Chapter forty-one
Passano intere settimane da quel giorno. Il giorno in cui sono andata via dalla casa che aveva fatto nascere il mio amore per Jason e che aveva ascoltato tutte le nostre promesse, i nostri sospiri rochi e le nostre dichiarazioni tacite.
I giorni sono passati troppo in fretta e io a stento ho avuto il tempo di metabolizzare il fatto di star convivendo con un ragazzo che non sia Jason.
Fortunatamente, però, queste settimane non sono state molto complicate, o almeno, non come immaginavo: Matt era sempre disposto ad ascoltarmi e a confortarmi nei momenti in cui stavo male. Chiamava Sally per uscire con noi quando mi sentivo sola e mi costringeva ad assaggiare una delle sue ricette quando non volevo mettere nulla sotto ai denti. Mi è stato vicino, mi ha fatta ridere, in particolare quando faceva le imitazioni dei personaggi pubblici o dei nostri amici, e mi ha fatto pensare ad altro quando ero troppo triste da non riuscire neanche ad alzarmi dal letto. Ovviamente, però, ci sono stati anche momenti di imbarazzo: molte volte delle ragazze che uscivano dalla sua camera mi davano il buongiorno completamente nude. Le faceva venire quando io uscivo con Sally, ma la mattina dopo mi ritrovavo comunque in una situazione abbastanza scomoda. Tuttavia, non gli ho mai detto nulla, se non qualche battutina lanciata appositamente per infastidirlo. Infatti, abbiamo legato molto e l'ho scoperto un ottimo amico. Porta leggerezza nella mia vita e per questo non voglio allontanarmi da lui. Era da tanto che non mi sentivo più così bene, spensierata, tranquilla, e non smetterò mai di ringraziarlo per questo.
«Camicia bianca o nera?» Alza entrambi i capi ai lati della testa, in attesa di una mia risposta.
Le guardo attentamente e indico la nera, senza alcuna ombra di dubbio.
Ci stiamo preparando per andare alla festa di Lily. Con noi c'è anche Sally, che si sta facendo una doccia mentre canta a squarciagola.
Inizialmente non ero molto sicura di andarci, dato tutto quello che era successo, ma avevo promesso a Sally che l'avrei accompagnata. Non volevo lasciarla sola la prima sera del suo ritorno alle feste dopo la morte di sua madre e quindi, anche se controvoglia, ho deciso di andarci.
Sono ancora molto titubante a riguardo, poiché certa di rivedere anche Jason. Non so con chi sarà e non credo neanche di volerlo sapere. L'idea che accanto a lui possa esserci una delle sue soliti amanti o, peggio ancora, Ally, mi manda in subbuglio; mi fa ribollire il sangue nelle vene e non riesco più a ragionare. Perché la verità è che sono ancora innamorata di Jason e la gelosia che provo nei suoi confronti è ancora molto forte.
«Charlotte, mi stai ascoltando?» La voce di Matt mi riporta alla realtà e me lo ritrovo davanti a me, già pronto e profumato per andare alla festa. «Come sto?»
Emetto un sospiro divertito e annuisco. «Stai benissimo.»
«Bene.» pronuncia soddisfatto, aggiustandosi subito dopo il ciuffo allo specchio.
In questi giorni di convivenza ho anche appurato che Matt tiene molto al suo aspetto estetico, ma di solito non è così nervoso. Stasera, infatti, sembra che voglia superarsi al massimo.
Tuttavia, non domando nulla, per evitare di metterlo a disagio, e mi alzo dal letto anche io per guardarmi allo specchio.
Indosso un vestito verde smeraldo abbastanza corto, che evidenzia alla perfezione ogni mia curva. Ha la schiena completamente scoperta e una scollatura che si conclude alla base dello sterno. Le bretelline sono sottili e dei piccoli brillantini sono spruzzati ovunque sul tessuto.
Ovviamente l'idea di farmelo indossare è stata di Sally. Mi sentivo troppo a disagio a metterlo, ma adesso che penso che ci sarà anche Jason stasera, un senso di adrenalina mi percorre la spina dorsale, invitandomi a tenerlo.
