Chapter five
Il mio tranquillo e leggero sonno viene bruscamente interrotto da gemiti di piacere provenienti dalla stanza accanto alla mia: quella di Jason, ovviamente.
Sbarro gli occhi nel realizzare cosa sta accadendo di là e cerco di scacciare dalla mia mente quell'immagine. Purtroppo, però, le urla di piacere di una ragazza non aiutano affatto.
Afferro il cuscino e lo schiaccio sulle mie orecchie per non sentirli. Anche se affievoliti, però, quei fastidiosi rumori si sentono lo stesso.
Ma non hanno un po' di pudore? Certo che no.
Getto il cuscino sul pavimento e mi precipito, con i pugni serrati, verso la camera di Jason. Busso alla porta e chiedo loro seccata:
«Potreste abbassare la voce?»
«Ma chi cazzo è questa?» Sento porre questa domanda da una voce femminile.
«Un'amica di mia sorella, una vera rompipalle»
Rompipalle io? Sarei una rompipalle soltanto perché mi disturba sentirvi fare sesso?
Busso di nuovo, questa volta con più foga, e ripongo la domanda. Non ricevendo nessuna risposta, busso inutilmente un'altra volta, ma anche questa volta l'esito è lo stesso. Ormai avendo perso tutta la pazienza, metto una mano davanti agli occhi per non vedere ciò che mi si presenterà davanti e spalanco la porta della camera di Jason.
«Ma che cazzo fai?» Chiede lui stupefatto.
«Abbassate la voce» Ordino, scandendo bene ogni singola parola.
«Che c'è? Ti dà fastidio che ci sia io al posto tuo?» Chiede la ragazza
Che cosa? Ma come si permette?
Mi sembra di impazzire!
Quando sto per risponderle a dovere, però, Jason mi precede.
«Senti, che ne dici di andare a fare una doccia? Ti raggiungo tra poco»
Cala il silenzio per qualche secondo, poi la ragazza accetta e si dirige nel bagno privato della stanza.
Tolgo la mano davanti agli occhi, ma li richiudo subito non appena vedo che Jason non si è ancora vestito.
«Vestiti, per favore!» Mi giro verso la porta, sperando faccia ciò che gli ho chiesto.
Sento dei passi avvicinarsi a me e subito dopo delle possenti braccia circondarmi i fianchi.
«Perché? Ti metto in imbarazzo?» Chiede Jason, avvicinando la sua bocca al mio orecchio.
Io sussulto nel sentire il suo respiro caldo e il suo alito che profuma di menta.
Mi volto di scatto verso di lui e impongo ai miei occhi di non abbassarsi verso il suo membro che sta toccando il mio basso ventre ormai infuocato. Per fortuna a separarci c'è il tessuto dei miei pantaloncini del pigiama.
Noto diversi tatuaggi sul suo corpo. Uno si trova sotto il pettorale sinistro dove è incisa una frase che dice "fuck it". Sulla spalla destra, invece, sono disegnate due fasce nere. Infine, vi è un ultimo tatuaggio che raffigura una rosa in bianco e nero sul polso. Nell'abbassare lo sguardo verso le braccia, però, mi scappa anche più sotto, verso il suo grosso membro. Desidero di essere sotterrata all'istante per la vergogna e l'imbarazzo e, mentre le guance mi vanno a fuoco, ripeto.
«M-mettiti qu-qualcosa addosso»
Appoggia i palmi delle mani sulla porta, circondandomi da entrambi i lati. E, girando appena lo sguardo, riesco a vedere una piccola croce sull'anulare della mano destra.
Il mio respiro diventa sempre più affannoso, il mio battito accelera improvvisamente e incontrollabilmente, e le mie mani iniziano a sudare.
Non so perché il mio corpo stia reagendo in questo modo alla sua vicinanza.
Avvicina il suo orecchio alla mia bocca e io, istintivamente, cerco di rallentare il respiro, ma con futili tentativi. Quando si accorge del mio affanno, ammicca un sorriso compiaciuto e rigira la testa verso di me per poi concludere soddisfatto:
«Ti metto proprio in imbarazzo eh»
Mi sto completamente perdendo nelle sue iridi scure, così cerco di riacquistare un po' di lucidità e mi allontano frettolosamente da lui, avvicinandomi alla finestra.
«Fa proprio caldo qui, non trovi?» Cerco di sembrare il più tranquilla possibile, ma non ci riesco.
Ammiro ciò che mi si presenta fuori dalla finestra e vengo ammaliata dal colore celestino del mare che riflette quello del cielo. È un paesaggio bellissimo.
Mi rivolto verso Jason e vedo che si è seduto sul letto, con le lenzuola a coprirgli il bacino, e che ha acceso una sigaretta. Me la porge, ma io muovo la testa in segno di diniego.
Non capisco davvero cosa ci sia di bello nel mettere in bocca un pezzo di carta con dentro un qualcosa che fa male.
Apro la finestra per far uscire il fumo e mi guardo un po' intorno.
Le pareti della camera sono di un grigio scuro con sopra appesi poster e diversi quadri. Ad un angolo della stanza, poco lontano dalla porta del bagno privato, è posto un armadio nero non troppo grande, mentre ai lati del letto due comodini con sopra due lampade. Su uno vi è anche un posacenere con all'interno molti mozziconi di sigarette.
