ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟟- 𝕄𝕀 𝕊𝕋𝕆 𝔸ℂℂ𝕆ℝ𝔾𝔼ℕ𝔻𝕆 𝔻𝕀 𝕋𝔼 ⭕

𝕊𝕌𝕊𝔸ℕ

Ho ancora il fiatone a causa dei troppi gradini percorsi in fretta, ma anche per l'ansia accumulata di non trovare i bambini. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio.
Heathcliff posa la sua mano sulla mia spalla per poi asserire:
« Hai visto, che ti dicevo che li avremmo trovati in cabina al sicuro e al caldo... mentre noi intirizziti dal freddo, ci ostinavamo a cercarli sul ponte».
« Hai ragione, a volte so essere proprio testarda»
« Non fa niente, nella vita serve anche esserlo. Ad ogni modo non dimenticare la cena con me stasera »
Mi rammenta ed io di rimando con un timido sorriso:
« Non lo dimentico »

Lascia la mia suite con suo figlio per recarsi nella sua. Appena escono, piombo sul divano sfiancata, mentre Beth rimane seduta a fianco ad Errol, mi ruvolge una fugace occhiata per poi rimettersi a disegnare e a sbadigliare.
Allora penso " La mia bambina comincia a essere stanca, fra l' ora tarda e l' ispezione, saranno esausti. Meglio farli cenare e metterli a letto!"
Prima di chiamare l'addetto ai servizi in camera, chiedo loro:
« Bambini vi faccio portare qualcosa prima di andare a dormire?»
« No, grazie Susan, casco dal sonno. E poi io e Beth abbiamo mangiato qualcosa al rientro in cabina»
« Va bene, come preferite!»
Mentre gli volto per andare da mia figlia, Errol mi propone:
« Susan, visto che stasera devi cenare con papà, posso dormire qui? Così sto con Beth?»
« Certamente! Stavo per proportelo io!»
« Magnifico! Vado a dirlo a papà!»
Esclama il ragazzino tutto eccitato.
« Rimani! Vado io a dirglielo!»
Errol annuisce con la testa e raggiunge Beth a letto.
Esco dalla porta, con il cuore impazzito nel mio petto e le farfalle nello stomaco. Esito un secondo, prima di bussare. Subito dopo accenno due colpetti e non viene ad aprirmi nessuno. Ribusso un po' più forte pensando " Non mi avrà sentita? O non è in cabina? E dove può essere andato?"
Sto per andarmene, quando sento la porta aprirsi e Heathcliff - mezzo nudo - mi appare alla porta.
« Susan, scusami ero... Mi stavo preparando! »
Riesco a percepire solo questo, poi la vista di Heathcliff, con un telo da bagno avvolto ai fianchi, l' acqua che scivola piano sui suoi pettorali scolpiti e i capelli bagnati che gli si posano sulla fronte; mi porta a fare strani pensieri.
Lo immagino rilassato dentro l'acqua calda, nudo, con i vapori che fuoriescono, i capelli bagnati, tirati indietro, infilati dietro le orecchie e con la sigaretta tra le labbra. Quelle sue labbra, così carnose, definite... il sapore dei suoi baci deve essere simile alla dolcezza dello sciroppo d'acero che si tuffa sui pancake.
Improvvisamente, trasalgo quando mi chiede:
« Susan, ma stai bene? Sembrava che dormissi ad occhi aperti, io ti parlavo e tu non rispondevi! »
Arrossisco mentre gli comunico:
« Scusami, ero sovrappensiero... Comunque ero venuta a dirti che ho invitato Errol a dormire da me. Così i bambini si faranno compagnia a vicenda!»
« Certo nessun problema! »
« Bene io... Io vado a prepararmi! ».

Rientro in cabina e mi preparo un bagno caldo " sarebbe meglio gelato, dopo averlo visto mezzo nudo" . Non lo avevo mai visto in quel modo, senza vestiti e con quella sua semplicità, sembrava diverso, più vulnerabile. Improvvisamente, avverto delle sensazioni che credevo non potessi più provare, scariche elettriche e brividi lungo la schiena pervadono il mio corpo.
Mi sento turbata, da questi pensieri su Heathcliff, ma non ho sensi di colpa stavolta. Non avevo più provato certe emozioni, non mi succedeva più da tempo.