Sistemo meglio i boccoli biondi che mi ricadono lungo la schiena e mi inumidisco le labbra rosse.
Quasi non mi riconosco per l'aspetto più selvaggio e sensuale del solito.
«Non sei ancora pronta?!» domanda Matt esterrefatto, mentre guarda Sally camminare in intimo per casa.
Inizialmente mi chiedevo come facesse Sally a non sentirsi a disagio a mostrarsi mezza nuda o con solo un asciugamano addosso da Matt, ma poi con il tempo ho capito che sono come fratello e sorella. Sono andati a letto insieme prima che io venissi a Miami, sì, ma non sembrano intenzionati a far ripetere l'accaduto. Si vogliono molto bene e questo non può che farmi piacere.
«Ho bisogno dei miei tempi.» risponde la mia amica, infilandosi un tubino giallo che si abbina alla perfezione ai suoi capelli corvini.
Sposto lo sguardo su Matt e noto che sta sbuffando. «Ha bisogno dei suoi tempi...» ripete con una mano tra i capelli. «Dice sempre la stessa cosa.»
Scoppio a ridere non appena appuro la veridicità di queste sue parole.
«Matt, ti tiro la piastra in testa se non la smetti, così poi faremo veramente ritardo.» Gli punta proprio quest'ultima sul petto, prima di usarla per ravvivare i suoi capelli con delle onde.
Il biondo accanto a me le fa il verso e io li guardo divertita, mentre passo un'ultima volta il mascara sulle ciglia.
***
Venti minuti dopo siamo davanti all'immensa casa di Lily. La guardo ammaliata, nonostante questa sia già la decima volta che la visito.
Ci incamminiamo verso l'ingresso, mentre persone in bikini e altre con semplici vestiti ci spintonano.
Una tutta bagnata, in particolare, sfiora il vestito di Sally con una mano, inducendo quest'ultima a voltarsi di scatto nella sua direzione. «Togli le tue manacce bagnate dal mio vestito.» scandisce con una sicurezza che mi fa rabbrividire al posto della ragazza. Lei, infatti, alza le mani come per scusarsi e si allontana, facendo ben attenzione a non toccarla.
La mia amica emette un sospiro soddisfatto e continua a camminare, mentre io roteo gli occhi al cielo.
Cerchiamo Lily e Millie fra la folla, ma non riusciamo a trovarle. Infatti dopo un po' Sally si volta nella mia direzione e cerca di sovrastare la musica con la sua voce: «Vado a cercare David!» Urla e a stento la sento. Tuttavia, annuisco e mi volto nella direzione di Matt.
«Vuoi da bere?» domanda, senza però che io riesca a capire nulla.
La musica è troppo alta, così come le urla dei ragazzi attorno, per questo si avvicina al mio orecchio. Riesco a sentire il suo respiro sul mio collo e questo mi mette a disagio.
«Ho chiesto se vuoi da bere.» Annuisco, intenzionata a bere soltanto acqua, e ci dirigiamo in cucina.
Lui, però, posa la mano sui miei fianchi, a causa dell'eccessiva calca di gente che ci spintona, e questo mi fa arrossire a causa dell'imbarazzo.
Tuttavia, non dico nulla, nonostante non mi senta molto a mio agio nel sentire delle mani che non siano quelle di...
Jason.
Il respiro mi si mozza improvvisamente non appena lo vedo a pochi metri da noi, che ci fissa attentamente. Ha gli occhi puntati sui miei fianchi, in particolare sul punto dove è posata la mano di Matt. La incenerisce con lo sguardo, mentre la mascella guizza per serrarsi.
I miei occhi esaminano tutta la sua figura e avverto un potente sfarfallio nel mio stomaco non appena incrociamo i nostri sguardi.