Questo ragazzo fuma davvero tanto.
Sul comodino opposto, invece, si trova il suo telefono sotto carica.
Le mie sopracciglia si inarcano quando vedo una scrivania, all'angolo della parete opposta a quella dell'armadio, disordinatissima. Ci sono sopra carte, album, computer, magliette, perizomi.
«Caspita, la tua scrivania è messa proprio male»
«Solo quella?» Indica tutta la sua stanza e, solo ora, mi accorgo che ci sono molti vestiti sparsi qua e là.
«Perché non metti un po' in ordine?» Chiedo, realmente incuriosita da questa sua mancanza di interesse all'ordine...o anche al minimo ordine.
«Perché non mi va» Risponde secco, facendo un tiro dalla sigaretta e rilasciando il fumo dalla sua bocca.
Subito dopo la ragazza, che poco fa era entrata in bagno, esclama:
«Ma non vieni più? Ti sei perso strada facendo?»
Roteo gli occhi al cielo e dico, rivolgendomi a Jason:
«Ah, già. Dimenticavo che hai cose più importanti da fare...»
«In realtà sì, anche perché alle ragazze che mi scopo non importa niente se la mia camera è in ordine o meno. Sono troppo impegnate con me per fare attenzione a queste cazzate come fai tu»
Che maleducato!
Distolgo lo sguardo infastidita dal suo poco tatto e mi avvicino alla porta per andare via, ma, prima di farlo, aggiungo:
«Altrimenti come faccio a mantenere la mia reputazione di rompipalle?» Rimarco quest'ultima parola ed esco fuori dalla stanza.
In salotto c'è Sally che fa colazione seduta a tavola con in mano il telefono e con l'altra il cucchiaio pieno di latte e cereali. Appena mi vede si acciglia e chiede:
«Che ci facevi in camera di Jason?»
Ti prego, non pensare a quello!
«Stavo solo chiedendo a lui e alla sua ragazza/amica o quello che è di abbassare la-» Mi interrompo. «Non hai sentito proprio nulla?» le chiedo.
«No, perché?» chiede indifferente.
Beata lei e il suo sonno pesante.
«No, niente, lascia stare...»
«Comunque, Lily mi ha inviato un messaggio. Lei e Millie stanno per andare in spiaggia e vogliono che le raggiungiamo»
«Ehm, sì, perché no. Ho bisogno di fare un bel bagno, soprattutto con questo caldo!»
Appena finiamo di fare colazione, io e Sally ci dirigiamo ognuna in camera propria per prepararci per andare in spiaggia.
Mi sciacquo il viso, mi lavo i denti, raccolgo i capelli in una coda alta e indosso un bikini giallo che mette fin troppo in risalto le mie forme. Sally mi ha fatto giurare, prima di partire, di mettere in valigia solo costumi che lasciavano intravedere qualcosa, ergo, aboliti i costumi interi coprenti. I miei preferiti, tra l'altro!
Infilo un vestitino bianco quasi trasparente, preparo la borsa da portare, inserendo crema solare, telo e telefono e mi precipito fuori dalla mia camera.
Vedo seduta a tavola una ragazza, probabilmente quella di prima, con lunghi capelli biondi, quasi della mia stessa lunghezza, con indosso una maglietta bianca abbastanza larga, sicuramente di Jason, il quale è seduto proprio accanto a lei.
La ragazza sposta lo sguardo verso di me e mi scruta attentamente.
«È lei la rompipalle?» Chiede a Jason.
«In persona! E tu sei la scopa-amica di turno?» rispondo, senza mai smettere di guardarla negli occhi.
Lei mi lancia un'occhiataccia e io ricambio. Questa ragazza non mi piace proprio.
«Non credi sia ora di andare, Ally?» chiede Jason.
Lei lo guarda accigliata e si alza da tavola bruscamente, dirigendosi in camera sua.
Ben ti sta.
«Stai andando in spiaggia?» mi chiede squadrandomi da capo a piedi.
«Stiamo» Lo corregge Sally, uscendo dalla sua stanza.
«Con chi andate?»
«Ma che ti frega?» Chiede lei infastidita.
«È un reato fare delle domande?» Inarca le sopracciglia, infastidito.
«Per te sì. Forza, andiamo Charlotte»
Cerco di trattenere una risata e successivamente esco di casa con Sally e con la sua immensa capacità di farmi ridere ogni volta che si rivolge al fratello.
💖SPAZIO AUTRICE💖
Ciao a tutti, amici! Come state? Ovviamente spero benissimissimo! ❤️
Comunque, come vi è sembrato questo nuovo capitolo? A voi piace come Jason parla delle ragazze che vanno a letto con lui? A me no! Le definisce: ragazze che mi scopo. 🙄
Charlotte si chiede perché la vicinanza di Jason le fa quell'effetto, ma tutte noi l'abbiamo già capito. 🎶IO L'HO GIÀ CAPITO, MA LORO ANCORA NO...🎶 hahaha.
Abbiamo anche conosciuto "Ally", che ve ne pare? Fatemelo sapere nei commenti se vi va.
Nel complesso, vi è piaciuto questo capitolo? Spero di sì, per farmelo sapere (e se volete) lasciate una stellina🌟. Vi voglio bene e a presto❤️
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