" Oh! Heathcliff, non hai idea di quanto scoppi nel mio cuore, di quanto la mia pelle bruci, quando mi sfiori e come il mio corpo arda di desiderio. Ma non so se tu provi la stessa cosa".
Senza perdermi in altri pensieri, mi infilo nella vasca, il tepore di quell' acqua, il profumo inebriante dei sali da bagno e la luce fioca delle candele nelle oscurità. Mi regalano altre sensazioni e altri sogni ad occhi aperti. Vorrei abbandonarmi al richiamo di quegli stimoli, ma la ragione prevale e non voglio attardarmi al primo appuntamento con lui.
Quindi esco dall' acqua, e mi vesto, fra tutti gli abiti che ho portato nel baule, ne scelgo uno che non ho mai messo. L' ho acquistato per questo momento, che sembrava non arrivasse mai e chissà perché l' ho portato con me in questo viaggio.
L' abito è bellissimo, ha colori delicati, impreziosito da una seta pregiata che riflette la luce a ogni movimento. Sprigionando i toni del rosa, celeste e acqua marina.
Intanto che metto un po' di trucco sul viso, adagio il vestito sul letto.
E in quel momento mi accorgo che non le scarpe adatte " Devo averle messe nell' altro baule, quello più piccolo".
Indosso la vestaglia, per non uscire completamente nuda - anche se so che i bambini dormono - mi precipito fuori dal bagno a piedi nudi, ma mi arresto di colpo cercando di stringermi nel mio abbigliamento, quando mi accorgo che non solo Errol e Beth sono svegli, ma con loro c'è anche Heathcliff che esclama:
« Susan! Non sei ancora pronta?»
In quell' attimo l' ambiente emana un profumo di muschio e tabacco con note speziate, che inebriano le mie narici.
Di certo è un abitudinario, ricordo di averlo annusato la prima volta al college, quando Helene me lo presentò come il suo fidanzato.
La voce di Heathcliff mi riporta di nuovo con i piedi per terra asserendo con tono interrogativo:
« Susan! Ma mi ascolti?! »
« Scusami, volevo... prendevo solo le scarpe»
« Va bene, intanto che finisci di prepararti, ne approfitto per leggere qualche buon libro nel salone di lettura»
« Certo! Ti raggiungerò là! A fra poco»
N

el mentre che i bambini vanno a letto, vado a finire di prepararmi.

Acconcio i capelli con uno chignon basso sulla nuca fermandolo con un grande fermacapelli che richiama i motivi floreali del bordo della lunga gonna con colori cangianti sui toni bianco e rosa.
Metto due tre gocce del mio profumo francese e esco a raggiungere Heathcliff.
Quando mi immetto in un lungo corridoio, durante il percorso mi vengono incontro vecchi signori in frack, cilindro e bastone; con le consorti sottobraccio abbigliate con sfarzosi e lunghi abiti e vistosi cappellini, che si stanno dirigendo alla grande sala per la cena.
Dopo tanto camminare finalmente arrivo davanti alla porta della sala di lettura, cerco Heathcliff con lo sguardo tra i presenti, giro la testa a destra e sinistra poi lo vedo. Lui alza lo sguardo per un nano secondo come se avesse avvertito la mia presenza ma non si accorge subito di me. Torna al suo libro, ma rialza lo sguardo nell' immediato, ed è allora che intravede la mia figura, ferma nella cornice della porta; con la visione disturbata da un via vai di persone. Si alza dalla poltrona, lascia il libro che stava leggendo sul tavolino accanto e mi raggiunge con sorriso compiaciuto in volto.
Quando mi sta di fronte stupefatto, mi fa il baciamano affermando:
« Sei incantevole! »
«Grazie! »
Mi prende il braccio incrociandolo con il suo e ci avviamo per la cena.

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