Mi osserva con attenzione, come se non capisse perché sono lì proprio con Matt. E io vorrei andare lì, spiegargli che non è come sembra, che è ancora lui il ragazzo che amo e che amerò per sempre, ma non lo faccio. Sto ferma come se fossi immobilizzata dai suoi occhi, perché non so come potrebbe reagire.
«Charlotte, tutto okay?» domanda Matt, risvegliandomi dallo stato di trance in cui ero entrata.
Annuisco come un automa e scuoto la testa per tornare alla realtà. «S-sì, andiamo.»
Entriamo in cucina e lì incontriamo Lily e Millie. Si stanno baciando dinanzi alla penisola, accompagnate da altre coppie.
Mi schiarisco la voce, come se questo potesse aiutarmi a sentirmi meno a disagio e mi gratto nervosamente la nuca. A differenza mia, però, Matt non sembra per niente imbarazzato, poiché si avvicina a Lily e, schioccando diversi baci proprio vicino a lei, domanda: «Baceresti anche me, Brown?»
Lei si volta verso di lui con le sopracciglia inarcate, e risponde sarcastica: «Ti piacerebbe, Taylors.» Detto questo, sta per tornare a concedere la sua attenzione alle labbra di Millie, ma, non appena vede me, increspa le labbra in un ampio sorriso ed esclama: «Charlotte! Non pensavo venissi! Ma sei uno schianto!» Mi squadra da capo a piedi e si avvicina per abbracciarmi.
Ho raccontato anche a loro di Jason e devo dire che hanno avuto due reazioni completamente diverse: Millie per prima cosa mi ha abbracciata, cercando in tutti i modi di confortarmi. Lily ha cercato di fare la medesima cosa, seppur a modo suo: infatti ha iniziato subito a cercare tra i suoi contatti altri ragazzi single che potessero andarmi bene. Inutile dire che non ho neanche voluto vederli, ribadendo mille volte che la mia testa era, ed è tuttora, occupata dal castano.
Le sono comunque grata di essermi stata accanto, nonostante i suoi modi a volte troppo burberi che usava per non farmi pensare a Jason.
«Grazie, Lily, anche tu sei stupenda.» le rispondo con grande sincerità, dato il modo in cui il vestito nero che indossa si modella perfettamente al suo corpo.
«"Tu sei più bella", "no, tu!", "ma che dici? Sei tu la migliore!"» Matt ci fa il verso ed entrambe ci voltiamo a fulminarlo con lo sguardo.
Tuttavia, non riesco a mantenere un'espressione abbastanza seria, poiché scoppio a ridere subito dopo.
«Prendi da bere piuttosto...» lo incito, dandogli un buffettino sulla schiena.
Lui ridacchia e fa come gli ho detto, porgendomi poco dopo un bicchiere colmo di coca cola. Lo ringrazio con un cenno del capo e salutiamo Lily e Millie, per poi dirigerci in salotto.
Ci addentriamo nella folla e iniziamo a ballare. O meglio, Matt inizia a ballare, io invece non riesco a muovermi decentemente. Dieci centimetri di tacco e la mia timidezza non si incontrano alla perfezione e tutto ciò che ne esce fuori sono spasmi imbarazzanti.
Mi prendo in giro da sola, mentre noto Matt guardarmi divertito. Sta trattenendo un labbro tra i denti per evitare di scoppiarmi a ridere in faccia.
Roteo gli occhi al cielo e mi volto dalla parte opposta, non volendo essere umiliata ancora di più.
«Ti faccio vedere come si fa, altrimenti farai amicizia direttamente con gli ippopotami in tutù.»
Aggrotto le sopracciglia, stranita da questa sua metafora e mi metto a ridere. Tuttavia, non ho neanche il tempo di ribattere, poiché posa due mani sui miei fianchi e inizia a farli oscillare lentamente da una parte all'altra.
Quello che ottiene, però, non è altro che rigidità, poiché me ne sto immobile, tremendamente a disagio, mentre cerca di smuovermi in qualche modo.
«Matt...» mi volto di poco nella sua direzione, per fargli capire che mi sta mettendo in imbarazzo, ma lui mi precede: «Tranquilla, non ci sto provando con te.»
