie labbra e io faccio lo stesso. Le mie mani iniziano a sudare e il mio respiro diventa affannoso.

Continua...

💖SPAZIO AUTRICE💖

LO SO! LO SO! Non dovevo lasciarvi così, ma 1) il capitolo veniva TROPPO lungo e 2) ci vuole un po' di suspense hahaha.

Comunque! Come vi è sembrato questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto, se così (e se vi va) lasciate una stellina 🌟.

Questo è stato un capitolo di "approfondimento" diciamo. Siamo, infatti, andate più a fondo nell'amicizia di Sally e Charlotte e abbiamo saputo che Jason fa parte della squadra di basket del college, infatti è più grande di un anno di Sally e Charlotte.

Vi ricordo che nel prossimo capitolo ci sarà la festa sullo yacht!! Accadrà qualcosa tra Jason e Charlotte e non solo! Ricordate: NON SOLO. Non vi dico più niente! Ci vediamo al prossimo capitolo, girls!! Vi voglio benee❤️

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