Arrossisco violentemente a queste parole e una sensazione di tranquillità mi pervade.
Bene... penso mentre inizio a seguire i suoi movimenti.
Comincio a muovermi a ritmo di musica, chiudendo gli occhi per lasciarmi andare. Cerco di non pensare a nulla, neanche quando il corpo di Matt aderisce di più al mio. Non ci faccio neanche caso, poiché troppo impegnata a seguire la musica e a farmi trasportare da essa. Mi rinchiudo nella mia bolla, così come succedeva tempo fa, e inizio a sentirmi veramente bene.
Vengo travolta dalla serenità e dalla calma più assoluta, nonostante attorno a me ci sia soltanto frastuono e baccano.
Tuttavia, non appena apro nuovamente gli occhi precipito nella realtà, facendomi molto, ma molto male.
Sposto gli occhi davanti a me e la mia attenzione viene calamitata dall'intensità con cui ci guarda Jason. Anche questa volta fissa in modo truce sia me che Matt, e mi schiocca un'occhiata fulminea. Mi fissa come se avessi appena ucciso qualcuno, come se gli avessi fatto chissà quale torto, e non ne capisco il motivo. Infatti, soltanto quando sposto lo sguardo proprio dove lo ha anche lui mi accorgo del bacino di Matt vicino alla mia schiena. Lo guarda con rabbia, mentre serra i pugni in modo talmente ferreo da far diventare le nocche completamente bianche.
«Visto? È bello ballare.» A queste parole, però, mi stacco dal suo corpo e mi incammino nella direzione di Jason, per cercare di chiarire.
Spintono diversi ragazzi che mi fanno complimenti osceni all'orecchio e per poco non vomito, quando sento la puzza di alcool e droga sotto al naso.
Non sposto neanche una sola volta il mio sguardo da quello di Jason, ma, proprio quando sto per raggiungerlo e precipitarmi sulle sue labbra, lui fa qualcosa di strano. Mi rivolge uno sguardo diverso dal solito, come se lì fossero celate delle scuse per qualcosa che starà per fare.
Si inumidisce le labbra e sussurrando un «Ti avevo detto di starmi lontana.», che sento a malapena, tira a sé una ragazza lì vicino.
È una ragazza molto alta, ma non quanto lui. Ha un fisico slanciato, tutte le curve al punto giusto e dei capelli biondi.
Soltanto quando lei si volta nella mia direzione, mi accorgo che si tratta di...
Ally.
Impallidisco.
No, non starà mica per...
Tuttavia, non ho neanche il tempo di realizzare ciò che sta succedendo, poiché lui si avventa sulle sue labbra, lasciandomi senza parole.
Le cinge i fianchi con due mani e la stringe di più a sé, fino a far scontrare le loro intimità. Le palpa il sedere, mentre io sento una potente nausea risalirmi lungo la spina dorsale. Lo guardo esterrefatta. Avverto il cuore spezzarsi. Gli ultimi pezzi rimasti scivolano via dal mio controllo, infrangendosi contro il pavimento, così come il bicchiere che avevo in mano.
Avverto un potente tonfo, probabilmente causato dal cuore esploso nella mia gabbia toracica, e subito dopo mille scosse di agonia mi pervadono interamente.
Rimango a bocca aperta, mentre li guardo incapace di fare qualcosa.
Ciò che avviene dopo, però, mi sorprende ancora di più: Jason incastra i suoi occhi nei miei e si avvicina a una porta in legno lì vicino. Probabilmente si tratta di una camera da letto.
No.
A quel punto, mi avvicino a loro e, prima che possano entrare, afferro il suo braccio in una stretta ferrea, che però riesce a ferire più me che lui.
«C-Cosa stai facendo?» domando con fiotti di lacrime a rigarmi il viso.
«Vado avanti, così come stai facendo e dovresti fare anche tu.» La sua voce è fredda, distaccata, e questo è capace di farmi soffrire ancora di più.
Dov'è finito il ragazzo che mi amava?
«M-Ma allora non conto proprio nulla per te?» Il labbro mi trema e a stento riesco a parlare a causa del respiro affannoso.
Lui mi guarda attentamente negli occhi. Migliaia di sensi di colpa sembrano pervaderlo, ma avverto in lui come la necessità di fare tutto ciò. Mischia tra loro i colori delle nostre iridi un'ultima volta, prima di schiarirsi la voce e rispondere: «Non ho tempo per queste cose, Charlotte.»
Ed ecco qui. Ecco che cado nell'oblio più totale. Vengo risucchiata da un'oscurità che non pensavo nemmeno esistesse. La mia anima viene colpita, spezzata, squarciata; il mio cuore ridotto a una semplice poltiglia e tutto l'amore che provavo per lui fino a ora gettato via.
«Perché?» domando con il battito cardiaco accelerato.
Lui, però, non mi risponde. Abbassa solo lo sguardo, prima di sparire dietro la porta con la sua schifosa amante e lasciarmi lì, piena di dolore.
«No, no, no!» Urlo, sperando che qualcuno mi senta, ma improvvisamente mi sento sola, abbandonata a me stessa.
Infilo le mani tra i capelli e scoppio a piangere. Le lacrime scendono disperatamente lungo le mie guance, mentre il cuore batte all'impazzata.
Non riesco più a respirare. Sento l'improvviso bisogno di allontanarmi da tutti e stare da sola, all'aria aperta. Perciò mi precipito fuori casa di Lily, allontanandomi il più possibile.
Il tacco però mi si spezza e io cado a terra, sull'asfalto bagnato dalla pioggia del giorno prima.
Mi faccio male, ma non soffro per quello, bensì per ciò che ho appena visto e sentito.
«Perché?!» Emetto potenti urli, ma nessuno riesce a sentirmi. È come se fossi un fantasma in questo momento, invisibile.
Non posso crederci, non può essere tutto finito, non deve essere tutto finito.
Cerco di autoconvincermi che si tratta di un sogno, di un maledetto incubo, ma più mi tiro schiaffi in faccia per risvegliarmi, più sprofondo nella più crudele realtà.
Deglitisco ammassi di lacrime, mentre avverto sempre di più la necessità di vomitare. Infatti, senza neanche un minimo preavviso, abbasso il capo e butto fuori tutto ciò che sto provando in questo momento: dolore, delusione, rabbia. Rabbia perché sono stata una stupida a credere che potesse sistemarsi tutto; che potessi, proprio io, salvare Jason; che in qualche modo mi avrebbe fatto stare accanto a lui. Rabbia perché non ho mai meritato tutto questo. Ma, soprattutto, rabbia contro me stessa perché ho sperato fino all'ultimo momento che il mio amore potesse essere ricambiato. Perché tutto ciò che ho capito, questa sera, è che per Jason non sono mai stata nulla di più che una semplice ragazzina da portarsi a letto e da illudere depravatamente.
Ho dato tutta me stessa a un ragazzo che non mi ha mai amata e che, proprio questa sera, mi ha sbattuto in faccia la più amara verità: l'estate è finita e, come lei, anche tutto quello che avevamo costruito in questi mesi.
Non posso fare più nulla adesso, se non accettare che non c'è più speranza di nulla.
È tutto finito.
I biglietti sono finiti.
Il giro sulla giostra è finito.
Il film è finito.
Noi siamo finiti.
💖SPAZIO AUTRICE💖
IO VI AVEVO AVVISATI CHE JASON AVREBBE ESAGERATO, quindi me ne tiro fuori 🙈
Comunque, sono qui per dirvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo di questo primo volume💔
Fatemi sapere cosa ne pensate di quello che ha fatto Jason sia qui che su Instagram se volete perché sono curiosa 💖
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto, se così e se vi va lasciate una stellina🌟
ci vediamo al prossimo capitolo, ciaoo❤️
Pagina instagram della storia:
annaa_storiess
Profilo tik tok della storia:
anna_storiess_
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